L'areale copre l'Europa centrale ed orientale fino al bacino del fiume Lena a est. la specie è stata introdotta in Inghilterra ed in Scozia, dove si rinviene sporadicamente. L'Ido vive anche nella Penisola Scandinava, con l'eccezione del nord est della Norvegia e della Penisola di Kola. La specie è diffusa in Europa centrale dal Belgio e dal nord est della Francia fino ai fiumi del nord del Mar Nero e del Mar Caspio. Incredibilmente, durante gli anni '80, le uova dell'ido sono state importate illegalmente per posta in Nuova Zelanda. Rilasci successivi si sono verificati nel 1985 e nel 1986 probabilmente in almeno 8 e località a nord di Auckland. La varietà dorata dell'Ido diffusa in varie località degli Stati Uniti, paese dove viene allevato come pesce ornamentale.
Le sue carni sono buone, ma a causa dell'estrema liscosità, non sono generalmente molto apprezzate. Tuttavia gli esemplari adulti e grossi vengono cucinati farciti, mentre gli esemplari più piccoli vengono cucinati come frittura. È uno dei pesci tradizionalmente atti alla preparazione dello Steckerlfisch bavarese. Lo Steckerlfisch (dal bavarese Steckerl, bastoncino, e fisch, pesce) è un piatto tipico della cucina della prealpi bavaresi e dell'alta Austria, presente frequentemente nei Biergarten o nelle feste campestri.
Tradizionalmente venivano utilizzati pesci d'acqua dolce come coregoni, cavedani o abramidi, ma col tempo si sono affermati anche pesci d'allevamento quali trote e salmerini, ma anche di mare come lo sgombro.
Il pesce, dopo essere stato eviscerato, viene marinato intero in olio, spezie ed aglio; viene poi infilzato per tutta la sua lunghezza con un bastoncino (tradizionalmente di salice), e messo a cuocere di norma posto obliquamente a testa in giù sopra la brace. Durante la cottura viene bagnato con la stessa marinatura oppure con del burro, in modo che la pelle risulti croccante.
Viene servito con Brezel o pane bianco.
l’ Ido e il cavedano sono gli unici rappresentati dei leuciscus in europa che si dividono in 2 ceppi.
Squalius squalus, noto comunemente come cavedano italico è un pesce d'acqua dolce della famiglia Cyprinidae
Questa specie è endemica dell'Italia e della fascia costiera dalmata fino ai laghi di Scutari e di Ocrida. È presente anche in Francia meridionale nel fiume Varo. Tutti i cavedani d'Italia non appartenenti alla specie Squalius lucumonis, molto localizzata, ed eccettuate alcune popolazioni di Squalius cephalus di origine alloctona, appartengono a questa specie.
Si tratta di una specie diffusa praticamente in tutti gli ambienti d'acqua dolce, dai torrenti ai grandi fiumi, ai laghi. L'habitat preferito comunque sono le acque correnti dei fiumi a fondo
Si tratta di un pesce praticamente identico al cavedano europeo (S. cephalus) tanto che la validità della specie S. squalus è stata accertata solo di recente mentre prima venivano considerate un'unica specie. Il carattere più facilmente rilevabile è la colorazione delle pinne ventrali e della pinna anale che è grigia (o trasparente negli individui giovani) mentre nel cavedano europeo sono rossicce.
Cavedano austriaco |
La taglia massima è di circa 60 cm per un peso massimo superiore ai 3 kg. Raggiunge le massime dimensioni nei laghi e sono tutte femmine. Non è raro vedere andare avanti e indietro nei lungo lagh 2 enormi esemplari che sembrano ignorare qualsiasi cosa.
Il cavedano europeo (Squalius cephalus, Linnaeus 1758) è un pesce di acqua dolce appartenente alla famiglia dei Ciprinidi dell'ordine dei Cypriniformes
È diffuso in tutta l'Europa centrale ad eccezione delle tre penisole mediterranee e in alcune zone del Medio Oriente (bacino del Tigri e dell'Eufrate). È naturalmente assente dall'Italia (dove è sostituito dall'affine Squalius squalus), da Spagna e Portogallo, da gran parte della Francia meridionale e dalla regione balcanica occidentale e meridionale. È stato introdotto in varie regioni d'Italia.
Abita le acque dolci correnti, limpide e calme. Nei laghi si distribuisce lungo le acque litorali, nei fiumi fino agli estuari. È un pesce molto resistente agli inquinamenti, in quanto può risultare presente anche in acque rese eutrofiche da scarichi industriali o in siti a bassa concentrazione di ossigeno.
È caratterizzato dalla bocca grande e terminale, e dal corpo affusolato. La livrea è uniforme, grigio-verdastra (più chiara sul ventre), con scaglie bordate delicatamente di scuro. Le pinne sono bruno-giallastre tranne le pinne ventrali e la pinna anale che hanno una colorazione rossastra (in S. squalus sono grigie o trasparenti). Nei luoghi dove raggiunge le maggiori dimensioni può arrivare ad una lunghezza di circa 60 cm e al peso di 3,5 kg, ma solitamente rimane di dimensioni più modeste.
I giovani formano piccoli gruppi, gli adulti hanno abitudini più solitarie.
La riproduzione avviene in tarda primavera (maggio-giugno) vicino a riva su fondi ghiaiosi: le uova, gialle e molto piccole (0,7 mm) sono deposte su massi e tronchi sommersi, oppure sul fondo ghiaioso, e si schiudono entro una settimana.
Lo sviluppo è mediamente lento: la maturità sessuale giunge a 3-4 anni nei maschi e a 4-5 anni nelle femmine.
Viene pescato sportivamente con l'ausilio di bigattini, lombrichi, pane ed anche frutta di stagione (es.:uva.ciliege,more ecc ecc). Si cattura sia con esche naturali che artificiali, ad esempio la pesca a mosca e lo spinning.Gli esemplari giovanili hanno una dieta onnivora, così come gli adulti, che però si cibano soprattutto di pesci.
L'estrema furbizia (tutta da dimostrare..) e la combattività fanno di questo pesce una delle prede più ambite dai pescatori sportivi.
Furbo o stupido? Questa è la domanda principale che ci si pone solitamente!!!
E’ senza ombra di dubbio un attento osservatore di ciò che accade in acqua ma molte volte la sua golosità lo tradisce. Evita con astuzia, scartandola all’ ultimo istante, la rete della bilancia ed evita l’unico bigattino infilzato mangiando solo quelli di pasturazione ma ingoia l’amo senza remore se questo ha innescato un guizzante pesciolino vivo. Ingurgita tutte le esche naturali come vermi, gattos, lumachine, grilli ecc ecc
Pasturato con dovizia e per qualche giorno abbocca alle lenze a fondo e/o passata a:
1) Mais
2) Frutta dolce a piccoli pezzi compresa anguria
3) Budella di pollo (in inverno)
4) Fegatini di pollo
5) Formaggio a cubetti
6) Larva di crisalide
7) Pastarello (ovvero palline di pastura)
8) Piccole boiles
9) Bacche varie come More o sambuco
Ma…
1) L’amo in questo peso complessivo era ininfluente o quasi con mais, grossi vermi, gatoss ecc
2) Anche col bigattino l’ ingordigia del singolo individuo inserito nel branco era più forte della diffidenza e quindi pur di arrivar prima di un altro simile mangiava anche "gianin" appesi e fermi su una amettieria!!!
Attualmente anche se pesco col "cagnotto" ove vi sono molti cavedani l’ innesco è multiplo, anche con 6-8 larve, in modo da creare un qualcosa di diverso ma sempre di commestibile che il cavedano non scambi per i bigattini in pasturazione. Insomma questi ultimi sono usati al solo scopo di far accorrere e tenere i cavedani in quel luogo
. A spinning abbocca con parecchie tipologie di esche e soprattutto le 3 classiche
. In generale e per via sommaria posso scrivere che: a) In acque ferme o poco correnti la miglior esca è il piccolo/medio minnow
b) In acque veloci con acqua caldine la fa da padrone il piccolo rotante argentato ma anche abbocca al pesciolino artificiale
Molte volte coi minnows ho avuto modo visualmente di vedere che attacca per rabbia o per scacciare un intruso e se il cavedano girandosi si trova improvvisamente il pesciolino artificiale il suo scatto è bruciante e rabbioso.
Nei laghi rendono ottimamente pesciolini senza paletta di color argento come le alborelle tipo il "Filibustiere" o Il "Tranviere".
Abboccano anche nella pesca a mosca effettuata in tutte le versioni ma sinceramente di questa tecnica ne mastico quasi niente.
All' inizio che apparvero gli Amur venivano scambiati per enormi cavedani.
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