Articolo e
fotografie di Marco Altamura
E’ tardi , sono già passate le ore due della notte e continuo
a rigirarmi nel letto senza riuscire a prendere sonno a causa del gran caldo
che da circa due settimane attanaglia le regioni del nord Italia ; decido così
, sveglio per sveglio , di preparare l’attrezzatura che il giorno dopo dovrò
usare per praticare uno spinning leggero rivolto ai persici reali del lago
Maggiore . Quest’anno il gran caldo accompagnato da un’afa insopportabile ha colpito
il nostro Paese in anticipo e ora che siamo al ventuno di giugno l’estate bussa
prepotentemente alla porta e mostra la parte peggiore di se : giornate
caldissime con tassi di umidità dell’ottanta percento e con valori notturni
sopra i venti gradi . Tutto ciò è tremendamente lontano dal mio concetto ideale
di condizioni atmosferiche propizie alla pratica dello spinning , ma tant’è e
mi ritrovo a far buon viso a cattiva sorte perché la passione , anche in queste
condizioni proibitive , non da cenni di cedimento . Oggi ho avuto modo di
misurare la temperatura dell’acqua che ha evidenziato sul termometro 16 gradi
centigradi . Questo valore , abbinato a quello dell’irradiamento solare diurno
, dovrebbe aver messo in attività la maggior parte dei predatori che popolano
queste acque ; tornando all’attrezzatura , decido di preparare la canna Delsol
di Rapture nella misura mt. 2.44 con range di lancio 3/15 grammi ed azione ML .
Questa gamma di canne progettate per lo spinning leggero prevede anche altre
due lunghezze , la mt. 2.60 e la mt. 2.70 ma io prediligo la più corta delle
tre a catalogo perché mi consente , a parer mio ( ma è un’affermazione del
tutto personale ) , di controllare meglio in fase di recupero gli artificiali
impiegati . A questo attrezzo abbino un mulinello di taglia 2000 e precisamente
il solito SX-1 , top di gamma sempre di casa Rapture ; carico in bobina un
trecciato di spessore mm.0,148 a cui connetto mediante un nodo “ Doppio
Allbright “ uno spezzone di circa un metro di Fluo Spin spessore 0,251 , il
fluorocarbon di Rapture dall’eccezionale resistenza all’abrasione e dalla
pressoché totale invisibilità . Per ciò che riguarda gli artificiali deciderò
quando avrò preso visione delle condizioni meteo e del moto ondoso dello spot
prescelto . Per ora può bastare e dopo un bicchiere di coca cola fresca ,
riprendo i miei tentativi di addormentarmi questa volta coronati da successo .
L ‘indomani le condizioni non sono variate cosi decido di evitare le ore roventi della giornata per pescare dalle ore diciannove a quando c’è luce . Arrivato finalmente sul posto , trovo il lago calmo , accarezzato solo di tanto in tanto da una refrigerante e quanto mai gradita brezza serale che increspa solo leggermente la superficie .
Una nota positiva è senz’altro rappresentata dalla presenza di un vasto banco di piccoli pesci-foraggio, probabilmente gardons , che “ pascolano “ al momento indisturbati in tutta la porzione di lago antistante ; si tratta di piccolissimi pescetti , nati probabilmente qualche settimana prima ed ora alle prese con le acque aperte ed i suoi innumerevoli pericoli . Monto la canna e decido di sondare subito la zona con un classico rotante da ricerca , uno Spinner MRT di Rapture , caratterizzato dalla pala inserita direttamente sull’asse ; decido per quello da otto grammi in finitura Holo Firetiger e dall’alto della postazione inizio la pesca .
A onore del vero , va detto che esiste una percentuale di rischio nell’utilizzo di artificiali piccoli in quanto questo posto è frequentato anche da buoni esemplari di esocide ; va altresì detto , per contro , che anteporre un finale in acciaio a un’artificiale così piccolo inibirebbe inevitabilmente l’azione dello stesso , vanificando la ricerca dei percidi . La prima parte dello spot non da nessun risultato cosi decido di cambiare radicalmente approccio adottando un crank di superficie per sondare velocemente gli strati superficiali d’acqua , quelli cioè interessati dalla presenza dei piccoli gardons . A proposito di questa massa stabulante , con l’approssimarsi del crepuscolo , si iniziano a vedere distintamente le prime scorribande dei predatori tigrati i quali mettono scompiglio tra i pescetti che fuggono terrorizzati . Dopo aver assicurato al finale il mio Neo Crank SQR SR sempre di Rapture caratterizzato da palletta squadrata che genera vibrazioni ad alta frequenza , inizio a compiere una serie di lanci a raggera laddove noto movimenti d’acqua in superficie ; finalmente in uno di questi tentativi il mio artificiale viene attaccato da un bel persico con veemenza ed ora il pesce , con la pinna dorsale spinosa eretta , mette in atto la sua tipica strategia per liberarsi dall’inganno , ponendosi di traverso e sfruttando così la sua maggior superficie da opporre alla resistenza dell’acqua .
Dopo un rapido recupero e le veloci foto di rito prima che il pesce ritragga la sua regale pinna dorsale , lo riossigeno in acqua per fargli riprendere le forze e quindi lo restituisco al suo ambiente ; questo approccio ha dato i risultati sperati e quindi continuo in questa ricerca “ a vista “ facendo riferimento sulle cacciate dei famelici predatori . Mi rendo conto che i pescetti oggetto dei numerosi attacchi sono proprio molto piccoli ed è forse per questa difformità di dimensioni rispetto al mio crank che non registro altre abboccate , nonostante l’attività predatoria sia in pieno fermento . Mentre ragiono e studio il da farsi , vengo rapito dal movimento in acqua provocato dal passaggio di un banco di agoni ; questo infatti è anche il periodo che segna la riproduzione di questi simpatici e dinamici clupeidi che scorrazzano in lungo e in largo in cerca delle femmine per compiere l’atto riproduttivo .
Ovviamente per i grossi predatori delle acque lacustri ( leggi : lucci , lucioperca e trote di lago ) questo è un avvenimento da non lasciarsi sfuggire , un’ottima opportunità di rimpinzarsi di preziose proteine con il minimo sforzo . Attendo qualche manciata di minuti per vedere cosa succede e mentre decido di riprendere la mia azione di pesca vengo letteralmente catturato da una fragorosa cacciata da parte di un non ben precisato predatore che attacca con violenza il banco di agoni in movimento producendo sulla superficie dell’acqua un ciclopico gorgo e scomparendo di nuovo nelle profondità del lago . In men che non si dica cambio artificiale e abbandono per il momento i miei amici tigrati realizzando che ben altro tipo di pesce sta incrociando in quelle acque ; dalla scatola degli artificiali Rapture estraggo un vistoso minnow giallo canarino ad assetto galleggiante, il Tide EVO , che con i suoi 12,5 centimetri di lunghezza ed i suoi 14 grammi di peso non dovrebbe passare inosservato al “ misterioso “ predatore .
Eseguo lanci il più possibile paralleli alla riva ( gli agoni si muovono in questa direzione ) cercando di mischiare il mio minnow con gli argentei clupeidi che velocissimi si spostano da sinistra a destra e viceversa ; imprimo leggere jerkate di polso per mostrare i fianchi argentei del long jerk e in uno dei lanci effettuati in sincrono all’arrivo degli agoni percepisco prima un deciso ma breve strattone seguito ad una frazione di secondo da un rabbioso , violento , quasi cattivo attacco che fa incurvare la mia Delsol fino ed oltre la sua schiena . Ferro deciso e allento la frizione micrometrica del mio SX-1 che, pur essendo il fratello minore di gamma (Mod. 2000 ) mette in mostra tutte le sue qualità di fluidità ed estrema affidabilità ; sono in posizione sopraelevata rispetto all’acqua e questo non depone a mio favore in quanto si viene a creare un angolo di ingresso del filo nell’elemento liquido molto critico per la tenuta dello stesso , unitamente al fatto che gli artificiali lunghi con tre ancore spesso formano leve pericolose nelle fauci dei predatori causandone irrimediabilmente il distacco .
In un lampo sono al livello inferiore e la trota , avendo recuperato un po’ di forze , gioca il tutto per tutto con un ultimo movimento a ritroso cercando di guadagnare profondità : atterrito mi chino su di essa e con entrambe le braccia vado sotto il suo corpo e letteralmente la “ getto “ sullo scivolo in cemento . L’incubo è finito ed ora non può più sfuggirmi ! Ai miei piedi ho un prodigio della natura , una macchina da guerra perfetta creata per effettuare la selezione naturale , un fantasma oggetto di mille credenze e storie fantastiche vissute da vecchi pescatori che ora ad un metro da me palesa tutta la sua regale maestosità . L’oggetto di tante mie uscite invernali , il mio pesce preferito che ha abitato i sogni di una vita , si è materializzato improvvisamente senza dare alcun preavviso , ed ora sembra ringraziarmi per il rispetto con cui la tratto ; con il pesce in braccio mi faccio scattare un gran numero di fotografie e dopo averla misurata e pesata ( cm 76 e kg 3.430 ) riossigenata per un lungo periodo con movimenti ritmici facendo passare abbondante acqua tra le branchie , allento la presa ed attendo che sia Lei a decidere quando ritornare negli abissi del lago
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