Il titolo non tragga in inganno visto che non vuole porre in evidenza piste e impianti per sport sulla neve della nota regione austriaca, che seppur esistendo, non sono certo l’ oggetto di questo sito, ma della possibilità di pescare il cosiddetto “pesce bianco”; cioè cavedani, barbi, breme e nasen in abbondanza in quel loco quasi sempre nominato per trote e temoli che seppur si prendono anche pescando colle esche tradizionali da galleggiante.
Quando scoprii in internet agli albori del nuovo millennio un sito dedicato a questa pesca per me fu quasi la fine di un incubo; potevo finalmente convincere mio marito a portarmi in Austria! Ci riuscii e lui riuscii a farmi pescare per poi soddisfare le mie richieste turistiche.
Da allora ci siamo tornati una decina di volte, anche con amici, sempre aspettando ansiosi il momento della partenza e sognando il nuovo ritorno quando purtroppo gli impegni di lavoro e famiglia ci riportavano in Piemonte.
La pesca al pesce bianco in Carinzia vuol dire soprattutto Drava; sia Drava Grande dalla diga di Feistrit fino all’ inizio del bacino di Volkermarkt, sia quella denominata in loco “Drava Piccola” da non confondersi con quella a monte di Lienz.
Sono esclusi i grandi bacini a monte delle dighe pare per il limo glaciale che vi si deposita. Infatti molti decenni or sono gli austriaci canalizzarono, seppur non sembri data la vegetazione sulle rive, a scopo idroelettrico buona parte del fiume costruendovi grosse e alte dighe; Viene logico che a monte di esse per qualche km si formino dei laghi di difficoltosa pesca che è praticata invece nei tratti a valle delle stesse.
Ferlach |
Per qualche motivo la prima centrale è stata attivata invece alla fine di un canale lungo qualche Km che preleva gran parte dell’acqua dal grosso fiume; nel grande vecchio letto scorre il rimanente liquido che và poi a congiungersi con quello del canale ed è appunto questo tratto che è detta Drava piccola . Mentre per la Grossa siamo a dimensioni e portata inusuale per le acque italiche a cui solo il Po dopo Cremona può arrivare, riguardo la Piccola la portata è da paragonarsi a una nostra Agogna o Cervo nei tratti medio bassi pur scorrendo in un ampio letto ricoperto in parte da folta vegetazione.
Pesci e loro pesca con esche naturali
Il pesce predominante è sicuramente il Nasen cioè l’equivalente della nostrana Savetta con appunto un grosso naso e ben presente anche nei corsi del Friuli come l’Isonzo. La pezzatura passa dai 700/800 gr fino ai 2 kg abbondanti.
E’ presente in ogni tratto della Drava, sia piccola che grossa.
Segue a ruota la Breme di almeno 2 specie. E’ presente in buona parte della Drava grande ma non ovunque, assente a nostro sapere in quella piccola, e ben presente nel tratto finale del torrente Gurk; la pezzatura dei soggetti che formano grossi branchi và dai 500 a oltre 1000 grammi.
Sotto la diga di Feistrit sono frequenti esemplari di 2-3 kg con qualche soggetto che arriva o supera i 4000 gr.
Il barbo europeo è ben presente ovunque ma presenta difficoltà a catturarlo nella Drava Grande visto che come sua abitudine si piazza nelle correnti più forti. La taglia è decisamente interessante con un record di oltre 5 kg.
Lo spettacolare cavedano a volte dalle marcate pinne rosse non è frequente come le altre specie ma qualche cattura nell’arco della giornata avviene sempre con taglie sbalorditive.
Non vi è da stupirsi più di tanto se si allamano, trote iridee e fario, salmerini alpinus, pighi, temoli e coregoni . Sono presenti huco huco, lucci, lucioperca e grosse carpe anche per altre pesche e ualche volta rrosse alborelle a branchi nella bella stagione. Si può pescare anche a spinning e l' Hotel ha in gestione una risorgiva con trote e salmerini
Salmerino in risorgiva
Come pescarli
Si usa il classico bigattino ovviamente. Qualche scatola di mais è utile averla dietro nel caso delle appena citate alborelle; abbiamo provato anche col pane francese con risultati discreti ma nettamente minori che col “cagnotto”. Da portarsi appresso canne da ledgering (le più potenti possibili) o anche da surf casting visto che l’abboccata non è mai delicata ma sempre ben evidente se non addirittura violenta.
Bolognesi dai 5 metri per la Drava piccola ai 6/7 metri per quella grossa. Mulinelli con bobine caricate dallo 0.18 allo 0.25 per il ledgering, un pò meno ma mai sotto lo 0.16 per la passata.
Fili finali dallo 0.12 minino allo 0.22 per il ledgering pesante. Ami dal N 10 al N 16 a filo medio.
Galleggianti dai 3 ai 10 grammi; qualcosa meno per la piccola se proprio si desidera pescare leggero ma ciò non serve in quelle acque in cui i pesci stanno vedendo il bigattino da pochi anni.
Tanta pastura a base salata e magari qualche sacchetto di pane grattugiato da aggiungervi, almeno 2 kg di bigattini al giorno per ogni giorno preventivato di Drava Grande e pochi per la Drava Piccola. Stivali corti ovunque e lunghi se si vuole esplorare la Drava piccola attraversandola nei raschi.
A passata non servono particolari accorgimenti e finezze tipiche italiane; A seconda della corrente si sceglie il “tappo” a pera o a pera rovesciata più o meno accentuata, lo si tara al 90% con una torpille e si completa con alcuni pallini . Finali corti dello 0.12/0.14 sui quali legheremo un amo del N 12/14 a cui infilzeremo anche 8/10 bigattini. Naturalmente in Drava Grande pescheremo sulla linea ove abbiamo immesso la pastura. Non è mai conveniente cambiare postazione e bisogna insistere nel punto pasturato dato che prima o poi i grossi branchi troveranno quello che abbiamo immesso.
In Piccola si può anche fare una pesca di ricerca.
A Ledgering si usano pasturatori di grosse dimensioni per la ricerca dei grossi barbi; conviene addirittura portarsene alcuni precedentemente appesantiti anche oltre i 200 gr.
Pagliette in abbondanza, fionda e tutta la normale attrezzatura da portarsi dietro, non dimenticando il guadino, uniti al resto.
Conviene non dimenticarsi nulla a casa visto la difficoltà di reperimento di alcuni oggetti. Un negozio di pesca è in Ferlach a poca distanza dalla banca di Slovenia che fra l’altro è a pochi metri da un piccolo rio dall’acqua trasparente gremito di splendide trote fario.
I bigattini sono introvabili in Carinzia e non è raro che qualche locale venga a chiederne un po’ per farsi i pesciolini che userà per insidiare i predatori magari lasciandoli semplicemente morti sul fondo come ho visto fare. In effetti i pescatori locali sono pochi e con una qualità tecnica media che lascia perplessi a dir poco.
Raramente si scende sotto i 20 kg di pescato a testa.
Nasse vietate e il pesce si libera subito o si trattiene morto nei limiti consentiti della riserva. Non vi è motivo di questo e perciò dopo l’eventuale foto si consiglia il rilascio.
Ogni canna già in assetto di pesca è considerata come fosse in pesca. Per ogni altra questione regolamentare vedere i permessi e/o chiedere in Hotel.
I controlli sono frequenti sia dai guardapesca regionali sia da quelli privati.
Stagioni
Siamo andati anche a capodanno nel 2003 ed è stata una di quelle rare volte di cui accennavo poco sopra; però ho preso un luccio di 63/64 cm con un tandem sotto la diga di Grafestein in un'oretta di un inconsueto spinning, per noi almeno, in Austria.
L’acqua della Drava è fredda e quindi bisogna aspettare almeno maggio per catturare bene anche se già a fine aprile si può tentare ed ottenere discreti risultati.
Fine aprile, maggio e talvolta inizio giugno sono i periodi ideali per divertirsi in Drava piccola anche con fisse da 7 metri durante la rimonta dei Nasen.
Negli altri periodi è meno fruttuosa ma ne resta sempre qualcuno unito a grossi cavedani, barbi, qualche carpa e un po’ di minutaglia; mai vista una breme. Personalmente è il posto che amo di più.
La postazione in assoluto da non perdere è a valle della la Diga di Feistritz dove il divertimento è assicurato dal neofita al campione.
Si pesca poco oltre la punta della bolognese attuando una leggera trattenuta. Diciamo attorno ai 10/12 metri da riva e se non è al mattino di sicuro al pomeriggio, quando l’acqua scende di anche 20 cm per via di una parziale chiusura della diga, è una “sarabanda” di nasen.
Se si vogliono i barbi o le grosse breme conviene però pescare a ledgering in mezzo al grosso rigiro. Abbiamo visto usare anche le roubaisienne.
Qualche cavedano fa sempre la sua visita unito talvolta alle sorprese di cui sopra. Il fondo sulla linea citata è attorno ai 2.5/3 metri.
Tratto finale della Drava piccola |
Anche in altre postazioni a Feistrit più lontane dalla diga, a Ferlach presso i “barconi” e a Grafestein abbiamo fatto ottime pescate alternate però da uscite meno fruttuose con comunque al guadino, oltre altri pesci sganciati, sempre almeno 15/20 pezzi oltre il kilo. Probabilmente non pasturavamo abbastanza in quelle occasioni non riuscendo a fermare sul posto gli enormi branchi di pesce.
La profondità è maggiore che a Festritz e si attesta verso i 4 metri. Il tratto finale del Gurk ci ha regalato solo Breme di media stazza e qualche Blicca.
Hotel e permessi
L’ Aktiv Hotel si trova a Frog in comune di Rosegg proprio in mezzo all’isola che formano la Drava Piccola e il canale e quindi a un “tiro di schioppo” dai luoghi di pesca.
Si entra in Austria dal passo del Tarvisio dopo essersi lasciati alle spalle Udine oltre 100 km; si devia in direzione Slovenia e si esce al primo svincolo.
Dopo St Jhoann si devia per Rosegg e si arriva alla frazione Frog. Volendo cogliere subito l’atmosfera austriaca si può uscire ad Arnoldstein e farsi una trentina di km.
Ricordarsi di munirsi del bollino per le autostrade austriache all’ ACI locale o presso gli ultimi autogrill prima del confine del costo di euro 7.60 per 10 gironi. Sito internet: www.trophyclub.it
Sport e turismo
La verde Carinzia possiede oltre 200 fra laghi e laghetti di varie dimensioni fra cui i più grossi sono il Whorter ( a 5 km dall’ Hotel), Il Milstatter e l’ Ossiach oltre al mitico Weiben.
Una visita alla bellezza selvaggia e alle acque cristalline di quest’ultimo è d’obbligo come salire verso il Gerlitzen (stazione sciistica) e godersi il panorama splendido dell’ Ossiach, magari gustando qualche tipico piatto della zona in una terrazza di un ristorante a metà strada.
A Velden sul Whortersee (see sta per lago) un casinò può allietare le serate o alleggerire il portafoglio.
Klangfeurt la capitale della Carinzia offre un centro storico classico ma nulla più. Mete più interessanti ma più lontane sono Salisburgo e Graz.
Salisburgo |
Graz |
Passeggiate a piedi e equitazione sono l’alternativa nei periodi senza funghi.
Essi sono il secondo scopo per cui ci rechiamo in Carinzia pur non essendo dei “fungaioli”…e penso sia capibile quanti ve ne sono in estate.
I prezzi sono mediamente come in Italia ad eccetto della benzina che si paga circa 20cent in meno. Si consiglia di evitare di prendere il caffè nei bar ed invece di gustarsi dolci e piatti a base di carne nei pranzi durante le gite turistiche accompagnati naturalmente da birra.
Da portarsi a casa acquistando nei tanti piccoli e medi supermercati Wusterl e salumi affumicati oltre al già citato liquido biondo.
Quello che piace del luogo sono soprattutto il grande verde e la quasi assenza di traffico appena fuori dai centri abitanti maggiori che sono anche pochi.
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