La provincia di Novara è una delle più ricche d’ acque della nostra penisola comprendo una porzione dei 2 grossi laghi Maggiore e D’Orta ed essendo stretta fra Il Ticino ed Sesia che fanno da confine in molti punti con altre provincie. Dentro essa nascono e scorrono per buona parte del loro percorso i torrenti Terdoppio e Agogna oltre a vari rii e fontane; innumerevoli e dalle diverse portate sono i canali di irrigazioni che danno acqua ai terreni di una zona dalla spiccata tendenza agricola rivolta soprattutto alla coltivazione del riso. Questo non vuol dire che troveremo pesci ovunque dato che innumerevoli sono i problemi legati alle acque e in primis le asciutte autunnali dei canali e la presenza da decenni del cormorano, inquinamenti vari. Sopperite in parte in parte le prime dai volontari di associazioni gestionali degli stessi canali, purtroppo irrisolto il problema degli uccelli ittiofagi. Tornando al riso è da sottolineare come il progressivo avanzamento di un nuovo tipo di coltivazione che prevede molta meno acqua della vecchia stia creando parecchi problemi alle falde acquifere e quindi ai numerosi fontanili.
Ma veniamo ad una analisi delle acque.
Laghi
Lago D’ Orta: Appartiene per circa la metà alla provincia ed il restante a quella di Verbania. Ha una area di oltre 15 kmq, un volume di 1.3 Km cubi, un bacino di 116 kmq con un tempo di ricambio dell’acqua di quasi 9 anni. La sua è una situazione strana ed emblematica di quello che può fare l’ uomo alla natura. Capace di regalare ai pescatori professionisti qualcosa come 7.000 kg di coregone, 5000 kg di trote di lago e molti altri pesci fino al 1927 si ritrova senza una anima viva ittica l’anno dopo causa un inquinamento della neonata ditta Bemberg che fa morire la fauna planctonica e conseguentemente il cibo per i pesci. Negli anni “60 l’ inquinamento aumenta anche. Verso il 1982 l’ inquinamento comincia a diminuire e un po’ di pesci persici reali dimorano nel lago specialmente dove si immettono i ruscelli che scendono dai monti circostanti. Fra il 1989 e il 1990 si effettua una operazione di liming immettendo nelle acque 15.000 tonnellate di carbonato di calcio per diminuire l’acidità dell’ acqua e la cosa riesce bene. Attualmente la situazione è abbastanza buona e si registrano catture di persici reali e cavedani discrete oltre all’ accertata presenza di trote, salmerini, lucci, carpe, tinche e anguille introdotte all’ inizio e si spera anche riprodotte. Si può pescare colla sola licenza governativa.
Il lago Maggiore o Verbano ha una area di 212.5 kmq, un volume di 37.5 km cubi, un bacino 6600 Kmq ed un tempo di rinnovo dell’ acqua di 4 anni. Il maggior problema del lago rimane il DDT presente nelle sue acque e derivante da alcuni scarici nel Toce da parte di una azienda che lo usava per una specifica lavorazione. Una storia tormentata coi soliti problemi legislativi. Il lago fa parte delle acque in coabitazione colla svizzera e perciò la pesca è sottoposta alla convenzione italo svizzera. Il DDT fu scoperto nel 1993 dagli svizzeri e segnalato poi all’ Italia. Esso si accumula nel grasso dei pesci e specialmente in quello di certe specie. Perciò in Italia si è vietato il consumo di alborelle, coregoni,agoni e scardole provvedendo a dare indennizzo ai professionisti di pesca. La cosa strana è che la soglia di pericolosità non è eguale ovunque legislativamente e quindi tali pesci sono consumabili in svizzera…e lo sarebbero in altre nazioni. Misteri della scienza o della medicina…Al momento di scrivere sembra che alcuni divieti siano stati tolti meno sicuramente quello al consumo dell’ Agone. Nel lago sono diminuiti di molto i cavedani anche se qualche bel esemplare rimane ed è catturabile più che altro a spinning con minnow visto che la famosa convenzione vieta la pasturazione col bigattino (non l’uso) e che senza di essa allamare l’astuto ciprinide in acque ferme è impresa difficile. La pesca nel Verbano dà buoni frutti soprattutto dalla barca che da modo di insidiare Black bass nei canneti di Dormelletto oppure le rare trote lacustri trainando colla trotiera. Si stanno riprendendo le alborelle dopo il declino anche se alcuni branchi di pesciolini avvistabili dalle rive sono gli alloctoni Gardon presenti in gran numero; La presenza straniera è più accettata e direi quasi gradita invece per i luccioperca. Diminuiti ma ancora ben presenti i persici reali insidiabili con successo se si conosce la posizione dei quadrati di fascine immesse in acqua per favorirne la riproduzione. Mister Esox dimora con esemplari notevoli che sono preda di anziani esperti che li insidiano nei luoghi migliori dalla barca col vivo o trainando grossi minnows. Abbisogna della FIPSAS per esercitare la pesca.
Torrenti
Il Torrente Terdoppio nelle cui acque ho immesso le mie prime lenze e reti da bilancia nasce nei pressi di Agrate Conturbia da alcune risorgive e solca tutta la pianura fino a gettarsi nel Po nel pavese dopo 86 km. Considerata legislativamente acqua pregiata fino alle porte di Novara ed esattamente fino a quando il canale Regina Elena lo sovrapassa è purtroppo soggetto a notevoli asciutte nei periodi di siccità nella parte alta e soggetto ad inquinamenti nel tratto a monte e valle della città causati da scarichi caseari e da fogne. Oltre Cerano si sperde in decine di rivoli che si riuniscono successivamente. Alcuni considerano i 2 tratti come 2 entità separate classificandoli come Terdoppio novarese e pavese. Appena discreta la presenza di vaironi, trote, carpe e cavedani nella parte medio alta; più che buona quella di lucci anche se di dimensioni medio piccole in quella bassa dopo Novara. Questo per merito anche della provincia che provvede ad immettervi un buon quantitativo di luccetti (15000 nel 2004 di misura 3/5 cm) e trotelle e di carpe adulte. E’ pescabile colla sola licenza governativa.
Il Torrente Agogna nasce dalle pendici del Mottarone a quasi 1000 metri di quota e solo il caso vuole che non si getti nel lago D’ Orta. Scende quasi parallelo al Terdoppio lambendo Novara dalla parte opposta e facendo la sua stessa fine nel PO a Balossa Bigli dopo 140 km di percorso compreso quello in provincia di Pavia. Ottimo torrente da Trote nella parte montana risulta alquanto depauperato da fauna ittica nel tratto sottostante anche se “qualcosina” resta sotto forma di cavedani, barbi e trote di immissione provinciale . I grossi branchi di lasche sono solo un antico ricordo mentre gli altri pinnuti sopravivono in numero più o meno ridotto a seconda delle zone ma mai abbondanti. Da segnalare nel tratto finale del suo corso novarese l’ Agogna morta cioè una lanca abbandonata dal torrente in seguito ad opere idrauliche e considerata una zona umida di interesse scientifico. Pescabile colla normale licenza. Gli altri torrenti sono tutti rialetti di poco conto se si esclude il Torrente Rese che si getta nel lago Maggiore a Dormeletto e che è popolato bene da trote essendo gestito da un gruppo locale di pescatori associato al CAGeP. Per pescarvi occorre buono reperibile nei negozi della zona.
Fiumi
Il Sesia nasce dal massiccio del monte Rosa ed è amministrativamente appartenente alla provincia di Novara da poco a valle di Borgosesia fino a poco dopo Landiona delimitando i confini con Vercelli. In questo tratto comincia a diventare un bel fiume di fondovalle e specialmente nel tratto fino a Romagnano si può dire che la pesca trova una buona applicazione specialmente rivolta verso i salmonidi. Personalmente lo considero uno dei tratti migliori che conosca per praticare lo spinning medio con rotanti anche N 3-4 e minnows di medie dimensioni affondanti, galleggianti o Crack bait a seconda del luogo. In gestione alla locale sezione della FIPSAS occorre un versamento ulteriore di 18 euro per accedervi a pescare. A monte del ponte della statale che collega il paese a Gattinara è ben seminato da iridee e da novellame di marmorata 6/8 cm prodotto nell’ incubatoio di Grignasco . La sorpresa della bella marmorata non è un evento rarissimo, anche se difficile, da verificarsi mentre la taglia media si aggira sugli 8/9 etti. Possibile allamare qualche temolo di discesa dai piani più alti. La grossa lama in paese è ben popolata di ciprinidi vari fra cui spicca una grossa popolazione di barbi. Campo gara è da considerarsi una palestra per la pesca con bolognesi e fisse. Difficile l’uso della roubissianne in quanto la massicciata è abbastanza ripida . Da segnalare una zona riservata alla sola pesca a mosca No Kill , anche invernale, a Grignasco sempre della FIPSAS e sempre con ulteriore versamento. Più a valle è pescabile colla sola licenza governativa ed è abbastanza disastrato.
Il fiume Ticino nasce in Svizzera dal massiccio del San Gottardo per poi entrare nel lago maggiore presso Magadino. Ne esce a Sesto Calende con una portata d’acqua maggiore. Lungo 248 Km di cui 90 in Svizzera ha un bacino imbrifero di 7228 kmq.
La portata massima del fiume è stata calcolata attorno ai 1150 metri cubi al secondo in ottobre e quella minima in 52 a febbraio; L’acqua utilizzata per derivazioni idriche è di circa 20 milioni di metri cubi in estate e di 13 in inverno che fanno diventare il fiume in periodi di asciutta quasi simile ad un torrentello . Esse sono La roggia Molinara, Il canale Regina Elena nella parte alta , il canale Langosco a Cameri e Sforzesco a Galliate. Avendo consultato parecchi esperti pescatori che vivono sulle sue rive e anche un altro collaboratore autorevole di questa rivista posso tranquillamente affermare che il Ticino dopo l’ultima diga è in una fase comatosa per quanto riguarda la fauna ittica.
Abbastanza barbi nei fondaloni specie a Cameri ma una grande rarefazione di cavedani e soprattutto la quasi scomparsa di savette e pighi che lo avevano reso famoso. La tanto nominata marmorata è un sogno e solo qualche vecchio esemplare di notevole mole resiste inseguita da bracconieri che usano barche e fucili subacquei per tentarne la cattura. . Di certo la colpa maggiore è dei cormorani ma bisogna anche mettere nel conto che sul fiume gravitano ben 58 depuratori come già segnalato da Angelo Ramella sulla rivista in altro numero. E ben sappiamo come funzionano i depuratori in Italia…
Le lanche ogni tanto rivedono un fiorire di lucci che appena sono segnalati subito sono catturati in maniera quasi totale col pesce vivo. Ultimo caso la lanca Barcellona a Galliate dove esce il Naviglio Sforzesco che abbondata da anni dai pescatori in maniera totale da non aver più postazioni come da me stesso riscontrato ha avuto la sventura di veder un anziano che provava a fare 3 colpi col rotante…Preso il primo luccio, preso il secondo, ci è tornato giorno dopo giorno col vivo fino a prenderne oltre 20…l’opera è stata poi completata da altri colleghi. Questa è la storia che mi ha raccontato quasi colle lacrime agli occhi un mio buon amico guardia volontaria del CAGeP e dimorante nel comune che da tempo sapeva di questo ritorno di mister Esox e si era guardato bene di diffondere la cosa conoscendo l’abitudine dei suoi paesani alla padella….Nella parte alta, appena uscito dal lago, dove è invasato invece la situazione è nettamente migliore con una buona presenza degli alloctoni Gardon e Lucioperca e anche di lucci di tutte le taglie fino a qualche Over 10 kg. Non mancano i grossi cavedani e resistono le altre specie in maniera decente.
Sul Ticino gravitano 2 parchi e mi soffermo a chiedermi cosa servono 2 entità amministrative per un unico fiume? Forse ad aumentare i cosiddetti “cadreghini”… Penso forse male?
Penso male quando mi chiedo se per caso non operino non molto bene questi parchi che esistono da un ventennio visto che in tal lasso di tempo la situazione delle acque e dei pesci è andata via via peggiorando?
Penso male quando vedo i soldi versati nelle casse del parco per opere sul Ticino andare a finire nell’ acquisto di grandiose ville invece che sul fiume che è quello che ha subito i danni? Non è forse di esso il merito della costituzione dei parchi e quindi dello stipendio che prendono i funzionari? Scusate la riflessione ma sono abbastanza perplesso sulla reale intelligenza umana quando vedo tenere in cosi’ poca considerazione l’acqua che è uno dei elementi essenziali di tutta la vita del pianeta.
Certo di progetti ne hanno fatti molti ma i risultati dove sono?
Il Ticino è tutto soggetto a Diritti Esclusivi di Pesca e quindi oltre alla licenza governativa bisogna la tessera FIPSAS o CAGeP ; Per le derivazioni è la stessa cosa ed anzi oltre alle suddette associazioni se ne aggiungono altre fra cui le maggior sono i Pescatori di Cameri per la lanca nel comune omonimo, SPD Galliate e UP Trecate per i tratti scorrenti in quei comuni.
Rogge e canali
Molteplici sono le roggie e fontanili che attraversano il novarese. Sono quasi tutte in gestione al CAGeP e qualcuna alla sezione FIPSAS di Novara. Della più importante cioè la roggia Mora assieme con le sue derivazioni Busca e Biraga ne ho già parlato ampiamente nel numero di maggio 2005 e perciò vi rimando là. Di buona importanza alieutica anche il canalino di Veveri che riceve acqua dal Regina Elena fino a fine settembre e poi da una roggia; di cemento le sponde e di sassi il fondo contiene un buon numero di pesci vari ed in special modo trote iridee di immissione, barbi e cavedani difficili da prendere, specie le ultime 2 specie, per la scarsa profondità e la limpidezza dell’ acqua.
Da non dimenticare la fontana Cerana che si immette nel Terdoppio presso Cerano ed ospita una consistevole popolazione di lucci anche se di taglia medio piccola oltre a ciprinidi vari. Altre sono le fontane potenzialmente buone come il Cavo Cid e molte lo erano una volta prima che il progressivo abbassamento della falda acquifera riducesse di molto la loro portata. Lunga 18 Km. dall'attuale imbocco in regione "Campo dei Fiori" fino alla confluenza nelle Lanche di Cameri presso la presa del Naviglio Langosco, la Roggia Molinara costituisce una tra le maggiori, e certamente la più antica tra le canalizzazioni della sponda destra del Ticino essendo stata costruita alla fine del 1400. Di buona grandezza anche il Ticinazzo a Galliate ed il Treccione, ex regno della frega delle marmorate, che derivano entrambi dal naviglio Langosco.
Queste roggie e fontanili danno e ricevono acqua molte volte dai grossi canali che solcano la pianura.
Il Cavour nasce dal Po a Chiasso ed è stata una delle più grosse opere idrauliche mai realizzate se si pensa che la sua costruzione è avvenuta attorno alla metà del 1800. Esso riceve acqua dal Canale De Pretis derivato dalla Dora Baltea e successivamente dal regina Elena prima di formare il Quintino Sella. Finisce la sua corsa a Galliate con uno scolmatore in Ticino e formando il canale Vigevano. I pesci che vi dimorano sono quelli che si immettono in esso dai fiumi oltre ad un buon numero di roba immessa dal CAGeP. Quindi vi possiamo trovare un po’ di tutto compreso qualche sorpresa. I luoghi migliori per la pesca sono presso i sottopassi del Torrente Agogna e Terdoppio. Il Regina Elena deriva dal Ticino alto e finisce nel Cavour alle porte di Novara. Cementato interamente e con forte corrente si presta alla pesca vicino alle centraline idroelettriche poste nel suo tratto finale. Pesci del Ticino e trote iridee di immissione le prede per il pescatore. Il Q. Sella come detto nasce dal Cavour e prosegue fino a Cilavegna dove si dirama nei diramatori Mortara e Pavia. Popolato dagli stessi pesci del Cavour oltre che un buon numero di fario immesse allo stato giovanile. Ottime zone per la pesca sono la buca iniziale dietro alla centrale ed il tratto No Kill dietro la stazione ferroviaria di Novara, buono comunque tutto il suo corso. Dopo settembre questi canali vengono posti in asciutta almeno semi parziali e nelle zone con meno acqua i pesci vengono recuperati ed immessi altrove dai volontari del CAGeP.
Il naviglio Langosco nasce dal Ticino a Cameri ed è in gestione al CAGeP per lungo tratto. Pesci del fiume ed immissione di trote iridee periodicamente.
Il naviglio Sforzesco scorre parallelo al Langosco e nasce dalla lama Barcellona del Ticino. Riserva sociale dell’ APD NO e data in gestione al Club Pesca Sportiva di Novara è adibita un tratto alla sola pesca con la coda di topo ed un altro sempre alla stessa ed allo spinning. Abbisogna tessera annuale o buono giornaliero
Parecchi i laghetti nati da escavazioni. Alcuni sono adibiti a pesca sportiva come il Nuovo Lago Maggiore a Galliate e ben popolato da storioni, altri a carpodromo ,altri in gestione ad associazioni di pescatori come i laghi Inglesa, la cava di Cameri, il laghetto Orione dell’ APD NO Team tanto per citarne alcuni.
Il personaggio
Parlare della pesca a Novara e non parlare di Renato Pellò non esiste!
Industriale della plastica come lavoro e presidente dell’ APD NO da decenni come Hobby od il contrario come dicono molti alla soglia dei 50 anni è riuscito a concretizzare il suo sogno cioè una unione, seppur parziale, di acque soggette a DEP in gestione ad alcune associazioni prima disgiunte: IL CAGeP ovvero il Coordinamento Acque Gestionali Piscatorie . Nato prima come semplice unione per interagire colle forze politiche ed amministrative dal 2005 gestisce un parco acque per oltre 1000 km di sponde e pescabili con un solo tesserino. La presidenza della consulta regionale piemontese è sempre affidata all’ assessore ma Renato è il vicepresidente eletto ed eletto con una maggioranza cosi grande che ne consacra la sua figura non solo nel novarese ma in tutta regione. In una regione dove la FIPSAS ha molte acque credo che ciò debba fare pensare parecchio riguardo al proprio operato ai dirigenti della federazione. Grande pescatore ma soprattutto eccelso conoscitore del mondo della pesca in tutte le sue forme ha anche redatto alcune bozze di legge regionale anche se l’impresa di averne una nuova in Piemonte si stà rivelando una impresa ciclopica dato il disinteresse quasi totale delle forze politiche verso il nostro mondo. Pur non approvando al 100% il suo operato l’ho sempre definito come il Messia perché tale lo ritengo per la pesca. Divertentissimo un episodio legato a questa denominazione. In una pescata su un lago ecco che i 2 compagni del Pellò salgono in fretta e furia sulla barca e cominciano a remare lasciandolo a terra e gridandogli “ Tu sei il Messia…cammina sulle acque!”. Forse anche per questo mi guarda sempre con un occhio storto quando ci vediamo…
Indirizzi utili
- APD NO e CAGeP
- FIPSAS Novara –Strada comunale per Nibbia N 8 Tel 0321/391281
Ufficio Caccia e Pesca al quarto piano di Corso Cavour 4 a Novara Tel 0321/378424 dalle 8.30 alle 14 e al Lunedi e Giovedi anche dalle 15.30 alle 17.30
-ASP Trecate a Trecate in Via Dante 11 Tel 0321/75957
- Enalcaccia Pesca Tiro
28100 Novara (NO) - 39, Via Fara
tel: 0321 475541
-Nuovo lago Maggiore- centro di pesca sportiva
Località Ponte Ticino
Galliate (NO) Tel 0321/862759
Negozi di Pesca
PARNISARI FRATELLI sas
28040 Lesa (NO) - 2, v. Opifici
tel: 0322 772152 - fax: 0322 76647
Strategia (s.n.c.) armeria
28041 Arona (NO) - 13, VIALE BARACCA FRANCESCO
Tel 0322 46506
Ciani Sport (s.a.s.) armi - Munizioni - Pesca
28010 Briga Novarese (NO) - 165, VIA BORGOMANERO
tel: 0322 917177
Gioria Carlo caccia Pesca E Sport Strategia (s.n.c.) armeria
28077 Prato Sesia (NO) - 24, VIA GIACOMO MATTEOTTI
tel: 0163 850200
M.a.p. Di Freddi Giovanni & Gobetti Rosangela articoli Da Pesca
28053 Castelletto Sopra Ticino (NO) - 22, VIA MARZABOTTO
tel: 0331 972528
Mora Christian Angelo articoli Sportivi Pesca
28021 Borgomanero (NO) - 113, VIA MARCONI
tel: 0322 846563
Parachini Michele pesca E' Sport
28053 Castelletto Sopra Ticino (NO) - 22, VIA VIGEVANO
tel: 0331 962220
Roberto Leso Snc Di Leso Roberto & C.
28100 Novara (NO) - 87, VIA MURATORI LUDOVICO ANTONIO
tel: 0321 469722
Boutique della Pesca
Corso della Vittoria 51
28100 Novara
G.u.n. (s.n.c.) articoli Pesca E Caccia
28100 Novara (NO) - 184/B, VIALE GIULIO CESARE
fax: 0321 461997
Triesport pesca Sportiva
28100 Novara (NO) - 80, CORSO TRIESTE
tel: 0321 691120
Turismo
Il capoluogo e l’area circostante non hanno una grande valenza turisitica anche se la grandiosa cupola di San Gaudenzio ed il Broletto meritano senz’altro una visita come l’abbazia di San Nazzaro Sesia.
Il Broletto è un interessantissimo complesso architettonico costituito da quattro edifici storici. Il palazzo del Comune risale al 1200, con un portico al piano terra sovrastato da un ampio salone per le assemblee pubbliche, o Arengo, decorato sulla facciata da un fregio pittorico con scene cavalleresche.
San Gaudenzio è il patrono della città, festeggiato ogni anno il 22 gennaio. Il suo corpo è conservato nello scurolo nel transetto destro della basilica, realizzata a partire dal 1577 su progetto di Pellegrino Pellegrini, detto il Tibaldi. All’interno è di grande interesse artistico la cappella della Natività, dove è conservato un monumentale polittico di Gaudenzio Ferrari del 1500. Per la decorazione della chiesa, con pianta a croce latina, furono chiamati i migliori pittori lombardi del tempo: dal Morazzone per la cappella della Buona Morte (la prima a destra) a Tanzio da Varallo per quella dedicata all’Angelo Custode (prima a sinistra). Sulla basilica poggia la cupola che domina la città; alta 121 metri fù realizzata da Alessandro Antonelli e completata nel 1888. In vetta alla cupola la statua del Salvatore, opera di Pietro Zucchi.Il campanile settecentesco della basilica è opera di Benedetto Alfieri.
L'abbazia di S. Nazzaro venne fondata nel 1040 per volontà del vescovo di Novara Riprando e dei suoi fratelli conti di Biandrate. Secondo la tradizione il complesso fu edificato sui resti di un precedente monastero.
Situata lungo la "via Regis" vicino alla riva sinistra del Sesia l'abbazia riuscì a sfruttare economicamente la sua posizione e ad essere un centro di ricchezza materiale e spirituale.
Tentando di invertire il processo di decadenza della vita religiosa ed economica dell'abbazia, nel XV secolo essa fu quasi completamente ricostruita e fortificata dall'abate Antonio Barbavara Il complesso è caratterizzato da linee tardo gotiche quattrocentesche. In stile romanico sono l'alta torre campanaria e il quadriportico.
I laghi hanno invece una grande vocazione turistica da per sé dove spiccano anche il San Carlone ad Arona, Isola di San Giulio nel lago d’Orta e il Santuario della madonna del Sasso.
Dal 1439 alla fine del 1700 Arona fu dominata dai Borromeo. Il Cardinale Federigo Borromeo, cugino di San Carlo, decise di dedicare al santo il colle alle spalle della loro città natale.
Così decise di far erigere 15 cappelle, dedicate alla vita di San Carlo, intorno alla colossale statua di rame e bronzo detta San Carlone. La statua, alta più di 23 m fu eseguita da Bernardo Falconi e Siro Zanelli nel 1697.
L 'Isola di San Giulio raggiungibile in pochi minuti di navigazione da Orta. L'isola ospita la splendida Basilica di San Giulio, imponente monumento romanico del novarese sempre visitabile, che custodisce affreschi di Gaudenzio Ferrari, Ambrogio Figino, Giorgio Bonola e Bernardo Monti.
Il Santuario della Madonna del Gran Sasso è una splendida costruzione barocca edificata tra il 1730 e il 1748 sopra la roccia granitica a strapiombo sul lago sottostante. Su quel luogo sorse prima una cappella dedicata alla Vergine Addolorata e poi l'attuale Santuario.
Nell'interno a croce greca è custodito un grande ciclo pittorico di Lorenzo Peracino. Sull'altare maggiore si può ammirare lo splendido dipinto del 1547 di Fermo Stella da Caravaggio raffigurante la Deposizione di Cristo.
Walter Scandaluzzi
Feeder - Ledgering
CarpFishing
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grazie walter,il tuo articolo è molto interessante e ricco di informazioni,utilissimo soprattutto a chi non pesca abitualmente nella tua zona.
RispondiEliminabeppe bosio www.sportpescaspinning.com