Il profumo di pesca è quello che
senti quando vedi un qualsiasi corso d’ acqua; Sia esso minuscolo come una
risorgiva di pianura o grandissimo come Il Brahmaputra (ཡར་ཀླུང་གཙང་པོ་ in indiano, 布拉马普特拉河 in cinese) il profumo della pesca è lo stesso. Lo
è certo anche per gli specchi di acqua fermi. Il profumo della “pesca” umana
come la chiamava il ex amico Giorgio è differente….ah ah ah; Sono pesche
diverse ma che richiedono sempre l’ uso di una canna….
Chi lo sente ha una irresistibile voglia di immergere una
lenza od una rete per insidiare i pesci. Chi non lo sente da piccolo non ha mai
preso una canna in mano e non si è mai immerso in acqua a vedere i suoi
abitanti e magari a “tanare” sotto i massi cercando di catturare un pesce
accarezzandolo prima e poi stringendolo in una morsa tenace; Non ha mai fatto
km e km a piedi nei boschi per trovare uno spot migliore del precedente come ho
fatto io sulle rive del Terdoppio e dell’ Agogna assieme a mio padre portando e
calando bilance pesanti. Chi non lo
sente non ha mai apprezzato fino in fondo il sapore di una trota fario o di un
persico reale cotti al burro oppure di vaironi fritti.
La mentalità moderna occidentale insegna il cath&realease totale, assoluto come un dogma ma fa dimenticare la vera essenza della pesca che è procurarsi del cibo; Non vi sfiori l’ idea che io non pratichi ciò in massima ma quando sono in pesca affronto questa passione per catturare in primis (nei rispetti dei termini di leggi e regolamenti vari e assortiti) e basta. Poi una volta catturato un ciprinide o un salmonide di piccola taglia lo rilascio ma trote di buona taglia e persici finiscono nella mensa casalinga. E va a fan culo ami singoli e senza ardiglione e bagnarsi le mani!!! Ho un acquario di 720 litri con dentro varie specie che svuoto ogni tanto e tocco i pesci a mano asciutta e mai che mai uno sia morto!!! E non sono morti manco quando li avevo presi con amo con ardiglione!!! Avvengono cose assurde attorno al mondo della pesca come la neo entrata TROUT AREA dove si pescano TROTE IRIDEE NEI LAGHETTI cogli artificiali senza ardiglione e le si rilascia senza manco toccarle a tutto favore del gestore del laghetto e dei comuni pescatori di esso che si trovano cosi più prede da insidiare e portare sulla tavola. Ma questi sanno che tal specie di trota viene venduta dai pescivendoli attorno ai 9 euro al Kg e che le loro madri le comprano per poi sfamare loro stessi?
Sanno che sul pianeta Terra vi è
moltissima gente che muore letteralmente di fame? Questi di sicuro non hanno
mai sentito il “profumo della pesca”!!! Credo che essi siano gli stessi che poi
vanno alla ricerca del ristorante migliore che cucini pesce di mare; pesce di
mare pescato da gente che fa ciò con fatica per procurarsi da vivere e gente
che sente il “profumo della pesca” ma pur sempre gente che ammazza del pesce.
Vi è differenza fra un pesce di acqua salata e uno di acqua dolce???????
Ma non è colpa loro.
I pescatori odierni sono molto
differenti da quelli delle altre generazioni. Innanzitutto oggi si comincia a
pescare subito il pesce medio-grosso dato che quello piccolo cioè alborelle,
vaironi,triotti, lasche, gobioni&Co sono scomparsi o quasi;Addirittura
pesci che sembravano invadenti come i pesci gatto e i persici sole resistono
solo in qualche acqua ferma mentre prima erano ovunque e ben mi ricordo una
bilanciata in un fosso dove tirai su oltre 200 dei coloratissimi Lepomis gibbosus che era stato importato dagli USA a fine 1800.
Questo
vuol dire che le giovani leve ben difficilmente impareranno a pescare da soli
dato che il pesce grosso richiede maggior conoscenza e quindi passare ore senza
prendere nulla è stufante anche per un adulto e quindi figurarsi per un bimbo
di 8-10 anni. A tal proposito ricordo che proprio l’ anno scorso il presidente
di una associazione che gestisce un grosso lago del Nord Italia mi chiese se
riuscissi a procurargli qualche quintale di “orologi” per far divertire i
bimbi.
I pescatori odierni pescano nei laghetti
e nei carpodromi per poi esibirsi in foto con in mano pesci enormi ma allevati
come se fossero polli o tacchini. I più fortunati imparano l’ arte della pesca
a mosca, lo spinning e vanno in costose riserve. Qualcuno si da al ledgering
sfruttando l’ enorme quantità di grossi barbi che vi sono nella nostra penisola
dopo l’ arrivo del barbo europeo.
Questi sanno che vi è gente che recupera
pesci con molta fatica in canali che stanno per asciugare o che si sobbarcano
km in salita per immettere avanotti di trota nei riali di montagna?
Sanno chi
vi è gente che mette molto del suo tempo (e ci rimette anche in euro) per
gestire incubatoi?
Questi ecologisti della pesca sanno che
solo col carburante che consumano per arrivare nel carpodromo o nella riserva, fanno
più danni che guadagno all’ ambiente che trattenere un pesce?
Soprattutto sanno che il pesce E’ UN
ALIMENTO?
Non è importante rilasciarlo o trattenerlo ma saperlo e non rompere
le pelotas a chi lo trattiene in termini di legge.
Ma questi sentono il “profumo della pesca”?
E’ una polemica questa? No è un invito a
pensare e basta.
A pensare...a pensare cosa? Basta vedere uno dei link sotto e pensare
http://nonsoloambiente.it/ambiente/l-inquinamento-ambientale-un-killer-silenzioso/
https://www.ideegreen.it/desertificazione-italia-mondo-cause-conseguenze-76723.html
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