2.28.2010

Il cavedano

Diffuso in Europa dal Reno al fiume UraI. L'areale di distribuzione dell'ido copre l'Europa centrale ed orientale fino al bacino del fiume Lena a est. la specie è stata introdotta in Inghilterra ed in Scozia, dove si rinviene sporadicamente. L'Ido vive anche nella Penisola Scandinava, con l'eccezione del nord est della Norvegia e della Penisola di Kola. La specie è diffusa in Europa centrale dal Belgio e dal nord est della Francia fino ai fiumi del nord del Mar Nero e del Mar Caspio. Incredibilmente, durante gli anni '80, le uova dell'ido sono state importate illegalmente per posta in Nuova Zelanda. Rilasci successivi si sono verificati nel 1985 e nel 1986 probabilmente in almeno 8 e località a nord di Auckland. La varietà dorata dell'Ido diffusa in varie località degli Stati Uniti, paese dove viene allevato come pesce ornamentale.
Dell’ Ido è nota la varietà dorata da non confondere con la varietà dorata del leucisco rosso per l’occhio più scuro, meno rosso rispetto quest’ultimo.


Oh cavolo ma questo è il cugino del nostro cavedano!!!! Infatti l’ Ido e il cavedano sono gli unici rappresentati dei leuciscus in europa.
Tornando al nostro amico vi è da dire che ha rappresentato e forse rappresenta ancora il pesce più diffuso fra quelli di una certa taglia media/grossa. Stime di qualche anno fa dicevano che essi erano almeno il 30% di tutti i pesci superanti i 3 etti. Negli ultimi anni nei fiumi e torrenti della pianura padana e nei grossi laghi a subito un netto regresso per cause sconosciute od almeno differenti fra acqua e acqua. Per fortuna nel resto d’ Italia la situazione sembra migliore. Raggiungendo i 2 kg senza problemi, con una taglia media sui 400/700 gr, con punte di 4 kg nei bacini lacuali (quasi sempre femmine) rappresenta uno dei pesci favoriti dal pescatore anche se la sua difesa non è eccelsa come altri. Inoltre vive in ogni tipologia di acqua , è onnivoro è ogni tecnica si presta alla sua cattura; E quindi GRAZIE DI ESISTERE!!!

Furbo o stupido? Questa è la domanda principale che ci si pone solitamente!!!
E’ senza ombra di dubbio un attento osservatore di ciò che accade in acqua ma molte volte la sua golosità lo tradisce. Evita con astuzia, scartandola all’ ultimo istante, la rete della bilancia ed evita l’unico bigattino infilzato mangiando solo quelli di pasturazione ma ingoia l’amo senza remore se questo ha innescato un guizzante pesciolino vivo. Ingurgita tutte le esche naturali come vermi, gattos, lumachine, grilli ecc ecc
Pasturato con dovizia e per qualche giorno abbocca alle lenze a fondo e/o passata a:

1) Mais
2) Frutta dolce a piccoli pezzi compresa anguria
3) Budella di pollo (in inverno)
4) Fegatini di pollo
5) Formaggio a cubetti
6) Larva di crisalide
7) Pastarello (ovvero palline di pastura)
8) Piccole boiles
9) Bacche varie come More o sambuco

La sua leggenda di furbizia è dovuta al bigattino. E’ vero che pescando a passata evita quello innescato ma generalmente per un errore tecnico del pescatore che abbonda nella pasturazione.

Come tante volte è il caso che ci fa apparire le cose sotto un aspetto diverso. Moltissimi anni fa ero su un grosso lago con famiglia; Tirando fuori la bolognese dall’ auto ruppi la puntina e cosi mi tocco mettere una vecchia canna che avevo a fondo con una amettiera. La piccola rovescio il secchio dei bigattini e me ne resto una manciata. Pasturando sopra l’amettiera a 5-6 bigattini per volta tirai a riva 3 grossi cavedani benché la sezione dei braccioli fosse dello 0.16. La cosa mi fece rimanere perplesso… Giunsi a pensare che in effetti con esche diverse dal bigattino e più pesanti avevo già preso grossi esemplari anche collo 0.20…Era l’amo che influiva tanto sul peso complessivo di esca/amo col “cagnotto”!!!

Ma…
1) L’amo in questo peso complessivo era ininfluente o quasi con mais, grossi vermi, gatoss ecc

2) Anche col bigattino l’ ingordigia del singolo individuo inserito nel branco era più forte della diffidenza e quindi pur di arrivar prima di un altro simile mangiava anche “gianin” appesi e fermi su una amettieria!!!

Attualmente anche se pesco col “cagnotto” ove vi sono molti cavedani l’ innesco è multiplo, anche con 6-8 larve, in modo da creare un qualcosa di diverso ma sempre di commestibile che il cavedano non scambi per i bigattini in pasturazione. Insomma questi ultimi sono usati al solo scopo di far accorrere e tenere i cavedani in quel luogo. Basta fili extra fini per me!!!




A spinning abbocca con parecchie tipologie di esche e soprattutto le 3 classiche. In generale e per via sommaria posso scrivere che:

a) In acque ferme la miglior esca è il piccolo/medio minnow
b) In acque veloci con acqua caldine la fa da padrone il piccolo rotante argentato
c) L’ ondulantino è il jolly come al solito

Molte volte coi minnows ho avuto modo visualmente di vedere che attacca per rabbia o per scacciare un intruso e se il cavedano girandosi si trova improvvisamente il pesciolino artificiale il suo scatto è bruciante e rabbioso.
Nei laghi rendono ottimamente pesciolini senza paletta di color argento come le alborelle tipo il “Filibustiere” o Il “Tranviere”.


Le piccole alborelle infilzate per la bocca su ami del N 10-12 e sorrette da galleggiante invogliano gli esemplari maggiori. Capita sovente di vedere con questa tecnica il grosso galleggiante ballonzolare senza una abboccata decisa; Al ritiro della lenza state certi che l’ alborella ha la coda pizzicata e sono stati piccoli cavedani.

Abboccano anche nella pesca a mosca effettuata in tutte le versioni ma sinceramente di questa tecnica ne mastico quasi niente.

Insomma:

GRAZIE DI ESISTERE!!!



Ma esistono altre specie del genere squalius


















Walter Scandaluzzi

Nessun commento:

Posta un commento

Pescare nei laghi di Bertignano e Masserano (entrambi nella provincia di Biella)

Dal PDF (stranamente scaricabile) della provincia “” In provincia di Biella le acque gravate da vincoli particolari sono: ...