Siamo
di nuovo con Porcellotti
dottor Stefano , noto ittiologo ed autore dell’ unico sito scientifico( e che
sito!!!!!) dedicato ai pesci e cioè http://www.ittiofauna.org per parlare di pesci e annesse cose .
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Dottore una domanda mi preme
soprattutto per il fatto che spesso vengono crocefissati chi trattiene grossi
esemplari di trote e lucci; Ma pesci eccessivamente grossi sono ancora
prolifici? Non è che poi alla fin fine simili esemplari di trote e lucci siano
più dannosi, magari alla stessa specie, che utili?
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Generalmente le trote "anziane" tendono a diventare
sterili, specialmente in habitat poco favorevoli alla riproduzione come i
nostri fiumi a regime torrentizio soggetti a frequenti piene con apporto di
sedimenti fini in sospensione. Per i lucci la cosa è un poco diversa, in realtà
si tratta di pesci molto longevi (il naturalista tedesco Brehm riporta di un
esemplare dall'età stimata di circa 100 anni) di cui non possiamo stimare
l'esatta età per poterli considerare "anziani". Oggettivamente la pratica
"no kill" in tratti di fiume dedicati si dimostra nociva a lungo
termine. Tutti i pesci predatori sono anche cannibali, specie in tratti del
corso d'acqua dove la loro massiccia presenza ha già eliminato le altre specie
di "peci foraggio", in questi casi gli esemplari più giovani
diventano il "foraggio" del residenti dominanti di grossa taglia. In
realtà si dovrebbe procedere a censimento delle popolazioni in modo da
stabilire l'esatto "carico" di grossi esemplari compatibile con la
capacità trofica del corso d'acqua. Una volta stabilito il numero di capi
eccessivo i gestori potrebbero rilasciare i permessi di prelevare "capi
trofeo" a pagamento ed impiegare il ricavato per incrementare la giusta
gestione.
-Si vedono in giro 1000 livree di trota fario ma quali sono le uniche
specie autoctone di codesta trota? E’ vero che anche Lei è una specie alloctona
introdotta secoli fa oppure no?
Le molteplici livree di S. trutta
sono strettamente correlate ai gusti ed alle scelte degli allevatori che
forniscono il materiale da ripopolamento. In realtà vere trote mediterranee o
adriatiche sopravvivono solo in pochi torrenti in Sardegna
, in Sicilia e in
Sovenia Croazia e Dalmazia. Per il resto circa 150 anni di ripopolamenti con
materiale di allevamento hanno "rimaneggiato" il pool genetico dei
nostri Salmonidi realizzando un gran "guazzabuglio medioevale" di
livree, forme e dadattamenti per cui si incontrano cose da pazzi! In poche
parole nel nome della gestione a fini della pesca sportiva si è sacrificata la
biodiversità dei nostri corsi d'acqua. Un poco come l'introduzione del fagiano
nelle riserve di caccia che ha contribuito alla rarefazione della starna.
-Alcune
associazoni del Nord introducono trote iridee pronto pesca di cui alcune
grosse.; E’ ben evidente che qualcuna si salvi dalla mattanza e vada a cibarsi
di piccoli pesci presenti come trotelline fario, scazzoni, vaironi quindi le chiedo se ciò sarebbe bene non
avvenisse. Anzi mi pare che una diretta europea imponga solo l’ introduzione di
trote , allevate in incubatoi, di vallata.
Anzi, ti dirò di più, le direttive
europee stabiliscono la proibizione di immetere in acque interne libere specie
di provenienza alloctona, come nel caso del genere Oncorhynchus per i
Salmonidi. Purtroppo alle nostre amministrazioni non frega niente della
gestione delle acque, non ci sono controlli e praticamente ogniuna fa come gli
pare, come dimostra la continua comparsa di specie "esotiche" nei
nostri fiumi. Per questo sarebbe importante costituire una Associazione
naziolale che si possa fare carico di dare una voce a chi, come noi, ha a cuore
la difesa della biodiversità delle nostre acque interne.
L a
quasi sparizione di piccoli pesci come alborelle, varioni, triotti ecc ecc a
cosa è dovuta secondo Lei? Mi embra strano che essa sia dovuta solo all’
introduzione di specie allocotone (pesci e uccelli) visto che essa avviene
anche dove so per certo (specie per i vaironi) che tali predatori non ci sono.
La domanda è complessa, complessa al
punto che richiederebbe un capitolo a parte. Le cause possono essere molteplici
e spesso interconnesse tra loro. Oltre ad episodi di inquinamento, per altro
meno frequenti che in passato, e a riduzione dell'habitat dovuto a d interventi
scillerati che portano a canalizzazione dei fiumi o torrenti con ulteriore
perdida degli ecosistemi naturali.
E’plausibile che la Tinca come la Carpa sia stata introdotta
anche Lei millenni fa dall’ Asia ?
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No! Nemmeno per finta,
durante gli scavi in Italia meridionale ho trovato lische di tinche mangiate
dai maddaleniani.
-Quali
sono le ibridazioni di specie autoctone che avvengano da sempre?
Di tutto e di più, se vuoi ti posso
fornire le foto di ibridi vaironexrovella, S. squalusXA. arborella, ecc, ecc.
Ma esiste un limite alla vitalità degli ibridi. In poche parole non sono
competitivi rispetto alle specie parentali e quindi si estinguono naturalmente
(anche su questo argomento si dovrebbe avere più spazio).
-Che
percentuali di DDT vi deve essere in pesce e quanto di questi pesci (in Kg)
deve essere consumato per essere dannoso? Le chiedo questo perché nel lago
Maggiore la Convenzione Italo-Elvetica ne vieta il consumo. In provincia di VB
vi è misura minima, periodo di divieto, obbligo di consegna ai centri di
raccolta degli Agoni…..Lascio a Lei se ciò non è inconguente e le dico che ,
come è evidente, nessuno rispetta (compreso me e famiglia) questo è non mi risulta morti o conseguenza
dall’ ingerimento di tali carni di Agone. Non crede che questa cosa debba
essere lasciata gestire dalle autorità sanitarie e non da leggi pesca?
Paese buffone! Il DDT è da anni
vietato a livello internazionale, uso detenzione e vendita! Poi, a livello sanitario, scusami
ma ti giuro che sanno una emerita s**a, di quelle che sono gli equilibri delle
popolazioni di specie ittiche delle acque interne!!!
-Il
basso Po ma anche altri suoi affluenti sono pieni di sostanze “malefiche”;
Anche qua non sarebbe bene vietarne la pesca professionale, oltre quella fatta
dai bracconieri;?
Io credo fermamente che molti
pescatori salvano la fauna ittica. Ogni pescatore sul fiume mi funge da
spaventapasseri contro aironi, nitticore, cormorani, garzette, ecc. ecc. Anche
con le "sostanze malefiche", molto più presenti nei corsi d'acqua
prima delle leggi sulla depurazione delle acque, i pesi c'erano ed in buon
numero. Poi "bracconieri", io non credo che rumenoi od albanesi siano
in grado di pescare molti barbi o cavedani, loro pescano carassi, pesci gatto
ed, occasionalmente, qualche carpa. Non mi creano danno e, tutto sommato, con
la loro presenza mi spaventano gli ucellacci". Ad esempio, visto che il
buco nell'ozono non c'è più, lo capite che le rane sono drasticamente in calo
numerico perché aironi, nitticore e cicogne manciano prima loro e poi, a
stomaco vuoto, passano ai pesci?
-Quali sono i lavori di un ittiologo?
Cercare di fare del proprio meglio
per favorire la comprensione di una sana gestione delle acque interbe (si parla
di ittiologi d'acqua dolce), e lottare per ottenere la salvaguardia dei nostri
ecosistemi.
-Quanti ittiologi vi sono in Italia più o meno a suo sapere? Rispetto ad
altri paesi del mondo occidentale come siamo messi?
Dividi tra ittiologi marini o di
acqua dolce. Poi chiedi alla segreteria A.I.I.A.D. quanti sono gli iscritti
come ittiolo di acqua dolce. Il mio amico Di Maio ti risponderà.
-Come si diventa ittiologo?
Ittilogi d'acqua dolce si nasce, non
si diventa, Sembra una battuta ma in Italia non esistono corsi universitari per
fare l'ittiologo di acqua dolce. Devi fare domanda all'Associazione e poi, in
base ai tuoi lavori e curriculum, vieni accettato o meno. Si tratta di una
selezione alquanto arbitraria.
-Nelle consulte di pesca quanto conta il parere di un ittiologo?
Praticamente zero. Prima conta
l'appartenenza politica se conforme o meno con chi gestisce "de
facto" il tutto (come tutto nel nostro paesello).
-Cosa proporebbe Lei per una migliore gestione delle acque
e dei suoi abitanti?
Di questop ne possiamo parlare in
segito e con calma. Ci sono tante cose buene e giuste da fare, ma, la domanda
è: esiste una volontà politica di fare quello che andrebbe fatto?
-E’ una attività che da un buon reddito economico?
Manco pe' 'gnente! Non si lavora da
liberi professionisti, si studiano le acque interne che, come d'uso, sono di
proprietà statale, quindi ho hai le autorizzazioni o non lavori. Poi. che
ridere, tolte le provincie comandano le regioni, quindi sto, niet, fine lavori.
-Se ha qualcosa da dire di sua iniziativa faccia pure….
Ne riparliamo in seguito ma,
fondamentalmente, io vorrei che si istituisca una Associazione Nazionale per la
difesa delle faune e degli ecosistemi d'Acqua Dolce. Come la LIPU per gli
uccelli ed il WWF per i mammiferi. Una associazione in grado di dare una voce a
livello nazionale a chi ama: "chiare fresce e dolci acque, ove le belle
membra pose colei che sola a me par donna". Petrarca e Laura e, detto tra
noi, ser Petracco eda d'Arezzo come me! Un caro saluto a tutti.
La ringrazio molto della sua pazienza.
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