Foto di contorno. Fatti
veri.
Questa anguilla la avevo in acquario ma quella presa era uguale o quasi |
Correva l’
anno 1975 o giù di li’ e il sottoscritto assieme al padre Bruno (che pesca all’
inferno da molti anni adesso) si recarono colla Ducati 125 (mai capito perché non
comprò mai l’ auto visto che aveva la patente C…) al Terdoppio prima di
Caltignaga con le bilance da pesca legate in qualche modo alla moto. 130x130 cm
con maglia del N 2 cioè di 2 cm….avevano voglia di roba medio grossa e non di
vaironi. La maglia del N 2 era abbastanza leggera da sollevare. Un paio di
cavedani finirono subito nel cestino seguiti da una bella tinca che fulminai
nonostante passasse sull’ angolo.
Mio padre cestino una trota fario di
dimensioni più che ragguardevoli. Il Terdoppio allora, almeno dal ponte di
Cameri-Novara Veveri a monte fino alla Badia di Bulzago (frazione di Bellinzago)
lo conoscevamo palmo a palmo e vi era di
tutto eccetto savette e pighi e poche lasche e barbi; Le specie predominanti erano
i vaironi e i lucci. Per ‘ esocide si usava la tecnica illustrata nell’
articolo http://pescambiente.blogspot.it/2015/12/pescare-colla-bilancia-in-acque-dolci.html.
Ne avvistai
uno di un 40 cm circa e chiami mio padre che mi disse “Aspetta un attimo che ci
sono 2 barbi che girano”. “Due barbi qua?” Pensai….. Dopo qualche minuto un
altro lucciotto si mise dall’ altra parte della mia bilancia e io sempre più nervoso
chiamavo a squarciagola mio padre e lui di risposta” ANGUILLA ANGUILLA”…Una
Anguilla di 2400 gr era passata sulla sua bilancia e ci volle 30 minuti solo
per metterla nel cestino….altro che barbi!!!!
Un altro
giorno sempre verso Caltignaga ma più a monte e sull’ Agogna incominciamo a
trovare dei funghi Armillaria mellea
detti comunemente chiodini. Riempi una borsa di plastica, riempine una altra e non sapevamo
più dove metterli e cosi le reti della bilancia divennero dei contenitori e
credo che molta gente fù allibita quando tornammo in moto al mio paese natale
cioè Cameri passando nel bel mezzo della piazza con io che avevo le reti da
pesca piene di funghi….ah ah ah
Negli anni
della mia adolescenza passavo molto tempo alla Pontisella del Terdoppio detta
anche Centrale di Veveri pescando nei canali Cavour, Quintino Sella oppure nel
canalino di Veveri o nel Terdoppio (un incrocio micidiale di acque)
pescando, facendo il bagno e colloquiando cogli adddetti alla centrale e agli altri pescatori; Uno di questi si portava dietro la moglie che era molto molto BONA che prendeva il sole sotto la cascata del torrente.
Lui oltre a parlare di
politica (un fascista….) lodava la moglie per la bontà. Un giorno la donna era
da sola, la vidi e me ne andai a zonzo. Al ritorno la signora non vi era più ma
l’ asciugamano si’ e dietro a degli alberi rumori e movimenti strani. Mi
soffermai un attimo e vidi la signora uscire assieme ad un baldo giovane…Buona
si’ ma anche troia…..pescando, facendo il bagno e colloquiando cogli adddetti alla centrale e agli altri pescatori; Uno di questi si portava dietro la moglie che era molto molto BONA che prendeva il sole sotto la cascata del torrente.
Un giorno il
giovane (8-9 anni) Marco P. riusci a farsi portare dal padre Renato (presidente
APD Novara e CAGeP) sul Sesia Romagnano per imparare a pescare colla tecnica
del morto manovrato alla svizzera.
Dopo un po’
-Papà papà
ho preso il fondo”
Ti ho sempre
detto che non devi tirare come uno scemo quando agganci il fondo…
-Papà papà
grido dopo Marco colla canna flessa al massimo
Uffà come te
lo devo dire di non tirare cosi’
-Papà non
sono io che tiro
UN IBRIDO
FARIO MARMORATA DI 6500 Gr…l’ ha ancora congelata nel frezeer da 20 anni.
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