2.28.2010

Pesca nel lago di Como

I laghi e specialmente quelli grandi, hanno sempre un fascino particolare ed offrono la possibilità di unire svago, relax, cultura e pesca. Cosi, mentre Voi pescherete, i vostri eventuali accompagnatori, potranno farsi una bella gita in battello o semplicemente godersi il sole, se non vogliono fare shopping nella città lariana.

Il bacino di Como offre ampie possibilità di pesca a qualsiasi genere di pescatore, novizi ed esperti trovano pesci adatti alle loro esigenze e le tecniche praticabili sono parecchie. Si và dalla semplice pesca a galleggiante alle piccole alborelle (vige regolamento speciale) alla pesca col Mort Manieè passando per quella a Molagna e Tirlindana. Queste ultime sono da farsi con la barca e non sono certo semplici da eseguire e quindi adatte ad esperti. Pochi gli scivoli d’alaggio imbarcazioni, il principale è a Tavernola fraz. di Como, nei pressi dell’uscita dell’autostrada dei laghi (A9), altri più piccoli e con problemi di parcheggio sono a Como, in zona darsena S. Agostino e ad Argegno, nelle vicinanze del lido. Dalla barca possiamo anche insidiare i coregoni con la tecnica alla sonda.


Occorre una canna denominata “cannino” generalmente in monopezzo lunga circa cm.180 con un'azione di punta e un vettino sensibilissimo su cui monteremo un mulinello con in bobina uno 0.24 come nylon. Dopo aver trovato i pesci con l’ecoscandaglio (assolutamente vietato tenerlo acceso durante la pesca) o, se non l’abbiamo altre barche ci indicheranno la zona ove si calerà la lenza, composta di un'amettiera lunga dai 4 ai 7 mt. recante un massimo di 15 ami con imitazioni di chironomi e un piombo finale sui 10 gr. Detti attrezzi sono venduti nei negozi di pesca locali. Una volta che il piombo tocca il fondo si solleva molto lentamente per 25-35 cm. per poi dopo una breve pausa ritornare giù sempre lentamente. La mangiata di codesto pesce può essere violenta od estremamente delicata e ci vuole esperienza per ferrarli tutti. Una volta agganciato il pesce bisogna recuperarlo molto lentamente perchè ha un apparato boccale molto delicato, e una volta giunto in superficie, se allamato al basso dell’amettiera, bisognerà alzare il cannino con una prolunga realizzata dai primi 2 o 3 pezzi di una vecchia canna, dove lo si innesta a baionetta con il manico, consentendo di alzarlo di qualche metro, facilitando il recupero del pesce con il guadino.
Naturalmente con la barca tutte le tecniche sono più semplificate ma anche da terra si hanno buone possibilità. Buone zone sono il lungolago di Viale Geno, dove possiamo pescare le alborelle nella bella stagione, e con la presenza di queste, persici, cavedani e qualche trota con il vivo o a spinning, mentre nel periodo degli agoni, la passeggiata di Villa Olmo fa da padrona.


Per tutta l’estate e l’inizio dell’autunno, pescando in zona del Tempio Voltiano, possiamo insidiare lucciperca, anguille e persici pescando a fondo con il pesce vivo o morto, mentre chi vuole divertirsi con le tecniche alla bolognese o all’inglese, pasturando e innescando bigattini, la diga Foranea è il luogo adatto, cavedani, pighi, scardole, triotti, gardon, ecc., sono i diretti interessati.



Parlando ora di tecniche, possiamo dire che agendo a spinning con canna da 240-270 cm , mulinello N 2500 con in bobina uno 0.22 potremo insidiare persici reali, sandre e cavedani. Per questi ultimi sono ideali minnows di tutti i tipi fino anche a 9 cm di lunghezza data la taglia extra che il ciprinide raggiunge nei grandi laghi.


Oltre ai pesciolini finti, per la sandra, possiamo agire con i siliconici a forma di pesce con la coda piatta, agendo molto lentamente sul fondo quasi facessimo Mort Manieè. Il persico reale non rifiuta i rotanti, e, ricordiamo la vecchia tattica da effettuare sui fondali di sabbia o ghiaia fine, si lasci adagiare l’artificiale sul fondo e lo si faccia partire di scatto provocando una nuvoletta. Il “tigrato” avrà l’impressione che un piccolo pesciolino sia partito e scatterà sul cucchiaino. Tutti questi predatori sono certamente insidiabili anche col pesce vivo avendo cura di cambiare la dimensione dello stesso a seconda della specie che vogliamo insidiare. Le tecniche sono molte ma tutte di facile applicazione. Piombo a fondo di tipo allungato o bombarda e terminale di 1/1.5 metri col pesciolino attaccato, ogni tanto si sposta se non avviene l’abboccata, oppure, con galleggiante di buona portata non tarato completamente e cioè che regga il peso del pesciolino terminale. Per i persici reali è in voga uno strano sistema che prevede l’uso di un’amettiera detta scoubidou, con piccoli ami avvolti di un tubettino di plastica colorata, che agganciando un piombo terminale, con o senza adeguato galleggiante, viene lanciata in mezzo al branco d’alborelle. Con vento il tutto si agiterà da solo altrimenti dovremo muovere noi. Le alborelle abboccano agli “scoubidou” ed invece di recuperarle subito le si lascia in zona per vedere se qualche persico ingoia il tutto.


Per gli Agoni a Como si usa il solito sistema della speciale camolera, con piombo fisso a oliva e l’amettiera terminale. Fare attenzione a fermare il filo sul mulinello con l’indice per far distendere il tutto ed evitare ingarbugli. Non è possibile scrivendo di pesca a Como non citare il Sig. Roberto Cantaluppi detto “Ropino” che è stato forse il primo ad aver introdotto in Italia le tecniche della “Pesca alla sonda” per la pesca con la canna del coregone, e il sistema Drachkovitch comunemente chiamato “Mort Manieè”, per la pesca dei predatori con il pesce morto manovrato, diffondendole ancora oggi attraverso il Coregonia Club, con corsi e manifestazioni. Tra le specie ittiche, va segnalata la presenza di trote (anche se le vere lacustri sono quasi un ricordo), e ultimamente in base alle stagioni si pescano i salmerini con la tecnica alla sonda.


Curiosità:

Il Coregone Lavarello (Coregonus lavaretus), è una specie ibrida di altri coregoni ed esattamente: Wartmanni coeruleus ,Schinzii e Maraena , che fu introdotto nella metà del 1800 dalla Svizzera. Esso raggiunge taglie ragguardevoli e questo costituiva un problema per le massaie locali dell’ epoca e cosi, dal lago di Neuchâtel nella vicina Svizzera, fu introdotto il Coregone Bondella (Coregonus macrophthalmus) che oltre ad accrescere più velocemente ha una taglia minore più adatta ad essere cucinata e servito come porzione singola.

IL TESSERINO SEGNAPESCI

Il tesserino provinciale segnapesci è obbligatorio per la pesca nei torrenti e per la pesca ai coregoni con l’amettiera. In provincia di Como si può pescare con il tesserino rilasciato dalla Provincia di Lecco e viceversa.
Il tesserino ha una doppia finalità: facilitare il controllo del limite massimo di catture (per trote e coregoni 6 capi complessivi al giorno) e tenere sotto controllo l’andamento annuale del pescato.I tesserini segnapesci sono rilasciati gratuitamente e possono essere ritirati: vedere

Provincia di Como

LIMITAZIONI RIGUARDANTI LA PESCA DELL’ ALBORELLA

La pesca delle alborelle è permessa, esclusivamente nel lago di Como solo il giovedì, il sabato e la domenica, con le seguenti eccezioni:
· i minori di anni 13 possono catturare le alborelle in tutti i giorni della settimana; -
· la cattura di alborelle da usare come esca nella pesca “con il vivo” è ammesso in tutti i giorni della settimana, con l’obbligo di mantenere le alborelle vive in adeguati contenitori e con il limite massimo di 20 esemplari al giorno per pescatore. Durante il periodo di divieto di pesca dell'alborella non è permessa alcuna detenzione delle alborelle catturate, ma solo l'immediato utilizzo delle medesime con esca.
Ciascun pescatore può usare una sola canna da pesca, armata con un solo amo. E’ vietata la pasturazione. E’ consentito l’uso dello scoubidou per la pesca del pesce persico “con il vivo.

Licenza di pesca:
Il bacino antistante la città di Como, è denominato “Riserva Celesia”, si tratta di acque con diritti esclusivi di pesca, zona F.I.P.S., nelle quali la pesca è consentita con l’apposita tessera federale e naturalmente la licenza governativa



Info: -Provincia di Como - ufficio pesca - Via Sirtori 3 Como
tel 031 230111 031 570200 031 230334
Provincia di Como

Negozi:
-COMO: “L’Esca” via Lega Insurrezionale 24 Tel 031 3372193
-COMO: “Ropino” – via Asiago 25/b Tel 031 340979

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Walter Scandaluzzi

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