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4.10.2012

Lanca del Sesia a Prarolo

Una lanca è un meandro fluviale abbandonato per la diversione dell'alveo principale. Le cui acque sono stagnanti.
Le lanche sono presenti tipicamente nelle piane alluvionali con pendenza molto bassa e bassa velocità di corrente, in cui i corsi d'acqua tendono a divagare assumendo una configurazione a meandro. In sedimentologia ,si definisce pianura alluvionale (o piana alluvionale) un ambiente sedimentario in cui la sedimentazione è controllata dalle correnti fluviali.
In alcune lanche entrano roggie o canaletti vari che possonio generare una leggerissima corrente nei pressi della immissione;Generalmente però tutta la lanca è da considerarsi come acqua ferma eccetto quando il fiume straripa e và nella lanca. Vi sono lanche collegate al fiume e lanche che non lo sono; Alcune vengono innondate dalle piene e altre no.Diversi esempi si riscontrano nei grandi fiumi della Pianura Padana, come il Po ,l’Adda, il Sesia e il Ticino.
Anfibi e rettili ospitati nell’ acqua e sul circondario terrestre possono essere la Rana verde, Raganella, Rana di Lataste, Rospo comune, Tritone, Biscia comune, Ramarro, Lucertola muraiola, Biacco, Biscia dal collare e Natrice tassellata. Tra queste merita sicuramente attenzione nella progettazione degli interventi e nei monitoraggi futuri la Rana di Lataste, anfibio endemico della pianura-padana protetto dall'Unione Europea.



Come uccelli si trova il Germano reale e sono presenti purtroppo dei Cormorani. Il bosco umido e la fascia che circonda le lanche ospitano nel periodo invernale una discreta presenza di Colombacci. Nel periodo estivo è facile avvistare Aironi cinerini, Garzette e il Martin pescatore, che si alimentano nelle lanche, ed osservare Gallinelle e Porciglioni.

Noi vi vogliamo parlare della più grossa lanca del Sesia nel comune di Prarolo. Li il Sesia è sbarrato da una grossa diga per permettere , da sponda opposta cioè in comune di Palestro (PV), l’ uscita del canale Sartirana che abbiamo già trattato nel sito.

Come arrivarci : Poco dopo Vercelli in direzione Casale si svolta per il sudetto paese e dopo il calcavia autostradale si gira al terzo cartello indicatore e dopo poco alla prima a destra.

Seguire tale strada fino ad una grossa cascata sulla sinistra, tornare indietro di un pò ed avere la possibilità di parcheggiare l'auto in alcune comode piazzole e appena al di là della boscaglia vi è l’acqua . In inverno l'inizio della lanca si vede.
Nella seconda alternativa dopo 50 metri dell’ unico dosso che troverete si prende una la stradina sterrata a sinistra con cui si raggiunge direttamente la zona golenale e seguendo la pista tracciata in mezzo al pioppeto raggiungere l'altra sponda della lama. Se scegliamo quest'ultima possibilità consideriamo che la sterrata non è in buono stato e tante volte anche mal segnata specie dopo piogge abbondanti. In questo caso possiamo anche fermarci sul fiume. Comunque a Prarolo nel dubbio chiedere.



La lama di Prarolo è la classica "morta" fluviale, collegata perennemente al Sesia. Di notevoli dimensioni, è situata in una zona golenale soggetta durante le grandi piene del Sesia all'allagamento completo. La profondità è variabile dal metro fino anche ai quattro metri nei punti più profondi. Vicino a riva sono presenti canneti e altra vegetazione, a tratti sono presenti anche ninfee e dispersi per tutta la lama vi sono tronchi e rami d'albero sommersi. Proprio queste caratteristiche rendono la lama un posto ideale per la pesca ai predatori: lucci, persici reali, black bass e anche siluri "entrati" dall'asta principale del fiume, anche se non raggiungono grandi dimensioni come nel fiume.


Se decidiamo di andare direttamente sul Sesia esso è diventato il regno degli Aspi.


Ovviamente vi sono anche carpe, le quali raggiungono dimensioni di tutto rispetto, scardole, carassi, triotti, alborelle, pesce gatti e anche qualche tinca. In passato, fino a 15-20 anni fa, la lama era "famosa" per le grandi quantita di lucci e black bass presenti. A causa di vari fattori ambientali, si è assistito a una diminuzione del luccio, anche se fortunatamente la situazione adesso si è stabilizzata e i lucci presenti sono ancora discreti come numero e taglia. Stessa sorte, molto più drastica è toccata al black bass. Se prima erano relativamente comuni bass dal chilo ai due chili, oggi esemplari di tali dimensioni sono un'eccezione. Si raccomanda quindi il rispetto delle misure minime e dei periodi di divieto,anzi, meglio adottare il cattura e rilascia per evitare la scomparsa di questi splendidi predatori.



Tecniche consigliate

Ciprinidi: possiamo optare per tre scelte diverse. La prima consiste nel dedicarci alla minutaglia che, soprattutto da maggio a settembre, h presente con numeri di tutto rispetto nel sottoriva. Allo scopo procuriamoci una fissa sui quattro-cinque metri, una lenza dello 0.12, amo del 18-20, un galleggiantino sotto il grammo, piombini distribuiti lungo la lenza. Ogni tanto, a seconda dell'andamento delle abboccate, una manciata di bigattini e una noce di pastura sfarinata che si sciolga a mezz'acqua: non mancheranno certo alborelle, triotti e scardoline. Ogni tanto, possono anche mangiare scardole di una certa mole. Non è poi molto remota la possibilità di allamare persici reali, attratti più dalla minutaglia che dalla pastura, ma che comunque non disdegnano uno o due bigattini scodinzolanti. Se invece preferiamo prede più grosse, si possono tentare carpe, scardole, carassi e tinche con diverse tecniche: inglese, ruobasienne, ledgering, fondo e perchh no, anche bolognese.



Non entrando nei particolari delle montature delle varie tecniche, si suggerisce di non tentare molto distante da riva, pasturazione con bigattini/mais e sfarinati in quantità modiche ma continua per tenere sempre i pesci "sotto". Con l'inglese e il ledgering abbiamo il vantaggio di poter, in alcuni punti, pescare agevolmente anche vicino alla riva opposta. Alterniamo il bigattino, esca universale a sempre catturante, al mais e al piccolo lombrico di letame per selezionare la taglia del pesce. Infine, il carpfishing ci permette di insidiare le carpe grosse, che certamente non mancano, ma in questa lama sono difficilissime. Un'attenta "lettura" di rive e fondali, unita a una costante pasturazione aumentano le probabilita di pescare la carpa da sogno, considerando sempre che non è proprio un luogo da neofiti.



Predatori: il luccio costituisce la più grossa attrazione alieutica della lama, sia che si peschi a spinning, morto manovrato o vivo.
A spinning, sondiamo con metodo e costanza l'acqua fino a dieci metri da riva con lanci paralleli alla medesima. Particolare attenzione va riposta ove vi sono alberi, tronchi e altri ostacoli sommersi: sono queste le tane preferite del predatore. Se abbiamo la fortuna di trovare i lucci in caccia, osserviamo le cacciate e insistiamo lì, ci sono molte possibilità che ritorni a cacciare. Usiamo robuste canne da spinning sui due metri e settanta e una potenza reale di cinquanta grammi, ricordiamoci che ci deve aiutare anche a forzare il luccio da tane pericolose per l'incolumità del nostro filo.
Un buon mulinello, di dimensioni generose caricato con un moderno trecciato con una tenuta non inferiore ai quindici chili, è necessario per lo stesso motivo, tenendo conto poi che l'esemplare da sogno abbocca quando meno ce lo aspettiamo. Per quanto riguarda gli artificiali c'è che l'imbarazzo della scelta: grossi rotanti e grossi rotanti tandem, ondulantoni, minnow e cranckbait dagli undici ai venticinque centimetri, grossi spinnerbait, grossi bucktail, grosse imitazioni in gomma con testa piombata da far saltellare insistentemente nei pressi delle tane per stimolare l'aggressivita del luccio.
Più importante del tipo di artificiale usato è la fiducia che riponiamo in esso: mai macinare filo svogliatamente, perche se lo spinning al luccio vuol dire anche cappotti, non si sa mai quando e dove il luccio decida di attaccare, e spesso h anche l'unica occasione della giornata: un vero peccato farsi cogliere impreparati. Stessa costanza, metodo e posti, ma diversi movimenti da imprime a canna e mulinello per il morto manovrato.
Possiamo provare comprando la montatura Drackovitch gi` fatta nei negozi forniti. Per il vivo usiamo alborelle, scardoline, cobiti e gobioni, innescati ad uno amo per le labbra. Un galleggiante adeguato, un piombo prima del terminale e la lenza h bella che fatta. Per canna e mulinello vanno bene le stesse da spinning oppure canne da fondo, ledgering e carpfishing. Possiamo stare per tutto il tempo nello stesso luogo oppure muoverci ogni tanto lungo la riva. D'obbligo in tutti e i tre casi il cavetto.



Il periodo migliore per il luccio è la stagione fredda, da novembre fino alla data di chiusura e poi nel periodo successivo all'apertura, coi lucci affamati dopo il periodo riproduttivo. Stante la taglia modesta dei siluri presenti, possiamo usare la stessa attrezzatura per insidiare anche questo predatore, naturalmente in periodi diversi.
Il black bass purtroppo non è molto presente soprattutto per quanto riguarda gli esemplari di taglia, anche se sembra che la popolazione sia in ripresa numerica e qualitativa. Si insidiano con i siliconici piombati e spiombati, preferibilmente realizzando inneschi antialga, recuperando a strappetti presso la riva, tronchi sommersi, canneti e ninfee. Se sono presenti a galla e sono in attivita, popper e prop bait diventano imbattibili regalandoci abboccate a galla di indubbia spettacolarita.
Il persico reale pur essere presente nella lama con branchi di moltissimi esemplari; pur perchè si sposta frequentemente in branchi compatti in vari punti della lama ed entra ed esce dalla lama all'asta principale del Sesia.
Insidiabile a spinning leggero con rotanti e minnow di piccole dimensione, i locali lo insediano preferibilmente con bolognesi robuste, grossi galleggianti da passata e ami del 6-7, innescando l'alborellina viva  o altri pesci esca piccoli come il cobite che è il Re di questa pesca
.
Cobite
. Se i reali sono in zona ne prenderemo uno dietro l'altro.



Licenza: Governativa e FIPSAS. Attenzione che dalla diga a 200 metri a monte è zona di divieto.

Negozio Pesca: Luciano Pozzati Via casale. A Vercelli zona Cappuccini


http://www.lucianopesca.it/


Dove mangiare: AL BISTROT IN PIAZZA DI PEDRINAZZI FEDERICA SNC
STR. ST. 31 DEL MONFERRATO, 31
13100 PRAROLO (VC)
tel.: 0161240142

Dove dormire: HOTEL ARCOTEL
Strada Statale 31
15030 VILLANOVA MONFERRATO (AL)
tel.: 0142493528

Video:

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2.18.2012

Il tratto medio del Sesia

Per tratto medio intendiamo il fiume dopo Doccio e fino all’ immissione nello stesso del Torrente Cervo. A monte di Doccio è gestito dai pescatori Valsesiani e a valle dalla FIPSAS Novara/Cagep fino al ponte ferroviario di Romagnano e dopo dalla FIPSAS di Novara o di Vercelli. Il fiume dopo Doccio ha già una ottima portata d’acqua e scorre fra grosse pietre ed anche massi di cui alcuni giganteschi come a Prato Sesia.
Lo possiamo dividere in 3 tratti cioè fino al ponte che collega Romagnano a Gattinara che è zona a salmonidi, la lama di Romagnano zona No Kill e il restante tratto.



Nel primo tratto troviamo correntine e correntone, alcune buche sui 2-3 metri di profondità ed alcune lame con correnti medie e profondità medie. Naturalmente tutto questo a livelli normali del fiume. Subisce un prelevamento di media entità prima per la roggia della filatura e poi a Prato Sesia, uno consistente per l’ uscita della roggia Mora ed infine un altro medio a Gattinara per una altra roggia. La lunghezza è attorno ai 10 KM. Gli accessi non sono molti di cui la maggior parte in sponda orografica destra
Nel 2011 sono stati immesse circa 2200 Kg di trote adulte fario ed iridee oltre a un gran numero di trote fario e iridee allo stato di piccole trote e tanti avannotti di trota marmorata.
Cavedani e barbi assieme a vaironi dovrebbero essere presenti teoricamente ma non ne ho mai visto prendere uno e neppure visto nell’acqua che ha un buono stato di trasparenza.



Di sicuro sono presenti degli esemplari di grosse marmorate di difficile cattura.
Le tecniche sono quelle classiche della pesca alla trota cioè tocco, spinning e mosca. Consigliamo l'uso di fili un po’ più grossi del normale vista la presenza di queste grosse marmorate.
Al tocco diciamo uno 0.28 con lo 0.25 come finale e a spinning un trecciatino dello 0.12 oppure almeno un o25 come nylon. Solite camole o vermi al tocco e a spinning soprattutto rotanti del N 3-4/Martin 9-15 gr e qualche minnows galleggiante per le lame o Shad Rap per le buche, fra i 7 e 11 cm entrambi. Stivaloni o meglio wader.



La lama di Romagnano ha una profondità di circa 4 metri nella sponda orografica sinistra ed è tutta fatta con grossi massi naturali; non è di difficile pesca ma l’ uso della roubissionne non è praticabile.
Il fondo degrada verso il bosco opposto o la spiaggietta di sassi se il fiume è basso.In periodi di irrigazione la lama termina con una diga di pietre per fare uscire l’ acqua per un canale.
E’ seminata da moltissimi anni dalla FIPSAS NO coi pesci recuperati in roggie e canali posti in asciutta. Tanti vaironi sotto i massi ma prendere tale specie per fare NO Kill e non una frittura ci sembra un po’ assurdo. Bei e grossi cavedani, qualche tinca e carpa non molto grosse a parte alcuni esemplari. Quando l’argentato ciprinide era più numeroso valeva la pena anche di fare un po’ di spinning indirizzato a lui con minnows ma adesso non lo consigliamo.
La fa da padrone il barbo con parecchi esemplari da record; parecchie le catture sui 3 kg e di certo un conoscente ne ha preso uno di oltre 5000 gr. La pesca che va per la maggiore per le numerose catture è il ledgering usando il method nella stagione calda e i feeder nei restanti periodi.




La pesca a galleggiante è però la più praticata data la vocazione che hanno da sempre i pescatori novaresi e vercellesi per questa tecnica, ma i barbi grossi grossi sono inevitabilmente persi.

Permessi e regolamenti per questi 2 tratti li trovate in home page del sito

www.apd.no.it

Il restante tratto scorre in un letto di sassi con qualche riva a strapiombo naturale (a valle di Carpignano Sesia) e qualche lama di non alta profondità a vecchi massi. In alcuni punti si ramifica. La corrente è quasi sempre abbastanza veloce e la pesca non è facile. I pesci poi sono pochi traducendosi in vaironi, qualche cavedano e qualche trota di discesa e a rarissime marmorate. Non lo consigliamo di certo. Occorre la tessera FIPSAS Novara o Vercelli oltre alla licenza, ovviamente.



Le prime 2 zone si raggiungono uscendo al casello di Romagnano/Ghemme della Voltri-Sempione e seguendo le indicazioni per la Valsesia. Una volta giunti presso un passaggio a livello in Romagnano potete posteggiare e vedere la lama No Kill e nel caso fare il permesso al vicinissimo Bar Piemonte. Proseguendo arriverete al ponte e potete risalire il fiume sia al qua, sia al di là del ponte. Se volete andare al No Kill nel bosco girate ,dopo aver passato il ponte, a sinistra e nelle vicinanze(quasi attaccato direi) di un altro passaggio a livello vi è una stradina.

Un negozio di pesca è nella vicina Prato Sesia sulla destra nella strada principale.
Alberghi e ristoranti ovunque.

La zona attorno a Gattinara è famosa per i suoi vini di livello mondiale, a Ghemme vi ha sede una rinomata distilleria oltre ad una nota marca d’aceto ed in zona si cucina il “tapulon” cioè carne d’ asino; Moltissimi sbagliano la ricetta macinando la carne mentre “tapulon” vuole dire spezzettata fine.

Se volete pappare bene bene deviate verso Biella un 7-8 Km ed andate a Orbello (fraz di Villa del Bosco) allo Scricciolo da Pippo Romana

https://www.facebook.com/giuseppe.cimadoro.7SCRICCIOLORISTORANTE

https://www.facebook.com/Ristorante-Lo-Scricciolo--535418153156306/

Pescare nei laghi di Bertignano e Masserano (entrambi nella provincia di Biella)

Dal PDF (stranamente scaricabile) della provincia “” In provincia di Biella le acque gravate da vincoli particolari sono: ...