10.12.2012

Artificiali da luccio





















Per come vede la questione P&P è un tema estremamente difficile o fin troppo semplice da trattare.

Il nostro esocide è un feroce predatore pronto ad attaccare (a pancia vuota o perché infastidito) qualsiasi cosa gli si presenti a non troppa distanza dalla bocca, anche solo per vedere se è commestibile oppure no.
Non esiste quindi nessun artificiale specifico per luccio che sia adatto in qualsiasi situazione. Ne esistono per situazioni specifiche.
L’unica cosa che possiamo dire è che ben difficilmente un esocide spreca più energie di quelle che potrebbe trarne dalla possibile preda. Quindi qualsiasi artificiale può andare bene per catturare il luccio.




Abbiamo già anche trattato la pesca del luccio nei grandi laghi http://www.pescaepesca.org/2011/12/pesca-luccio-laghi.html

Affermiamo che ogni nuova tecnica dai nomi strani e/o altisonanti che utilizzi esche artificiali è solo una maniera per fare arrivare l’artificiale vicino alla bocca dell’ esocide e non certo un qualcosa di nuovo o strabiliante, ma è qualcosa che probabilmente è già stata sperimentata nel passato da qualche antico pescatore. Solo i gommati, gli spinnerbait e i i buzz bait sono da escludersi dal discorso.

Il Flipping, di cui in un noto sito si dice che è stato ideato negli anni settanta in America, consiste principalmente in una tecnica di presentazione dell’esca quasi più in verticale che in orizzontale ed è sicuro veniva praticato nelle lanche di Cozzo Lomellino oltre 50 anni fa, dove si usavano rotanti che giravano anche scendendo, per sondare i canaletti stretti di quelle acque e quindi si faceva la stessa cosa.
Oggi si usano i gommati a coda tagliata mentre allora si faceva lo jo-jo!! Di certo cambia il materiale e il gommato ha una forma simile al pesce mentre lo jo-jo no; ma la tecnica sempre quella è!! Ogni altra cosa fatta diventare novità con nomi altisonati non è altro che un'elaborazione di cose già esistevano. Il tanto apprezzato e decantato Pitching non è altro che la stessa tecnica un po’ più pesante per lanci a breve - media distanza. Darsi a praticare solo un certo tipo di pesca è secondo noi demenziale se si vuole catturare.



Di certo le dimensioni degli artificiali sono aumentate con gli anni e le loro forme sono le più diverse, ma abbiamo il forte sospetto che sia più la validità commerciale rispetto a quella tecnica, specie sulla fantasia di alcuni artificiali; Crediamo che sia una discreta cosa invece la crescita del volume.
Restiamo dell’opinione che un artificiale sia soprattutto valido se agisce nell’area del luccio. Se usiamo un galleggiante dalle forme supersinuose quando il predatore è 9 metri sotto acqua questo sarà solo un bella e conturbante ballerina che danza a pelo d’acqua senza alcun costrutto erotico. Quindi sarà la nostra elasticità mentale a cambiare artificiale con l’arma più vincente che abbiamo in dotazione in quel momento.



Fare lanci a casaccio in un fiume è deleterio quando magari abbiamo delle piante abbattute in acqua.
Certo il rischio di lasciare l’artificiale è maggiore ma è maggiore il rischio di non prendere nulla lanciando qua e là. Diciamo subito che il pesce in oggetto non ama troppo la corrente e predilige luoghi con colori dominanti come il verde e il giallo dove il suo mimetismo sia migliore. 


Tende a tenersi riparato o comunque nascosto fra le erbe pronto a fare breve e veloci scatti. Difficile vederlo inseguire per tanti metri la preda.
Quindi la nostra esca deve arrivare ridosso a lui. Certo che una possibile preda che avanzi in maniera “malconcia” lo indurrà a muoversi più del solito. Non è un ghiottone e se sazio non abbocca a meno che irritato.


Le condizioni migliori per l’ abbocco sono le pioggerelline ( alcuni dicono le nevicate), cielo coperto senza vento, pressione stabile, luna calante e ore centrali della giornata in autunno/inverno.

Ma andiamo a parlare degli artificiali da luccio.

Partiamo da molto tempo fà; negli anni in cui il pesce poteva essere considerato un alimento da ricchi ed andava a sostenere l'economia famigliare.
Mangiare un bel pesce era mangiare carne. Per questo la pesca al luccio con esche artificiali, nata in particolar modo nel bacino del Po e dei grandi laghi prealpini, era fatta con esche artigianali; e cosa di meglio se non l'ondulante che imitava i pesci?
Naturalmente ognuno aveva i suoi metodi, pesi, misure, gradi di sinuosità. C’è chi giura, fra i veraci e scafati spinnofoli, che sia l’esca di maggior resa, specie in acque libere e profonde.

 

Riflettiamo sulle sue caratteristiche precise: l'estrema lanciabilità, in funzione delle sue caratteristiche aereodinamiche e del suo peso specifico, e la ridotta resistenza che oppone al recupero essendo al tempo stesso anche idrodinamico.
L’ ondulante è molto versatile potendo compiere un sacco di movimenti a seconda del peso e della forma. Non si dovrà di certo farne scendere uno pesante vicino a erbai, ma con modelli leggeri, larghi e sottili potremo farlo ballare un po’ sopra con qualche speranza.



Il Rotante è formato da un filo armonico con un'asola in testa; al filo è inserita una campanella (sono pochi i modelli in cui non è presente) e attorno a questo filo gira un cavallierino (vi sono modelli detti Martin senza) che è collegato a una specie di paletta (detta cucchiaino); il tutto termina con una ancoretta.
Un volta in acqua la paletta, recuperando il rotante, gira ed emette vibrazioni che unite alla visibilità fanno si che il pesce attacchi l’artificiale. Se ha voglia!!!
La paletta può avere mille colorazioni anche se in effetti solo quella dorata (da usarsi in piena luce) e quella argentata contano qualcosa.
Naturalmente anche qua vi sono pesi e misure diverse ed ultimante nella campanella sono stati inseriti pallini di piombo per aumentare le vibrazioni e addirittura “scients”, cioè sostanze odorose(non molto usate nel campo in questione, ad onor del vero). E’ l’artificiale più usato specie nella versione Martin 28 gr.
Ci sono anche rotanti detti tandem, cioè a doppia paletta, utili soprattutto per aumentare le vibrazioni. La paletta di testa è più piccola di quella di coda.





Minnows o pisciolini finti sono anche loro di varie forme e misure: quali sono validi per prendere il pesce e quali validi per prendere il portafogli del pescatore è difficile da dire.
Ognuna di queste esche ha un movimento natatorio specifico a seconda dell'animazione data dal pescatore e una profondità di azione particolare legata in special modo all'inclinazione e alla taglia della paletta e al piombo introdotto . Può essere galleggiante, affondate, suspendig, cioè sta fermo nel punto in cui si ferma la trazione o Crack Bait, cioè galleggiamte ma che scende di profondità durante il recupero. Può anche essere snodato in 2 o più parti.
Vi è una versione della marca ABU con una paletta regolabile in 6 diverse posizioni per diversificare la profondità che raggiungerà. Scodinzolamenti, saliscendi di pochi o parecchi cm, deviazioni laterali sono prerogative dei modelli usati.



Create appositamente per insidiare il il black bass, le spinner bait sono disponibili con paletta singola o doppia (tandem), in diverse vivaci colorazioni e abbinamenti testina-paletta.
Sono disponibili in tante diverse grammature.
Sono diventate molto conosciute per la pesca al luccio dopo essere state usate per il re dei predatori “americani”, il Black Bass appunto. Il maggior pregio è il gonnellino che ne offre visibilita; il difetto è che molte volte il pesce attacca il gonnellino invece dell’ altra estremità ove vi sta l’amo.

I Buzz Bait sono similari ma emettono uno notevole sciacquio dando l’impressione di un pesce, magari ferito, che faccia movimento in acqua.
Stessa funzione di sciacquio lo aveva Heddon Crazy Crawler attraverso 2 alette laterali.



I siliconati, specie quelli a coda tagliata, vanno benissimo agendo nel sotto riva e specie fra ostacoli.
Hanno sostituito degnamente nell’azione e nell’aspetto i rotanti usati come jo-jo e fanno un adescante sali scendi essendo piombati in testa. Più di ogni altro artificiale abbisognano di fili ultrapotenti in modo da non lasciare azione al pesce dato i luoghi infiascati ove li useremo.



Per la colorazione dei nostri artificiali l’unico consiglio che ci sentiamo di dare è quello di usare tonalità simili o uguali al pesce foraggio che dimora nell’area del luccio.
Ma Ma se ci pensiamo bene può sovvenire anche la domanda “Come mai il quotato e famigerato Martin 28 gr ha un fiocco rosso in coda quando nessun pesce ha la sola coda rossa?”….Misteri della fede, Ops della pesca!

Vedendo foto e filmati di esox presi all’estero, specie dalla barca, possiamo ammirare una vera e propria collezione di artificiali dalle varie forme e dimensioni che per noi non fa che avvalorare la tesi che quando il predatore ha voglia di abboccare si aggancia a tutto quanto.
Questo in base al concetto già espresso in altro articolo che il pesce non sa cosa sia una cosa artificiale e quindi per lui tutto quello che si muove in acqua è una cosa che potrebbe essere commestibile…da sputare se non lo è oppure “se il cuoco lo ha cucinata male”.

Pur essendo ben consci delle cifre da capogiro che hanno alcuni di questi artificiali dobbiamo mettere in evidenza che più si lancia l’artificiale distante da ostacoli (probabili tane dei lucci) meno probabilità si ha di agganciare qualche esox.
Quindi la nostra attrezzatura dovrà essere potente e consigliamo vivamente i trecciati che oltre ad essere molto potenti, non avendo elasticità, non lasciano molto spazio al pesce per nascondersi negli ostacoli.

Ricordiamo sempre di usare il cavetto di acciaio, di avere a disposizione un buon paio di pinze per la slamatura e di usare stivali con gomme antiscivolo, guanti termici e gli speciali scaldini se il freddo comincia a farsi sentire. Un piccolo kit di pronto soccorso sarebbe utile per qualsiasi evenienza.

Quello che non deve assolutamente mancare è la determinazione e la costanza alla ricerca del luccio visto anche la notevole rarefazione del pesce in oggetto.

Non siamo dei puristi del No Kill, ma questa volta ci sentiamo di consigliare il rilascio di tutti i soggetti possibili se in buon stato anche se ben oltre la misura minima di legge.

VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=YhwOW6R5rdk
http://www.youtube.com/watch?v=nm5DMdpj8ig

10.10.2012

Totanare

Inauguriamo questa nuova sezione del sito dedicata alle attrezzature e agli articoli per la pesca, segnalandovi dei set di totanare per la pesca delle seppie, dei polpi e dei calamari.
Le esche in questione si trovano sul sito Fishing Equipment (FishEq Istituzionale 200x200), ma potete vederle cliccando sui link qui sotto.

.SET 10 Totanare Super Color  2.5 mm 75 con Borsa
.SET 10 Totanare Super Color  3.0 mm 90 con Borsa
.SET 10 Totanare Super Color  3.0 mm 90 con Borsa
.SET 10 Totanare Super Color  3.5 mm 105 con Borsa
.SET 10 Totanare Super Color  3.5 mm 105 con Borsa

Interessante è anche questo set, sempre di 10 artificiali, fatto da 5 totanare "classiche", cioè quelle a gamberetto, e 5 dalla forma a pesce. Sul sito vengono definiti "squid jigs per seppie", ma sicuramente anche totani e polpi non disprezzeranno.

.SET 10 Squid Jigs per Seppie - Dimensioni mm 60 e 75

Se le provate fateci sapere che impressioni avete avuto! :-)



.SET 10 Squid Jigs per Seppie - Dimensioni mm 60 e 75





10.01.2012

Predatori in Versilia

La Versilia, oltre ad essere un posto dove ci sono bei locali,un sacco di gente e un bel mare, è un luogo dove anche la pesca nelle acque interne può regalare belle soddisfazioni, anche coi predatori per eccellenza, cioè lucci e bass.

In questo articolo vorrei parlarvi di alcuni piccoli fossi nella zona tra Forte dei Marmi e Marina di Pietrasanta; piccoli si, ma pieni di bei pesci!



Nello specifico mi riferisco al bacino del fosso Fiumetto (costituito appunto dal fosso Fiumetto e dal fosso Tonfano) e dei piccoli corsi d'acqua circostanti.

L'ambiente è quello tipico dei piccoli canali di campagna: acqua bassa (raramente oltre il metro, per lo più siamo sui 50-70 cm), corrente lenta e molta vegetazione sia in acqua che fuori...l'ideale quindi per esocidi e black bass.
Sono proprio le caratteristiche morfologiche di questi luoghi a dettare le regole e a imporre la pesca.



Per i lucci sono da lasciare a casa le pesanti e voluminose esche che si usano in grandi fiumi e laghi e sono da prediligere artificiali leggeri e che posssano lavorare in pochissima acqua.
Ottime sono le imitazioni di pesci in gomma, da usare con pochissima piombatura, così come minnows galleggianti e grossi martin allegeriti.
Per i bass sono da prediligere esche siliconiche come i classici vermoni oppure artificiali top water; micidiale è il "basirisky", la temibile ranocchietta di gomma dal movimento inconfondibile.





Da segnalare è che la zona è "Area di protezione del Luccio", quindi una ZRS. Il regolamento è molto semplice: il luccio si può pescare, ma solo con esche artificiali ad amo singolo e privo di ardiglione. Vietato l'uso dell'esca viva o morta. Dal 31 dicembre al 1 aprile (periodo che in Toscana è di divieto per il luccio) è vietata la pesca con qualsiasi tipo di esca artificiale. Questa ZRS è stata creata grazie all'opera dell'associazione Fly Club '90 Versilia.



Un ringraziamento va all'amico Matteo, ritratto in alcune di queste foto, compagno di molte pescate.

Pescare nei laghi di Bertignano e Masserano (entrambi nella provincia di Biella)

Dal PDF (stranamente scaricabile) della provincia “” In provincia di Biella le acque gravate da vincoli particolari sono: ...