5.31.2015

Pesca al cefalo o Muggine

Tratto in GRAN parte dal sito www.ipescatori.com e da http://www.giallozafferano.it/ per la ricetta





Il suo areale è vastissimo, infatti vive in tutte le acque tropicali e temperate calde del mondo (distribuzione circumtropicale), in Europa è diffusa a nord fino al Golfo di Guascogna.
È una specie 
eurialina, in grado di sopportare ampie variazioni di salinità tanto che si ritrova regolarmente sia in acque marine, che dolci, che salmastre. È in grado di vivere anche in ambienti inquinati, infatti si trova frequentemente all'interno di porti. Vive in banchi (soprattutto i giovani). Lo si incontra soprattutto dove ci siano fondi duri o manufatti ma non disdegna anche i fondi completamente molli purché la profondità dell'acqua sia sufficientemente bassa. Si nutre di ogni tipo di invertebrato bentonico ed anche di materiale organico in decomposizione. Si alimenta sul fondo anche se è comune incontrarlo in superficie.Diciamo che potrebbe essere un cavedano di acqua salata….

Gli esemplari che raggiungono i 20 cm sono maturi sessualmente e depongono le uova in mare. Dopo la schiusa gli avannotti, avvicinandosi prima alla costa, risalgono i corsi d'acqua dolce che sfociano nel mare. Con le sue uova si prepara la bottarga di muggine. La bottarga è un alimento costituito dall'ovario del pesce, le cui uova vengono salate ed essiccate con procedimenti tradizionali.
Viene ricavata dalle uova di tonno o di muggine. I due prodotti differiscono sia nel colore che nel gusto (più deciso quella di tonno). In Italia la bottarga di muggine, o cefalo, (Mugil cephalus) viene prodotta principalmente in:
-Sardegna: sono famose quelle di CagliariTortolìSant'AntiocoMarceddì di Terralba e in particolar modo quella dello Stagno di Cabras
L'origine del prodotto sembra essere stata fenicia, ma il termine deriva dall'arabo[1] batārikh (بطارخ) ("uova di pesce salate")[2], legando il vocabolo a una radice che avrebbe acquisito perciò il significato di "conservare sotto sale". Gli arabi erano famosi nell'area del Mediterraneo per le loro affinate tecniche culinarie, che trasmisero anche alle altre popolazioni delMediterraneo, spesso assieme al nome dei prodotti. Nella lingua sarda essa viene chiamata butàriga conservando una forte assonanza col termine arabo. L'origine del nome arabo deriva, forse, dal greco bizantino ᾠοτάριχον (ootàrichon) che significa uova di pesce essiccate e salate (in greco moderno αυγοτάραχο - avgotàraho) e viene conservato in cera d'api fusa.
Tradizionalmente costituiva il pasto dei pescatori che trascorrevano la giornata in mare. Parte delle uova di tonno, come altre interiora del pesce, spettano di diritto ai "tonnarotti" (pescatori delle tonnare). In Sicilia la Regione ne ha regolamentato la produzione.




I cefali appartengono alla Famiglia dei Mugilidi. Tali pesci sono caratterizzati dall’avere un corpo fusiforme, poco compresso ai lati.
La bocca è particolare, generalmente piccola e più o meno carnosa e protrattile; inoltre nelle branchie sono presenti delle branchiospine che utilizzate per filtrare piccoli organismi e particelle organiche (che fanno parte della loro dieta) presenti nel sedimento ed evitando così di ingerire il sedimento stesso.

Il sistema digerente di questi pesci si presenta con un intestino solitamente lungo e per la presenza di ciechi pilorici che aumentano la capacità assorbente del tratto. Quasi tutte le specie di cefali sono eurialini, ovvero riescono a sopportare ampie escursioni saline riuscendo quindi a vivere sia in acque salmastre, che salate; tuttavia per riprodursi si allontanano dagli ambienti salmastri e dalle lagune costiere per raggiungere l’ambiente prettamente marino. Non tutte le specie sono ugualmente apprezzate e ricercate, ma rivestono un grande interesse dal punto di vista della pesca professionale e quindi sono ampiamente commercializzate in varie parti di Italia. Per il pescatore sportivo il cefalo rappresenta una preda dilettevole e relativamente facile da far abboccare in quanto non è un pesce eccessivamente diffidente.
Elenco dei diversi metodi per la cattura del cefalo:
1° metodo: questo metodo utilizza il vaso di vetro adoperato per la conserva dei sott’oli, il volume ideale dovrebbe essere di 5 litri. Bisogna poi “tappare” il vaso con l’utilizzo di una pezza bianca che manterremo aderente all’apertura con l’aiuto di un elastico delle giuste dimensioni. Al centro della pezza va praticato un foro e successivamente si mette un po’ di farina all’interno del vaso. A questo punto possiamo calare il nostro vaso nel punto che consideriamo più indicato ed in almeno 1 metro di profondità. Dopo una mezz’ora circa troveremo all’interno diversi cefalotti ottimi per utilizzarli come vivo e possibilmente qualche salpa. A questo punto non ci resta che selezionare quelli di nostro interesse e mantenerli in vita fino al loro utilizzo in un capiente secchio pieno d’acqua. Con questo metodo non aspettatevi la cattura di grossi esemplari.
2° metodo: portiamoci a ridosso di un fondale roccioso in prossimità della foce di un fiume. Costruiamoci una coroncina composta da nove ami ad occhiello utilizzando un terminale dello 0,60 e colleghiamolo ad un galleggiante bianco a pera. A questo punto inneschiamolo con un bel pezzetto di pane (il pane che consiglio sono i panini al burro o quello francese). Una volta nascosti bene gli ami tra il pane utilizzato come esca lanciare, le catture non si faranno attendere e l’occhiata con questa pesca non è rara.
3° metodo: pratichiamo la pesca con la bolognese su fondale sabbioso i in prossimità di un porto. Innescando del bigattino su un piccolo amo montato su 2 metri di terminale sarà facile procurarsi il nostro vivo.
4° metodo: anche se vi sembrerà strano i cefali si catturano anche a spinning, di notte e belli grossi! Provare per credere. Consiglio un testa rossa di 7 cm della yo-zuri in quanto più lucidi ed attraenti per i nostri cefali oppure gli artificiali simili a sarda. Andate di notte e vi divertirete.
5° metodo: questo metodo è conosciuto localmente con il nome di “mazzone” e consiste in un terminale tripartito in 3 braccioli contenenti 3 ami ciascuno. Descriviamo adesso la preparazione: su due lenze di circa 20 cm leghiamo 3 ami in modo consecutivo ad un estremità distanziandoli di circa 2 cm uno dall’altro. Ripetere la stessa operazione con un filo più lungo, un metro circa. Una volta che abbiamo i 3 fili bisogna unirli con un nodo doppio che sarà distante dal primo amo 8-10 cm circa. A questo punto occorre tagliare i fili più corti, aggiungiamo un piombo scorrevole ed un asola all’estremità opposta ed abbiamo pronto il nostro bel terminale per cefali. Utilizzando il nostro innesco pastoso di pane formaggio e sarda e nascondendo bene gli ami le catture non si faranno attendere. Oltre ai cefali non sorprendetevi se beccherete qualche bella mormora, orata, occhiata, sarago e perché no la leccia

Ecco una foto del tipico ( mazzone ) molto in uso nella pesca al cefalo dalle nostre parti.Come avete visto i metodi per procurarci i vostri cefali da utilizzare come esca sono molti, a voi scegliere il più adatto e ricordate che in mare le sorprese non mancano mai!

Come potete notare si basa su 9 ami 3 per ogni filo

 Ricetta per cucinare cefali o bottarga di cefalo
Le linguine con bottarga e arselle sono un gustoso primo piatto, che prende ispirazione da una ricetta tipica della tradizione culinaria sarda.
Questo formato di pasta a forma di spaghetto schiacciato, le bavette (dette altrimenti linguine), avvolge il condimento della bottarga di muggine, che dona alla preparazione un sapore caratteristico: se non avete mai assaggiato questo particolare ingrediente che dona ai piatti una nota piacevolmente saporita, ecco l'occasione per fare questa esperienza!
Ingredienti
Bavette 400 g
Bottarga di muggine 40 g
Aglio 2 spicchi
Olio di oliva extravergine q.b.
Sale q.b.
Prezzemolo tritato q.b.
Vongole tipo arselle con guscio 1 kg


Per realizzare le linguine con bottarga e arselle iniziate preparando le arselle: pulitele scartando quelle con il guscio rotto, poi sciacquatele ripetutamente sotto l’acqua fredda corrente . Ora ponete le arselle in un colino capiente che andrà immerso in una bacinella piena d’acqua, per circa mezz’ora, in modo da permettere lo spurgo di eventuali impurità  Trascorso il tempo necessario, scolate per bene le arselle e mettetele da parte, quindi fate imbiondire due spicchi di aglio schiacciati in una padella antiaderente con tre cucchiai di olio extravergine di oliva. Quando l’aglio sarà pronto unite le arselle e copritele con un coperchio per farle dischiudere (occorreranno pochi minuti) . Nel frattempo portate ad ebollizione una pentola di acqua salata e mettetevi a cuocere le bavette, poi scolatele al dente . Quando le arselle si saranno aperte unite il prezzemolo tritato  e la pasta scolata al dente , quindi aggiungete la bottarga di muggine grattugiandola direttamente sulla pasta . Mescolate bene per amalgamare tutti gli ingredienti, spegnete il fuoco e le vostre linguine con bottarga e arselle sono pronte per essere servite in tavola.





5.29.2015

Pescare nel Canale Cavour, Quintino Sella, Regina Elena e derivazioni

Inizio Canale Cavour


Il canale Cavour è un canale artificiale costruito a supporto dell'agricoltura (in particolare della coltura del riso) che trae origine dal Po a Chivasso (TO) e termina scaricandosi nel Ticino nel comune di Galliate (NO) anche se quasi tutta l’ acqua viene dirottata nel diramatore Vigevano; Prende un altro nome ma l’ acqua è la stessa dato che in esso si immette dopo alcuni km in direzione est il canale Farini il quale a sua volta capta le acque della Dora nei pressi di Saluggia.  Il Cavour passa sopra  la Dora Baltea con un ponte canale( idem fa col Torrente Cervo mentre invece passa sotto i torrenti Elvo, Agogna e Terdoppio e il fiume Sesia) e ne riceve poco dopo l'apporto idrico che gli giunge grazie al Canale Farini, il quale a sua volta capta le acque della Dora nei pressi di Saluggia.
Cavour a Biandrate
Succesivamente a Novara Frazione Veveri prende le acque del canale Regina Elena  con portata di
45 m³/s dopo la presa del Diramatore Alto Novarese. Inizialmente la portata del R. Elena era di 70 mc/s e  si origina dalle acque del Ticino presso l'invaso formato dalla diga di Porto della Torre, nel comune di Varallo Pombia, entrando immediatamente in una galleria che gli permette di superare il dislivello della valle del Ticino.
Trota nel Regina Elena
Cavedano nel QS a Olengo
Il Cavour appena dopo aver ricevuto le acque del R. Elena le cede al canale Quintino Sella che ha una portata massima di 38 mc/s . Quindi a questo punto (appena 2-300 metri a monte di dove sottopassa il T. Terdoppio)  è un miscuglio di acque e di pesci derivanti da 3 fiumi.
Sotto e sopra Cavour a Vettignè
Nei loro percorsi i 3 canali cedono acqua a vari canaletti di piccole e media portata e il QS termina a Cilavegna (PV) diramandosi nei diramatori Mortara e Pavia. La  lunghezza totale del Cavour è pari a quasi 85 km ed è il secondo canale italiano per lunghezza, dopo il canale Emiliano Romagnolo. All'imbocco ha una portata massima di 110 m³/s, che ad est del Sesia si riduce ad 85 m³/s. Il nome ricorda Camillo Benso di Cavour, che ne fu tra i promotori. Il colore dell’ acqua di questi canali e canalotti e derivatori, a seconda di dove sono piazziati è determinato dallo stato del Po, della Dora Baltea ( che in estate è fredda per il disgelo) e del R. Elena che invece è sempre trasparente. Il livello del' acqua nei canali principali è variabile a seconda del periodo; Da fine settembre a metà marzo sono generalmente molto bassi ed alcune volte in asciutta parziale o totale per lavori in alveo (in questo caso recuperano i pesci). I canalotti di derivazione quasi sempre vanno in asciutta totale meno il canalino di Veveri che servendo una industria se non prende acqua dal R. Elena la prende dal T. Terdoppio. Può anche darsi che sono invasati presso qualche centrale ed allora manterranno un livello accettabile ma la corrente sarà lenta se non assente. Nel restante periodi l' acqua avrà un livello di circa 3 metri minimo con correnti forti o comunque medie.
Cavour al sottopasso Torrente Agogna
QS in Via Visconti (quinto magazzino)
Il Canale è ovvio che non lo conosco tutto ma vi assicuro che 30-40 anni vi era dentro una moltitudine di qualità di pesce comprese trote marmorate, lacustri, fario e iridee di lancio da parte dell’ APD Novara che lo gestisce da dopo il sottopasso del Sesia con anche il QS e i suoi diramatori, Il R. Elena e il diramatore Vigevano oltre a un sacco di canalini e canalotti come quello di Veveri; i cavedani erano strabordanti, non mancavano barbi, tinche,carpe, savette, pighi, anche qualche Agone, bottatrice e anguille oltre a lucci (specie dietro la buca iniziale del QS), persici reali  e minutaglia assortita. 
Derivazione del QS ad Olengo
Quando si abbassava raggiungendo un metro di acqua pulita vi erano orde di bilancisti, compreso io,  fra Veveri e il ponte sulla strada Cameri-Galliate con dei ragazzini che lanciando pietre facevano sportare i branchi di pesce. Le tecniche adottabili erano e sono tutte meno la pesca a mosca e tecniche esclusive di acqua ferma.
Sottopasso Agogna a Novara Frazione Vignale
  Allora mancava il ledgering sostituito dalla classica pesca a fondo. Risentono anche loro la diminuzione del pesce; Savette,pighi, tinche, minutaglia quasi sparite; Cavedani in netto calo come le trote, siluri per fortuna assenti mentre è notevolmente aumentato il numero di barbi nostrani, dell’ est e incroci e quello di Gardon e  Lucioperca .
Cavour vicino uscita Novara Ovest della A4
Il posto più gettonato era a Veveri (Canale cavour, R.Elena, QS e canalino di Veveri in 200 metri quadrati oltre qal T. Terdoppio)  ma seppur restando buono è stato superato dal QS in Via Visconti a Novara dietro la stazione (detto “quinto magazzino” e ad Olengo. Rimane in pole position  la buca iniziale del QS  per i
 lucci e qualche zander.
Sopra e sotto Olengo

 Altri posti buoni sono nei canali prima o dopo le centrali e prima o dopo i sottopassi. Il canalino di Veveri è pieno di ciprinidi ma essendo l’ acqua pulitissima ed alta cm 50 circa e classificato come zona a salmonidi  è una impresa prendere pesci diversi da trote di immissione, rari persici reali e qualche cavedano a
spinning. Da vedere a Veveri e in corso della Vittoria prima di un ponte i cavedani a galla nella buona stagione che sono difficilissimi da prendere specie prima del ponte dove una sola volta ne ho agganciati 2 a spinning. Barbi quasi ovunque. Trote di immissione nel R. Elena, canalino di Veveri , DAN (Diramatore Alto Novarese
3 lucci nella buca iniziale del QS in fase di semiasciutta
derivante dal R. Elena) e ancora qualche fario, marmorata od ibrido possibili ovunque ma come sorprese.
I canali erano in gestione APD Novara fino ad inizio anni 2000 per poi passare al CAGeP (Coordinamento Associazioni Piscatorie di cui fui consigliere fondatore e della prima legislazione) e da qualche anno al Fishing Tour cioè CAGeP e FIPSAS Novara con presidente del FT il signor Alberto Rossini e presidente CAGeP il signor Renato Pellò; Diciamo che ci sono 2 presidenti ma la firma negli atti ufficiali è del Rossini mentre per l’ ittiopolitica con l’ ufficio caccia e pesca e l ‘ Est Sesia se ne occupa il Pellò.

Permessi: Governativa, FIPSAS e FT con buoni annuali e giornalieri di diverso discorso monetario essendo divise le acque in ciprinicole e salmonide (Col permesso salmonidi si pesca anche nelle ciprinicole.
Cavedani al QS Via Visconti
Siti consultabili online. www.apd.no.it e http://www.fipsas.novara.it/
Negozi: Davide Verri in Corso della Vittoria N 51 o giù di li’ a Novara. Triesport in Corso Trieste80 Tel: 0321 691120 sempre a Novara- Nella frazione Lumellogno vi è Roberto Leso Via dei muratori 84 email  Robertoleso@libero.it che è anche un noto e bravo
Carpe. La prima nel Cavour e questa nel QS "quinto magazzino"
autocostruttore di minnows con tanto di canale you tube “RL minnow”.
Persico reale  aledgering al QS Via Visconti
Gardon a Novara Vignale

QS Olengo


QS Olengo. 3 Km più a valle della centrale precedente



Filmini

Altri luoghi che danno i buoni sono online nei siti .

Filmini:

https://www.youtube.com/watch?v=h5EKl-fMPHc









di RL minnow






https://www.youtube.com/watch?v=e6BzCXPhDak



Cmq nel mio canale You Tube “pescaepesca” potete trovare altri filmini


































Pescare nei laghi di Bertignano e Masserano (entrambi nella provincia di Biella)

Dal PDF (stranamente scaricabile) della provincia “” In provincia di Biella le acque gravate da vincoli particolari sono: ...