9.22.2017

CT della nazionale Master pesca al colpo. Massimo Ardenti




Siamo questa volta con Massimo Ardenti nato il 09/01/1958 a ROMA e residente a ROMA
Esso è un pluridecorato garista di pesca al colpo nonché commissario tecnico della nazionale azzurra di pesca al colpo.


-Lei pesca solo col galleggiante o effettua anche altre tecniche e se si’ quali?
Sicuramente il "colpo" è la disciplina che pratico  di più, ma non disdegno tutte le altre specialità, dal feeder ai salmonidi in qualsiasi modo, dai predatori (mort- manie') o artificiali, al mare a bolentino o alla foce ad insidiare spigole....insomma amo la pesca a 360°.


-Il suo palmares come garista quale è?
ECCELLENZA :
1987 ORO con lo SVASSO e oro individuale
1988 ORO con la LENZA TIBURTINA e oro individuale
8 ori a squadre con la Blue Marlin
3 volte vince la classifica individuale dell’Eccellenza Centro
2002-2003 1° nella classifica del Rendimento Centro
TROFEO 6 NAZIONI:
ARGENTO ( Lussemburgo)
ORO (Volturno- Italia)
BRONZO (Svizzera)
1996 ORO Campionato Italiano Squadre
1997 BRONZO A SQUADRE  CAMPIONATO DEL MONDO  per club (Spagna)
NAZIONALE:
1995 BRONZO A SQUADRE (Finlandia)
1995 BRONZO A SQUADRE  1°campionato Europeo (Francia))
DAL 2010 CT DELLA SQUADRA NAZIONALE “MASTER” DI PESCA AL COLPO CON CUI HA VINTO:
2010 BRONZO (Belgio)
2011 ORO (Firenze)
2012 ARGENTO ( Portogallo)
2013 ORO ( Bosnia)
2014 ORO (Roma)
2015 BRONZO (Portogallo)


-Quale è l’ iter per arrivare in nazionale?
L'iter per entrare a far parte della Nazionale Italiana è  abbastanza complesso:
Il primo scalino da superare è a livello provinciale, ovvero,  dalla classifica finale del campionato provinciale i primi classificati, nella misura del 10% circa dei partecipanti totali, ottengono il diritto di partecipare ad una pre-selezione ai rappresentanti  delle altre province appartenenti alla loro zona( di zone ce ne sono due: nord e centro-sud).
In queste due preselezioni, superano il turno il primo 40% della classifica generale ed accedono alle prove del Campionato Italiano. A questo punto circa 250 atleti provenienti da tutta Italia si confrontano nella prima delle tre prove del Campionato Italiano, tenendo conto che da ora in poi, le penalità  conseguite si portano con se fino alla fine.  La prima prova assegna le penalità   con coefficiente "1" ovvero  il primo classificato  prende 1, il terzo 3 e così  via. Accedono alle due prove finali  i primi 100 circa della classifica.
Le due prove  finali non prevedono eliminazione  ed assegnano le penalità  con coefficiente  1,5 per ciascuna prova ovvero: al primo 1,5 penalità, al secondo  3 ed al terzo 4,5 e così via. La somma delle penalità conseguita generano una classifica dove chi ha meno penalità vince il campionato (a pari penalità  per primo si considera il miglior / i migliori  piazzamento/i  ed in caso di ulteriore parità  si prende il peso totale delle catture). Il campione Italiano  va  direttamente  nella rosa della nazionale Italiana.
I primi 25 del Campionato italiano vanno nel "Club Azzurro " dove si partecipa ad una campionato di 50 atleti (gli altri 25 sono i non retrocessi del precedente anno) con 4 o 6 prove ed in base alla classifica generale i primi tre o più  entrano a far parte della rosa della nazionale  insieme ad alcune "scelte tecniche " a disposizione del CT. Una volta in nazionale , comunque è il CTche decide chi pesca.
I Nazionali  ed i partecipanti al Club Azzurro, accedono  direttamente  al Campionato Italiano.
Alcune categorie  con meno partecipanti hanno un iter più snello, ma ad esempio per i senior è  così.
Ho voluto spiegarlo dettagliatamente anche per sfatare alcune dicerie. In sintesi, fino all'ingresso in nazionale  il pallino è in mano  all'atleta. Una volta nella "rosa" è il CT che decide e che ne risponde con i risultati.


-Come funzionano le classifiche individuali e a squadre?
Sopra, abbiamo fatto l'esempio di una classifica individuale ad eliminazione, le classifiche  individuali normali  invece, sono molto più semplici: si sommano i punti /penalità  è si applica se previsto, lo scarto ( (che può prevedere lo scarto del peggior punteggio od anche il 50% dello stesso). A parità  di punti/ penalità può essere preso in considerazione  prima il miglior/migliori  piazzamenti  od il peso complessivo, deve essere specificato a priori però, sul "regolamento particolare ". Per quanto riguarda le classifiche a squadre, ogni squadra ottiene un punteggio che é  la somma delle penalità  conseguite dai propri componenti  e la classifica viene redatta con gli stessi criteri di quelle individuali.


Raggiungere i suoi livelli è dispendioso economicamente?
Che la pesca agonistica sia molto costosa non lo abbiamo di certo scoperto ieri....credo però, che non si discosti molto  da ogni altra passione  se praticata a livello agonistico. È  il termine "agonistico" che pesa incredibilmente  sulle nostre spese. Ad eccezione dei sport/hobby che non prevedono l'uso di accessori sofisticati, tipo calcio, atletica, nuoto ecc.  un appassionato di pesca agonistica, non può  praticare la sua passione senza un set completo di canne. Immaginate nel "colpo" cosa significa: roubaisienne, inglesi di varia potenza, canne fisse, cannini,  bolognesi di varie lunghezze e potenza, mulinelli.....di tutto questo il mercato ci offre il minimo ed il  massimo della tecnologia, che per una canna inglese va da una sessantina di € fino a cinquecento ed oltre, per non parlare poi della roubaisienne....per finire poi, in una miriade accessori di cui non possiamo fare a meno.  Fortunatamente, il palcoscenico della pesca agonistica, ha continuamente bisogno di nuovi personaggi, e nella maggior parte dei casi, gli atleti più  promettenti vengono aiutati dalle aziende del settore e dalle società di appartenenza.


-Vi sono dei guadagni oltre alle solite medaglie? Parlo in termini di indotti legati alla fama.
Non credo che ci siano fonti di guadagno indotte esclusivamente  dalla popolarità  o dalla bravura. In alcuni casi, il campione è  anche il titolare dell'azienda mentre in altri il "campione" può  essere assunto dall' azienda per poter così collaborare nella realizzazione dei prodotti o quanto meno nella vendita come agente di commercio.

-I campi gara italiani rimasti a buon livello attualmente quali sono? Esistono ancora spot ove catturare pesce autoctono invece di Breme, Carassi e Gardon?
I campi gara purtroppo, devono rispondere  a requisiti strutturali (capienza, uniformità, accessibilità ecc.) ed a requisiti  tecnici come la  pescosita' e la valenza tecnica delle specie presenti. È chiaro che  un campo gara con anguille o predatori, anche se ben popolato, non riscuoterebbe alcun successo poiché verrebbe a mancare o quantomeno si ridurrebbe l'importanza  della pasturazione che al "colpo" è un aspetto tecnico fondamentale.  Campi gara come Peschiera, dove in prevalenza  si insidiano specie  autoctone come i cavedani e le scardole, sono una rarità....mi viene in mente Umbertide anche se il barbo europeo si sta insediando sempre meglio. Esistono molte "perle" ricche di autoctoni a disposizione delle sezioni provinciali che però non hanno la capienza necessaria per accogliere manifestazioni di rango superiore. C'è anche da considerare che in alcuni casi gli alloctoni hanno ripopolato corsi d'acqua e bacini ormai quasi privi di popolazione ittica e che agonisticamente parlando rappresentano una risorsa, come la breme o più  correttamente  l'abramide che si è  insediata in quasi tutte le nostre acque ed in alcune delle quali rappresenta la specie dominante,a danno, chiaramente, delle specie autoctone. Il problema  degli alloctoni comunque, non è  legato ad un fenomeno  agonistico,  poiché  andando a ritroso nel tempo, possiamo annoverare la tilapia; il siluro; il gardon; il clarias; il carassio; la trota iridea; il persico trota; il persico sole e chissà quanti ne sono sfuggiti dalla mia memoria. Dico questo perché non vorrei entrare in un dibattito su come vengono/venivano gestiti i ripopolamenti, sarebbe troppo lungo il discorso.......fino a pochi anni fa, una azienda che in termini di legge doveva ripopolare un bacino o similare a lei in uso per svariati motivi, non era tenuta a certificare la specie e ne la provenienza  del materiale immesso e se andiamo anche a considerare anche i laghi sportivi non è  così difficile  intuire come numerose specie  alloctone hanno raggiunto  le nostre acque.



-Pescando al colpo si usano quasi sempre i bigattini ma ho sentito parlate di una esca più efficace ma molto più costosa…..una cosa tipo foulles…..mi può dire qualcosa?
Stiamo parlando del fouilles e del ver de vase che sono esche usate molto comunemente in tutta l'Europa.  Appartengono alla famiglia  dei chironomi e non sono zanzare come erroneamente si crede( non pungono o si nutrono di sangue), e sono utilizzate prevalentemente come esche da pasturazione (fouille) e da innesco (ver de vase), anche se in manifestazioni internazionali talvolta è consentito pasturare anche con il ver de vase. È  un esca con un elevatissimo potere attrattivo e viene usata mescolata con della terra opportunamente inumidita per consentire alle palline realizzate con le mani, di raggiungere il fondo velocemente e sciogliersi gradatamente per liberare le larve in esse contenute. È possibile mescolare le larve anche con della pastura, ma devono essere aggiunte ad essa al momento  della confezione delle palline, altrimenti l'acidita' della pastura stessa, ucciderebbe in breve tempo le larve, riducendone così il potere attrattivo. Pensate che sandre; persici reali e persici trota sono ghiotti di ver de vase, questo solo per darvi l'idea  di quanto possano essere micidiali queste larvette.

Prezzo di queste esche non è proibito, mezzo kilo di fouilles si aggira intorno agli 11€ mentre 35gr di ver de vase, intorno agli 8. Le quantità sopraelencate, generalmente sono sufficienti per affrontare una competizione ed opportunamente la Fipsas consente l'utilizzo del fouilles e del ver de vase, solo in competizioni di "alto"  livello e che conducono alla maglia azzurra, poiché nelle gare internazionali  e nei campionati europei e mondiali, l'uso di queste esche è scontato e quindi i nostri rappresentanti devono essere preparati.



-E’ innegabile che la pesca sia in crisi e soprattutto la pesca col galleggiante. Sa e mi può dire i numeri degli agonisti 20 anni fa ed attualmente?
Vent'anni fa, vi dico che a Roma un campionato provinciale individuale contava 700 persone....ora sono non più di una sessantina  anche se, almeno a Roma, le gare a squadre raccolgono più consensi ( il pari-categoria a squadre supera i 100 iscritti). Il problema? Il motivo? Sicuramente i costi che spesso non sono ben rapportati con le soddisfazioni ( parlo di RESA dei campi gara.....), secondo me, soprattutto a livello promozionale, chi partecipa e si avvicina alle competizioni deve catturare una montagna di pesci, si deve divertire!!! Per chi iniza l'unico divertimento è  CATTURARE. Lasciamo  a chi si gioca un posto in nazionale  o chi ne tenta l'avvicinamento, di dimostrare che è  capace di catturare 20 placchette da 30 grammi con il ver de vase.  Chi inizia deve divertirsi e sta alle sezioni provinciali individuare i campi più idoneo.

Per fortuna  ci sono altre tecniche che hanno una posizione  privilegiata per i giovani: parlo dello spinning in primis, con tutte le varianti della tecnica !
Il feeder; il carp fishing....tutte discipline praticate da una bella gioventù, rispettosa dell'ambiente ed atta al C&R. Al colpo tutto questo manca....mancano i giovani, personalmente mi impegno molto ed ho dei buoni risultati ma praticamente faccio solo quello ed ho una società  che mi mette in condizioni di poterlo fare....non ce ne sono molte, e per questo ringrazio la Blue Marlin Ggianty  nella persona del presidente Stefano Cerrone.  Siamo anche molto amici, abbiamo scritto insieme a Nando (Pasquali) e Roberto(Orecchia), tra le pagine più belle della storia dell'agonismo del centro sud Italia.


La FIPSAS nazionale (a livello provinciale e regionale è diverso e lo posso dire conoscendo bene da 50 anni l’ attuale pres. Piemonte Renato Pellò e la strutturazione della FIPSAS Novara e il presidente Alberto Rossini) ha delle colpe e se si’ quali?
Io sono un uomo di federazione a prescindere che qualora ritenga che la federazione stia commettendo un errore, intervengo dall'interno. Non è facile accontentare una platea così  eterogenea e dislocata su un territorio  così lungo e con caratteristiche così  diverse. Sicuramente di errori  se ne fanno ma spesso è  perché  ci sono categorie  o realtà locali non ben rappresentate, magari sempre pronte allo scontro, insomma io preferisco lavorare dall'interno.
I miei sono solo punti di vista, condivisibili o no ma certamente sinceri.




Io e i lettori la ringraziamo molto per la sua disponibilità e le auguriamo buona vita



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