5.21.2016

Storie di pesca

Foto di contorno. Fatti veri.

Questa anguilla la avevo in acquario ma quella presa era uguale o quasi

Correva l’ anno 1975 o giù di li’ e il sottoscritto assieme al padre Bruno (che pesca all’ inferno da molti anni adesso) si recarono colla Ducati 125 (mai capito perché non comprò mai l’ auto visto che aveva la patente C…) al Terdoppio prima di Caltignaga con le bilance da pesca legate in qualche modo alla moto. 130x130 cm con maglia del N 2 cioè di 2 cm….avevano voglia di roba medio grossa e non di vaironi. La maglia del N 2 era abbastanza leggera da sollevare. Un paio di cavedani finirono subito nel cestino seguiti da una bella tinca che fulminai nonostante passasse sull’ angolo.
Mio padre cestino una trota fario di dimensioni più che ragguardevoli. Il Terdoppio allora, almeno dal ponte di Cameri-Novara Veveri a monte fino alla Badia di Bulzago (frazione di Bellinzago)  lo conoscevamo palmo a palmo e vi era di tutto eccetto savette e pighi e poche lasche e barbi; Le specie predominanti erano i vaironi e i lucci. Per ‘ esocide si usava la tecnica illustrata nell’ articolo http://pescambiente.blogspot.it/2015/12/pescare-colla-bilancia-in-acque-dolci.html.
Ne avvistai uno di un 40 cm circa e chiami mio padre che mi disse “Aspetta un attimo che ci sono 2 barbi che girano”. “Due barbi qua?” Pensai….. Dopo qualche minuto un altro lucciotto si mise dall’ altra parte della mia bilancia e io sempre più nervoso chiamavo a squarciagola mio padre e lui di risposta” ANGUILLA ANGUILLA”…Una Anguilla di 2400 gr era passata sulla sua bilancia e ci volle 30 minuti solo per metterla nel cestino….altro che barbi!!!!

Un altro giorno sempre verso Caltignaga ma più a monte e sull’ Agogna incominciamo a trovare dei funghi Armillaria mellea detti comunemente chiodini. Riempi una borsa di plastica, riempine una altra e non sapevamo più dove metterli e cosi le reti della bilancia divennero dei contenitori e credo che molta gente fù allibita quando tornammo in moto al mio paese natale cioè Cameri passando nel bel mezzo della piazza con io che avevo le reti da pesca piene di funghi….ah ah ah

Negli anni della mia adolescenza passavo molto tempo alla Pontisella del Terdoppio detta anche Centrale di Veveri pescando nei canali Cavour, Quintino Sella oppure nel canalino di Veveri o nel Terdoppio (un incrocio micidiale di acque)
pescando, facendo il bagno e colloquiando cogli adddetti alla centrale e agli altri pescatori; Uno di questi si portava dietro la moglie che era molto molto BONA che prendeva il sole sotto la cascata del torrente.
Lui oltre a parlare di politica (un fascista….) lodava la moglie per la bontà. Un giorno la donna era da sola, la vidi e me ne andai a zonzo. Al ritorno la signora non vi era più ma l’ asciugamano si’ e dietro a degli alberi rumori e movimenti strani. Mi soffermai un attimo e vidi la signora uscire assieme ad un baldo giovane…Buona si’ ma anche troia…..
Un giorno il giovane (8-9 anni) Marco P. riusci a farsi portare dal padre Renato (presidente APD Novara e CAGeP) sul Sesia Romagnano per imparare a pescare colla tecnica del morto manovrato alla svizzera.
Dopo un po’
-Papà papà ho preso il fondo”
Ti ho sempre detto che non devi tirare come uno scemo quando agganci il fondo…
-Papà papà grido dopo Marco colla canna flessa al massimo
Uffà come te lo devo dire di non tirare cosi’
-Papà non sono io che tiro
UN IBRIDO FARIO MARMORATA DI 6500 Gr…l’ ha ancora congelata nel frezeer da 20 anni.



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