10.12.2012

Artificiali da luccio





















Per come vede la questione P&P è un tema estremamente difficile o fin troppo semplice da trattare.

Il nostro esocide è un feroce predatore pronto ad attaccare (a pancia vuota o perché infastidito) qualsiasi cosa gli si presenti a non troppa distanza dalla bocca, anche solo per vedere se è commestibile oppure no.
Non esiste quindi nessun artificiale specifico per luccio che sia adatto in qualsiasi situazione. Ne esistono per situazioni specifiche.
L’unica cosa che possiamo dire è che ben difficilmente un esocide spreca più energie di quelle che potrebbe trarne dalla possibile preda. Quindi qualsiasi artificiale può andare bene per catturare il luccio.




Abbiamo già anche trattato la pesca del luccio nei grandi laghi http://www.pescaepesca.org/2011/12/pesca-luccio-laghi.html

Affermiamo che ogni nuova tecnica dai nomi strani e/o altisonanti che utilizzi esche artificiali è solo una maniera per fare arrivare l’artificiale vicino alla bocca dell’ esocide e non certo un qualcosa di nuovo o strabiliante, ma è qualcosa che probabilmente è già stata sperimentata nel passato da qualche antico pescatore. Solo i gommati, gli spinnerbait e i i buzz bait sono da escludersi dal discorso.

Il Flipping, di cui in un noto sito si dice che è stato ideato negli anni settanta in America, consiste principalmente in una tecnica di presentazione dell’esca quasi più in verticale che in orizzontale ed è sicuro veniva praticato nelle lanche di Cozzo Lomellino oltre 50 anni fa, dove si usavano rotanti che giravano anche scendendo, per sondare i canaletti stretti di quelle acque e quindi si faceva la stessa cosa.
Oggi si usano i gommati a coda tagliata mentre allora si faceva lo jo-jo!! Di certo cambia il materiale e il gommato ha una forma simile al pesce mentre lo jo-jo no; ma la tecnica sempre quella è!! Ogni altra cosa fatta diventare novità con nomi altisonati non è altro che un'elaborazione di cose già esistevano. Il tanto apprezzato e decantato Pitching non è altro che la stessa tecnica un po’ più pesante per lanci a breve - media distanza. Darsi a praticare solo un certo tipo di pesca è secondo noi demenziale se si vuole catturare.



Di certo le dimensioni degli artificiali sono aumentate con gli anni e le loro forme sono le più diverse, ma abbiamo il forte sospetto che sia più la validità commerciale rispetto a quella tecnica, specie sulla fantasia di alcuni artificiali; Crediamo che sia una discreta cosa invece la crescita del volume.
Restiamo dell’opinione che un artificiale sia soprattutto valido se agisce nell’area del luccio. Se usiamo un galleggiante dalle forme supersinuose quando il predatore è 9 metri sotto acqua questo sarà solo un bella e conturbante ballerina che danza a pelo d’acqua senza alcun costrutto erotico. Quindi sarà la nostra elasticità mentale a cambiare artificiale con l’arma più vincente che abbiamo in dotazione in quel momento.



Fare lanci a casaccio in un fiume è deleterio quando magari abbiamo delle piante abbattute in acqua.
Certo il rischio di lasciare l’artificiale è maggiore ma è maggiore il rischio di non prendere nulla lanciando qua e là. Diciamo subito che il pesce in oggetto non ama troppo la corrente e predilige luoghi con colori dominanti come il verde e il giallo dove il suo mimetismo sia migliore. 


Tende a tenersi riparato o comunque nascosto fra le erbe pronto a fare breve e veloci scatti. Difficile vederlo inseguire per tanti metri la preda.
Quindi la nostra esca deve arrivare ridosso a lui. Certo che una possibile preda che avanzi in maniera “malconcia” lo indurrà a muoversi più del solito. Non è un ghiottone e se sazio non abbocca a meno che irritato.


Le condizioni migliori per l’ abbocco sono le pioggerelline ( alcuni dicono le nevicate), cielo coperto senza vento, pressione stabile, luna calante e ore centrali della giornata in autunno/inverno.

Ma andiamo a parlare degli artificiali da luccio.

Partiamo da molto tempo fà; negli anni in cui il pesce poteva essere considerato un alimento da ricchi ed andava a sostenere l'economia famigliare.
Mangiare un bel pesce era mangiare carne. Per questo la pesca al luccio con esche artificiali, nata in particolar modo nel bacino del Po e dei grandi laghi prealpini, era fatta con esche artigianali; e cosa di meglio se non l'ondulante che imitava i pesci?
Naturalmente ognuno aveva i suoi metodi, pesi, misure, gradi di sinuosità. C’è chi giura, fra i veraci e scafati spinnofoli, che sia l’esca di maggior resa, specie in acque libere e profonde.

 

Riflettiamo sulle sue caratteristiche precise: l'estrema lanciabilità, in funzione delle sue caratteristiche aereodinamiche e del suo peso specifico, e la ridotta resistenza che oppone al recupero essendo al tempo stesso anche idrodinamico.
L’ ondulante è molto versatile potendo compiere un sacco di movimenti a seconda del peso e della forma. Non si dovrà di certo farne scendere uno pesante vicino a erbai, ma con modelli leggeri, larghi e sottili potremo farlo ballare un po’ sopra con qualche speranza.



Il Rotante è formato da un filo armonico con un'asola in testa; al filo è inserita una campanella (sono pochi i modelli in cui non è presente) e attorno a questo filo gira un cavallierino (vi sono modelli detti Martin senza) che è collegato a una specie di paletta (detta cucchiaino); il tutto termina con una ancoretta.
Un volta in acqua la paletta, recuperando il rotante, gira ed emette vibrazioni che unite alla visibilità fanno si che il pesce attacchi l’artificiale. Se ha voglia!!!
La paletta può avere mille colorazioni anche se in effetti solo quella dorata (da usarsi in piena luce) e quella argentata contano qualcosa.
Naturalmente anche qua vi sono pesi e misure diverse ed ultimante nella campanella sono stati inseriti pallini di piombo per aumentare le vibrazioni e addirittura “scients”, cioè sostanze odorose(non molto usate nel campo in questione, ad onor del vero). E’ l’artificiale più usato specie nella versione Martin 28 gr.
Ci sono anche rotanti detti tandem, cioè a doppia paletta, utili soprattutto per aumentare le vibrazioni. La paletta di testa è più piccola di quella di coda.





Minnows o pisciolini finti sono anche loro di varie forme e misure: quali sono validi per prendere il pesce e quali validi per prendere il portafogli del pescatore è difficile da dire.
Ognuna di queste esche ha un movimento natatorio specifico a seconda dell'animazione data dal pescatore e una profondità di azione particolare legata in special modo all'inclinazione e alla taglia della paletta e al piombo introdotto . Può essere galleggiante, affondate, suspendig, cioè sta fermo nel punto in cui si ferma la trazione o Crack Bait, cioè galleggiamte ma che scende di profondità durante il recupero. Può anche essere snodato in 2 o più parti.
Vi è una versione della marca ABU con una paletta regolabile in 6 diverse posizioni per diversificare la profondità che raggiungerà. Scodinzolamenti, saliscendi di pochi o parecchi cm, deviazioni laterali sono prerogative dei modelli usati.



Create appositamente per insidiare il il black bass, le spinner bait sono disponibili con paletta singola o doppia (tandem), in diverse vivaci colorazioni e abbinamenti testina-paletta.
Sono disponibili in tante diverse grammature.
Sono diventate molto conosciute per la pesca al luccio dopo essere state usate per il re dei predatori “americani”, il Black Bass appunto. Il maggior pregio è il gonnellino che ne offre visibilita; il difetto è che molte volte il pesce attacca il gonnellino invece dell’ altra estremità ove vi sta l’amo.

I Buzz Bait sono similari ma emettono uno notevole sciacquio dando l’impressione di un pesce, magari ferito, che faccia movimento in acqua.
Stessa funzione di sciacquio lo aveva Heddon Crazy Crawler attraverso 2 alette laterali.



I siliconati, specie quelli a coda tagliata, vanno benissimo agendo nel sotto riva e specie fra ostacoli.
Hanno sostituito degnamente nell’azione e nell’aspetto i rotanti usati come jo-jo e fanno un adescante sali scendi essendo piombati in testa. Più di ogni altro artificiale abbisognano di fili ultrapotenti in modo da non lasciare azione al pesce dato i luoghi infiascati ove li useremo.



Per la colorazione dei nostri artificiali l’unico consiglio che ci sentiamo di dare è quello di usare tonalità simili o uguali al pesce foraggio che dimora nell’area del luccio.
Ma Ma se ci pensiamo bene può sovvenire anche la domanda “Come mai il quotato e famigerato Martin 28 gr ha un fiocco rosso in coda quando nessun pesce ha la sola coda rossa?”….Misteri della fede, Ops della pesca!

Vedendo foto e filmati di esox presi all’estero, specie dalla barca, possiamo ammirare una vera e propria collezione di artificiali dalle varie forme e dimensioni che per noi non fa che avvalorare la tesi che quando il predatore ha voglia di abboccare si aggancia a tutto quanto.
Questo in base al concetto già espresso in altro articolo che il pesce non sa cosa sia una cosa artificiale e quindi per lui tutto quello che si muove in acqua è una cosa che potrebbe essere commestibile…da sputare se non lo è oppure “se il cuoco lo ha cucinata male”.

Pur essendo ben consci delle cifre da capogiro che hanno alcuni di questi artificiali dobbiamo mettere in evidenza che più si lancia l’artificiale distante da ostacoli (probabili tane dei lucci) meno probabilità si ha di agganciare qualche esox.
Quindi la nostra attrezzatura dovrà essere potente e consigliamo vivamente i trecciati che oltre ad essere molto potenti, non avendo elasticità, non lasciano molto spazio al pesce per nascondersi negli ostacoli.

Ricordiamo sempre di usare il cavetto di acciaio, di avere a disposizione un buon paio di pinze per la slamatura e di usare stivali con gomme antiscivolo, guanti termici e gli speciali scaldini se il freddo comincia a farsi sentire. Un piccolo kit di pronto soccorso sarebbe utile per qualsiasi evenienza.

Quello che non deve assolutamente mancare è la determinazione e la costanza alla ricerca del luccio visto anche la notevole rarefazione del pesce in oggetto.

Non siamo dei puristi del No Kill, ma questa volta ci sentiamo di consigliare il rilascio di tutti i soggetti possibili se in buon stato anche se ben oltre la misura minima di legge.

VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=YhwOW6R5rdk
http://www.youtube.com/watch?v=nm5DMdpj8ig

10.10.2012

Totanare

Inauguriamo questa nuova sezione del sito dedicata alle attrezzature e agli articoli per la pesca, segnalandovi dei set di totanare per la pesca delle seppie, dei polpi e dei calamari.
Le esche in questione si trovano sul sito Fishing Equipment (FishEq Istituzionale 200x200), ma potete vederle cliccando sui link qui sotto.

.SET 10 Totanare Super Color  2.5 mm 75 con Borsa
.SET 10 Totanare Super Color  3.0 mm 90 con Borsa
.SET 10 Totanare Super Color  3.0 mm 90 con Borsa
.SET 10 Totanare Super Color  3.5 mm 105 con Borsa
.SET 10 Totanare Super Color  3.5 mm 105 con Borsa

Interessante è anche questo set, sempre di 10 artificiali, fatto da 5 totanare "classiche", cioè quelle a gamberetto, e 5 dalla forma a pesce. Sul sito vengono definiti "squid jigs per seppie", ma sicuramente anche totani e polpi non disprezzeranno.

.SET 10 Squid Jigs per Seppie - Dimensioni mm 60 e 75

Se le provate fateci sapere che impressioni avete avuto! :-)



.SET 10 Squid Jigs per Seppie - Dimensioni mm 60 e 75





10.01.2012

Predatori in Versilia

La Versilia, oltre ad essere un posto dove ci sono bei locali,un sacco di gente e un bel mare, è un luogo dove anche la pesca nelle acque interne può regalare belle soddisfazioni, anche coi predatori per eccellenza, cioè lucci e bass.

In questo articolo vorrei parlarvi di alcuni piccoli fossi nella zona tra Forte dei Marmi e Marina di Pietrasanta; piccoli si, ma pieni di bei pesci!



Nello specifico mi riferisco al bacino del fosso Fiumetto (costituito appunto dal fosso Fiumetto e dal fosso Tonfano) e dei piccoli corsi d'acqua circostanti.

L'ambiente è quello tipico dei piccoli canali di campagna: acqua bassa (raramente oltre il metro, per lo più siamo sui 50-70 cm), corrente lenta e molta vegetazione sia in acqua che fuori...l'ideale quindi per esocidi e black bass.
Sono proprio le caratteristiche morfologiche di questi luoghi a dettare le regole e a imporre la pesca.



Per i lucci sono da lasciare a casa le pesanti e voluminose esche che si usano in grandi fiumi e laghi e sono da prediligere artificiali leggeri e che posssano lavorare in pochissima acqua.
Ottime sono le imitazioni di pesci in gomma, da usare con pochissima piombatura, così come minnows galleggianti e grossi martin allegeriti.
Per i bass sono da prediligere esche siliconiche come i classici vermoni oppure artificiali top water; micidiale è il "basirisky", la temibile ranocchietta di gomma dal movimento inconfondibile.





Da segnalare è che la zona è "Area di protezione del Luccio", quindi una ZRS. Il regolamento è molto semplice: il luccio si può pescare, ma solo con esche artificiali ad amo singolo e privo di ardiglione. Vietato l'uso dell'esca viva o morta. Dal 31 dicembre al 1 aprile (periodo che in Toscana è di divieto per il luccio) è vietata la pesca con qualsiasi tipo di esca artificiale. Questa ZRS è stata creata grazie all'opera dell'associazione Fly Club '90 Versilia.



Un ringraziamento va all'amico Matteo, ritratto in alcune di queste foto, compagno di molte pescate.

9.23.2012

Il torrente Cervo a Formigliana

Come arrivare: si arriva da Vercelli con la SS che porta a Biella o il contrario. Oppure uscire al casello di Carisio della Torino-Milano, svoltare a destra e alla prima rotonda ancora a destra verso Vercelli. Una volta giunti a Formigliana svoltare a destra se si arriva da VC alla rotonda e poi dopo qualche centinaio di metri, sempre sulla destra, vi è una bella stradina sterrata in discesa che porta al torrente e costeggia la lunga lama.
Oppure proseguire oltre il ponte e girare a destra nella stretta strada asfaltata fin dopo l’ex allevamento di maiali; sulla destra una stradina porta subito ad una lama dalla parte della vecchia massicciata oramai interrata.



Caratteristiche: lama lunga quasi un km con vecchissima massicciata che termina con uno sbarramento e poi forma una cascata, profondità anche di 4-5 metri in qualche punto, corrente generalmente lenta, fondale di fanghiglia, acqua marroncina molte volte per via di una roggia che scarica a monte acqua mista a fango anche se altre volte è un po’ chiara ma mai limpida.
Si può tentare anche sotto la cascata, nella prima lama dopo e in quella successiva detta “lama dei porcelli” dato che in passato vi scaricava liquami un grosso allevamento di maiali in sponda opposta.

Pesci presenti: carpe in buona quantità di cui alcune grosse, lo stesso vale per i barbi anche se conviene pescarli a valle della cascata.
Un po’ di cavedani ma non troppi e idem dicasi per la minutaglia.
Sporadiche le altre specie. Dopo la cascata ci sono in numero discreto siluri di taglia medio/piccola.



Tecniche: la più consigliata è quella a fondo indirizzata o alle carpe o ai siluri naturalmente con esche diverse.
Per i barbi, ma potrebbe abboccare altro, si consiglia il ledgering con feeder e classici bigattini come esca e pasturazione. La passata sarebbe ottimale come condizioni sia a monte, sia a valle ma rende meno del fondo.



Permessi: licenza governativa

Negozi di pesca: purtroppo in zona non ve ne sono e il più vicino è a Vercelli in Corso Casale . Vedere al link:negozio pesca vercelli

Per mangiare: ristorante Franz, Via Roma, 35 oppure alla rotonda vicino all’ autostrada vi sono ristoranti con anche menù tipici della zona tipo le lumache e/o le rane.

Per dormire: alla rotonda citata sopra vi è il ristorante/hotel Jovino.

Video 

Video 1 

La zona non presenta nulla di interessante da vedere.

Per l'itineario completo del torrente Cervo su Pesca&Pesca cliccate QUI

9.08.2012

il Parco nazionale dei laghi di Plitvice

Nell’est europeo è noto il Parco nazionale dei laghi di Plitvice che si trova in Croazia (moneta è la Kuna). E' situato tra montagne di Lička Plješivica, in un territorio ricco fitte foreste, corsi d'acqua, laghi e fiabesche cascate.
I primi tentativi per proclamare l’area come zona protetta risalgono alla fine del 1800 , ma il parco venne istituito solamente quasi negli anni 50 divenendo il primo parco nazionale croato. E’ anni è inserito fra i patrimoni dell’ umanità.

Il parco si trova per oltre il 90% nelle regioni della lika e della Segna e per il restante 10% in quelladi Karlovack. La distanza dai principali centri è: 150 km da Zagabria, 220 da Spalato175 da Fiume.
Il parco occupa una superficie di oltre 30.000 ettari e comprende circa16 laghi o invasi .L’area più elevata si trova a quasi 1300 mslm mentre la più bassa a 350 metri. Il lago più profondo è il Kozjak coi suoi 47 metri di.
Il parco si divide pressappoco in 2 parti; la parte superiore in cui i laghi si trovano in una valle dolomitica circondata da spettacolari foreste e cascate e quella inferiore ove i laghi sono più piccoli e la vegetazione ripariale minore e più bassa. All'interno del parco si trovano anche numerose grotte di cui solo una piccola parte è agibile.

I boschi del parco sono popolati da 157 specie di uccelli, 50 specie di mammiferi, 20 tipi di pipistrelli, 321 specie di farfalle (76 diurne e 245 notturne) e altri animali, fra i quali il cinghiale, il lupo, la lince, l’ orso bruno e il capriolo .
I laghi sono formati da due 2 corsi d’ aqua e cioè i fiumi Bijla Rijeka e Crna Rijeka tradotti in il Fiume Bianco ed il Fiume Nero, che confluiscono nel fiume Korana. Le acque di questi fiumi sono ricche di sali calcarei , provenienti dalla dissoluzione delle rocce carbonatiche costituenti la struttura geologica del sito.
Questi sali vengono fatti scendere, quasi precipitare dalla vegetazione, formando così degli strati di travertino, una roccia sedimentaria recente. Col passare del tempo, questi depositi formano delle vere e proprie dighe naturali che fungono da sbarramenti per l'acqua, crescendo di circa un centimetro ogni anno. Ad un certo punto la pressione dell'acqua rompe questi argini naturali, aprendosi nel terreno nuovi percorsi. Questo meccanismo, in realtà comune a tutte le acque calcaree, a Plitvice ha assunto una particolare importanza.

All'interno del parco è possibile spostarsi a piedi, in bici, con la barca o con un trenino. Le possibilità di alloggio sono offerte da alcuni alberghi e campeggi nei dintorni dei villaggi che circondano il parco, dove è possibile trovare anche numerose camere da privati.
Ed è così che a fine aprile la figlia di un nostro collaboratore e il suo futuro marito si sono recati sul posto e ne hanno tratti alcuni scatti fotografici.



7.31.2012

Lucci e Alligator Gar

Luccio Albino

Partiamo da lontano, molto lontano per arrivare a parlare del nostrano .Anzi partiamo da un NON luccio!!!!
Lo facciamo perché siamo anche dei cantastorie; Vogliamo erudire ed affascinare coi nostri scritti facendo anche ridere e allo stesso tempo riflettere.
Se il luccio è nella mente ancora adesso di molti legislatori di pesca come uno spietato psicolabile killer (i Killer psicopatici sono anche belli e affascinanti!!!) che cosa penserebbero e farebbero legislativamente se andassero al museo di scienze naturali del Mississipi a Jackons e vedessero imbalsamata la preda di Kenny Williams presa colle reti nel 2011? Un pesce di 148 Kg!!!! (Il record accertato però è di 166 KG!!!)

Un nome, un mito, una leggenda ,MA ESISTE :

ALLIGATOR GAR


E’ di questo pianeta ed attento che potresti trovarlo attaccato alla tua lenza se….Se vai in Nord America…….

Ha la forma di un luccio con becco a spatola quasi come quello di un coccodrillo!!!! Ma esso non appartiene alla famiglia degli Esociadae!!!
In inglese il nome GAR (o garpike) definisce i membri dei Lepisosteidae, una famiglia di pesci che popolano le acque dolci, salmastre e occasionalmente anche quelle marine del Nord America, America centrale e isole dei carabi.

Foto da Fishoparts.com


Sono dei veri e propri fossili viventi, restando tal quali a come sono comparsi nel Cretaceo circa 300.000 anni fa.
In origine aveva un areale di distribuzione più vasto, infatti dei resti sono stati trovati anche nel continente europeo.
Oggi è presente principalmente in Nord America, mentre è più raro nella parte meriodionale dello stesso continente.
Sono stati rinvenuti esemplari anche in oriente, ad Hong Kong addirittura in un laghetto pubblico è stato preso un Gar di oltre 150 cm, ma si tratta di animali immessi probabilmente da acquariofili che volevano liberarsene.


Ove è distribuito naturalmente abita gli ambienti più disparati: dagli stagni ai fiumi, dalle paludi salmastre ai laghi.
Geograficamente è distribuito nel corso basso del Mississipi fino al Golfo del Messico, gli stati americani in cui più abbonda sono: Texas, Oklahoma, South Carolina, North Carolina, Virginia, Louisiana, Kentucky, Mississippi , Alabama, Tennessee, Arkansas, Missouri, Florida e Georgia.
In Louisiana, uno degli stati dove l'Alligator gar è più diffuso, è comune vederli saltare sulla superficie delle grandi paludi salmastre...Insomma bollano quasi fossero le trotelle fario del torrente vicino a casa tua caro e prezioso lettore…




Tra i Lepisosteidi l'Alligator Gar è quello che raggiunge le dimensioni maggiori ed è il più adattabile di tutti, riuscendo a vivere anche in acque con pochissimo ossigeno grazie alla loro vescica gassosa che, attraverso la fitta rete di vasi capillari da cui è avvolta, funziona come un rudimentale polmone.




VIDEO ALLIGATOR GAR 1

VIDEO ALLIGATOR GAR 2

VIDEO ALLIGATOR GAR 3

I veri lucci del continente americano sono però altri:

Corrado Forlani



Della famiglia Esocidae è il muskellunge noto anche come muskelunge, muscallonge, milliganong o maskinonge che è una specie di pesce d'acqua dolce neppure tanto comune in USA.
Il muskellunge è il più grande membro della famiglia dei lucci.
Il nome comune deriva dalla parola “maashkinoozhe Ojibwa” che significa "luccio brutto”.



I Muskellunge si trovano in laghi e grandi fiumi del nord come il Michigan, Wisconsin settentrionale e nel nord del Minnesota nella la regione dei Grandi Laghi e più a nord in Canada,;per la maggior parte del St Lawrence River e verso nord in tutta la valle superiore del Mississippi: Le specie si estende a sud fino Chattanooga nella valle del fiume Tennessee.
C'è anche una piccola popolazione nel fiume Broad in South Carolina. Diversi zone della Georgia hanno anche popolazioni di Muskie.
Si trovano anche nel Red River del bacino di Hudson. Tali pesci diventano 30 cm nel giro di qualche mese (5-7). I pescatori tendono ad usare piccole esche in primavera o in condizioni di forte freddo e grandi in autunno o con il calore dell'estate. L'esca media piccola è di 25 cm e quella media grande attorno ai 45 cm con giganti di 65 cm. Esistono anche  i pickerels americani sono due sottospecie di Esox americanus ,: il pickerel redfin ( americanus americanus Gmelin ) e il pickerel erba , (americanus vermiculatus Lesueur

Entrambe le sottospecie sono nativi del Nord America . Essi non vanno confusi con la loro controparte aggressiva luccio . La gamma di pickerel redfin si estende dal bacino del San Lorenzo in Quebec fino alla Costa del Golfo , dal Mississippi alla Florida , mentre la gamma l'erba del pickerel è più a ovest , si estende dal Great Lakes Basin, da Ontario a Michigan , fino alla costa del Golfo occidentale , dal Texas orientale al Mississippi .


Le due sottospecie sono molto simili , ma al erba pickerel manca arancione distintivo del redfin rosso colorazione pinna , le pinne aver buio portando bordi e ambra a colorazione scura . Inoltre , le aree chiare tra le bande scure sono generalmente più ampia sul prato pickerel e più stretto sul pickerel redfin . Questi pickerels crescono a una lunghezza massima di 40 cm  e un peso massimo di 2,25 libbre

Il redfin e pickerels erba si verificano principalmente in lenta , acque di laghi e paludi , e sono carnivore , si nutrono di pesci più piccoli
Questi pesci si riproducono spargendo sferiche  uova adesive in acque basse e vegetazione . Le uova schiudono in 11-15 giorniì

La sottospecie pickerel erba potrebbe essere scambiato per il redfin , se le loro gamme non erano così distinti . L'erba pickerel è distribuito in tutto il bacino del fiume Mississippi .. In Pennsylvania , erba pickerel si trovano nel nord-ovest della Pennsylvania , in entrambi i bacini del lago Erie e Allegheny River.. Il pickerel erba sottospecie nome  " vermiculatus " significa " vermiforme ", descrivendo le marcature ondulate sui lati del pesce .






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Paolo Baragioli



Anche se incroci con altre specie di luccio può complicare la classificazione di alcuni individui, zoologi e ittiologi di solito riconoscono da zero a tre sottospecie di muskellunge:

a) Esox masquinongy masquinongy che è la varietà più comune dei grandi laghi.
b) Muskellunge Chautauqua (E. m. Ohioensis) è conosciuto nel bacino del fiume Ohio, Laghi Chautauqua e Ontario, e nel St Lawrence River.
c) muskellunge (E. m. Immaculatus) è più comune in laghi interni del Wisconsin, Minnesota, nord-ovest sud-est Manitoba e Ontario.



Come ibrido si ha generalmente muskellunge tigre (E. masquinongy lucius).
Gli ibridi sono sterili anche se le femmine a volte ,senza successo, provano a deporre le uova. E’ oggetto di inseminazione artificiale.

Come esocidi troviamo altre specie definite in america come Pickerel e l’ unico distinguio dagli altri lucci è la loro piccola dimensione.
Quello di maggior taglia è l’Esox Niger che al massimo arriva a 4 kg.: come taglia minore (25-35 cm) troviamo l’Esox americanus vermiculatos.

VIDEO LUCCI AMERICANI



Il vero luccio o meglio il più noto a tutti è l’Esox lucius ed in Italia lo troviamo col vestito europeo a punti e righe come l’alfabeto MORSE e nella versione autoctona marmorizzata, oltre agli incroci.
Qualche vecchietto ci disse che nelle lanche del ticino novarese e pavese vi fosse già la versione MORSE fin dagli anni “50 e “60 e che quindi…..Bah solite polemiche super sterili con interessamenti e domande a biologi e ittiologi…..Specie se come nel barbo cambia solo la pelle e/o pochissimo d’altro quale è la questione?????

Baragioli di Novara


In Italia troviamo:

Esox lucius (Linnaeus 1758) della FAMIGLIA: Esocidae ed ORDINE: Salmoniformes.

VIDEO ESOX LUCIUS

Ha corpo allungato (l'altezza massima del corpo equivale ad 1/5 - 1/6 della lunghezza standard); testa grossa con bocca terminale grande e foggiata a "becco d'anatra", per cui in molte zone viene detto luccio papera; l’apparato boccale è munito di circa 700 denti robusti, pinna dorsale breve e spostata verso la coda; colorazione del dorso bruno-verde con macchie di colore più scuro e il ventre è biancastro.
Gli individui che vivono in acque ferme hanno corpo leggermente più tozzo. E’ cosa più unica che rara prendere un luccio in forte corrente.



In Italia gli autoctoni hanno livrea marmoreggiata e gli alloctoni (dai paesi dell’ est) hanno la livrea quasi come un alfabeto Morse a punti e linee e con i colori delle pinne molto più tendenti al rosso, comed etto in precedenza.
La taglia risulta di 25-40 cm (500-700 g) a due tre anni di età; 90-100 cm (5-8 kg) a 10-14 anni; raramente fino a 1,5 m (35 kg) ad oltre 30 anni di età.



HABITAT:

Zone litorali di ambienti lacustri e acque fluviali a corrente modesta; predilige le zone ricche di vegetazione acquatica.

ALIMENTAZIONE:

predatore di altri pesci, ma anche di rane e piccoli mammiferi (I Democristiani dicevano che erano pesci comunisti che mangiavano i bambini…ah ah ah)



RIPRODUZIONE

ha luogo tra febbraio e maggio, nelle regioni settentrionali può protrarsi sino a giugno; predilige le acque molto basse ed i prati inondati dalle piene primaverili; le uova vengono deposte in più porzioni nell'arco di più giorni o settimane. Esse 2,5-3 mm; le larve nascono dopo 10-15 giorni e misurano 9-10 mm, rimangono fissate agli steli d'erba per mezzo di organi adesivi posti sul capo fino al riassorbimento del sacco vitellino che avviene in pochi giorni.
A 25 mm di lunghezza ha già una morfologia del tutto simile a quella degli adulti ed a 4-5 cm inizia a predare i giovani di altre specie e anche i suoi fratelli e sorelle.
Il problema principale dell’allevamento dei lucci è proprio quello.

VIDEO LUCCIO

VIDEO PESCA AL LUCCIO CON PESCE MORTO

VIDEO PESCA AL LUCCIO CON PESCE MORTO 2

VIDEO PESCA AL LUCCIO CON PESCE MORTO 3

LUCCIO IN ACQUARIO -- VIDEO

Alligator Gar







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