In Europa è diffuso nelle acque
dolci di Gran
Bretagna, Nord
Europa, Francia, Svizzera e Italia, nonché nel Mar
Baltico, e nel Mare
del Nord. Recenti
ritrovamenti in Iran. In Italia il lavarello è stato
introdotto alla fine del XIX secolo dai laghi elvetici: oggi è diffuso nei
laghi laziali e nei grandi laghi prealpini.
Le popolazioni che vivono nella
parte settentrionale dell'habitat hanno abitudini anadrome mentre nel sud la specie popola
soprattutto le acque dolci della zona pelagica dei laghi. Può raggiungere i 70 cm di
lunghezza, ma la taglia più comune è di 30-40 cm. L'accoppiamento e la
deposizione avvengono all'inizio dell'inverno in zone con acque fluviali calme
e basse. Le uova hanno un diametro di circa 2,5 mm. L'incubazione è molto
lunga, dura circa 60 giorni, alla fine dei quali si schiudono delle piccole
larve (10/11 mm) provviste di sacco vitellino.
Lo sviluppo è molto lento, circa
2-3 mesi, in contrapposizione al periodo successivo, estremamente veloce, che
porta ad una maturità sessuale nel giro di 1-2 anni.
Si nutre
prevalentemente di zooplancton.
Nei laghi
italiani non esistono specie autoctone di coregone. Il Coregone Lavarelle è
stato introtto nei laghi alpini vicino al 1860.
] Il coregone Bondella arriva anche Lui dalla Svizzera e precisamente dal
lago di Neuchetel e fù introdotto nei laghi Maggiori e di Como; cresce più
rapidamente del Lavarello ma ha una taglia massima inferiore (cioè con una media di 30 cm contro
i 60 del Lavarello e la leggenda dice che fù appunto per questo che fù
introdotto nel lago di Como verso il 1970 essendo più adatto ad essere cucinato
dalle casalinghe…..ah a queste mogli non
và mai bene nulla…
Attualmente vi sono 3 tecniche distinte e cioè quella austriaca con canne
da lancio di 4/5 metri e grossi galleggianti scorrevoli praticata specie da riva dove vi sono fondali
marcati.
La tecnica francese che utilizza una canna corta detta “cannino” con
montato un leggero mulinello.
La tecnica svizzera tedesca con canna appoggiata alla spalla in azione di
pesca che con un mulinello denominato “ruota” ed è similare alla precedente
differenziata solo dalla lunghezza della canna.
Le ultime due sono le più utilizzate e necessitano di una barca e di uno
ecoscandaglio dove permesso; In alternativa si fa i furbastri e si guarda dove
sono le altre barche in pesca.
Individuati i pesci si ancora ben bene la barca avendo cura di avere una
lunga corda dato che i pesci possono stazionare anche a profondità elevate.
I pesci si pescano con lunghe amettiere con x ami (a seconda delle legge
vigente nel luogo) del mosca nelle misure dal N 10 al N 16 anche se la più
utilizzate sono le intermedie cioè 12/14 a gambo dritto o storto con gli ami a
distanza superiore almeno 70 cm con braccioli lunghi 2/3 cm massimo legati con
finali neutri dello 0.14/0.16;
Ne consegue che il filo in bobina deve essere un
po’ superiore. Inizialmente si inizia
con amettiere con imitazioni di colori misti e si nota che un particolare
colore attira di più si innesca solo una lenza di quel colore. Questo vuol dire che ne dovremo avere un bel
po’ di scorta.
Si cala la lenza per pendicolare con un piombo finale a pera con anello,
girella con moschettone sul brancodi pesci all’ altezza individuata ; Questo in
modo di poter cambiare il peso del piombo. Se non si ha l’ ecoscandaglio si và
per forza a tentativi.
La mangiata può essere secca o delicatissima ed anche in calata ed in ogni
modo dovremo sempre ferrare immediatamente.
Il pesce tira molto e il recupero deve essere deliCato anche perché ha la
bocca sottile.
Essendo che il coregone possa essere agganciato in un amo finale si deve
avere a disposizione un guadino , generalmente fatto apposta, che si allunghi
di parecchi metri.
Video
https://www.youtube.com/watch?v=LX5aA4JF4DM
https://www.youtube.com/watch?v=wQl4il8DPW8
costruire l’ amettiera
https://www.youtube.com/watch?v=LbCmDgUu8bY
come sfilettare il Coregone
ricetta
https://www.youtube.com/watch?v=lVU7m0wzHzI
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