Questa volta sono con Loris Ferrari mia antica conoscenza
del Web attraverso il primordiale It. Hobby.PESCARE cioè un gruppo di Libero;
Diciamo che tali gruppi erano gli antesignani dei forum. Ebbi modo anche di
incontrarlo al primo raduno degli Apostoli dello Spinning che era una sigla in
IHP per denominare le discussioni dedicate allo spinning e che fu coniata da
Vic AdS per onorare colui che Lui denomino
il Messia cioè Luciano Cerchi famoso articolista di pesca nelle riviste cartacee
e che io conobbi in un soggiorno in Austria nell’ Hotel Aktiv a Frog (Rosegg)
di Adriano Gargantini (http://www.trophyclub.it/) e andammo anche a Lienz da Bernard Scholtz a vedere il suo museo di pesci imbalsamati.
Esso è uno dei primissimi auto costruttori di esche da
spinning e dopo aver messo sul Web un autentico capolavoro, assieme a Gianni Burani,
cioè http://www.bassmaster.it/
attualmente vende i suoi prodotti che potete vedere ed eventualmente acquistare
attraverso il sito http://www.lorislures.it/.
La sua autobiografia la potete leggere in http://www.lorislures.it/chi-sono/
Ed allora cosa chiedergli se non domande che esulano dall’
autocostruzione?
Cosa è per te la pesca? Un Hobby, passione o amore?
Tutte queste tre cose
assieme, a cui per ultima se ne è aggiunta una quarta: lavoro. Dalla mia smisurata passione per la pesca - che mi segue
senza interruzioni da quando ero ragazzo – sono riuscito a farla diventare
negli ultimi anni un modo per sbarcare il lunario. Il mio hobby casalingo di colare gomme
viniliche per me e per i miei amici è diventata una professione. Dopo aver
cessato la mia attività di rappresentante di commercio sono diventato artigiano
e ora faccio esche in gomma morbida per la pesca.
-Il pesce che ami di più pescare e perché?
Rimane sempre il Black
Bass; è sicuramente il pesce a cui ho dedicato il mio maggior tempo e i miei
maggiori sforzi per comprenderlo. E’ sicuramente merito di questa eclettica
specie che di fatto ho conseguito buoni risultati in pesca anche con le altre
specie e inoltre questo pesce mi ha permesso - nei decenni passati lungo le
sponde di laghi, cave e fiumi - di conoscere, utilizzare e comprendere decine e
decine di esche diverse per lo spinning.
-Il più squisito pesce di acqua dolce in cucina?
Non voglio certo fare
l’animalista o il purista, non ho nulla contro chi – in osservanza delle leggi
vigenti – i mangia il proprio pescato. Personalmente non mangio pesce d’acqua
dolce. Da moltissimi anni anche quando catturo qualche bel pesce al massimo scatto
qualche veloce fotografia prima del rilascio. Mi piacciono invece molto i pesci
di mare, ovviamente se ben cucinati.
-A quale torrente, fiume, lago sei particolarmente legato?
In assoluto a una piccola cava
in collina distante meno di dieci chilometri da casa, che frequento da 40 anni;
ora la pescosità si è molto ridotta causa tantissimi fattori, ma questo
ambiente – difficile da raggiungere – mi ha permesso negli ultimi decenni anche
brevi sessioni di pesca in assoluto relax. Ora che sono anche un istruttore di
spinning, quasi sempre quando pesco in compagnia, devo anche assistere e/o
consigliare altri pescatori neofiti, mentre in questo luogo, se vado al mattino
presto da solo, ad esempio, mi ritrovo completamente immerso alla natura e in
un luogo discretamente silenzioso. Nelle giornate più fortunate posso
incontrare fagiani, caprioli, uccelli selvatici di parecchie specie, magari lanciando
riesco pure a prendere qualche bel pesce ma – soprattutto - riesco a
ricaricarmi le pile mentali e tornarne poi a casa rigenerato fisicamente e
mentalmente.
-Perché i pesci abboccano a qualcosa di falso? Per me essi
non hanno la concezione di falso e quindi ogni cosa che si muove in acqua è da
assaggiare
Credo tu abbia
assolutamente ragione, il pesce ha solamente la bocca per provare a fermare e
assaggiare se una cosa possa essere commestibile o meno e perciò – magari con
titubanza – deve abboccare anche a qualcosa che lo convince meno delle prede
solite. Non è però solamente la fame a consentire le abboccate a spinning, ma
anche la difesa del territorio da intrusi, la difesa del nido o dei piccoli ed
infine può attaccarla per cercare di togliere di mezzo un intruso che disturba
la pace della sua zona di riposo.
-Cosa determina una buona battuta di pesca da una scadente?
Dalla sensazione che si ha durante
il viaggio di ritorno; bisogna sentirsi bene. Può essere stata la buona
compagnia, le battute e le risate, ma anche i bei pesci catturati, ma anche un
solo esemplare se è stato difficile convincerlo a farlo. Infine nel mio caso se
sono riuscito o meno a rilassarmi o se invece qualche fattore esterno
(bracconieri, inquinamento, disturbatori…) hanno contribuito a rovinarmi in
tutto o in parte la giornata.
-Uno spinnofilo a 360° che attrezzatura deve avere?
Col tempo se vuole prendere
dai cavedani-trote fino ad arrivare ai lucci o addirittura siluri, bisogna che
abbia almeno 6-7 canne con potenza molto diversa tra loro ed altrettanti
mulinelli.
-Nylon, trecciato o Nanofil quali sono i pregi e difetti?
Amo tantissimo i nylon e i
fluorocarbon di ultima generazione che utilizzo praticamente sempre. Hanno
elevati carichi di rottura, buone doti di invisibilità e antiabrasione, infine
una riserva di elasticità che a volte serve a salpare qualche bel pesce in più.
Sono molto meno visibili rispetto ai trecciati. Non ho invece mai utilizzato il
nanofil; mi dicono che ha problemi di tenuta sul nodo e che richiede nodi
particolari, ma altro davvero non so e perciò preferisco non addentrarmi. I
trecciati invece (quelli a sezione tonda ad 8 fili intrecciati) li utilizzo
quando ci sono da compiere grandi distanze nel lancio e nella pesca al black bass
utilizzando la rana a galla (con finale di fluorocarbon per resistere
all’abrasione dentro agli alberi in acqua) e a lucci, sempre con l’aggiunta di
un cavetto finale di fluorocarbon - di grosso diametro - da usarsi al posto del
cavetto di acciaio.
-Nel corso degli anni quale è stata l’ innovazione più
significativa nello spinning?
Quando ho iniziato io oltre
40 anni fa, c’erano solamente Rapala in colore argento monopezzo, cucchiaini
rotanti e ondulanti…
davvero poche decine di marche e modelli almeno nei negozi emiliani che frequentavo. Ora – al contrario - c’è persino troppa offerta ed il neofita che vede le esche allineate a migliaia negli scaffali dei negozi di pesca o nelle fiere di settore, rimane di certo sconcertato o quantomeno disorientato. L’innovazione più significativa sono state sicuramente le esche morbide viniliche (in Italia erroneamente conosciute come siliconiche). Il loro successo è principalmente dato dal fatto che opportunamente innescate con ami adatti e selezionate per taglia, tipologia e colore, consentono la cattura di quasi tutte le specie ittiche sia d’acqua dolce che di mare.
davvero poche decine di marche e modelli almeno nei negozi emiliani che frequentavo. Ora – al contrario - c’è persino troppa offerta ed il neofita che vede le esche allineate a migliaia negli scaffali dei negozi di pesca o nelle fiere di settore, rimane di certo sconcertato o quantomeno disorientato. L’innovazione più significativa sono state sicuramente le esche morbide viniliche (in Italia erroneamente conosciute come siliconiche). Il loro successo è principalmente dato dal fatto che opportunamente innescate con ami adatti e selezionate per taglia, tipologia e colore, consentono la cattura di quasi tutte le specie ittiche sia d’acqua dolce che di mare.
-La differenza che intercorre fra la nostra generazione e
quella attuale nella pesca quale è?
Sicuramente la minor
mancanza di tempo da dedicare alla passione; oggi i ragazzi hanno troppi
stimoli esterni – a cominciare dal telefonino – e perciò se pescano privilegiano
sessioni corte da intervallare ad altre passioni. Credo sia la ragione
principale del successo esponenziale dello spinning tra i giovani. Una canna,
un mulinello e un pugno di artificiali e si può essere subito in pesca; la
recente moda dello street fihing
invece penso sia da attribuire alla eccessiva urbanizzazione del nostro
territorio. Diventerà purtroppo una scelta obbligata per molti, soprattutto per
i ragazzi che abitano in città.
-E’ innegabile che vi sia stata una notevole diminuzione del
pesce. Quali sono le cause?
L’uomo è sicuramente il
maggior colpevole; inquinamenti dell’acqua (pensate che la legge Merli mai
applicata seriamente è del lontano 1973) e dell’aria sicuramente sono i
maggiori responsabili, ma poi aggiungo il prelievo idrico indiscriminato per
l’industria e l’agricoltura senza rispettare il minimo flusso vitale (altra legislazione
bellamente ignorata nel nostro paese). A questi fenomeni aggiungiamo quello del
bracconaggio intensivo e indiscriminato da parte di soggetti italiani e
stranieri. Dalla cecità delle Province che hanno rilasciato altre licenze
professionali nelle acque interne – invece di abolire quelle già anacronistiche
esistenti.
Aggiungiamo poi il mancato contenimento di specie animali ittiofaghe come aironi e soprattutto cormorani che ora arrivano a depredare anche i torrenti di montagna o i fiumi in forte siccità come in questo momento. L’unica nota positiva credo si rappresenatt dai pescatori sportivi che rilasciano spesso le specie catturate mentre un tempo venivano regolarmente cestinate per poi magari essere buttate nel cassonetto dopo l’esibizione davanti al bar o ai negozi di pesca. L’utilizzo dei teleonini moderni in grado di fare foto e video, ha permesso di “vantare” le proprie belle catture senza l’obbligo di uccidere il pesce e questo sicuramente creo sia un bel passo in avanti.
Aggiungiamo poi il mancato contenimento di specie animali ittiofaghe come aironi e soprattutto cormorani che ora arrivano a depredare anche i torrenti di montagna o i fiumi in forte siccità come in questo momento. L’unica nota positiva credo si rappresenatt dai pescatori sportivi che rilasciano spesso le specie catturate mentre un tempo venivano regolarmente cestinate per poi magari essere buttate nel cassonetto dopo l’esibizione davanti al bar o ai negozi di pesca. L’utilizzo dei teleonini moderni in grado di fare foto e video, ha permesso di “vantare” le proprie belle catture senza l’obbligo di uccidere il pesce e questo sicuramente creo sia un bel passo in avanti.
-La cattura più strana che hai avuto?
Una
tartaruga acquatica azzannatrice, di una specie non permessa in Italia e che
qualche persona di scarsa cosienza ambientale aveva pensato bene di liberare in
acque pubbliche. Mi ha attaccato ripetutamente un artificiale recuperato a
galla, fino alla sua cattura.
-I minnow si legano obbligatoriamente direttamente sul filo?
Personalmente credo sia
molto meglio, in modo da ottenere il massimo della naturalezza di nuoto e di
conseguenza aumentandone il rendimento. Consiglio un nodo ad asola aperta. Lo
so che è una scocciatura perché ogni volta che dobbiamo cambiare l’esca bisogna
anche rifare il nodo, ma il maggiore rendimento giustifica ampiamente lo
sforzo.
-Cosa ne pensi della FIPSAS?
E’ l’unica istituzione in
Italia autorizzata a fare gare sia sul territorio nazionale che all’estero;
sicuramente anche nella federazione ci sono ampi margini di miglioramento. Io
ad esempio come istruttore FIPSAS per lo spinning lamento la mancata
convocazione periodica in apposite riunioni per far crescere ulteriormente la
disciplina dello spinning. La sua spiccata vocazione rimane la pur importante
organizzazione delle competizioni di pesca e purtroppo molto meno le attenzioni
sono rivolte al pescatore comune; credo che sia principalmente questo il motivo
della diminuzione del tesseramento.
-Cosa ne pensi delle leggi che regolano la pesca in Italia?
Assolutamente insufficienti
e scritte da persone che conoscono davvero poco il mondo della pesca sportiva
in particolare e ancor meno dello spinning. Sono decenni ad esempio che sento
parlare di legge quadro… ma credo che non ne vedrò mai il testo e soprattutto
l’applicazione sull’intero territorio nazionale.
No, mi basterà riuscire ad
andare in pensione ed aumentare numericamente le mie battute di pesca;
qualsiasi ora sull’acqua insidiando dai cavedani alle trote, mi fa ancora
divertire. Sicuramente in questo credo di essere rimasto
una persona molto semplice.
Ti ringrazio vivamente e ti auguro un grande successo per la
tua attività
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