Articolo e
fotografie di Marco Altamura
La fine del mese di marzo porta con se non solo l’arrivo
della primavera astronomica ma anche la grande voglia , dopo il lungo inverno
passato ad insidiare trote Lacustri , di confrontarsi con i grossi predatori
delle nostre acque interne ; la stagione fredda ha “congelato” l’attività
predatoria dei grossi lucci e dei lucioperca che hanno trovato riparo dai
rigori dell’inverno nei grandi fondali dei laghi prealpini . Le basse
temperature dell’elemento liquido nel quale vivono questi predoni ha oltremodo
rallentato il loro metabolismo facendoli sprofondare in una sorta di
semi-letargo dal quale i primi tiepidi raggi del sole marzolino tenta di
risvegliarli . Le temperature esterne che hanno caratterizzato questo periodo a
cavallo tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera sono state
insolitamente elevate favorendo un risveglio anticipato di tutto l’ecosistema
lacustre ; i primi pesci a giovarsi di questa insolita situazione meteorologica
sono i cavedani che sornioni si aggirano nel sotto riva alla ricerca di
proteine animali da accaparrarsi per riprendere la piena efficienza predatoria
.
Dopo le ultime uscite alla ricerca della pregiata trota Lacustre , sento
forte il richiamo della primavera che sul lago Maggiore si palesa in tutta la
sua bellezza : una vera e propria esplosione di vita interessa i litorali del
grande lago con la massiccia fioritura di svariate tipologie arboricole che
adesso mostrano la loro parte migliore colorando intensamente le rive . Il
cambiamento non interessa solo la natura , ma segna anche radicalmente il tipo
di approccio da attuare in pesca in questi contesti acquei ; dopo aver riposto
la mia fedele Inova Rapture che mi ha accompagnato per tutte le uscite
invernali , estraggo dal fodero l’altrettanto fedele Intruder Rapture da mt.
2,40 con azione MH che tante situazioni hanno visto come protagonista assoluta
di memorabili catture . E’ finalmente giunto il momento di preparare tutta
l’attrezzatura per affrontare una nuova stagione alieutica sperando sia di buon
auspicio per nuove ed emozionanti catture .A onore del vero va detto che spesso questo periodo di inizio primavera risulta assai avaro di catture perché , a dispetto dei tiepidi raggi solari che riscaldano l’aria , la temperatura dell’acqua risulta ancora piuttosto fredda raggiungendo a malapena i nove/dieci gradi centigradi . Animato comunque da questo spirito di rinnovamento , non resisto alla tentazione di affrontare il “mio” lago alla ricerca di emozioni sotto forma di grossi predatori affamati . Così progetto e pianifico nei minimi particolari la prima uscita che , come da tradizione , effettuo in una parte di lago caratterizzata da una grande insenatura protetta dagli ancora sferzanti venti periodici che scendendo dalla vicina Val Ossola rivitalizzano gli strati superficiali dell’acqua incrementandone il tasso di ossigeno disciolto . La giornata scelta per la prima uscita non è proprio quel che si definirebbe “ideale” per una proficua pescata : sole brillante e vento teso a creare onde importati che muovono l’acqua portando in sospensione le particelle di fitoplancton e zooplancton che rappresentano la base della catena alimentare di tale ecosistema. Quest’ultima connotazione in teoria favorisce il movimento della massa stabulante che , in simili situazioni , si muove dai fondali per alimentarsi : interessano tale fenomeno piccoli gardons , cavedanelli , i sempre più rari triotti e i residui banchi di alborelle , sempre estremamente gradite da tutti i predatori . Non potendo cambiare le condizioni ambientali , me le faccio andar bene e decido di iniziare a pescare . Ho caricato sul mio mulinello taglia 4000 ( SX-1 Rapture ) il nuovo trecciato Dynatex SPX4 sempre di Rapture di colore verde e di spessore mm 0,165 presentato al recente Pescare Show svoltosi a Vicenza ; questo nuovo prodotto è caratterizzato da una straordinaria compattezza ed una eccezionale rotondità di diametro , regalando morbidezza ed allungamento pari a zero , caratteristiche appositamente ricercate per un trecciato da spinning . Come terminale utilizzo uno spezzone di fluorocarbon Fluo Spin di circa un metro e mezzo nello spessore mm 0,307 che mi garantisce un’ottima resistenza all’abrasione ed un’assoluta invisibilità in acqua . Così combinato , mi resta solo la scelta dell’artificiale per approcciarmi al primo spot. Decido di attuare il Power Fishing per sondare rapidamente la porzione di lago antistante e quale artificiale migliore dello spinnerbait per fare ciò ? Estraggo dalle tasche del gilet uno Sniper Doublle Blade al quale ho aggiunto come mia consuetudine un trailer hook per mettermi al riparo da attacchi “corti”; scelgo la finitura dello skyrt “ White Chartreuse ” che bene risalta sul fondale di colore scuro. Il peso di mezza oncia ( 14 gr. ) è l’ideale per attuare questa tecnica di ricerca che può interessare una vasta fascia di predatori quali lucci , lucioperca , bass e persici reali ; tutte specie presenti in questa parte di lago e quindi potenzialmente possibili prede . Con temperature dell’acqua così basse è assolutamente sconsigliabile sondare gli strati superficiali , quindi mi concentro maggiormente ad effettuare un recupero di tipo “ slow rolling “ nei pressi del fondale . Al recupero lineare talvolta alterno brevi rilasci che vedono lo spinner collassare verso il fondo palesando l’invitante fluttuare dello skyrt ; spesso l’attacco avviene proprio in tale situazione e si manifesta con una secca e violenta botta in canna alla quale si deve rispondere con un altrettanto pronta ferrata . Come facilmente preventivabile in questa stagione , i miei ripetuti tentativi non danno alcun risultato e non serve nemmeno rallentare oltremodo la velocità di recupero per invogliare i predatori che infreddoliti rifiutano ogni tipo di proposta . A questo punto , dopo aver sondato un’ampia porzione d’acqua senza risultato , decido che è inutile continuare a proporre un insidia in movimento e propendo per una pesca più statica quale è il jigging ; uno dei vantaggi innegabili della mia Intruder è senz’altro quello di essere un attrezzo polivalente : così non sono costretto a portare più di una canna durante le mie sessioni di pesca , ma posso affrontare svariate situazioni con il medesimo attrezzo . La presentazione di artificiali in silicone quali shads , worms e creatures infatti , viene per certi versi a stravolgere il primordiale concetto di spinning che prevede il recupero di un artificiale sempre in movimento per mantenere inalterato il suo potere attrattivo ; con il jigging viceversa , non si hanno tempi morti durante l’azione di pesca e spesso e volentieri si percepiscono gli attacchi durante le fasi passive , quando cioè l’artificiale è pressoché inanimato . Capite quanto questo concetto rivoluzioni radicalmente il modus operandi e l’approccio nei confronti dei vari predatori ! Ovviamente non tutti i pesci rispondono in ugual misura a tali proposte per così dire “ statiche “ : c’è chi è più sensibile di altri e fra questi annovero senza ombra di dubbi il lucioperca , sia per la sua indole di predatore che porta gli attacchi nei pressi del fondo , sia perché risulta essere tra i pochi pesci che si cibano anche di prede morte ( in riferimento a ciò chiedere ai francesi che lo insidiano con il pesce morto intero o con addirittura pezzi di pesce adagiati sul fondo) . Quindi è logico che ad inizio stagione e con acque fredde sia proprio il lucioperca il maggior indiziato a portare i suoi timidi e discreti attacchi alle nostre esche . Decido di conseguenza di cambiare radicalmente tipo di pesca e mi attivo per metterla in pratica ; sostituisco il terminale che risulta essere troppo lungo ed usurato e ne connetto un altro spezzone dello stesso tipo e spessore ma di lunghezza inferiore (circa ottanta cm/un metro ) ; ora la scelta dell’artificiale è vasta, ma secondo i miei test e le mie personalissime convinzioni , restringo la gamma ai seguenti modelli dell’ampia gamma di shads Rapture : in primis sicuramente il Power Shad da 4 inch ( 10 cm ) , a seguire lo Swing Shad da 3,8 inch (9,5 cm ) , il Rib Slim Shady da 3,75 inch ( 8,75 cm ) ed infine l’ Xciter Shad da 3 inch ( 7,5 cm ) . Con questi quattro modelli ho realizzato negli anni passati la quasi totalità delle mie più importanti catture e non vedo il motivo per cambiare . Inoltre quest’anno mi è data la ghiotta occasione di testare le nuove jigheads presentate al Pescare Show di fine febbraio : si tratta delle Power Round Jigheads LRS colorate in nero opaco ma con l’opzione di poter essere colorate con la nostra finitura preferita; la peculiarità identificativa è rappresentata da un “ dentino “ posizionato sul gambo dell’amo e adatto a trattenere in posizione corretta il silicone una volta innescato . Abitualmente , con acque di profondità non oltre i 6/7 metri sono solito utilizzare il modello da dieci grammi per poi salire a dodici/quindici grammi in caso di forte vento e profondità importanti . L’amo è di misura 3/0 – 4/0 a seconda del predatore da insidiare . Nella fattispecie decido per una 12 gr. con amo 3/0 avendo in mente di insidiare precipuamente la sandra . Mi porto nei pressi di un vecchio imbarcadero dove alcuni pali di attracco ed alcuni pontili galleggianti formano interessanti spots che i lucioperca amano molto ; questo atipico predatore originario dell’Est Europa ama sostare su ostacoli sopraelevati rispetto al fondo per poter dominare dall’alto tutto il territorio circostante . Ne deriva giocoforza che plinti , lastre in cemento , grossi massi piatti e quant’altro assomigli ad un piano rialzato rappresentino i suoi luoghi prediletti per tendere gli agguati alla minutaglia . A fine marzo per questi pesci si avvicina il periodo della riproduzione e le avanguardie , con questo stralcio di stagione mite , potrebbero già essere in cerca del giusto sito per la fregola . Va detto che anche se il divieto per la Convenzione Italo-Elvetica che vige in questa parte di lago ad insidiare tale pesce scatta dal giorno uno aprile , è auspicabile attuare un corretto C&R in quanto i perca potrebbero già essere entrati in modalità “ spawn “. Il vento è un po’ calato e ciò dovrebbe permettermi di percepire meglio le tocche spesso subdole di questo percide ; Inizio a perlustrare molto concentrato i luoghi che nel tempo mi hanno sempre gratificato con anche catture di grande mole . Specie con acque fredde , non è affatto detto che anche se è accertata la presenza di sandre , queste attacchino subito l’insidia ; spesso ciò avviene dopo una buona serie di lanci e quindi è importante non desistere dopo i primi tentativi infruttuosi . Dopo aver iniziato con il più classico degli shad e cioè il Power Shad con finitura Electric Sardine ( pensata per il mare ma micidiale per i perca ! ) , decido di innescare sempre su testina da dodici grammi con amo 3/0 il mio shad preferito : si tratta del Rib Slim Shady in finitura Neon Yellow , ben visibile anche in condizioni di scarsa luce per presenza di zone d’ombra o per utilizzo notturno . Il suo corpo corrugato infatti amplifica le sue doti attrattive emettendo vibrazioni in acqua molto ben percepite dalla linea laterale e dall’orecchio interno del pesce . Quindi percezione visiva e sensoriale sono le armi in più di questo fantastico shad . Concentro i miei sforzi nel sondare i punti caldi rappresentati dalle strutture presenti in loco : faccio transitare con fiducia più volte il mio shad nelle vicinanze dei pali e , come ultima chance decido di far compiere all’esca il salto di profondità che genera un plinto di ancoraggio dei pontili . Al terzo passaggio , nell’esatto istante in cui lo shad dal plinto sta per collassare verso il fondo , avverto una strana “ tensione “ e , come suggerito dal maestro di tale tecnica il grande Albert Drackovich , nel dubbio porto una pronta e decisa ferrata . Strike !!!! La Intruder si flette fino alla sua schiena ed inizia un’esaltante combattimento con un perca che non ne vuole sapere di staccarsi dal fondale e con poderosi scossoni del capo ed alcune partenze da cardiopalma mette a dura prova tutta l’attrezzatura ; non è certo un gigante della specie , ma non avendo ancora iniziato la fregola è nel pieno delle sue forze e lo palesa con vigore . Vedo il mio shad di colore giallo brillante ben posizionato all’interno del coriaceo apparato boccale e ciò mi tranquillizza non poco ; ben presto scendo dal pontile e raggiungo la riva , trascino il pesce coricato sul fianco e con una sicura presa opercolare lo salpo : si tratta di una femmina di lucioperca dai colori brillanti e dalle striature ben marcate . La bilancina elettronica mi dice che pesa kg 3,250 e penso che come inizio non c’è male . Fermo un gentile signore e , dopo avergli messo tra le mani la mia digitale , lo esorto a scattare alcune foto a testimonianza della bella cattura ; espleto velocemente questo rito e , dopo aver riossigenato abbondantemente il pesce con movimenti avanti/indietro molto lenti , lo rilascio nel suo ambiente . Nello scomparire verso le profondità lacustri sembra ringraziarmi per questo gesto . Ora non è più tempo di pescare e ripongo tutta l’attrezzatura in auto , mi bevo una birra e faccio ritorno a casa . Se il buongiorno si vede dal mattino …
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