2.28.2010

Il cavedano

Diffuso in Europa dal Reno al fiume UraI. L'areale di distribuzione dell'ido copre l'Europa centrale ed orientale fino al bacino del fiume Lena a est. la specie è stata introdotta in Inghilterra ed in Scozia, dove si rinviene sporadicamente. L'Ido vive anche nella Penisola Scandinava, con l'eccezione del nord est della Norvegia e della Penisola di Kola. La specie è diffusa in Europa centrale dal Belgio e dal nord est della Francia fino ai fiumi del nord del Mar Nero e del Mar Caspio. Incredibilmente, durante gli anni '80, le uova dell'ido sono state importate illegalmente per posta in Nuova Zelanda. Rilasci successivi si sono verificati nel 1985 e nel 1986 probabilmente in almeno 8 e località a nord di Auckland. La varietà dorata dell'Ido diffusa in varie località degli Stati Uniti, paese dove viene allevato come pesce ornamentale.
Dell’ Ido è nota la varietà dorata da non confondere con la varietà dorata del leucisco rosso per l’occhio più scuro, meno rosso rispetto quest’ultimo.


Oh cavolo ma questo è il cugino del nostro cavedano!!!! Infatti l’ Ido e il cavedano sono gli unici rappresentati dei leuciscus in europa.
Tornando al nostro amico vi è da dire che ha rappresentato e forse rappresenta ancora il pesce più diffuso fra quelli di una certa taglia media/grossa. Stime di qualche anno fa dicevano che essi erano almeno il 30% di tutti i pesci superanti i 3 etti. Negli ultimi anni nei fiumi e torrenti della pianura padana e nei grossi laghi a subito un netto regresso per cause sconosciute od almeno differenti fra acqua e acqua. Per fortuna nel resto d’ Italia la situazione sembra migliore. Raggiungendo i 2 kg senza problemi, con una taglia media sui 400/700 gr, con punte di 4 kg nei bacini lacuali (quasi sempre femmine) rappresenta uno dei pesci favoriti dal pescatore anche se la sua difesa non è eccelsa come altri. Inoltre vive in ogni tipologia di acqua , è onnivoro è ogni tecnica si presta alla sua cattura; E quindi GRAZIE DI ESISTERE!!!

Furbo o stupido? Questa è la domanda principale che ci si pone solitamente!!!
E’ senza ombra di dubbio un attento osservatore di ciò che accade in acqua ma molte volte la sua golosità lo tradisce. Evita con astuzia, scartandola all’ ultimo istante, la rete della bilancia ed evita l’unico bigattino infilzato mangiando solo quelli di pasturazione ma ingoia l’amo senza remore se questo ha innescato un guizzante pesciolino vivo. Ingurgita tutte le esche naturali come vermi, gattos, lumachine, grilli ecc ecc
Pasturato con dovizia e per qualche giorno abbocca alle lenze a fondo e/o passata a:

1) Mais
2) Frutta dolce a piccoli pezzi compresa anguria
3) Budella di pollo (in inverno)
4) Fegatini di pollo
5) Formaggio a cubetti
6) Larva di crisalide
7) Pastarello (ovvero palline di pastura)
8) Piccole boiles
9) Bacche varie come More o sambuco

La sua leggenda di furbizia è dovuta al bigattino. E’ vero che pescando a passata evita quello innescato ma generalmente per un errore tecnico del pescatore che abbonda nella pasturazione.

Come tante volte è il caso che ci fa apparire le cose sotto un aspetto diverso. Moltissimi anni fa ero su un grosso lago con famiglia; Tirando fuori la bolognese dall’ auto ruppi la puntina e cosi mi tocco mettere una vecchia canna che avevo a fondo con una amettiera. La piccola rovescio il secchio dei bigattini e me ne resto una manciata. Pasturando sopra l’amettiera a 5-6 bigattini per volta tirai a riva 3 grossi cavedani benché la sezione dei braccioli fosse dello 0.16. La cosa mi fece rimanere perplesso… Giunsi a pensare che in effetti con esche diverse dal bigattino e più pesanti avevo già preso grossi esemplari anche collo 0.20…Era l’amo che influiva tanto sul peso complessivo di esca/amo col “cagnotto”!!!

Ma…
1) L’amo in questo peso complessivo era ininfluente o quasi con mais, grossi vermi, gatoss ecc

2) Anche col bigattino l’ ingordigia del singolo individuo inserito nel branco era più forte della diffidenza e quindi pur di arrivar prima di un altro simile mangiava anche “gianin” appesi e fermi su una amettieria!!!

Attualmente anche se pesco col “cagnotto” ove vi sono molti cavedani l’ innesco è multiplo, anche con 6-8 larve, in modo da creare un qualcosa di diverso ma sempre di commestibile che il cavedano non scambi per i bigattini in pasturazione. Insomma questi ultimi sono usati al solo scopo di far accorrere e tenere i cavedani in quel luogo. Basta fili extra fini per me!!!




A spinning abbocca con parecchie tipologie di esche e soprattutto le 3 classiche. In generale e per via sommaria posso scrivere che:

a) In acque ferme la miglior esca è il piccolo/medio minnow
b) In acque veloci con acqua caldine la fa da padrone il piccolo rotante argentato
c) L’ ondulantino è il jolly come al solito

Molte volte coi minnows ho avuto modo visualmente di vedere che attacca per rabbia o per scacciare un intruso e se il cavedano girandosi si trova improvvisamente il pesciolino artificiale il suo scatto è bruciante e rabbioso.
Nei laghi rendono ottimamente pesciolini senza paletta di color argento come le alborelle tipo il “Filibustiere” o Il “Tranviere”.


Le piccole alborelle infilzate per la bocca su ami del N 10-12 e sorrette da galleggiante invogliano gli esemplari maggiori. Capita sovente di vedere con questa tecnica il grosso galleggiante ballonzolare senza una abboccata decisa; Al ritiro della lenza state certi che l’ alborella ha la coda pizzicata e sono stati piccoli cavedani.

Abboccano anche nella pesca a mosca effettuata in tutte le versioni ma sinceramente di questa tecnica ne mastico quasi niente.

Insomma:

GRAZIE DI ESISTERE!!!



Ma esistono altre specie del genere squalius


















Walter Scandaluzzi

Pesca nel lago di Como

I laghi e specialmente quelli grandi, hanno sempre un fascino particolare ed offrono la possibilità di unire svago, relax, cultura e pesca. Cosi, mentre Voi pescherete, i vostri eventuali accompagnatori, potranno farsi una bella gita in battello o semplicemente godersi il sole, se non vogliono fare shopping nella città lariana.

Il bacino di Como offre ampie possibilità di pesca a qualsiasi genere di pescatore, novizi ed esperti trovano pesci adatti alle loro esigenze e le tecniche praticabili sono parecchie. Si và dalla semplice pesca a galleggiante alle piccole alborelle (vige regolamento speciale) alla pesca col Mort Manieè passando per quella a Molagna e Tirlindana. Queste ultime sono da farsi con la barca e non sono certo semplici da eseguire e quindi adatte ad esperti. Pochi gli scivoli d’alaggio imbarcazioni, il principale è a Tavernola fraz. di Como, nei pressi dell’uscita dell’autostrada dei laghi (A9), altri più piccoli e con problemi di parcheggio sono a Como, in zona darsena S. Agostino e ad Argegno, nelle vicinanze del lido. Dalla barca possiamo anche insidiare i coregoni con la tecnica alla sonda.


Occorre una canna denominata “cannino” generalmente in monopezzo lunga circa cm.180 con un'azione di punta e un vettino sensibilissimo su cui monteremo un mulinello con in bobina uno 0.24 come nylon. Dopo aver trovato i pesci con l’ecoscandaglio (assolutamente vietato tenerlo acceso durante la pesca) o, se non l’abbiamo altre barche ci indicheranno la zona ove si calerà la lenza, composta di un'amettiera lunga dai 4 ai 7 mt. recante un massimo di 15 ami con imitazioni di chironomi e un piombo finale sui 10 gr. Detti attrezzi sono venduti nei negozi di pesca locali. Una volta che il piombo tocca il fondo si solleva molto lentamente per 25-35 cm. per poi dopo una breve pausa ritornare giù sempre lentamente. La mangiata di codesto pesce può essere violenta od estremamente delicata e ci vuole esperienza per ferrarli tutti. Una volta agganciato il pesce bisogna recuperarlo molto lentamente perchè ha un apparato boccale molto delicato, e una volta giunto in superficie, se allamato al basso dell’amettiera, bisognerà alzare il cannino con una prolunga realizzata dai primi 2 o 3 pezzi di una vecchia canna, dove lo si innesta a baionetta con il manico, consentendo di alzarlo di qualche metro, facilitando il recupero del pesce con il guadino.
Naturalmente con la barca tutte le tecniche sono più semplificate ma anche da terra si hanno buone possibilità. Buone zone sono il lungolago di Viale Geno, dove possiamo pescare le alborelle nella bella stagione, e con la presenza di queste, persici, cavedani e qualche trota con il vivo o a spinning, mentre nel periodo degli agoni, la passeggiata di Villa Olmo fa da padrona.


Per tutta l’estate e l’inizio dell’autunno, pescando in zona del Tempio Voltiano, possiamo insidiare lucciperca, anguille e persici pescando a fondo con il pesce vivo o morto, mentre chi vuole divertirsi con le tecniche alla bolognese o all’inglese, pasturando e innescando bigattini, la diga Foranea è il luogo adatto, cavedani, pighi, scardole, triotti, gardon, ecc., sono i diretti interessati.



Parlando ora di tecniche, possiamo dire che agendo a spinning con canna da 240-270 cm , mulinello N 2500 con in bobina uno 0.22 potremo insidiare persici reali, sandre e cavedani. Per questi ultimi sono ideali minnows di tutti i tipi fino anche a 9 cm di lunghezza data la taglia extra che il ciprinide raggiunge nei grandi laghi.


Oltre ai pesciolini finti, per la sandra, possiamo agire con i siliconici a forma di pesce con la coda piatta, agendo molto lentamente sul fondo quasi facessimo Mort Manieè. Il persico reale non rifiuta i rotanti, e, ricordiamo la vecchia tattica da effettuare sui fondali di sabbia o ghiaia fine, si lasci adagiare l’artificiale sul fondo e lo si faccia partire di scatto provocando una nuvoletta. Il “tigrato” avrà l’impressione che un piccolo pesciolino sia partito e scatterà sul cucchiaino. Tutti questi predatori sono certamente insidiabili anche col pesce vivo avendo cura di cambiare la dimensione dello stesso a seconda della specie che vogliamo insidiare. Le tecniche sono molte ma tutte di facile applicazione. Piombo a fondo di tipo allungato o bombarda e terminale di 1/1.5 metri col pesciolino attaccato, ogni tanto si sposta se non avviene l’abboccata, oppure, con galleggiante di buona portata non tarato completamente e cioè che regga il peso del pesciolino terminale. Per i persici reali è in voga uno strano sistema che prevede l’uso di un’amettiera detta scoubidou, con piccoli ami avvolti di un tubettino di plastica colorata, che agganciando un piombo terminale, con o senza adeguato galleggiante, viene lanciata in mezzo al branco d’alborelle. Con vento il tutto si agiterà da solo altrimenti dovremo muovere noi. Le alborelle abboccano agli “scoubidou” ed invece di recuperarle subito le si lascia in zona per vedere se qualche persico ingoia il tutto.


Per gli Agoni a Como si usa il solito sistema della speciale camolera, con piombo fisso a oliva e l’amettiera terminale. Fare attenzione a fermare il filo sul mulinello con l’indice per far distendere il tutto ed evitare ingarbugli. Non è possibile scrivendo di pesca a Como non citare il Sig. Roberto Cantaluppi detto “Ropino” che è stato forse il primo ad aver introdotto in Italia le tecniche della “Pesca alla sonda” per la pesca con la canna del coregone, e il sistema Drachkovitch comunemente chiamato “Mort Manieè”, per la pesca dei predatori con il pesce morto manovrato, diffondendole ancora oggi attraverso il Coregonia Club, con corsi e manifestazioni. Tra le specie ittiche, va segnalata la presenza di trote (anche se le vere lacustri sono quasi un ricordo), e ultimamente in base alle stagioni si pescano i salmerini con la tecnica alla sonda.


Curiosità:

Il Coregone Lavarello (Coregonus lavaretus), è una specie ibrida di altri coregoni ed esattamente: Wartmanni coeruleus ,Schinzii e Maraena , che fu introdotto nella metà del 1800 dalla Svizzera. Esso raggiunge taglie ragguardevoli e questo costituiva un problema per le massaie locali dell’ epoca e cosi, dal lago di Neuchâtel nella vicina Svizzera, fu introdotto il Coregone Bondella (Coregonus macrophthalmus) che oltre ad accrescere più velocemente ha una taglia minore più adatta ad essere cucinata e servito come porzione singola.

IL TESSERINO SEGNAPESCI

Il tesserino provinciale segnapesci è obbligatorio per la pesca nei torrenti e per la pesca ai coregoni con l’amettiera. In provincia di Como si può pescare con il tesserino rilasciato dalla Provincia di Lecco e viceversa.
Il tesserino ha una doppia finalità: facilitare il controllo del limite massimo di catture (per trote e coregoni 6 capi complessivi al giorno) e tenere sotto controllo l’andamento annuale del pescato.I tesserini segnapesci sono rilasciati gratuitamente e possono essere ritirati: vedere

Provincia di Como

LIMITAZIONI RIGUARDANTI LA PESCA DELL’ ALBORELLA

La pesca delle alborelle è permessa, esclusivamente nel lago di Como solo il giovedì, il sabato e la domenica, con le seguenti eccezioni:
· i minori di anni 13 possono catturare le alborelle in tutti i giorni della settimana; -
· la cattura di alborelle da usare come esca nella pesca “con il vivo” è ammesso in tutti i giorni della settimana, con l’obbligo di mantenere le alborelle vive in adeguati contenitori e con il limite massimo di 20 esemplari al giorno per pescatore. Durante il periodo di divieto di pesca dell'alborella non è permessa alcuna detenzione delle alborelle catturate, ma solo l'immediato utilizzo delle medesime con esca.
Ciascun pescatore può usare una sola canna da pesca, armata con un solo amo. E’ vietata la pasturazione. E’ consentito l’uso dello scoubidou per la pesca del pesce persico “con il vivo.

Licenza di pesca:
Il bacino antistante la città di Como, è denominato “Riserva Celesia”, si tratta di acque con diritti esclusivi di pesca, zona F.I.P.S., nelle quali la pesca è consentita con l’apposita tessera federale e naturalmente la licenza governativa



Info: -Provincia di Como - ufficio pesca - Via Sirtori 3 Como
tel 031 230111 031 570200 031 230334
Provincia di Como

Negozi:
-COMO: “L’Esca” via Lega Insurrezionale 24 Tel 031 3372193
-COMO: “Ropino” – via Asiago 25/b Tel 031 340979

ASSOLUTAMENTE DA VISITARE

A pesca in barca sul lago di Como

Walter Scandaluzzi

Agone


Leggere anche

http://pescambiente.blogspot.it/2016/03/l-assurda-storia-degli-agoni-del-lago.html





Vive nei grandi laghi prealpini; è stato introdotto anche nei grandi laghi dell'Italia centrale (Bolsena, Vico e Bracciano).

HABITAT: specie gregaria di origine marina (Dalla Cheppia) con abitudini migratorie; E’ divenuta sedentaria nei grandi bacini lacustri subalpini (Lugano, Maggiore, Como, Iseo, Garda) dopo che le acque marine in tempi remotissimi si sono ritirate dalla pianura padana e i loro antenati sono state intrappolati.
Vive in banchi nelle acque profonde; è presente anche nel Lago di Mergozzo che è un bacino lacustre di piccole dimensioni (sup. 2 kmq; prof. max 70 m), situato ad Ovest del Bacino Borromeo del Lago Maggiore in quanto esso era parte integrante del lago verbano fino attorno al 1500 d.c. quando le piene del fiume Toce hanno creato una piana.
Lago di Garda

ALIMENTAZIONE: principalmente a base di organismi zooplanctonici, ma anche di insetti (larve ed adulti) e, più raramente, di pesci (soprattutto giovani alborelle).
Lago Maggiore

RIPRODUZIONE: Maggio-Giugno con temperature dell'acqua comprese tra 15 e 25 °C. Le zone di riproduzione sono preferenzialmente le acque basse con fondali sabbiosi in prossimità delle foce dei fiumi immissari. Le uova( un numero medio di 15-20 mila uova bianche e demerse) sono di piccole dimensioni (1,6 mm) e si schiudono in 2-8 giorni. La maturità sessuale è raggiunta a 2-3 anni per i maschi e a 3-4 anni per le femmine.
Peso: dai 100 ai 300 gr (femmine)

Vengono compiute dai branchi migrazioni sia verticali che orizzontali. Nel Lago Maggiore l'alimentazione è basata prevalentemente sul cladoceri Daphnia hyalina e Bythotrephes longimanus, oltre che su copepodi. Lo spettro alimentare dell'agone si differenzia rispetto a quello di altre specie planctofaghe come i coregoni e l'alborella.
Quando questi pesci vengono verso riva è facile catturarne una grande quantità. Anticamente si usava una attrezzatura costituita da una canna fissa molto lunga con lenza rigida di filo di rame e finale di un metro e mezzo o di due metri, armato di speciali camolere costruite con fili di lana rossa e nera e da fili metallici lucenti. Con questa attrezzatura, agendo talvolta da pontili improvvisati, il pescatore frustava energicamente con la canna in modo da far cadere le finte camole il più lontano possibile e le lasciava scendere e quindi recupera a strappi.
Le stesse file di finte camole attualmente si acquistano nei negozi di pesca vicino ai laghi (prezzo 6-7 euro a fila mediamente nel 2007). Difficile perderle in quanto la pesca si svolge non sul fondo ma comunque capita. Si usa una canna da trota laghetto con portata di 20-30 gr , mulinello del N 2500 con in bobina uno 0.22, girella con o senza moschettone, fila di camole, piombo finale allungato di 20 gr circa. Si lancia lunghissimo e si recupera a strappetti abbastanza velocemente sondando le varie profondità fino a trovare quella giusta.


Lago Maggiore Verbania Pallanza

Una variante è quella del piombo prima della fila di esche; Bisogna però fare molta attenzione e bloccare la corsa del filo col dito indice per evitare ingarbugli.
Avendo la barca si può agire anche tipo Tirlindana.
Comunque anche le moschette possono essere usate. Si pesca a mosca infatti anche e qualcosa anche con piccoli artificiali.
Il momento migliore è verso sera.

Ghiffa


Cucina: Ottimo sotto aceto anche se la sua “vocazione” è di diventare un Missultit!!

Ovvero la voce dialettale rimanda alla missolta cioè al mastello o piccola botte di legno sul quale venivano posti i pesci senza interiora.


Disposti a strati e salato venivano pressati con dei pesi sempre maggiori immettendo anche delle foglie di timo. La cosa fa fuoriuscire un liquido. Dopo parecchio tempo li si metteva ad essiccare al sole. L’ accompagnamento ottimale è colla polenta.
Missultit
Agoni sotto aceto
E' una pesca ove potete accontentare anche la partner che può prendere il sole e poi magari portarla a mangiare in qualcuno dei tanti ristoranti lacuali.
Video

https://www.youtube.com/watch?v=9X3PKfXDtlQ


https://www.youtube.com/watch?v=TfvFi9YpjKA


https://www.youtube.com/watch?v=yo3c9Vaokg8

https://www.youtube.com/watch?v=jDmkrjsBJc4


https://www.youtube.com/watch?v=wJhHasXJmwg

https://www.youtube.com/watch?v=HIbrNAp6fPk

Missultit

https://www.youtube.com/watch?v=A7c-t4JgGFo

https://www.youtube.com/watch?v=hQ5A9N6DnSk

https://www.youtube.com/watch?v=zstTfkXyjro



Scandaloso Spinning






Video salmerino in Austria





 Solita parola English che vuole dire “girare” più o meno. Ma non stiamo li a discernere tanto visto che tutti sanno che esso è la cosiddetta pesca a recupero con oggetti artificiali. Prima di analizzare gli stessi faccio delle mie considerazioni personali.

1) Lo spinning, lo spinning classico è quello che alla sera porta il praticante ad aver male le gambe tanti sono i km che ha macinato lungo la rive e alle braccia per il numero di lanci fatti; E’anche una comodità però visto che necessità di poca attrezzatura e si è subito in pesca.

2) Lo spinning può sembrare una tecnica facile ma in effetti è molto difficile perché il pescatore deve sapere:




                                                            Paolo Baragioli guida di pesca


A) Ove è ipotizzabile che stia la tipologia di pesce che sta cercando in quel luogo e in quel momento. Certo in montagna esiste solo la trota e quindi…. Ma anche in montagna la trota, se è una selvatica, di giorno è intanata generalmente e di sera è in caccia…

B) deve avere una ottima conoscenza dell’ azione degli artificiali in suo possesso per scegliere quello giusto da far arrivare vicino alla preda. Anzi deve sapere cosa và cercando ancor prima e cioè quando è nel negozio di pesca. In un fondale da 5 metri con pesce ipotizzabile sul fondo è deleterio usare un minnow galleggiante…









C) deve sapere lanciare bene nel punto prescelto ma soprattutto perché lancia li’ con quell’artificiale…Cioè io devo lanciare nel punto x con l’artificiale y in modo che esso passi ben vicino al punto K!!! Facile eh!! In sintesi l’artificiale deve essere manovrato in modo che arrivi il più vicino possibile alla bocca del pesce. Và beh che il pesce ha gli occhi per vedere e la linea laterale che percepisce le vibrazioni ma se lo facciamo passare a 10 metri da lui, in acqua non limpida “ciao nineta”…..Questo è il punto basilare dello spinning!!! Siamo a pesca in un torrente di fondovalle e agiamo a favore di corrente stando ben riparati e/o lontano da riva visto che il luogo lo permette.
Vi è una buca/lama profonda 3 metri, lunga 20 metri con un bel masso dentro a 7 metri da noi che siamo ben riparati ad inizio lama. La marmorata teoricamente dovrebbe essere sotto il masso se siamo in pieno giorno quindi l’artificiale deve passare vicino al masso e a poca distanza dal fondo!!! Rotante del N 4-5 e lancio a fine buca con recupero regolare? NO!! Quando il rotante è all’altezza del masso sarà a 1 metro da galla circa se ci pensate perché cosi si viene a formare una diagonale fra noi e il punto ove è caduto.!! Quindi ogni tanto lo si lascia cadere sul fondo e poi si ricomincia oppure ancor meglio si usa un bel minnow Cranck Bait che tenga la profondità prefissata.

D) Avere una attrezzatura idonea per il luogo e il pesce insidiato. Un filo dello 0.18 và bene a trote in torrente ma allamare un BB di 2 kg in luoghi ricchi di ostacoli collo stesso filo vuol dire perdere il pesce e lasciarlo li con una bella ancoretta o amo in bocca che non è il max della vita…
Quindi viene ovvio che lo spinnofilo deve conoscere bene i suoi “avversari”; Inutile cercare lucci in piena corrente o trote in acqua stagnante!!! BB col rotante? Certo può anche capitare in luoghi vergini ma la maggior parte si prendono con siliconici e anche minnows…ecc ecc

 

Le canne: L’optimun sarebbe di un pezzo unico ma visto la difficoltà di trasporto esse sono quasi tutte in 2 pezzi. Er mejo con innesto a spigot.

a) Una corta da 6 piedi per la pesca alla trota in montagna; Nei rialetti infrascati anche 150 cm. Non sarà il max ma ove la pesca si unisce all’alpinismo sarebbe utile per gli spostamenti una regolabile da mettere nello zainetto.



b) Ove il torrente si ingrossa passiamo pure a una 210 cm e quando siamo a fondovalle anche una 8 piedi và bene.

c) 270-300 cm in pieno fiume.

 

La potenza a seconda degli artificiali che si intende lanciare. Io ho una 210 da 2-15 gr, una 240 da 20-40 e una 270 da 10-30 gr. Potenze maggiori per insidiare siluri.
Mulinelli: Meccanica ottima visto che devono lavorare tanto. N 1000 per montagna con filo 0.16/018. N 2500 per imbobinare dallo 0.20 allo 0.25 o piccoli trecciati. N 4000 per fili dallo 0.28 in su o trecciati potenti. Di più solo se si insidiano siluri o si è certi della presenza di lucci over 10. (ricordarsi sempre il cavetto d’acciaio se si insidia questo pesce). Fili normali o trecciati? Normali se si cerca la lunghezza del lancio e la max precisione ed invece trecciati per la sicurezza della cattura e qualche speranza in più di recuperare l’artificiale se incagliato

. Da evitare gli ultimi in luoghi ove vi sia la possibilità di farlo strisciare su qualcosa con angoli acuti. A cavedani in acqua ferma quasi sempre nylon. Per lucci e grandi predatori trecciati. Sempre per la treccia controllare meglio che col nylon i nodi e serrarli bene!!!
Canne e mulinelli da casting: Solo per pesca dalla barca o ove si agisca prevalentemente facendo su e giù coll’artificiale più che il classico spinning . Seno non servono ed è solo una moda.

TANDEM AUTOASSEMBLATO


Gli artificiali: Non ho certo voglia di stare qua a fare una disamina di essi e mi limito ad alcune cose:

A) Rotanti a paletta a forma di foglia di salice tengono meglio il fondo.



B) Rotanti con paletta inserita nell’ asse sono i più quotati (Gli ex Martin) ma non girano immediatamente e quindi sarebbero da evitare in ambienti molto ristretti.


Paolo Baragioli guida di pesca


C) Puntini rossi, gialli, blu non servono a un tubo. Io credo che l’artificiale debba essere argentato oppure ramato se agiamo in pieno sole e acque basse. Per minnows invece colorazioni di pesciolini locali van bene.

D) Gli ondulanti sono da rivalutare e conviene sempre averne qualcuno dietro. Mi ricordo che Luciano Cerchi dette ad un mio amico un piccolo ondulante in una risorgiva austriaca e le sue catture triplicarono


E) I siliconici sono sempre stati ottimi per BB. Si è scoperto quasi subito che andavano bene per i lucci e adesso tanti li usano per quasi tutti i predatori. In effetti è bene averli dietro anche nella pesca alla trota in quota. Un jig con testina piombata può agire dove altri artificiali non riescono come ad esempio quando ci si trova in postazioni elevate senza modo di arrivare a livello dell’acqua. I siliconici erano le semplici imitazioni di vermi (worm) , di rane, salamandre per i BB. Sono arrivati anche imitazioni perfette di pesci o pesciolini a coda piatta di vari colori che hanno già o vanno innescati con piombo in testa e anche su montature a Mort Manieè . Vanno fatti saltellare sul fondo generalmente.



F) Non lesinare sulle dimensioni degli artificiali. Usateli più grossi di quelli che siete portati a pensare!

G) Non abbiate paura di perderli!!! Se vi è un ramo sommerso è facile che il pesce sia li sotto. Più lontano lanciate rispetto al ramo meno speranze avete di prenderlo. Lo so che costano ma è cosi!!! Potete però anche dedicarvi all’ autocostruzione e quindi vi passò il miglior link: http://xoomer.alice.it/cjbur/index.htm

Video trota spinning Trebbia 

H) I Minnows vanno legati direttamente senza uso di girelle e moschettone

I) Se si “accatta” un minnow nuovo controllarne il movimento prima di eseguire veri lanci in modo da saperne azione e movimenti.. Certi agiscono quasi da soli, altri vanno animati con movimenti della canna ed altri ancora sono delle “bufale” vere e proprie.



J) Artificiali non comuni sono gli spinnerbait generalmente usati per BB e lucci che hanno una “montatura” ad archetto con da una parte uno/due palette e dall’altra un grosso amo contornato da striscioline di plastica. I BuzzBait (che io chiamai SpruzzBait in una clamorosa gaffe internet…J per la somma goduria dei miei detrattori e con anche una invenzione di tal nuovo artificiale da parte di un autocostruttore/odontoiatra J che indovinate cosa imitava) che al posto delle palette hanno una elica e sono da usarsi generalmente a galla per fare degli spruzzi. Sulla falsariga vi sono minnow con elica in coda. Roba da BB!



I pesci da spinning; Ma perché abboccano a qualcosa di “falso”? Semplice!!! Nel loro mondo non esiste il falso!!! Una cosa che si muove in acqua è per loro qualcosa di vivo!! Che poi aggrediscono per fame, difesa del territorio o irritati dalla presenza estranea non interessa nel discorso. Per loro è qualcosa di naturale!! E’ come se piovesse biglietti falsi da 50 euro con un leggero venticello..Tu li prendi per prima cosa o no???? Certo che col NK, coi tratti NK certi pesci punti varie volte guarderanno ben bene prima di assalire…

Cmq i catturabili sono: Cavedano, Trota, Luccio, Persico Reale, Persico Sole, Persico Trota, Lucioperca o Sandra, Striped Bass, Salmerino, Aspio, Siluro, Channel, grosse scardole, Agone, Cheppia .Occasionalmente anche grossi barbi e anguille.




Walter Scandaluzzi

Pescare nei laghi di Bertignano e Masserano (entrambi nella provincia di Biella)

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