10.23.2017

Salmone di Mongolia o Taimen (Porcellotti Stefano)


Il taimen o salmone di Mongolia, Hucho taimen (Pallas, 1773).
Nomi comuni esteri - Inglese - Taimen. Danimarca - Taimenlaks. Svezia - Taimen. Finlandia - Siperianjokilohi, Jokinieriä. Russo - Taimen, Taimen' obyknovennyi.
Distribuzione di Hucho taimen - Specie diffusa dai bacini dei fiumi Volga e Pechora River ad est fino al bacino del fiume Jana, nel nord, ed al bacino del fiume Amur a sud. Quest'area include parte del bacino del Mar Caspio, i bacini dei fiumi artici euroasiatici, e parte dei fiumi del versante pacifico in Mongolia e Russia. In Mongolia H. taimen è diffuso sia nel versante artico, sia in quello pacifico, nei bacini dei fiumi Jenissei, Selenga/Lena, ed Amur.

Caratteri meristici - Squame in serie laterale: 173 - 288. Squame sopra la linea laterale: 26 - 30. Branchiospine: 11 - 13.
Descrizione - Corpo allungato, a sezione trasversale ovale, leggermente compresso lateralmente. Testa grande, di lunghezza equivalente al 22 - 25% SL, moderatamente appiattita superiormente. Bocca ampia, con mascellare di lunghezza pari al 42 - 50% della lunghezza del capo. Il bordo posteriore del mascellare oltrepassa il margine posteriore dell'occhio. Denti vomerini e palatini disposti in serie continua a ferro di cavallo. Pinne piccole rispetto al corpo, pinna adiposa ben sviluppata. Pinna caudale con bordo leggermente incavato. La colorazione di fondo della livrea è verde oliva con riflessi brunastri, progressivamente più chiara sui fianchi procedendo verso il ventre chiaro. Testa cosparsa di macchioline nere rotondeggianti. Altre piccole macchie nere, a forma di X, oppure di mezzaluna, si trovano sui fianchi sopra e sotto la linea laterale. Pinne adiposa, caudale ed anale di colore carminio o rosso lampone. Avannotti ed immaturi presentano bande trasversali scure (macchie parr). All'epoca della frega, la livrea degli adulti diventa più scura e rossastra, con testa e pinna dorsale verde oliva scuro, e pinne anale e dorale rosso carminio acceso.
Dimorfismo sessuale - Non particolarmente evidente. Durante il periodo di frega i maschi maturi sviluppano mascelle a forma di uncino e la loro pelle diviene più spessa.

Habitat e abitudini - Specie diffusa in grandi fiumi montani e pedemontani, con acque fredde, ad alta concentrazione di ossigeno disciolto, e substrato provvisto di ampi letti di ghiaia. Si incontra anche in laghi e bacini artificiali ad acque fredde, nei tratti inferiori e negli estuari dei fiumi più settentrionali. Gli adulti sono solitari e territoriali, si stabiliscono solitamente in buche profonde, vicino a rapide o cascate, alla confluenza degli affluenti, accanto a piloni di ponti, o sotto grandi massi. Compiono solo limitate migrazioni a scopo alimentare o riproduttivo. Talvolta molti esemplari si spostano in particolari tratti di fiume per predare i coregoni quando risalgono per la frega.
Nel periodo invernale o durante le ore di massima insolazione, riduce l'attività e sosta in pozze di acqua profonda dove la corrente è meno veloce. I riproduttori risalgono i fiumi per raggiungere le aree di frega negli affluenti minori, spesso superando salti d'acqua di notevoli dimensioni. Gli avannotti si trattengono inizialmente nei luoghi di nascita, scendono a valle con l'aumento della taglia. Anche gli immaturi più grandi (2 - 4 anni) sono territoriali, vivono negli stessi corsi d'acqua degli adulti, ma si stabiliscono in tratti a corrente più sostenuta ed in pozze meno profonde.
Alimentazione - La dieta di H. taimen è composta prevalentemente da pesci, in particolare da coregoni, temoli (T. arcticus) e scazzoni (Paracottus kneri, Cottus kessleri). Gli esemplari più grandi catturano anche piccoli mammiferi, anfibi, rettili acquatici e pulcini di uccelli. Il ritmo di alimentazione è soggetto ad oscillazioni stagionali: la capacità trofica dei fiumi dove H. taimen è diffuso risulta bassa in estate e in inverno, mentre aumenta notevolmente in primavera e autunno, in contemporanea con le migrazioni riproduttive delle specie anadrome presenti nell'area. Le larve e gli avannotti si cibano di plancton e microinvertebrati, gli immaturi predano varie specie di invertebrati bentonici, acquistando abitudini ittiofaghe tra uno e tre anni di età.

Riproduzione - La frega si svolge in primavera, normalmente in maggio, con temperatura dell'acqua compresa tra 5 e 10 °C. I riproduttori risalgono gli immissari dei fiumi principali alla ricerca di acque basse, correnti e molto ossigenate, con substrato costituito da ghiaia e ciottoli. Le aree di frega sono spesso situate nei ghiareti al termine di profonde buche. I maschi competono tra loro per la conquista delle femmine. Dopo la formazione delle coppie, la femmina scava una cavità semicircolare, profonda circa 10 - 20 cm, dal diametro di 1.0 - 1.5 metri. Mentre la femmina prepara il nido il maschio allontana le altre coppie o gli eventuali pretendenti. Nelle popolazioni più settentrionale probabilmente le femmine non si riproducono ogni anno. La capacità riproduttiva nelle femmine al massimo della fertilità è di circa 22.000 uova. Le uova sono di colore giallo arancio ed hanno diametro di circa 5 - 6 mm. Lo sviluppo embrionale richiede da 28 a 38 giorni. Le larve giacciono tra la ghiaia fino al riassorbimento del sacco vitellino (da 10 a 15 giorni).

Accrescimento e resilienza - Tempo minimo di raddoppiamento della popolazione. basso: 4.5 - 14 anni (tm = 5). Come il salmone del Danubio, anche quello siberiano ha crescita rapida. Si tratta di una delle specie di maggior taglia della famiglia dei Salmonidi. Massima lunghezza segnalata: 200 cm TL. Peso massimo pubblicato: 100.0 kg. Età massima riportata: 16 anni.
Predatori, parassiti e malattie - La specie è soggetta a malattie batteriche, come la peste enterica della bocca rossa (Yersinia ruckeri) e virali, ed è ospite di vari parassiti. Gli esemplari di questa specie sono spesso infestati da vermi cestodi e da altri organismi come crostacei (lernaea ecc). Gli immaturi e gli adulti più piccoli sono preda di varie specie di pesci, come esocidi, lucioperca e persici. Rientrano anche nella dieta di uccelli ittiofagi come cormorani, aironi, aquile e falchi pescatori. Gli adulti possono venir catturati da orsi ed altri mammiferi, in particolare nel periodo di frega.
Status della specie - Molte popolazioni europee di H. taimen sono considerate in pericolo critico di estinzione. La specie si è quasi del tutto estinta nel bacino del fiume Pechora.
Il sistematico prelievo a scopo industriale, l'inquinamento, e la forte pressione esercitata dalla pesca sportiva, hanno portato al declino ed all'estinzione della specie in vari bacini. Per contro, l'interesse economico generato dal recente sviluppo del turismo legato alla pesca sportiva, ha indotto le autorità a supportare la specie con immissioni di materiale proveniente da acquacolture. Per lo stesso motivo, la specie è stata introdotta (o si è tentata l'introduzione) in varie zone estranee all'area di diffusione originaria, in Europa ed in Russia.
Protezione - H. taimen è segnalata come specie a rischio nel libro rosso delle faune presenti nella Federazione Russa (1° Novembre 1997). Nella Lista Rossa IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural Resources) la specie è classificata a preoccupazione minima (LC, Least Concern).

Valore economico - La specie ha grande interesse per la pesca sportiva, specialmente per i pescatori a mosca. Anche dal punto di vista alimentare H. taimen ha un certo valore. Nel lago Baikal, nel sud della Siberia centrale, questa specie sostiene alcune attività commerciali. Nel resto della Siberia ha una buona importanza (fino a 600 q.li annui).

Pesca - Cattura con "sparviero" e con diversi metodi di pesca all'amo. Sebbene possa essere pescato anche con esche naturali (i Mongoli usano innescare pesci vivi o piccoli roditori da presentare a galla) il Taimen è comunque una specie eccezionale da pescare a mosca o a spinning. Per ulteriori informazioni: www.huchotrophy.it.






Salmone del Danubio (Stefano Porcellotti)



Il salmone del Danubio, Hucho hucho (Linnaeus, 1758).
Nomi comuni esteri - Francese - Huchon, Huchon du Danube, Saumon du Danube. Spagnolo - Salmón del Danubio. Portoghese - Salmâo do Danúbio. Inglese- Danube salmon, Huchen, Hunchen. Tedesco - Huchen. Danimarca - Donaulaks. Norvegia - Donaulaks. Svezia - Donaulax. Finlandia - Tonavanjokilohi, Tonavanjokinieriä. Polonia - Glowacica, Glowacica dunajska. Russia - Halawatch, Dunaiskiy taimen', Dunaiskii losos. Ungheria - Dunai galóca. Repobblica Slovacca - Hlavatka. Repubblica Ceca - Hlavatka podunajska. Romania - Lostrita, Puica. Serbia - Mladica. Slovenia - Sulec. Turchia - Alabalik türü.

Note sulla sistematica - Hensen & Holcík (1983) considerano la specie Hucho hucho polifiletica divisa in due sottospecie: H. h. hucho, del bacino danubiano, e H. h. taimen (Pallas, 1773), diffuso in Russia dal bacino del fiume Jana fino a quello del fiume Amur. Holcík riconosce due taxon, distinti in base all'osteologia craniale: una linea monofiletica con H. taimen, H. perryi e H. ishikawai (due specie est asiatiche), ed una linea comprendente H. hucho e H. bleeckeri (specie diffusa nel fiume Yangtze). Considerando che ogni taxon è facilmente diagnosticabile, e che tutti occupano aree distinte e non contigue, riteniamo giusto mantenere Hucho hucho distinto da H. taimen.

Distribuzione originaria di Hucho hucho secondo IUCN - Specie endemica del bacino del Danubio, dove è presente con distribuzione molto frammentata. Per il grande interesse che provoca nei pescatori sportivi, è stata introdotta nei bacini del fiume Oder e del fiume Vistola (Polonia), nel lago di Costanza (Germania), nel fiume Tago (Spagna), nel fiume Rodano (Francia), e probabilmente in altri bacini dove la sua presenza viene garantita tramite periodiche semine di materiale proveniente da acquacolture.
Caratteri meristici - Squame in serie laterale: 180 - 200. Squame sopra la linea laterale: 18 - 20. Squame sotto la linea -laterale: 20 - 24. Branchiospine: 13 - 19. Vertebre: 66 - 72. Pinna dorsale: III - V; 8 - 14. Pinna adiposa presente. Pinna anale: III - V, 7 - 14. Pinne pettorali: I; 14 - 17. Pinne ventrali: II; 8 - 10. Numero cromosomico: 2n = 82.

Descrizione - Corpo slanciato, a sezione trasversale ovale, moderatamente compresso in senso laterale. Testa allunga, lievemente appiattita superiormente, di lunghezza pari al 22 - 24% SL. Bocca ampia, il bordo posteriore del mascellare oltrepassa l'orlo posteriore dell'orbita. Vomere breve, con la testa provvista di 4 - 8 denti robusti ed uncinati, disposti su di un'unica fila. I denti vomerini, assieme ai palatini, formano una serie continua disposta a ferro di cavallo. Peduncolo caudale relativamente sottile. Pinna caudale con bordo posteriore leggermente incavato. Livrea variabile da bruno a grigio verde con riflessi violacei sul dorso, progressivamente più chiara sui fianchi, procedendo verso il ventre di colore biancastro con riflessi argentati. I fianchi presentano riflessi argentei e rossastri, il colore rossastro è particolarmente marcato negli esemplari senili. Sugli opercoli, sui fianchi e in parte del dorso si osservano numerose piccole macchie nere. Costante assenza di maculatura rossa e di bordi bianchi sulle pinne. Rare macchiette nere sono osservabili alla base delle pinne dorsale e caudale. Gli avannotti e gli immaturi sono provvisti di macchie "parr".

Dimorfismo sessuale - Non particolarmente evidente. Durante il periodo di frega i maschi maturi sviluppano mascelle a forma di uncino e pelle più spessa.
Habitat e abitudini - Specie tipica dei tratti montani e pedemontani di grandi fiumi a corrente rapida, con acque fredde (raramente superiori a 15 °C), ben ossigenate, e substrato provvisto di ampi letti di ghiaia. Si trattiene abitualmente in pozze di acqua profonda ombreggiate da abbondante vegetazione riparia, spesso sosta in prossimità di manufatti artificiali come chiuse e ponti. Non vive in acque ferme, nei laghi H. hucho è molto raro, e si incontra solo in prossimità degli immissari. Di indole solitaria e territoriale, compie solo brevi migrazioni durante il periodo della frega, quando risale i fiumi per riprodursi negli affluenti. Il temperamento territoriale è particolarmente evidente nei maschi senili, che si stabiliscono in tratti fluviali da cui allontanano ogni possibile rivale. I rifugi di questi "solitari", sono solitamente rappresentati da buche profonde, ai lati della corrente principale, sotto grandi massi o radici sommerse. Specie molto sensibile ad alterazioni ambientali ed all'inquinamento, scomparsa da molti luoghi dove era storicamente presente.

Alimentazione - Gli adulti si cibano principalmente di pesci, come temoli, barbi, carpe, gobioni, nasi, sanguinerole, scazzoni, ecc., talvolta catturano anche piccoli vertebrati come anfibi, roditori e piccoli di uccelli acquatici. Le larve e gli avannotti si cibano di plancton e microinvertebrati, gli immaturi predano varie specie di invertebrati bentonici, acquistando abitudini ittiofaghe tra uno e tre anni di età.
Riproduzione - Il periodo di frega coincide con lo scioglimento dei ghiacci, con temperatura dell'acqua compresa tra 6 e 10 °C. Generalmente si svolge in marzo - aprile, ma può posticipare fino a maggio. I riproduttori risalgono gli immissari dei fiumi principali alla ricerca di acque basse, correnti e molto ossigenate, con substrato costituito da ghiaie pulite. I maschi arrivano per primi nelle aree di frega. Dopo la conquista di una femmina la difendono da eventuali pretendenti. Entrambi i riproduttori partecipano alla costruzione del nido, scavando una cavità semicircolare, profonda circa 10 - 20 cm, dal diametro di 1.2 - 3.0 m, e lottando contro le altre coppie per mantenerne il possesso.
Dopo la fecondazione la covata viene coperta con la ghiaia del substrato. Dopo l'accoppiamento entrambi i genitori difendono il nido per circa due settimane. I riproduttori si accoppiano ogni anno a partire dal raggiungimento della maturità. Per ogni stagione la femmina produce circa 1.000 uova per ogni chilogrammo di peso. Le uova sono giallo arancio ed hanno diametro di circa 5 mm. Con temperature dell'acqua comprese tra 8 e 10 °C, lo sviluppo embrionale richiede circa 25 - 40 giorni. Le larve giacciono negli interstizi tra la ghiaia fino al riassorbimento del sacco vitellino (da 8 a 14 giorni).

Accrescimento e resilienza - Tempo minimo di raddoppiamento della popolazione, basso: 4.5 - 14 anni (tm = 5; tmax = 15). La maturità sessuale viene raggiunta dai maschi a 3 - 4 anni, quando gli esemplari pesano circa 1kg, mentre le femmine maturano a 4 - 5 anni, quando raggiungono i 2 - 3 kg di peso. La specie ha crescita rapida. Alla fine del primo anno anno, gli immaturi misurano circa 15 cm e si cibano attivamente di avannotti e piccoli pesci. All'età di 5 anni, i salmoni del Danubio misurano circa 70 cm di lunghezza e pesano circa 2 - 3 kg. La taglia massima osservata è di 150 cm TL, con un peso di 52.0 kg. Età massima riportata: 15 anni.

Predatori, parassiti e malattie - La specie è soggetta a malattie batteriche, come la peste enterica della bocca rossa (Yersinia ruckeri) e virali, ed è ospite di vari parassiti. Si conoscono diversi elminti parassiti, come Diphyllobothrium ed Echinorhynchus. Gli immaturi e gli adulti più piccoli sono predati principalmente dal siluro d'Europa, esocidi, lucioperca e persici. Questi pesci rientrano anche nella dieta di uccelli ittiofagi come cormorani, aironi, aquile e falchi pescatori.
Status della specie - L'area di distribuzione originaria di H. hucho è fortemente frammentata, limitata al solo bacino del fiume Danubio. La sopravvivenza della maggioranza delle popolazioni dipende da regolari immissioni di materiale proveniente da acquacolture. La riproduzione naturale si verifica raramente, a causa di alterazioni ambientali e delle conseguenti fluttuazioni di portata dei corsi d'acqua.
La principale minaccia per la specie è attualmente costituita dalla regolazione del rilascio idrico, effettuata dalle numerose centrali idroelettriche presenti nel bacino del Danubio. Le centrali contribuiscono anche alla frammentazione dell'areale, interrompendo la continuità fluviale e le risalite verso le aree di frega. La rarefazione di H. hucho è legata anche alla costante diminuzione delle sue abituali prede (C. nasus), a varie forme di inquinamento, ed eccessivo prelievo idrico durante i periodi di magra dei corsi d'acqua. Le popolazioni in grado di sostenersi in modo autonomo sono pochissime, tre sono state individuate in Austria (Pielach, Melk e Drau), per un'area totale di occupazione inferiore a 500 km² (basata sui terreni di frega).

Protezione - La specie è protetta da leggi comunitarie e nazionali che istituiscono misure minime e periodi di divieto di pesca. La lunghezza minima legale dovrebbe essere comunque aumentata fino a 70 cm circa (al posto degli attuali 50 - 55 cm). Vengono effettuati tentativi di reintegrare le popolazioni naturali mediante incubazione e l'allevamento, ma non si sono avuti risultati particolarmente apprezzabili.
Quasi tutti i tentativi di acclimatazione sperimentati in fiumi diversi da quelli di origine non hanno avuto successo, tranne forse per qualche fiume della Spagna. H. hucho è citata tra le specie in pericolo d'estinzione nel protocollo della convenzione di Berna sulla protezione della fauna selvatica (appendice III). Nella Lista Rossa IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural Resources) H. hucho è classificata specie in pericolo (EN B2ab(ii, iii), Endangered).

Valore economico - La specie ha grande interesse per la pesca sportiva, specialmente per i pescatori a mosca. Viene allevata in molte acquacolture per produzione di materiale da ripopolamento di elevato valore commerciale. Il valore come specie da pesca sportiva supera quello per uso alimentare, anche se le carni sono considerate ottime. La specie viene allevata con successo in alcune acquacolture cilene, in grado di esportare notevoli quantità di questo pesce, affumicato, refrigerato, congelato, o conservato in vari modi (http://www.prochile.cl).

Pesca - Specie molto apprezzata per la pesca sportiva che viene praticata sia con esche naturali, sia con esche artificiali. Le catture vengono effettuate quasi esclusivamente durante l'inverno.



https://www.youtube.com/watch?v=Zbpc2SS3ASE

10.21.2017

Cavedano da 90 Kg (intervista)

Beati i tempi che furono...........



Questo blog è stato gestito anche da Damiano M. (NapoleoneIII) ed era anche un mezzo sito. Poi per ragioni di lavoro ha dovuto lasciare. Lui ha intervistato me e di recente è tornato a farsi vivo per aggiornare l’ intervista e poi è sparito di nuovo; peccato dato che Lui sapeva mettere i banner e qualche euro o materiale da pesca lo prendevamo....poca roba ma cmq



Molti lo conoscono come Cavedano, altri come l'uomo dai mille e mille nick name (“Cavedanonerotico" su tutti, visto che pare gli piacciono anche le pescie umane :) ) tutti però sono concordi nel riconoscerlo come un grande rompi maroni...stiamo parlando di Walter Scandaluzzi persona che stimo molto e con la quale condivido questo spazio web (che ci sta dando belle soddisfazioni, quindi GRAZIE a voi che ci leggete).


Fate copia/incolla di 

http://www.buonapesca.it/video/la-tragica-intervista-a-walter-il-cavedano/


Facciamo le cose in grande, quindi almeno una parte del suo curriculum di pescatore/giornalista ve lo dobbiamo...

Ha collaborato per 8 anni per PESCARE e Il Pescatore, è stato a pesca molte volte in Carinzia ed anche in Slovenia stando a contatto diretto con alcuni personaggi molto famosi della pesca compreso il grande Franko Gorjan leggendaria guida dell’ Isonzo sloveno.

Ho pensato di fargli una vera e propria intervista, così da svelare gli arcani misteri che lo circondano e per poter carpire i segreti di una delle "memorie storiche" di siti e forum di pesca.



Quante donne hai avuto?

Sono molto fumo e poco arrosto a dir la verità ma prima di sposarmi qualcosa ho combinato visto che ero simpatico, audace negli approcci e mi dicevano che avevo l' aria erotica (???????); piccole avventure e storie sessuali intense con un paio di donne mature di una molto bella e l'altra bruttina di viso ma buona di corpo, simpatica e.... Conosciuta in treno.






Ciao Walter, è da anni ormai che ci conosciamo attraverso il mondo della pesca on line...ricordo di avere letto per la prima volta i tuoi scritti sul forum di Mikymos, al tempo in cui era anche il tuo, ma in realtà da quanto è che bazzichi questi spazi virtuali?

Sono oramai al limite della arteriosclerosi galoppante (classe 1956) e quindi scusate le date. Direi nel 2000: esisteva solo IHP cioè It Hobby Pescare, un Newsgroup di Libero per lo scambio di idee sulla pesca sia di mare che di acque dolci. Mi introdusse il mitico Titta Di Girolamo (personaggio di un film ambientato nell’ Ossola ) dopo esserci conosciuti in una riunione per i ”preliminari” della nascita del CAGeP***, partito e concretizzato da Renato Pellò cioè l’allora presidente dell’APD NO ed attuale presidente del CAGeP e vicepresidente della consulta regionale del Piemonte (Il presidente è l’ assessore)….Sia maledetto per l’ eternità………..IL Titta!!ah ah ah

***CAGeP che poi unitosi in buona parte colla FIPSAS Novara ha dato vita al Fishing Tour Novara che vedete nel sito www.apd.no.it


C'erano Actos, l’ ideatore degli AdS , il loro Messia cioè il grande spinnofilo Luciano Cerchi, un noto agente di viaggi di pesca all’ estero, Loris Ferrari, Amerigo Rocchi*** e Gianni Burani(http://xoomer.virgilio.it/cjbur/index.htm). Altri sono ancora in circolazione ma non ho voglia di stare lì a spulciare troppo nei ricordi….Sappi solo che distrussi uno dei più noti in IHP solo ribattendogli per un anno con “ MENABREA” e basta….furono i suoi stessi amici a dirgli di smettere!!!!!! Vero Titta? Ti ricordi di Aber Rock? L’ unico Nick valido a livello mio come controbattute fù un certo Anchise ma spari’ andando a gestire una specie di albergo di pesca diciamo in una isola greca.

***Adesso fà "la guida di pesca" specie al luccio nel centro Italia
Oramai con Facebook è tutto cambiato: Ho creato 2 gruppi dal nome “antisiluro” che ha quasi 1500 iscritti e 1 mese fà  uno + importante che è ”Pescatori dalle libere idee gestionali” con già quasi 200 iscritti e ove vi è anche l’ ittiologo Porcellotti del sito ittiofauna.org





E innegabile, e credo che tu vada anche abbastanza orgoglioso di questo, che molti ti considerino un "nemico" mettiamo le virgolette perchè la parola nemico è forse esagerata), ti sei scontrato spesso sugli argomenti più disparati con molte persone, secondo te cosa da maggiormente fastidio di quello che scrivi?

La verità nuda e cruda fa male e vi sono cose anche nella pesca che riguardano piccoli e medi interessi economici. Il perché e come si agisce nei forum ed in internet, il perché e come si aprono club specialistici ecc ecc . La solita storia della vita: Soldi, potere e vanagloria. Peccato che mancano le donne!!!!!
Attualmente in FB sono molto molto + calmo e tranquillo.




Qual è per te l'effettiva valenza di posti come i forum di pesca. Li hai visti cambiare in tutti questi anni?

La valenza tecnica è buona ; quella filosofica e di razionalita molto meno. Sta sempre tutto nel cervello di chi legge e scrive. Nei forum scrivono Nick che sono poi in realtà dei ragazzini di 14-20 anni e mi dici come possono competere con gente che pesca da 30 anni? Eppure controbattono come se fossero loro i vecchi e chi legge non sa a chi credere visto che non vi è un curriculum esatto per ogni Nick. In FB la cosa è + interpretabile visto molte foto che appaiono ma nei commenti sotto anche li’ vi è da dubitare.


 Le solite battaglie sul C&R, siluro o non siluro e alloctoni e autoctoni resistono ma si sono oramai fossilizzate con nulla di nuovo da aggiungere: Ognuno, nei limiti di legge, fa quello che vuole.
Vi sarebbe da far comprendere bene che anche la pesca è soggetta a leggi e regolamenti che si possono contestare o meno, ma sono così di legge. Cioè, io sono filosoficamente contro l’ obbligo delle cinture di sicurezza per le auto ma se mi beccano sempre pago senza fiatare…come mi è successo a Verbania anni fa sul serio.





Satira sui forum di pesca". A chi è relativamente giovane come utente sui forum questo titolo non dirà nulla, invece c'è chi sicuramente si ricorderà di questo spazio che ha fatto girare le balle a molte persone.
Che cosa ti aveva spinto a crearlo? Come è andatata a finire?


Storia lunga e pericolosa per fare nomi e cognomi in un sito con server italiano. L’ inizio lo risparmio dato che non ne vale la pena. Io cominciai, Titta, il carparo Gabox mi seguirono, tu e altri Nick di cui manco io so chi siano dal vero ci seguirono e in 8-10 persone facevamo 2000 visite in qualche Thread ironizzando sugli altri forum ma dicendo la verità anche su cose scomode.


Prendevamo in giro ironicamente ma dicevamo la verità e la “massa” capiva…-Poi il mio amore/odio Jhonny intervenne direttamente presso la direzione italiana dei Forum Free con minaccia di denuncia come responsabili (suo vecchio gioco che con me direttamente funziono poco….MA TI AMO JHONNY) del tutto, e chiusero il forum. Si sarebbe potuto riaprire un altro forum similare ma in ogni cosa la seconda non è mai come la prima e rinunciammo.




Hai spesso partecipato in varie parti d'Italia a riunioni, convegni e altro che riguardano la gestione delle acque e la pesca in generale; se dovessi farne un bilancio pensi che ci siano delle figure valide e motivate sparse nelle varie sezioni Fipsas, Consulte e quant'altro?

Valide nella pesca abbastanza, nella gestione delle acque poche e colle “palle” da cambiare il sistema direi quasi zero…….manco io. Il SISTEMA in qualsiasi campo tritura e divora qualsiasi personalità**** Devi essere DIO e io sono solo suo fratello ah ah ah.



A tuo avviso, alla maggioranza dei pescatori quanto effettivamente importa degli aspetti burocratici, amministrativi e ambientali? 

Per i primi due direi quasi nulla….diciamo 1%; per il terzo qualcosa ma non molto. Il fatto è, come detto prima, è che anche la pesca è regolata da leggi e amministrata e se si vuole cambiare le cose si deve agire in quel campo e non nei forum , nei convegni ecc ecc.. Proprio a metà ottobre 2017 sono andato ad un convegno sulle scale di monta ed eravamo 30-35 persone compresi gli addetti ai lavori.




Dalla pesca on line passiamo alla pesca delle riviste e poi alla "pesca-pescata".

Che validità hanno le riviste?
 Bisogna sempre analizzare i vari scrittori*** e poi interpretare gli articoli. Vi sono anche li’ elementi di tutti i generi come in tutti gli altri campi. Abbondano gli specialisti tecnici che sanno al millesimo di grammo quanto pesa un artificiale ma non sanno cosa sia un vairone oppure scrivono la bozza di un articolo di come si deve appuntare un bigattino su un amo del N 24 collegato ad un filo dello 0.08  per prendere i cavedani e al loro fianco vi è un vecchiotto che ne prende a decine usando filo dello 0.22, amo del N 6 ma innescando delle more. Qualcuno scrive itinerari mal o ben fatti e altri articoli più che decenti se non buoni o ottimi. Diciamo che qualcosa si può imparare ma solo dopo attento esame pratico di quello che è stato scritto. Cioè se si leggono 2 itinerari dello stesso autore ed entrambi sono una bufala nel prossimo numero si prendono senza leggerle le pagine di quell' autore e le si usa per accendere il fuoco per la grigliata.

***Il caporedattore è molto molto facile che di pesca ne sappia poco ma molto poco anche se vi sono in circolazione libri di pesca scritti da lui.....con quale inchiostro non si sà ma risulta scritto da lui un libro sulla pesca al cavedano quando lui pesca 3 volte all' anno e sempre e solo trote nei riali dell' appennino 
(NB: Non è un esempio)





Una domanda banale, ma almeno ci aiuta a conoscerti...da quanto peschi?


Mio padre era accanito pescatore…fai tu; quindi credo che nel 1963-4 ebbi già una cannetta in mano e poi dopo anche la bilancia. Terdoppio, Agogna, canali novaresi e Ticino le acque . Un periodo di circa 8 anni di fermo dietro ad altro tipo di pescia e poi ripartito**Conosco bene il novarese e il Vercellese, meno ma decentemente il biellese e il Verbano, La Drava carinziana, , qualcosa del torinese e alessandrino e altri luoghi sparsi in giro.






Tecnica preferita?

Passata. Il Non plus ultra della pesca come orgasmo è la canna fissa senza elastico….possono dire delle altre tecniche ciò che vogliono. A circa 45 anni presi una trota da 1850 gr nel Sesia a Romagnano colla fissa e finale dello 0.12 ed ebbi un orgasmo mentale micidiale.
A casa in mano a mia figlia

La + produttiva, specie adesso che ci sono un mucchio di extrabarbi dell’ est, è il ledgering. Non mi dispiace anche lo spinning



Cosa non ami?

Andare nei laghi a pagamento anche se questo anno ho scoperto a 15 km da casa mia un bel complesso con annesso b&b con ben 6 laghi e solo 2 dedicati alla trota e mi ci sono recato e ho catturato qualche luccio e BB.










La cattura della tua vita qual è stata? Fino ad ora, s'intende :) (qui se vuoi fare gli scongiuri fai pure)



2 lucci da 125 recuperando delle boiles e un 105 cm nel Po verso Casale Monferrato



.Qualche barbo vicino ai 4 Kg
e Poi una marmorata da 4.4 kg nel Po a Carmagnola colla camola e finale dello 0.22 mi pare ma venne a riva senza lottare molto (in effetti è l’ iridea la trota più combattiva specie se immessa da avanotto) . Come peso una carpa sui 6 kh diciamo ma con finale grosso
. Prima pescavo sempre leggero, non avevo assimilato certi concetti di adesso e i pesci grossi grossi che agganciavo (specie nel canale Cavour) spaccavano. ** Nel Cavour a Novara Veveri scendevano dal Po, dalla Dora Baltea e dal tratto iniziale del Ticino post lacuale ogni varietà di pesci di allora e NON PICCOLI!!!! Luccio da 3.4 kg coll’ alborella viva e finale del 0.18. Eravamo a trote io Titta e gabox.

Il "tuo fratello Cavedano" + grosso?

Qualcuno sui 2 Kg...recentemente uno di 1300 gr a spinning




Considerata l'esperienza maturata sul campo, quanto e come ritieni cambiato il panorama alieutico?

Il panorama è alla frutta. Pesci pochi e a macchia di leopardo. Licenze in Piemonte calate del 50% negli anni 1995/2005…Credo che le altre regioni abbiano lo stesso trend.
Per chi ha qualche soldo resta una porzione di estero ma attenti bene dove andate, in che periodo andate, chi è l’ agenzia di pesca ecc ecc. Diciamo che 30-40 anni fa potevi fare la corte alla Ferilli, adesso la fai ad una donna di cm 150, 34 kg di peso,senza seno e pure colle lentiggini.
Elvo




Qualche aneddoto?

1972 o 73. Terdoppio vicino Caltignaga: bilancia da 130 cm per lato e maglia da 2 cm, io e il papi. Avevamo già un 6-8 cavedani medi, 1 tinca, un paio di trote e qualche altro pesce; giungemmo in una lama e ci piazzammo a 50 metri di distanza. Vidi un luccio credo vicino al Kg e gli piazzai piano piano piano la bilancia a 70 cm. Il gioco era semplice...Il luccio generalmente non si spaventa così tu alzi un po’ il lato opposto al luccio, il socio gli tocca la coda e lui si impianta nella rete: chiamo il papi e lui “ho 3 barbetti qua…aspetta”. Me ne arriva un altro similare dal lato opposto. Sono spiazzato…non so che fare!! Lo richiamo e lui ”Anguilla anguilla”….2400 gr di anguilla!!!! 30 minuti per metterla nel cestino a maglie metalliche.




4 anni fa, cava verso Trino; io, Gabox, Titta e un ragazzino…Il ragazzino pescava e Titta lo guardava. Il ragazzino non si sente di lanciare il minnow in un posto per i rami sopra la testa e ci pensa Titta per insegnargli……un lancio e luccio da 3 Kg. QUANDO IL C……agisce l’ abilità, l’ esperienza ecc ecc vano a farsi benedire. Poi magari incavolato nero per il c....dell' amico ti fai un 1 km a piedi sulla riva per smaltire la rabbia e incontri quella della foto sotto e benedisci l' amico ah ah ah
Recupero pesci nel fango del cavo Plezza vicino Mortara




Walter lascio a te la conclusione di questa intervista...

Ragazzi giovani datevi ad altre cose…….Io se rinascessi certo non spenderei soldi e tempo adesso colla pesca. Se la passione è AMORE attualmente la pesca è un brutto partner vecchio e senza fantasia ed iniziativa. NON sposatevi colla pesca!!!!! A meno che abbiate un buon c/c che vi permetta di andare in riserve costo o all’ estero.


Pescare nei laghi di Bertignano e Masserano (entrambi nella provincia di Biella)

Dal PDF (stranamente scaricabile) della provincia “” In provincia di Biella le acque gravate da vincoli particolari sono: ...