La riserva non esiste più; Ha chiuso dopo 1 anno
Essa nasce ad un'altezza approssimativa di 2.700 m s.l.m. da una serie di piccoli torrentelli nella località detta Source de la Doire (sorgente della Dora).
La moglie si dice disponibile forse pensando a chissà cosa ed il Martinet si offre di farmi vedere la riserva il giorno prima confessandomi di sapere che scrivo di pesca. Mi procura anzi alloggio e cena a Saint Pierre. La giornata del 14 maggio non è delle migliori con una pioggerellina fine ma insistente, ma le previsioni per la domenica sono buone. Il viaggio verso la valle è scorrevole e ho tempo di notare come la Dora Baltea, dove confluisce quella di Rhemes, sia povera di acqua a causa degli eccessivi prelievi idrici come mi verrà confermato successivamente.
Anche la salita verso l'alta valle mi fa storcere il naso sia come pescatore sia come semplice turista; il torrente è stato arginato in maniera Oscena, con alti muraglioni completamente verticali di massi e cemento! Per fortuna la riserva ne è coinvolta solo in minima parte. All'appuntamento alla frazione Pellaud sono in anticipo e così ho modo di ammirare con calma il piccolo, ma magnifico laghetto omonimo, a 100 metri dal torrente e soprattutto le trote presenti. Matteo arriva con un amico e mi illustra qualche cosa. Le trote immesse sia nel torrente, sia nel laghetto sono iridee e fario minimo di 500 grammi oltre a qualche salmerino.
Esistono anche delle fario stanziali di tutte le misure. Nelle risorgive sopra il laghetto si sperimenta l'allevamento fino a pochi cm di marmorate da consegnare poi al consorzio per immetterle nelle acque a più bassa quota. La riserva è divisa equamente in 2 tratti per far esercitare anche il No Kill. Vedendomi ansioso mi permette di fare qualche lancio a spinning ed un Cranck Bait di 5 cm fa subito il suo dovere allamando 2 iridee e una fario.
Cambio minnow e aggancio al moschettone uno snodato da 9 cm sempre imitante la livrea della fario come il Cranck di prima. La moglie vuole provare anche Lei stranamente… Gli lancio l'artificale e … Fario di 2 kg abbondanti!! Comunque Matteo slama il maschione puntinato, mi consegna il pass per l'indomani e ci salutiamo anche se prima ci tiene a precisare che la sua è una riserva RIVERIAN e non del Consorzio Pesca.; Beh a quel che mi risulta non è durata molto ed è ritornata al Consorzio. Con un po' di difficoltà trovo il B&B Barberi e alla consegna della stanza con annesso bagno da parte della gentil signora noto la cura verso l'ospite avendo in camera estintore, valigetta medicazioni, cioccolatini e caramelle oltre a di un mazzo di carte.
La cena all' Hotel Ristorante Saint Pierre è una vera e propria delizia per gli amanti dei sapori locali; Serviti perfettamente da una minuta e graziosa ragazza degustiamo un “qualcosa” a forma di budino ma fatto con uova e spinaci ed irrorato abbondantemente da Fontina fusa come antipasto; Crema di fave e lasagne agli aspargi come primo. Superbo lo stracotto di vitello ai funghi come secondo ed anche il dessert era della qualità delle portate precedenti. Due bicchieri del local vino “Torrette” fatto proprio nella montagna alle spalle di ben 14 gradi ci facevano passare strane idee erotiche e alle 22 a nanna sognando TROTE!
Alle 7 di mattina si era di nuovo a Pellaud e l'altitudine subito si faceva sentire costringendoci ad usare le giacche a vento. Il torrente si presentava con tutta una serie di buchette e piccole correntine con rive appena scoscese circondate da boschi in lieve pendenza; Cosa assai gradita al sottoscritto e alla moglie che tengono corporature robuste e poco fiato. Lascio in macchina i minnows e mi porto solo rotanti del n 2/3 che inizialmente danno pochi frutti pescando in discesa anche se una bella iridea si sgancia.
La limpidezza dell'acqua fa scorgere tutto alla trota che ha sempre il muso rivolto a monte. Decido così di pescare a salire quando il cervello si scalda ai primi soli, come d'altronde da manuale, ed i frutti non si fanno attendere. La stazza è quella dichiarata e solo una fariotta di un 20 cm attacca un Martin da 12 gr. Le più grosse le tengo e libero le altre. Ne aggancio anche un paio con un jig testa piombata che avevo in scatola. Altri pescatori arrivano e cosi decido di completare la quota nel laghetto.
Dopo la cattura di una grossa iridea sul kg e mezzo gli altri salmonidi decidono di seguire a distanza gli artificiali dandoci solo piccole beccatine ogni tanto. Il sole è oramai alto ed oltre ai pescatori arrivano anche normali turisti ed allora monto la bolognese, un galleggiante, innesco 2 camole e faccio divertire la consorte. Due panini, una birretta e quattro chiacchere con Matteo concludono la giornata rallegrata da uno splendido sole che fa ammirare le montagne circostanti ancora con parecchia neve. Senz'altro il luogo è incantevole ed è reso più affascinante dal laghetto con una acqua cristallina rara a vedere. Camosci li abbiamo visti muoversi. Il torrente si presta bene anche al tocco con teleregolabili anche corte diciamo sui 6 metri usando pallettoni. La taglia dei pesci è quella dichiarata .
La strada di accesso ottima per essere in montagna. Matteo mi diceva onestamente che per la pesca il periodo peggiore è quello da metà luglio a metà agosto quando la neve si scioglie abbondantemente e l'acqua è fredda e scurina anche se qualche cattura si effettua lo stesso. Un sito adatto quindi anche ai neofiti, a pescatori con famiglie al seguito, a chi volesse fare anche del turismo magari visitando il castello di St Pierre con annesso museo di scienze naturali o la città di Aosta ad appena 13 km.
Attualmente non so da chi sia gestito il posto e quindi vedere qua:
http://www.regione.vda.it/turismo/sport_eventi/sport/sport_acqua/pesca_i.asp
oppure
http://www.regione.vda.it/risorsenaturali/risorsenaturali/pesca/default_i.asp
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