Poi le trote fario dei torrenti hanno un sapore delicato che anche i nobili hanno sempre apprezzato.
Dopo averle prese si abbia però cura di conservarle in un cestino di vimini con delle frasche e pulirle appena a casa od addirittura sul posto se fa particolarmente caldo. Ritengo che le si apprezzi a pieno cotte in una padella col burro e poi irrorate di limone, magari con una insalatina come contorno.
Se appena di misura le si può anche lasciare intere e rigirarle ogni tanto mentre friggono oppure se più grosse è consigliabile fare dei filetti. Un buon vino bianco fresco è la bevanda che si accosta meglio a tutti i piatti di pesce e quindi anche a questo. In alternativa una bella birra bionda...magari una Menabrea fatta a Biella e vincitrice di molti concorsi.
Una variante interessante detta Trote alla Mugnaia stà nell'infarinare i pesci, farli sempre friggere e poi irrorarli col succo di limone direttamente nella padella e continuare la cottura ancora per qualche minuto.
Trote alla Mugniaia |
Io direi di evitare ricette con salse e quanto altro che tolgano il gusto primario della trota… una ricetta semplice-semplice… del resto io sono Walter il Cavedano… mica uno chef!!!
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