La pesca a mosca di Gianni Tacchini
Conosco
Gianni dalla notte dei tempi risiedendo
ambedue nel novarese e soci della storica APD Novara ed avendo essa in gestione
il Naviglio Sforzesco (Acque derivanti dal Ticino in quel di Galliate) la
gestione della parte iniziale cioè circa
3 Km è stata data a Lui che lo
ha gestito dal 2000 al
2007 . ….Preciso
che in realtà ho iniziato la gestione dello Sforzesco sin dalla sua nascita
(1989- data che ricordo bene perché corrisponde anche con la nascita del mio
secondo figlio). Inizialmente come semplice appassionato moschista, poi nel
tempo divenni Consigliere e Vicepresidente e Guardiapesca Volontaria
dell’A.P.D. NOVARA. Gestivo lo Sforzesco in nome dell’A.P.D. Poi alcune cose
cambiarono, io lasciai la Vicepresidenza dell’A.P.D. e lo Sforzesco necessitava
di una ventata di novità, così nel 2000
ottenni la gestione diretta, con
la collaborazione del Club che creai nel 1996, il CPS NOVARA. Creammo anche il
sito http://www.navigliosforzesco.it/
dal quale è ancora possibile attingere informazioni aggiornate
Gianni è nato il 13
Maggio 1958 a Novara e risiede a Novara
-La
Pam (Pesca a Mosca) è stato il tuo inizio piscatorio o hai fatto e magari fai
altre tecniche ? Insomma la tua evoluzione di pescatore come si è svolta?
Ho iniziato a 12 anni,
nel 1970. Abitavo a Veveri, dove
scorrono il Terdoppio, il Canalino di Veveri, il Q. Sella, il Cavour. Allora,
con la mia bicicletta ed una canna fissa di 4 m. in bamboo andavo a pescare alborelle
e vaironi sul Terdoppio e sulla Roggia Mora. Sporadicamente attaccavo pesci di
taglia che regolarmente perdevo perché mi spaccavano tutto. A 15 anni la mia prima
bolognese, cavedani, barbi, carpe, tinche. Poi la passione per lo spinning,
lucci e trote erano le mie prede “quotidiane”. Nel 1978 appresi che a Novara
organizzavano un Corso di Pesca a mosca,
e da allora…… è diventata una droga. Ho mantenuto l’attrezzatura da
spinning.. ma non la uso quasi più.
Massimo un’uscita all’anno, tutte le altre solo con mosca artificiale.
Considera che mediamente faccio circa 100 uscite all’anno
Spinning in una roggia novarese |
-Mi
pare che sei o comunque sei stato responsabile regionale del Piemonte dell’
UNPeM (Unione Pescatori a Mosca. Link internet: http://www.unpem.net/). Dicci qualcosa…
Si, nel 1996,
dopo vari anni di esperienza nei club di pesca a mosca novaresi, fondai il Club
Pescatori Sportivi Novara, del quale ne sono presidente. Subito lo affiliai all’Unione Nazionale Pescatori a mosca, la
quale, in quel periodo, non aveva clubs in Piemonte dopo le dimissioni del
vulcanico Caramori, presidente del C.I.P.M. TORINO- Mi chiesero se volevo
ricostituire il Coordinamento Regionale Piemontese e mi diedi da fare.
Contattai amici di Torino, Vercelli, Biella, Verbania i quali subito aderirono
e contattarono a loro volta altri amici di Cuneo, Asti, Alessandria. Dopo pochissimi
mesi avevo almeno una sezione in tutto il Piemonte. Grazie a questa
organizzazione, ottenni il Riconoscimento dalla Regione Piemonte, cosa
indispensabile per poter partecipare ai Comitati Pesca Regionale e Provinciali
--La
PaM da che paese arriva? Un tempo era senz’altro una tecnica elitaria che
praticava la gente cogli “sghei”
La pesca a mosca
con la coda di topo, com’è noto, ha le sue origini nel Regno Unito. Un tempo
era effettivamente “elitaria” poiché vi erano pochissimi pescatori e l’attrezzatura,
tutta, era molto cara rispetto alle tecniche di pesca tradizionali. Oggi non è
più così, i prezzi sono diminuiti tantissimo. Normalmente in negozio
l’attrezzatura base la puoi acquistare con 100
euro, poi possono capitare occasioni, come un paio di anni fa, quando un
supermercato propose un set, valido, da pesca a mosca (canna, mulinello, coda
di topo, finali e alcune mosche) a soli 35 euro.
_
Quale è la filosofia di base della PaM?
Rispettare la
natura, andare a pescare in ambienti puliti, insidiare pesci con la tecnica che
è universalmente riconosciuta come la più sportiva ed avere la possibilità di
poterli liberare senza danno. Con questo non voglio togliere nulla alla
bellezza delle altre tecniche, dalle quali provengo, ma assolutamente la mosca ha quel qualcosa in
più che la rende unica.
-Un
tema a me caro sono proprio le
consulte….tu che ne hai fatto parte dicci qualcosa di esse.
Le Consulte
pesca, pur essendo consultive e non decisionali, sono l’organo dal quale
partone importanti decisioni nella gestione piscatoria delle acque pubbliche.
Qui vengono proposte misure minime, divieti provvisori di pesca, divieti alle
singole specie etc. Sono importantissime e per questo è necessario che chi vi
partecipa sia un profondo conoscitore della legislazione vigente e degli
ecosistemi, oltre ad essere propositivo nelle iniziative. Certo alcune volte
capita di scontrarsi tra pescatori su tematiche particolari (campi gara,
classificazioni delle acque, divieti….) ma è abbastanza normale che sia così
con una etereogenità di componenti rappresentanti ognuno particolari esigenze.
Comunque la partecipazione a questi organi è sicuramente una cosa interessante
e che arricchisce il proprio bagaglio culturale.
Ad una manifestazione mentre registra i partecipanti |
-Passando
alla tecnica dici ai profani quale è l’ attrezzatura base che caratteristica
tale tecnica ed insomma cosa deve avere un novizio?
L’attrezzatura base che consiglio consiste in una canna
ad azione americana di m. 2,40 – 2,70 che porta una coda 5/6. Un mulinello
proporzionato ed una coda di topo del n. 5. Qualche finale, qualche mosca, un
paio di stivali a coscia ma soprattutto molta voglia di pescare. Inizialmente
sarà dura quindi consiglio la compagnia di amici esperti. Mai arrendersi alle
sconfitte e i risultati arriveranno
-Mi
pare che le esche (generalmente mosche od effimere) siano motivo di orgoglio se
auto costruite sul fiume imitando quelle vere che in quel momento ci sono).
Giusto? Cosa serve per auto costruire mosche?
Giusto, ma costruire sul fiume è impegnativo, salvo
che, come successo in Finlandia, uno interrompa la pesca, rientri al lodge, si
costruisca qualche mosca e poi ritorni sul fiume. Diversamente meglio
costruirsele a casa. Pescare con mosche che ti sei costruito è una
soddisfazione immensa. Mi ricordo nel 1978, terminato il corso di pesca a
mosca, con il gruppo andammo sul Ticino a Fare l’apertura alla trota. Uno dei
miei tutor ebbe una “incidente” e ruppe la canna. Pescammo in due con la mia
attrezzatura. Io non presi nulla, lui catturò qualche bella trota da
ripopolamento. Ero comunque felice ed orgoglioso perché utilizzava le mosche che avevo costruito io. Costruire
una mosca è semplice ed economico. Basta un morsetto, alcune rocchetti di filo
di seta di vario colore, un buon collo di gallo, del cdc, piume di fagiano e di
pavone. Già con questi pochi materiali si possono costruire molti modelli di
mosche, in base alle varie stagioni dell’anno, con un grosso risparmio
economico. Considera che in negozio una mosca costa € 1,30 – 2,00 e qualcuna anche di più, se te la costruisci
pochi centesimi
-Ci
spieghi sommariamente come avviene la pesca?
Arrivi sul fiume, guardi
sull’acqua se ci sono “bollate”, e se nell’aria volano insetti, cerchi nella
scatola delle imitazioni quella che più rassomigli e gradualmente inizi a
esplorare tutti gli angoli promettenti (sottoriva, sotto le frasche, rimolli,
etc. ) Quando pesco a secca vado a risalire, se pesco a sommersa vado a
scendere
-Quali
sono i pesci maggiormente insidiabili colla PaM?
Tradizionalmente
trote, temoli, cavedani, scardole, vaironi, lasche, alborelle, barbi. Facendo
tecniche specifiche come lo streamer puoi catturare anche lucci, aspi, siluri,
lucciperca, black bass, persici reali. Oppure con altre tecniche puoi catturare
carpe, amur. Insomma, posso dirti che a mosca non ho mai catturato una tinca,
un’anguilla, uno storione.
-Io
, da profano, credo che la pesca a mosca vera sia quella a “mosca secca”! Per
il resto cogli streamer è quasi spinning. E poi cosa è la pesca con
attrezzatura a mosca con imitazioni di mais come esempio? Tu che ne dici?
La pesca a mosca è bella in tutta la sua complessità.
Anch’io preferisco la pesca a secca, ma anche la ninfa è bella e difficile, lo
streamer ti dà catture da sogno, le imitazioni di mais ti permettono di
insidiare carpe …. Che dire, è tutta bella la pesca a mosca.
-Vi
sono scuole di PaM?
Negli ultimi
anni sono nate diverse Scuole di pesca a mosca, tutte dirette da istruttori
appassionati e qualificati.
Personalmente consiglio la Scuola ad un pescatore già esperto che voglia
migliorare la tecnica di lancio, diversamente, per chi si avvicina alla mosca
per la prima volta, consiglierei i corsi di pesca organizzati dai clubs, con
persone che ti seguono tutto l’anno, che incontrari settimanalmente nelle
serate di ritrovo e con le quali parlare della pesca, esprimere i propri dubbi
e organizzare uscite di pesca in compagnia
-In
che tipologia di acque è praticabile con più costrutto?
Senz’altro le acque veloci quali i torrenti, ove la
trota ha pochissimo tempo per scegliere se abboccare o no. Più rallenta la
corrente più aumentano le difficoltà, ma anche questo è divertente
-Nella
nostra terra ci dici qualche spot buono?
Che dirti? Terdoppio,
Agogna tutto l’anno, canalino nel periodo estivo, Cavour e Q. Sella durante le
asciutte. Poi c’è la Mora, la Busca, lo Sforzesco, il Sesia.. L’importante è
andare a pesca ed avere la certezza di fare
risultato. Se un posto non ti convince… meglio cambiare che pescare male
Roggia Mora a Ghemme |
-E’
vero che esistono sia in Italia sia all’ estero riserve esclusivamente a PaM con prezzi sbalorditivi? Ce ne dici qualcuno ?
Sì, sia in Italia che
all’estero esistono posti da 100 euro al giorno. In alcuni casi sono
giustificati dalla qualità del pesce, in altri, per me, no. Ho speso e spenderò
volentieri 100 euro al giorno per una pescata di temoli sull’UNEC, o 250 per
una pescata di temoli sull’ Obrn, non li spenderei per una Zona Trofeo
imbottita di iridee da 4/5 kg . Ma questa è una mia scelta. Se certe riserve
esistono, vuol dire altri la pensano diversamente da me
-Tu
all’ estero dove ti sei recato?
Ho pescato in Svizzera,
Slovenia, Croazia, Austria, Scozia, Finlandia, Canada. In Slovenia ed in
Austria esistono fiumi interi dedicati alla sola pesca a mosca….. in Italia
quando ottieni 2/3 km. riservati alla sola PaM sembra che ti abbiano concesso
tutto il loro sangue e quelle dei loro familiari più cari. Non si riesce a far capire
che spesso queste zone sono un polmone per il torrente, e ne beneficeranno
soprattutto i fruitori dei tratti liberi grazie al naturale ripopolamento che
si formerà.
Ringrazio
Gianni per la cortesia e la pazienza e saluto tutti i lettori
-
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