3.25.2016

L' assurda storia degli Agoni del lago maggiore

L' anteprima di questo articolo la potete leggere al link


Se non fate abbagliare da visioni di qualche bella bagnante potreste prendere un Agone sul lago Maggiore. Ed allora?


La pesca nelle acque in comunione colla Svizzera è regolata dalla convenzione Italo-Elvetica con sito che potete trovare al link:
Dentro al sito potete leggere cose assurde riguardante l’ Agone cioè la Cheppia rimasta intrappolata nei grandi laghi del Nord Italia quando il mare si ritiro dalla pianura padana in epoca preistorica. Vi risparmio tutta la cronologia e la storia  del DDT nelle acque del lago Maggiore e che inizialmente riguardava alborella,scardola,coregone e Agone; E’ rimasta la storia solo dell’ Agone…..E’ una storia di % da nazione a nazione e che la logica direbbe che vi è pericolo per la salute se uno mangia tot Kg di Agoni in tot tempo e non una cosa generica...


La storia dell’ Agone del lago Maggiore ha indirizzi a dir poco comici a cominciare dal divieto di pesca di tale specie visto e considerato che tutti sanno benissimo che è cosa nota che pur indirizzando la pesca ad una specie specifica si può benissimo trovare agganciato a fondo lenza una altra specie. L’ assurdo arriva in 3 fasi che potete leggere dopo la serie di_______________
Ma l’ assurdo totale è che la salute è nelle mani di una legislazione emanata nel campo della pesca e non nel campo della sanità come vorrebbe la logica e come era o è ancora nei laghi di mezzo e inferiore di Mantova dove esisteva il divieto di consumo (e non di pesca….) emanato dalle autorità sanitarie.

Camolera per Agoni
Ecco comunque gli assurdi:
A)
Ordinanza n. 13/15 PESCATE DI SFOLTIMENTO DI AGONE NELLE ACQUE DEL LAGO MAGGIORE
 Il Commissario italiano per la pesca nelle acque italo-svizzere − rilevato che nel Lago Maggiore il popolamento di agone è ancora in crescita nonostante alcune limitate pescate selettive abbiano interessato negli anni scorsi le porzioni svizzere e lombarde del lago;. − ravvisata la necessità di estendere il piano di pescate di sfoltimento di agone ai proprietari dei diritti esclusivi di pesca limitatamente al loro diritto, nonché ai pescatori dilettanti che potrebbero svolgere un ruolo importante soprattutto nelle zone rivierasche; al fine di contribuire alla difesa e al miglioramento dell'ambiente acquatico e di incrementare il patrimonio ittico del Lago Maggiore; assume le seguenti disposizioni  Nelle acque italiane del Lago Maggiore, da sabato 20 giugno 2015 a domenica 30 agosto 2015, i TITOLARI DEI DIRITTI ESCLUSIVI DI PESCA, limitatamente al proprio diritto, nonché i PESCATORI DILETTANTI potranno effettuare pescate di sfoltimento di agone, con l’obbligo della consegna settimanale del suo pescato ai centri di raccolta. É fatto inoltre divieto di disperdere il pesce morto nell’ambiente, nonché di rilasciare in acqua l’agone pescato vivo.  La pesca all’agone rimane comunque vietata se svolta per fini diversi dalle pescate di sfoltimento. Al riguardo si ricorda che la destinazione al consumo alimentare umano o la commercializzazione di agone o di altre specie ittiche proibite alla pesca per la presenza di DDT nelle carni configura un concorso di reati amministrativi e penali quali le violazioni degli articoli 444 e 650 del Codice Penale in merito al “commercio di sostanze alimentari nocive” e la “inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”. Pertanto tutti i pescatori sottoposti a controllo da parte della vigilanza dovranno presentare entro un massimo di 10 giorni all’ente esecutore del controllo la documentazione attestante l'avvenuta consegna degli agoni pescati ai luoghi di raccolta per il successivo smaltimento presso la ditta Ecorendering.‰ La raccolta del pescato per entrambe le categorie di pescatori avverrà settimanalmente presso le località qui di seguito indicate: GIORNI RACCOLTA ORARI LOCALITÀ MARTEDÌ dalle ore 16.00 alle 19.00 (ogni martedì dal 23/06 al 08/09) Amici della Barca - Belgirate c/o Porto comunale di Belgirate MERCOLEDÌ dalle ore 15.00 alle 18.00 (ogni mercoledì dal 24/06 al 09/09) Azienda Agricola La Sorgente Via Provinciale 1500 – Cassano Valcuvia GIOVEDÌ dalle ore 9.00 alle 12.00 (ogni giovedì dal 25/06 al 10/09) Incubatoio A.P. Pallanzesi La Riva Verbania Possaccio, Piazzale Cartiere  La consegna dovrà essere accompagnata da una ricevuta rilasciata dagli incaricati dalla quale risultino la data, il nome ed indirizzo del pescatore, le quantità delle specie di pesce consegnate, le firme per accettazione e verifica rispettivamente dell’incaricato della raccolta e del pescatore.  Centri aggiuntivi di raccolta del pescato potranno essere segnalati tramite comunicato del Commissario.  Le pescate dovranno essere effettuate con gli attrezzi, le modalità e nei tempi previsti dalle normative vigenti per la pesca nel Lago Maggiore, vale a dire la Convenzione italo-svizzera sulla Pesca, il relativo Regolamento di Applicazione e le Ordinanze del Commissario disponibili sul sito http://www.cispp.org/.
 Il presente provvedimento potrà essere sospeso anticipatamente dal Commissario.
 Verbania, 17 giugno 2015 il Commissario italiano per la pesca nelle acque italo-svizzere On. dott. Marco Zacchera 


Cioè uno di Milano, Torino o dove volete Voi  va a fare un giro colla famiglia sul lago in questione portandosi appresso una canna da spinning per tentare di prendere qualche cavedano ed invece ad un micro rotante abbocca un Agone....Secondo Voi cari lettori questo torna a casa, si prende un giorno di ferie per portarlo ad un centro di raccolta???????



B)
Ebbene nel PDF
Potete leggere
TITOLO 2° DISPOSIZIONI PER IL LAGO MAGGIORE (VERBANO) Tabella 1 – Periodi di divieto nel Lago Maggiore (Verbano). Inizio e termine alle ore 12.00 dei giorni indicati. Specie Periodo di divieto Trota nel lago ................................ dal 26 settembre al 20 dicembre Salmerino ...................................... dal 15 novembre al 24 gennaio Coregone lavarello .. ..................... dal 15 novembre al 24 gennaio Coregone bondella ........................ dal 15 novembre al 24 gennaio Coregone sp. ............ ..................... dal 15 novembre al 24 gennaio Luccio ............................................ dal 15 marzo al 30 aprile Pesce persico ................................. dal 1° aprile al 31 maggio Lucioperca ..................................... dal 1° aprile al 31 maggio Persico trota ...................................


 dal 1° maggio al 30 giugno Agone cioè devono essere sfoltiti e hanno un periodo di divieto...........
C)
Sempre nello stesso PDF ecco le misure minime dei pesci nelle acque soggette alla convenzione Italo-Elvetica (senza distinzione fra le acque)
Trota nel lago ........................... cm 40 Pesce persico .......................... cm 18 Salmerino ................................. cm 25 Persico trota ........................... cm 20 Coregone Lavarello ................. cm 30 Lucioperca .............................. cm 40 Coregone Bondella .................. cm 25 Carpa ...................................... cm 30 Luccio ....................................... cm 45 Tinca ....................................... cm 30 


Agone ..................................... cm 20 e oltre al pèeriodo di divieto pure la misura minima....





Fate Voi….e invito a fare come me cioè a scrivere all’ onorevole Marco Zacchera (rappresente italiano della convenzione) di queste assurdità attraverso il suo sito ed esattamente al link
http://www.marcozacchera.it/scrivimi.html

Logicamente rivieraschi e non rinvierarsi se ne fregano (visto che tutti sanno che un controllo ha una probabilità di avvenire attorno allo 0.00001%) e li prendono e se li mangiano ,anche se non troppi , senza alcun danno.







Vi è da considerare che l' Agone è sempre stato fonte di sostentamento per le popolazioni rivierasche dei grandi laghi del Nord in quanto venivano trasformati in "misultin" da consumare durante l' inverno. Infatti una volta pescati, puliti e lavati accuratamente erano messi ad essiccare al sole. Dopo tale procedura si ponevano i pesci nella Missolta (ovvero un bariletto di legno) alternando file di pesci ad alloro e pressati con pesi sempre di maggior pesantezza per far uscire l 'olio; Questa ultima procedura dato che se non eliminato l' olio contenuto negli Agoni lo rendevano cattivo al palato.


Video Misultin


https://www.youtube.com/watch?v=A7c-t4JgGFo


Pesca in Lunigiana nel Bagnone

In un fine settimana del 2015 sono andato in Lunigiana  a fare visita ad un signore che avevo conosciuto in Austria e mentre le femmine andavano in giro lui mi ha portato a trote nel torrente Bagnone. Teleregolabile per lui e spinning per me che dovevo anche testare degli artificiali  della Flumen Fly Style che sono entranti in commercio da poco e che potete vedere nel sito https://www.extrafg.it/
Le catture per entrambi ci sono state e sono finite nella cucina di casa sua e preparate al cartoccio.
Alcune le ho perse a causa dell’ amo singolo di uno dei 2 artificiali che ho provato  ma quello che mi reso di più è il secondo che vedete in foto.
 Questo dato che il mio amico Ettore è socio della ditta anche se la costruzione è di un genovese.
Il torrente nasce sull'Appennino tosco-emiliano alla base del Monte Sillara, da due distinte sorgenti d'acqua. La principale sgorga alla base di località Tornini, in prossimità di un grosso faggio. La sorgente secondaria invece sgorga vicinissima al Monte Sillara (1861 metri) e al Monte Paitino in località Verzella. In località Garbia i due piccoli corsi d'acqua si incrociano dando vita al torrente Bagnone vero e proprio.
Il fiume così costituito attraversa tutta l'omonima valle, da nord-est a sud-ovest, sfiorando il caratteristico borgo medioevale di Jera o Iera e scendendo fino al comune di Bagnone senza toccare più alcuna frazione. Entrato nel paese di Bagnone, all'interno di un vero e proprio canalone di roccia, prosegue il suo corso nel territorio di Villafranca in Lunigiana, dividendo il centro cittadino in due parti e gettandosi infine nella Magra. .
Il torrente Bagnone e le sue diramazioni sono corsi con l'acqua limpida e cristallina, di notevole interesse per la pesca della trota fario, che si pratica con telegorabile anche corta , in certi spazi anche a mosca ma bisogna essere esperti. Più facile è la pesca a valle, sotto il paese di Bagnone, gli spazi sono ampi e la possibilità di lancio ed è più facile anche per i principianti dello spinning.
Ad inizio stagione si raccomanda un abbigliamento adeguato con guanti da pesca appositi e scaldini , usare sempre stivali con suola antiscivolo ed è meglio essere in 2. Il mio amico ha usato camole della farina, camole colorate e i soliti vermi.
In piena estate mi dice che usa quasi sempre la cavaletta.
Le trote allamate sono state di piccola/media grossezza con 2 capi di dimensioni eccelse prese entrambe in una grossa buca. e ci siamo tenuti gli esemplari migliori.  .
Il lunedi’ prima di tornare a casa abbiamo pescato ancora un paio di ore e abbiamo capottato entrambi a dimostrazione della volubilità della pesca. 
ll Bagnone ha un regime delle acque tipico del corsi fluviali appenninici.
È ricco di 
trote e anguille nella parte finale. La sua ricchezza d'acqua ha determinato la costruzione di acquedotti ad uso domestico, che servono tutto il comprensorio bagnonese e villafranchese, nonché di centrali per la raccolta idrica finalizzata alla produzione di energia elettrica. Fin dai primi chilometri, l'acqua viene incanalata lungo vie obbligate togliendo smalto al fiume nella sua parte mezzana e in quella finale. La parte più elevata del suo corso è inserita nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano. Da notare che il Bagnone non è andato in secca nemmeno nella torrida estate del 2003.
Come arrivare al torrente Bagnone: percorrendo l’autostrada A15 (Parma – La Spezia) se si proviene da Parma uscire a Pontremoli, mentre se si proviene da La Spezia o da Carrara uscire ad Aulla. Imboccare la SS.62 in direzione Villafranca in Lunigiana; raggiunto l’abitato di Villafranca seguire le indicazioni per Bagnone che raggiungiamo dopo 5 km di strada provinciale asfaltata.
Una volta entrati in paese  attraversare tutto il borgo di Bagnone e dopo il primo ponte  svoltare a sinistra sul Lungo Bagnone in direzione degli impianti sportivi. Parcheggiate nelle vicinanze del campo di calcio (proprio lungo il torrente) e buon divertimento.

Permessi di pesca: la sola licenza governativa in corso di validità. 
Attenzione ai divieti di pesca che periodicamente vengono introdotti in questo corso d’acqua, solitamente concentrati a cavallo dell’abitato di Bagnone,

Negozi di pesca: Conviene portare tutto da casa.

Cosa visitare: al contrario di quanto si possa pensare, vi trovate in una zona ricca dal punto di vista turistico. La Lunigiana è una regione situata nella Toscana nordoccidentale, in provincia di Massa Carrara, che corrisponde all'alta e media valle del fiume Magra. Il suo nome deriva da uno dei più importanti siti archeologici dell'Italia: Luni, fondata nel 167 a.c. da etruschi e da liguri che l'abitarono.
Incuneata tra l'Appennino tosco-emiliano, a est, e quello ligure, a ovest, e una valle di transito tra la regione appenninica e il mar Ligure, attraverso i valici della Penna e del Rastrello, e con l'alta Italia coi passi del Brattello, passo della Cisa, del Cirone, del Lagastrello e del Cerreto. 

Info: http://portale.provincia.ms.it/page.asp?IDCategoria=2102&IDSezione=9194&IDOggetto=&Tipo=


3.24.2016

Carmagnola: La riserva di pesca dei pescatori locali

La Riserva Comunale di Pesca di Carmagnola sul fiume Po si estende per circa 7 km nei confini del Comune omonimo da 200 mt a valle della confluenza Maira/Po  fino a quella del Meletta vecchio.
Moltissimi anni fa quando feci visita all’ associazione per un articolo per la rivista PESCARE. Ero nel CAGeP che assieme ad altre grosse associazioni torinesi, fra cui i pescatori di Carmagnola,  per fare in modo, cosa che avvenne che Renato Pellò (presidente CAGeP e AP Novara) fosse nominato vicepresidente (il presidente è sempre l’ assessore) della consulta regionale di pesca e cosi conobbi il rappresentante dei Carmagnolesi . Pellò batte lo storico presidente dei Valsesiani, il signor Pugno, per 19 voti a 4. Dopo aver colloquiato col presidente ed aver assistito ad una manifestazione di pesca sul torrente Meletta fui portato a vedere altre acque e poi lasciato al mio destino.Girovagai un pò e incontrai un altro pescatore  che prese nella lanca un lucciotto sui 1500 gr.
 Mi disse che nel fiume vi era una grossa cacciata ma lui non era riusciuo a prendere il pesce. Io avevo in auto una bolognese montata con filo "tosto" visto che il giorno prima ero andato in Dora baltea con "Lo spacciatore di fontina scaduta" e "Titta Di Girolamo". Qualche lancio ed ecco il pesce in canna!! Grosso era grosso ma si lascio trascinare nell' acqua bassa. Il bilancino segno gr 4400 e poi lo rilasciai in acqua;  Ad onor del vero fui dubbioso sul peso che segnalava il bilancino dato che mi sembrava sui 3 kg.
Marmorata pura o quasi

 In quel tratto il PO si tratta di un classico tratto d’acqua pedemontano che alterna raschi con correnti veloci a profonde lame di acqua calma specie in prossimità di vecchissime prismate. Il fondo è prevalentemente a ciotoli  e sabbia  come si può ben verificare passeggiando lungo i ghiareti che accompagnano per lunghi tratti le sponde del fiume. 
Tale conformazione favorisce la vita di una variegata  microfauna della quale soprattutto si alimenta la popolazione ittica del posto.  
I pesci che vi sono sono i classici pesci dei grossi fiumi nella parte pedemontana. La pesca è  impegnativa trattandosi di pesci autoctoni e non di “trote pollo.” E’  richiesta frequentazione,  intuizione, osservazione e capacità. Nessuna cattura è scontata ma piuttosto guadagnata.  Ma quando il c…..comanda tutto è possibile come nel mio caso.
La Riserva di Carmagnola interessa, oltre al fiume Po, anche un tratto dell’immissario torrente Meletta, la lanca di San Michele ed un  tratto di sponda del lago delle Cave Germaire.
Nel tratto iniziale del Po e per 700 mt è istituita una zona no kill  identificata con apposite paline colore blu.
 In tutte le altre acque della Riserva è possibile il prelievo limitato del pesce, come da regolamento.
 Vi sono inoltre , contrassegnate da paline color rosso, due zone di protezione dove è vietato pescare. 
  Come tutti i fiumi che raccolgono le acque montane, questo tratto del PO rispecchia situazioni di livelli d’acqua segnati dal disgelo primaverile; per il resto dell’anno, eccezion fatta in caso di piene, i livelli e la trasparenza dell’acqua sono ottimali per l’esercizio della pesca.
 Nel lago Germaire un tratto di sponda di qualche centinaio di metri è riservato alla nostra Associazione.Esiste un regolamento specifico  per la pesca e la fruizione degli spazi. Si possono praticare le tecniche più varie: cucchiaino, galleggiante, roubasienne, carp fishing, ecc.Nel periodo invernale vengono effettuate immissioni di trote iridee per il "pronto pesca".Ma le sorprese sulle altre specie quali lucci, carpe, cavedani sono frequenti e spesso con esemplari da trofeo.

Molto apprezzata è anche la pesca delle savette. Una specie ridotta ai minimi termini sui fiumi ma ancora abbondante nel nostro lago.Il lago costituisce anche una ottima alternativa in caso di acque alte e/o sporche sul fiume 
 Questo corso d'acqua è riservato alla Riserva dalla confluenza con il PO fino alla immissione nello stesso (circa 1km a monte) del cosidetto "Po cit" ovvero Po piccolo..Il Po Cit è quello che rimane del padre di tutti i fiumi italiani corso a seguito di piene imponenti che hanno spostato di diverse centinaia di metri il letto del fiume. Nel torrente Meletta è naturale la rimonta dei ciprinidi in periodo di frega. Quando le acque lo consentono  vengono effettuate delle immissioni di trote iridee e si organizzano raduni di pesca non competitivi .Purtroppo talvolta è soggetto ad inquinamento nella parte superiore a monte dei confini comunali e nonostante le segnalazioni e le denunce fatte alle competenti autorità non si riesce a far perdere questa bruttissima abitudine. Altro problema sono i cormorani che beccano anche esemplari di mole, non riescono a mangiarli e li lasciano a morire entro il fiume.
  La Lanca di San Michele è quello che rimane del vecchio corso del Po che in una memorabile piena degli anni 60 tagliò alcune anse per tracciare un nuovo letto molto più rettilineo e creando anche questa lanca.
E' un SIC (Sito di interesse comunitario) quindi area ad alta protezione e tutela della flora e della fauna.
Sono presenti, anche se in misura ridotta, i tipici pesci delle acque "ferme": carpe, tinche, lucci e numerosi altri piccoli ciprinidi.

L'incubatoio ittico è situato al parco della Vigna in via San Francesco di Sales 188 ed è uno dei 13  incubatoi ittici della Provincia di Torino (www.provincia.torino.it/natura/fauna_flora/ ) .
L’attività ittiogenica prevede la cattura in loco dei riproduttori con la successiva spremitura e fecondazione artificiale. Si ottengono così avannotti che, fatti crescere in ambiente protetto fino alla semina successiva, si rivelano decisamente più idonei a superare le delicate fasi di adattamento al difficile ambiente che spesso caratterizza i nostri corsi d’acqua.
Tutte queste attività sono effettuate da volontari dell'Associazione Pescatori, sotto la supervisione tecnica e logistica della Provincia di Torino.


Attualmente presso i 13 incubatoi provinciali vengono portati allo sviluppo oltre 1 milione di avannotti che permettono di sopperire quasi completamente alla necessità di ripopolamento dei corsi d’acqua provinciali.
Nell'incubatoio di Carmagnola è attiva la produzione della Trota marmorata (Salmo trutta marmoratus)  e del Luccio (Esox lucius).

Non sono ancora riusciti invece i tentativi per la produzione del Temolo (Thymallus thymallusperidei.
Sono in corso invece con successo esperienze su altre specie (savette, ed altri ciprinidi) al fine di assicurare, con l'immissione di questo materiale ittico, un giusto equilibrio fra predatori e prede


Tutti gli avannotti e i pesciolini prodotti nell'incubatoio sono destinati a ripopolare il fiume Po o gli specchi d'acqua dai quali sono stati prelevati e spremuti i riproduttori.
Dopo la spremitura dei riproduttori le uova fecondate sono riposte nelle apposite vasche con acqua corrente fino al momento della schiusa. Dopo aver eliminato il sacco vitellino i piccolissimi avannotti cominciano ad  essere alimentati. Si inizia con la somministrazione dell'artemia salina (prodotta anch'essa nell'incubatoio) per poi passare al plancton (fatto nell'incubatoio o reperito nelle acque della zona) ed infine ai mangimi specifici per i pesci.
Considerando che la sopravvivenza dei pesciolini è tanto più alta quanto maggiori sono le loro dimensioni, si cerca di non seminare gli avannotti appena assorbito il sacco vitellino ma di portarli fino alla misura di 6-9 cm e procedere solo in quel momento alla loro semina. 
Questa dimensione viene raggiunta nella tarda primavera in un periodo nel quale anche la possibilità di reperire il cibo in acqua è certamente maggiore che non nella stagione invernale; è quindi il momento ideale per immettere i piccoli pesciolini nelle acque del fiume e lasciare a quel punto che la natura faccia il suo corso. 


La spremitura avviene in riva al fiume poche centinaia di metri dopo la loro cattura; questo al fine di stressare il meno possibile i riproduttori e reimmetterli  in acqua dopo pochi minuti di permanenza nella vasca ossigenata. Se "maturi" per la riproduzione si effettua la spremitura della femmina, quindi quella del maschio. Uova e liquido spermatico sono tenuti separati. La fecondazione viene effettuata al massimo entro un'ora dalla spremitura possibilmente nell'incubatoio. In tal modo non si mettono sotto stress con uno spostamento in auto uova appena fecondate e quindi nel momento di maggior delicatezza.
Nell'incubatoio si procede a mescolare il liquido spermatico con le uova  e rispettando rigorosamente i tempi necessari le uova così fecondate sono  riposte nei truogoli in vasche con acqua a 8-9 gradi, dove stazioneranno fino al momernto della schiusa (400-420 gradi giorno).
A differenza di quelle delle trote le uova di luccio sono molto piccole (2,5-3 mm) e collose. Per questo motivo le uova fecondate vengono messe in una batteria di bottiglie zug, ambiente indispensabile per il loro trattamento.
Vasi Zug
Inoltre i luccetti a 3-4 cm sono già cannibali
La temperatura dell'acqua per i lucci non deve essere particolarmente fredda e la loro schiusa avviene in tempi piuttosto brevi (circa 120 gradi giorno).
La Dacia fa parte di un'area verde molto vasta di proprietà del Comune di Carmagnola e data in comodato d'uso alla nostra Associazione. Si trova in località Ceretto in sponda sinistra del Po.
La zona è completamente recintata; l'ingresso è riservato ai soci ai quali viene fornita una chiave per poter aprire il cancello. Un posto ideale per portare la famiglia, dove i bambini possono muoversi con tranquillità e nessun pericolo.  Un ottimo parcheggio sicuro anche per coloro che si recano a pescare nella zona del Ceretto; il fiume infatti scorre a poche decine di metri.
 La costruzione in legno è' una vera propria "Dacia russa"
L'accesso all'interno è possibile solo in presenza di un membro del Consiglio Direttivo che diventa responsabile degli impianti e delle attrezzature.
I soci che intendessero usufruire dell'area interna devono rivolgersi in sede e fare richiesta specifica.

 


A lato del fabbricato chiuso si sviluppa una lunga tettoia coperta. A cura dell'Associazione Pescatori e grazie alla collaborazione con il Comune di Carmagnola sono state installate tavole e panche per l'intera lunghezza con la possibilità di ospitare 40/50 persone. E' stato costruito un doppio "barbecue" e creata una protezione per i colpi di vento e...gli sguardi invidiosi ed affamati di chi transita nella strada che conduce al Po.
E' il luogo ideale per preparare merende, colazioni e, dal momento che è tutto illuminato, anche magari delle cene.
Viene regolarmente usata in occasione dell'apertura e della chiusura della pesca alla trota e quando si fanno delle immissioni di trote adulte (solo iridee) per prelievo facilitato.

 


All'interno dell'area riservata alla Associazione sono state create tre grandi vasche per stabulare e/o accrescere alcune specie ittiche prodotte nell'incubatoio di Carmagnola.
La zona delle vasche, per questioni di sicurezza, è stata completamente recintata e l'accesso è riservato ai soli membri del Consiglio Direttivo.
E' naturalmente possibile, se interessati, accedervi in presenza di uno dei consiglieri autorizzati.
Nelle vasche ospitiamo attualmente  alcuni luccetti, cavedani, triotti, alborelle e....qualche pesce rosso che fa da foraggio per i prossimi lucci che metteremo durante la fase di recupero dei riproduttoriche inizierà in febbraio.

 


I 17.000 mq dell'area sono coperti da una varietà di alberi e cespugli di ogni specie, alcune delle quali anche assai importanti. Il rispetto dell'ambiente quindi e dei fabbricati non può prescindere dall'osservanza di alcune regole semplici e di buon senso.

La sorveglianza è affidata alle GIAV (guardie ittico ambientali volontarie) di Carmagnola.
 Ogni socio peraltro è autorizzato, dopo essersi qualificato, a verificare l'appartenenza di terzi all'Associazione ed a segnalare  eventuali inosservanze dei regolamenti al Direttivo.

Il numero di servizio delle GIAV è 366-5619840
altri numeri utili
333-7369874  Giovenino Ezio (guardia GIAV)
Tel. 011.9724301  .- Polizia Locale


La sede dell'Associazione Dilettantistica Pescatori Carmagnolesi,
in via Provvidenza n. 18  a Carmagnola,
è aperta il mercoledì ed il sabato dalle ore 9,00 alle ore 11,00.

Riserva Comunale di Pesca di Carmagnola
Ass.Dilett.Pescatori Carmagnolesi
Indirizzo: Via Provvidenza, 18 - 10022
Località: Carmagnola TORINO
Italia
Tel: 011-9711558
Mob: 333-9920074

Video









Pescare nei laghi di Bertignano e Masserano (entrambi nella provincia di Biella)

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