Visto il titolo escludiamo il fiume Sesia e i grossi torrenti Cervo ed Elvo.
Sulla strada che porta dal capoluogo a Palestro le rogge interessanti sono 3 di cui so il nome solo di quella che passa da Vinzaglio che è roggia Gamarra. La roggia ha origine dal punto d'unione della roggia Bolgora con la roggia Morta. Attraversa il territorio di Vinzaglio (Torrione Scavarda) e alcune terre della provincia di Vercelli, per poi dividersi in due ramificazioni: lo scaricatore Gamarro (che sfocia nel Sesia) e la roggia Gamarra Manufatta (che rappresenta il corso principale della roggia).
Da questo punto in poi, la Gamarra Manufatta scorre in provincia di Pavia per poi immettersi in parte, all'altezza di Rosasco nei pressi della frazione Rivoltella, nel Roggione di Sartirana.
Roggia Gamarra a Vinzaglio |
A ridosso di Vinzaglio une bella buca fà capolino colla presenza di un pò di ciprinidi con anche qualche esemplare degno di nota come quello della foto.....preso per una pinna.
In sponda opposta vicino al Carrefour di Vercelli scorre una intressante roggia con cavedani, carpe ed anche qualche raro luccio.
Il suo nome dovrebbe essere naviglio di Ivrea. Purtroppo la buca, che mi aveva regalato belle catture, è stata recemente sbarrata dall' ente che gestisce la roggia ma ve ne è una più a monte e qualche tratto intermedio fra le 2 buche è pescabile. .
Rodeo Amaro e pseudorasbore |
Pseudorasbora |
Il torrente o roggia Bona assume assume nomi diversi a seconda delle zone che attraversa; viene chiamato "canale Bona" tra il ponte della Gardina e la confluenza del canale di Asigliano; "raccoglitore Bona" nei pressi di Asigliano e "torrente Bona" da Caresana alla confluenza nella Sesia.
Nei documenti ufficiali della Regione Piemonte è chiamata nel suo complesso "roggia Bona".La Bona sfocia infine nella Sesia vicino alla cascina Immacolata, poco a nord-est dell'abitato di Caresana e a poco più di 100 m di quota.
Il suo corso viene interrotto da alcune chiuse, gestite dal consorzio Ovest-Sesia, nei punti nei quali sono presenti derivazioni del torrente a scopo irriguo. Le sponde sono per la maggior parte non arginate e colonizzate da vegetazione ripariale arboreo/arbustiva o erbacea e presentano un buon grado di naturalità, anche se la fascia lasciata libera dall'agricoltura intensiva è esigua perché le coltivazioni si spingono a breve distanza dal corso d'acqua. Le poche arginature presenti sono in prevalenza collocate sul tratto del torrente che attraversa l'abitato di Asigliano. Se andando proprio verso Casale Monferrato girate a destra dopo un semaforo e a sinistra dopo qualche centinaio di metri trovate la roggia (sbarrato la stradina) e subito dopo una bella grossa buca.
A monte di Tricerro risultano i nomi di roggia Acquanera (e est di Lucedio), roggia Lamporo e roggia Mussa (nei pressi di Tronzano); a valle il torrente prende invece il nome, oltre che di Marcova, anche di cavone Borlino (a sud di Caresana) e di torrente Lamporo (presso Motta de' ContiMolti di queste denominazioni stanno però andando in disuso e il nome Marcova viene oggi utilizzato dai più per designare tutta l'asta fluviale o, quantomeno, tutto il tratto a valle di Tronzano.).la Marcova sfocia infine nella Sesia vicino alla cascina Giarone (Frassineto Po) appena a monte della confluenza della Roggia Stura, a circa 100 m di quota.Secondo gli appassionati nella Marcova sarebbero presenti cavedani, triotti, scardole e, più raramente, persici reali;
pescando a fondo nelle buche più grosse del corso d'acqua è anche possibile catturare barbi, carpe e tinche.
Una bella buca la si vede a Stroppiana dalla statale che porta a Casale M. e un' altra è a Caresana deviando a destra dalla SP 118(il paese è dalla parte opposta).
In questa buca è ancora ben presente il ricordo di una giornata storica e strana ;Io e altri 2 pescatori prendemmo una grossa carpa a testa in circa 30 minuti e poi il nulla totale
. I miei "colleghi" se ne andarono e io cosi' tanto per provare pescai a spinning catturando parecchi cavedani di media pezzatura
. In tutte le roggie collegate al Sesia , specie nela parte finale, sono presenti siluri, lucioperca e Aspi. Sono inoltre documentate catture di lucci anche di notevoli dimensioni. Nel torrente è possibile pescare con la licenza di pesca ordinaria e la tessera F.I.P.S.A.S. Aggiungo che nel 2016 sono le uniche licenze che ci vogliono per la parte medio bassa del vercellese mentre nella parte medio alta è un pupulare di riserve.
Un paio di stivalini stanno sempre bene nel bagagliaio e nei mesi caldi anche dei buoni antizanzare anche negli ultimi anni fortunatamente sono in calo. Le tecniche da praticare sono essenzialmente la pesca a galleggiante e a fondo classico o ledgering ma anche lo spinning dà i suoi frutti. Non mi sono dimenticato della Marchiazza e del Rovasenda.
Il Rovasenda è un torrente del Piemonte che, dopo un breve tratto in provincia di Biella, bagna la provincia di Vercelli; è tributario del Torrente Cervo. Lungo quasi 35 kg.
A monte dell'ex SS 142 Biellese prende il nome di Torrente Giara; ancora più a monte, nei pressi di Castelletto Villa (una frazione di Roasio), è ripartito tra diversi rami sorgentizi. Il perimetro del suo bacino è di 73 km.Il corso d'acqua si forma, con il nome di Torrente Giara, dalla confluenza di tre rami sorgentizi nei pressi di Castelletto Villa (una frazione di Roasio). Il più occidentale è la Riale Ravasanella, che nasce a sua volta dalla confluenza, in comune di Curino, dai corsi d'acqua che drenano la zona delle Rive Rosse e del Massucco del Turlo (561 m); viene poi sbarrato da una diga e forma il Lago Ravasanella. Detto lago è ottimo per lucci ma purtroppo super infrascato e quindi la pesca è molto molto difficile. A vocazione strettamente ciprinicola è pescabile a valle un paio di Km a sud del paese di Villarboit.
La Marchiazza è un torrente del Piemonte che, dopo un breve tratto in provincia di Biella, bagna la provincia di Vercelli; è tributario del Torrente Cervo.
A monte dell'ex SS 142 Biellese prende il nome di Torrente Giara; ancora più a monte, nei pressi di Castelletto Villa (una frazione di Roasio), è ripartito tra diversi rami sorgentizi. Il perimetro del suo bacino è di 73 km ed è lungo 34 km. Il torrente si forma, nel punto in cui convergono i comuni di Sostegno, Lozzolo e Roasio, dalla confluenza di alcuni rami sorgentizi. Il più lungo di questi, il Rio della Moja, nasce attorno ai 600 m sul versante meridionale della Cima Frascheja (625 m).Arrivando da Vercelli girare a sinistra dentro il paese di Oldenico(10 abitanti e 400 galline...) e attraverso una buona sterrata raggiunge il torrente che essendo sbarrato da una diga ha quasi sempre acqua calma con un buon fondale in qualche punto.
Qualche cavedano esce a spinning coi soliti minnows ma rende di più il Method con pastura da carpa o la pesca a passata.
In tutte queste acque è possibile ancora, anche se difficile, trovare branchi di alborelle.
Video:
Rovasenda
https://www.youtube.com/watch?v=venRZZsrjPU
https://www.youtube.com/watch?v=xyzMOBMBlhg
Marchiazza
https://www.youtube.com/watch?v=GdBLHcubVAQ
https://www.youtube.com/watch?v=Ufvg22iAlXA
Bona
https://www.youtube.com/watch?v=UOVh6DRKUuI
Marcova
https://www.youtube.com/watch?v=GwtWm74qoII
https://www.youtube.com/watch?v=fMG9tKQ4GxY
https://www.youtube.com/watch?v=OhyuJcyKXpc
https://www.youtube.com/watch?v=tFrm-cyNKyw
NegozioPesca: http://www.lucianopesca.it/ direttamente sulle rive del Sesia.
Da vedere: Il centro città è molto piacevole e la basilica di Sant Andrea risulta essere uno stupendo esempio dell' arte gotica
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