Articolo di
Marco Altamura e fotografie di Marco Altamura e Walter Scandaluzzi colla collaborazione fotografica di Luca Ragno il “Selvatico”.
Prefazione di Walter Scandaluzzi
Chi sono io? Satana e Gesù allo stesso tempo!!! Temuto dai malandrini della pesca ai tempi dei forum e amato dagli altri (che però in faccia cioè pubblicamente non lo dicevano ma mi mandavano messaggi). Essendo addentrato nel mondo della pesca come collaboratore delle riviste dell' Olimpia e consigliere fondatore del CAGeP e della prima legislazione [Coordinamento Associazioni Gestionali Piscatorie...ora in pratica Fishing Tour (www.apd.no.it)] conoscevo o intuivo vari intralazzi*** e in internet li dicevo mentre logicamente sulle riviste mi limitavo dato che 4 soldi me li davano. Due interviste fatte a me potete leggerle ai link :http://pescambiente.blogspot.it/2015/06/pescare-il-cavedano-originante-la-specie.html e http://pescambiente.blogspot.it/2011/04/12-pesca-intervista-12-pesca.html. La collaborazione colle riviste termino ad agosto 2018 credo grazie a Gionata Paolicchi [( direttore di PescareOnline)ed allora semplice fotografo della rivista PESCARE)]con cui ebbi un rapporto di amore/odio che attualmente è di indifferenza. Gli devo dire proprio GRAZIE visto che io quei pochi soldi (40 euro a pagina ingombro cioè testo + foto)
per un incasso annuo (negli ultimi anni di 2000/2500 euro )che mi pagavano a malapena le spese di pesca per testare nuovi spot. L' Olimpia nel 2009 falli' e altri collaboratori (non sò Marco)aspettano ancora migliaia di euro...magari arriva giù xxx ed invece di moltiplicare pane e pesci moltiplica solo i pani e li fà diventare "sghei".
Luca detto "Selvatico" lo conoscei attraverso i forum e me lo portai, naturalmente agratis in Carinzia a pescare nelle riserve di Adriano Gargantini e poi appena possiamo ci vediamo ancora.
Ama i bacini alpini e le acque di montagna anche non disdegna il Verbano che è sotto i suoi piedi.
Marco non lo conosco di persona ma è senza ombra di dubbio un gran spinnofilo e prima o poi qualche uscita la faremo assieme. Della sua fama ero noto ma lo conobbi solo in FB e gli pubblico volentieri vari suoi articoli.
"Selvatico" è un personaggio strano (in positivo) delle volte. Lavora ed abita a Verbania Trobaso in una concessionaria FIAT e pesca nelle pause pranzo e cosi' mi manda foto delle sue prede vestito colla "muda" cioè col vestito bello....compreso una lacustre di 12 kg presa da un suo amico professionista più i lucci che prende...ah ah ah
***Mai nascosto che andavo in Austria (www.adrianogargantini.it)con famiglia e/o amici avendo vitto, alloggio e permessi riserve gratis...solo che i 1200 km di spese automobilistiche li mettevamo noi. Chi ci guadagnava? Noi o Lui colla veritiera pubblicità che gli facevo??
E’
da molto tempo che avevo in mente di regalare un doveroso tributo al lago
Maggiore piemontese e al Comprensorio del
Verbano-Cusio- Ossola ; in questi territori infatti ho trascorso i miei
momenti legati alla pesca più belli degli ultimi quarant’anni . La zona del
lago Maggiore , oltre allo stesso bacino prealpino , è caratterizzata da un
fitto reticolo di corsi d’acqua e bacini lacustri di grande importanza dal
punto di vista squisitamente alieutico : oltre a tutta la sponda occidentale
del Verbano che parte da Sesto Calende fino ad arrivare al confine svizzero in
località Brissago , esistono una serie di corsi d’acqua facenti parte del
V.C.O. ( Verbano-Cusio-Ossola )
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Torrente San Bernardino-Riserva gli ultimi Km) |
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Cattura di Walter nel San Bernardino |
e costituenti la bellissima Val d’Ossola che
assumono una grande rilevanza ai fini della pesca sportiva e con una grande
tradizione piscatoria alle spalle . Il corso d’acqua principale della valle è
il Toce dove da tempo immemore dimora l’unica trota autoctona ed endemica della
valle , la trota marmorata ,
unitamente a splendidi esemplari di trota lacustre
risalenti dal vicino lago Maggiore . La valle principale annovera molte valli
laterali che con i loro torrenti tributari rappresentano un vero e proprio paradiso
per il pescatore sia che pratichi la pesca con esche naturali che a spinning o
a mosca . Non posso non citare l’Ovesca , il Melezzo occidentale (quello orientale è un rigagnolo che si vede per dei km salendo in Val Vigezzo)
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Melezzo Occidentale |
,
l’Anza, il San Bernardino e il San Giovanni e i laghi alpini quali il lago
Devero , il lago Larecchio , il lago di Antrona , il lago di Cheggio , il lago
Castel , il lago di Campiccioli , il
piccolo bacino di Verampio ed il lago di Morasco che con la sua cascata da
origine al fiume Toce . Inoltre altri due incantevoli specchi d’acqua trovano
uno spazio preminente per il pescasportivo : il lago di Mergozzo ed il Cusio
meglio conosciuto come lago d’Orta . Visto la mia lunga frequentazione della
zona , è superfluo sottolineare che ho avuto modo di immergere la mia lenza in
tutte queste splendide e pescose acque traendone ricordi scolpiti nella mente
legati a importanti catture e al godimento regalatomi da una natura ancora
abbastanza rispettata . Per una trattazione che rispetti l’ordine geografico ed
orografico della zona , inizierò con il parlare della pesca sui grandi laghi
prealpini appartenenti a questo comprensorio ; per quel che riguarda il Verbano
, le località da me più frequentate coincidono con gli abitati delle maggiori
città rivierasche del versante piemontese : quindi Castelletto , Arona , Meina
, Lesa , Belgirate , Stresa , Baveno , Verbania , Ghiffa , Cannero e Cannobio .
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Cavedano alla foce del San Giovanni a spinning |
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Isolino San Giovanni di proprietà esclusiva della famiglia Borromeo come molte cose attorno al lago |
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Isola Maggiore |
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Cannobio |
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Altro cavedano del Verbano |
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Aggiungi didascalia |
La curiosità dei Castelli di Cannero è che la rocca Vitaliana fu costruita sulle rovine di un'altra fortificazione di cui ora non esiste traccia detta il "Castello della Malpaga" cioè una fortificazione utilizzata sin dai primianni del quattrocento come rifugio della potente e crudele famiglia dei Mazzarditi che erano cinque fratelli malavitosi che tra il 1403 ed il 1404 saccheggiarono l'alto Lago Maggiore. Questo fino a quando i Visconti cinsero d'assedio la roccaforte, costringendo i banditi alla resa per fame e radendo al suolo l'antico castello.
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Isola dei briganti a Cannero.
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Mete turistiche di grande livello più apprezzate dagli stranieri che dagli
italiani con al suo interno le isole Borromee (Isola Madre, isola dei
pescatori, isola maggiore, isolino San Giovanni e ruderi di un castello abitato
da briganti a Cannero). La fauna ittica presente è rappresentata da specie
ciprinicole quali scardole , cavedani ( sempre meno ) , gli alloctoni gardons
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14 KG di gardon donati a gente su una barca che mi avevano detto sarebbero andati alla menza dei poveri....boh |
e
acerine , carpe , tinche, qualche raro pigo ( una volta il Verbano vantava una
popolazione invidiabile di tali ciprinidi ! Notizia avute dal mio amico Walter
che mi diceva che fino a 3 anni fa circa si catturavano pighi nel naviglio
grande (che esce dal Ticino ) a Turbigo
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Naviglio grande a Turbigo |
in discreta quantità…(misteri della pesca) ) ,
triotti ( pochi ) ed alborelle , per decenni un anello fondamentale della
catena alimentare dell’intero ecosistema lacustre ed ora purtroppo relegate a
sparuti banchi tanto da far notizia l’avvistamento di uno di questi . Vi è da citare la presenza di grosse carpe e tinche e di anguille.
Negli
anni ’70 e soprattutto ’80 si è fatto scempio di questi simpatici ed utili
ciprinidi saccheggiando il lago con speciali reti chiamate “bedine” che
prelevavano enormi quantità di questo pesce per produrre mangimi a scopo alimentare
per gli allevamenti d’oltralpe . Le “Bedine” sono reti dispostea cerchio e provviste di galleggianti. Quando vengono calate in acqua si recuperano i lembi inferiori in modo tale da formare un catino sollevato dal fondo che successivamente viene issato sulla barca.
Il risultato è che oggi ci troviamo a pescare
in un ambiente quasi privo di massa stabulante , vero “combustibile” biologico
per il buon funzionamento dell’intero ecosistema .
Tralasciando le note tristi
e volendo rimanere estranei a sterili polemiche , torno ad elencare le specie
di pesci da me preferite e insidiate : la schiera dei pesci predatori è ben
rappresentata in questa ampia porzione di lago Maggiore , e così si spazia dai
sempre divertenti ed astuti cavedani , ai persici reali , al luccio presente
nelle due specie autoctono ed alloctono ( northern pike ) , alle sempre più
rare bottatrici (https://www.youtube.com/watch?v=2IEAXwAV7mE),
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Il solito "Selvatico" |
alle pregiate
trote lacustri , agli altrettanto pregiati coregoni ed agoni
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Coregoni |
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Agone a Pella di un collega di lavoro di Walter |
(attaccano
i mini-rotanti !!! ) , per giungere alla schiera degli alloctoni black bass ,
lucioperca ed ultimamente anche siluro
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Ingo il "messicano" |
. Da sempre pratico lo spinning da riva
senza l’ausilio di ecoscandaglio o altre simili diavolerie , pertanto rivendico
le mie catture con ancora più malcelato orgoglio e soddisfazione . Sul Maggiore prediligo insidiare in primavera
la mia amata trota lacustre con l’uso di minnow lipless ( senza paletta
direzionale ) , persici reali , lucci e lucioperca dal mese di giugno , e black
bass durante l’estate e l’autunno . Per più di trent’anni ho frequentato il
magnifico bacino di Mergozzo , vera perla posta ai piedi dell’Ossola ed incastonata tra il fiume Toce ed il monte Orfano
; questo non è un lago di quantità , ma è uno
spot che può regalare la cattura della vita . Fanno bella mostra in casa mia le
foto di grossi black bass dai due ai tre
chilogrammi, lucci “over 100” ,
trote di lago di alcuni chilogrammi , persici
reali “extra large” e lucioperca oltre i cinque chilogrammi tutti catturati a
spinning in questo lago che tendenzialmente annovera le stesse specie ittiche
del Verbano ( una volta i due laghi facevano parte di un unico grande bacino
.Vi sono anche splendidi salmerino autoctoni. Oggi un canale li collega
garantendo il passaggio di pesce dal Maggiore al Mergozzo dove la fauna ittica
trova una migliore qualità delle acque : qualche anno fa alcuni prelievi idrici
hanno evidenziato uno stato fisico-chimico simile a quello del secondo
dopoguerra ) .
Da alcuni anni la F.i.p.s.a.s ha abbandonato la tutela di queste
acque che sono del comune come diritto esclusivo di pesca che li fà gestire dalla locale Associazione Pescatori con
tanto di Incubatoio in loco con presidente Ruggero Nibbio proprietario dell’
Hotel 2 Palme (Chiuso nella brutta stagione) dove si mangia divinamente piatti
come il risotto giallo al persico reale, ravioli al Lucioperca, coregone e/o
salmerino a prezzi leggermente superiori di quelli che vi fanno in una
pizzeria(http://www.hotelduepalme.it/)
e con la possibilità di alloggiare, mangiare dentro o sul terrazzo in riva al
lago e prendere il sole e/o fare il bagno nel prato privato dell’ Hotel visto che le acque sono
classificate fra le migliori in Italia ed è vietata la barca con motore a
scoppio..
L’ incubatorio produce circa 2 milioni di piccoli coregoni e un
15.000 trotelle ed è gestito direttamente dai pescatori.
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Vasi Zug |
A metà luglio gli
aderenti all’ associazione organizzano una pesciolata ove affluiscono migliaia
di persone e sempre senza ricevere nessun euro. Nel 2015 ho fatto pure Walter l'annuale e quella di socio (70 euro in tutto) consapevole di prendere poco ma convinto di fare del bene alla pesca.
Altro grande
bacino presente in zona è il Cusio o lago d’Orta
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Nigoglia |
che dai primi anni ’90 è
risorto a nuova vita grazie ad un’operazione di “liming” condotta dall’Istituto
Italiano di Idrobiologia Verbanese e dal
CNR che sulla base degli esempi dei laghi nordici inquinati dalle piogge acide
, sono intervenuti immettendo diverse tonnellate di bicarbonato di sodio per
addolcirne le acque rese inadatte alla vita dalla locale industria galvanica (principalmente
rubinetterie ) che scaricava in lago reflui tossici per l’ittiofauna .
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Cavedano a Pella |
Prima si
faceva qualche cattura solo allo sbocco nel lago dei piccoli affluenti come mi
ha detto il mio amico Michele Marziani collaboratore prima delle riviste Olimpia
(come me e Walter) e poi scrittore di successo con parecchi libri romanzati dedicati
alla pesca(http://www.michelemarziani.org/)
e che ha vissuto molti anni della sua giovinezza a qualche Km dal lago. I primi benefici effetti si sono visti con il
progressivo aumento delle specie ittiche originarie immesse allo stadio
giovanile e caratterizzate da un velocissimo accrescimento ; in primis sono
stati i persici reali a comparire massicciamente nel Cusio ,
seguiti poi da
tutte le altre specie ittiche compresi i pregiati salmonidi emissrio ' unica acqua che scorre verso monte immettersi poi nello Strona poco dopo che si chiama Nigoglia.
. Su questo lago mi reco spesso in primavera
dopo la data di apertura alla pesca della trota e del luccio e pratico uno
spinning medio rivolto a queste due specie citate , salmonidi ed esocidi .
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Marco con un luccio che, posso sbagliarmi, è del lago di Mergozzo |
catture non sono mai copiose , ma anche qui come nel Mergozzo non è impossibile
imbattersi in qualche “gigante” della specie. Essendo in 2 provincie ci sarebbero da fare 2 regolamenti ma una delle cose positive politicamente è stata di farne uno solo che potete leggere al link:http://www.provincia.novara.it/Pesca/Regolamenti/LagoOrta.pdf
Poi lo spinning in
acque correnti dove sicuramente la parte del leone la fa il magnifico fiume
Toce con le sue acque di color verde smeraldo ;
purtroppo negli anni anche qui
le cose sono notevolmente peggiorate anche se , armandosi di buona volontà e di
buone gambe , qualche cattura degna di nota si può ancora realizzare ;
personalmente sono solito frequentare il medio-basso corso di questo selvaggio
fiume perché prediligo la cattura di trote lacustri , le quali sono in grado di
risalire fino circa alla diga in località Prata dove trovano un ostacolo insormontabile
per la loro indole di indomite viaggiatrici . Nel tratto più alto, verso Verampio, vi sono anche temoli.
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Temolo |
Sia in questo tratto che nel
resto del suo corso , il Toce può regalare splendidi esemplari di trota marmorata
, autentico endemismo degli affluenti di sinistra del Po, denominata qui
semplicemente “trutta” come a significare l’unico tipo di salmonide degno di
portare questo nome .
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6500 gr nel Toce |
Qualche “grigia” la si può trovare fino alle sorgenti in
Val Formazza , e i colori e le screziature di questo unico salmonide sono
strabilianti .
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Cascata del Toce (aperta solo in agosto) |
Sul Toce utilizzo grossi e pesanti rotanti e minnow lipless fino
a trenta grammi di peso perché qui è di fondamentale importanza nell’azione di
pesca rimanere il più a lungo possibile in prossimità del fondo . C’è poi tutta
una serie di torrenti tributari del Toce e piccoli riali
che ospitano le stesse specie del
fiume principale con una preponderanza di trote fario anche “pronta-pesca”
gestite nei tratti turistici ; questa a mio parere non è una buona cosa ai fini
di mantenere il ceppo originario di trota marmorata del Toce , in quanto queste
fario provenienti da vari e dubbi allevamenti , posseggono geni di tipo
“atlantico “ che ibridandosi con le ruspanti marmorate ne inquinano il prezioso
patrimonio genetico. Sarebbe auspicabile
in questi tratti l’immissione di trote iridee che essendo nelle nostre acque
del tutto sterili , non sono in grado di accoppiarsi con la fauna ittica del
posto , comprese le rarissime fario di ceppo mediterraneo . Due esempi in
questo senso sono rappresentati dal tratto terminale del torrente Ovesca
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OVESCA |
e dal
torrente Cannobino interessati periodicamente da massicce immissioni di trote
fario e salmerini di fonte . Una citazione la meritano anche il torrente Anza
che scende da Macugnaga , il torrente Melezzo originario della “Valle dei
Pittori” e dal torrente Bogna che da il nome alla Val Bognanco . In questi
affluenti si possono catturare principalmente trote fario ma anche iridee e
qualche rara marmorata di risalita dal Toce e sono tutti affrontabili a
spinning prediligendo l’uso di rotanti
classici , piccoli minnow e shads siliconici montati su ami di tipo “aberdeen”
con testina in tungsteno . Infine , per dare completezza a questa rapida
trattazione , vi sono i bacini alpini sia naturali che generati da dighe che
rappresentano una valida alternativa per chi vuole praticare la pesca in un
ambiente salutare e fresco
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Salmerini di Selvatico & Soci in un lago di mongna |
: in quest’ottica vanno segnalati il lago di Antrona
nell’omonima valle , il lago di Cheggio , il lago di Campiccioli , il lago
Devero, il lago Larecchio , il lago
Castel ed il lago di Morasco .
Citerei anche la piana di Verampio dove il fiume
Toce si allarga a creare un piccolo bacino naturale . In tutte queste acque
montane possiamo trovare una vasta popolazione di salmonidi : dalle fario alle
iridee , dalle marmorate ai salmerini sia di fonte che alpini , fino alle trote
canadesi del lago Castel immesse alcuni anni orsono e divenute di dimensioni
ragguardevoli . Le catture in foto testimoniano il bottino di Luca detto “Selvatico”
con suoi amici in un lago alpino. A
parte quest’ultimo lago dove sarebbe auspicabile un’attrezzatura medio-pesante
nell’eventualità di catturare queste trote canadesi , nel resto dei laghi
citati utilizzo canne da mt. 2,40 con azione medium-fast con mulinello taglia
4000 caricato con un trecciato spessore mm 0,14 ed un terminale in fluorocarbon
spessore mm 0,22 considerando l’estrema trasparenza delle acque . Come
artificiali vanno bene gli ondulanti dalla forma affusolata del peso intorno ai
venti grammi con livrea oro e argento e
, soprattutto , l’utilizzo di artificiali siliconici imitanti piccoli pesci
montati
sempre su ami di tipo “aberdeen” con cone-heads in tungsteno. Durante le lunghe serate estive rende molto anche la pesca a coda di topo . Ogni tanto in questi grossi laghi esce la sorpresa soto forma di tinca
o carpa che si lasciano insidiare specialmente dai siliconici .piacevolissime giornate praticando il nostro sport
preferito con le concrete possibilità di effettuare catture importanti e di
qualità ; i grandi pericoli per la salvaguardia di questi ultimi santuari
naturalistici sono quelli che dagli anni duemila in poi ci hanno reso le cose
difficili : per i laghi prealpini sicuramente la pesca professionale con un
livello di prelievi eccessivo , le progressive ed inarrestabili migrazioni di
uccelli ittiofagi come cormorani , svassi ed aironi
ed infine il grado di
inquinamento sia organico che chimico delle acque che determina un progressivo
stato di eutrofizzazione a danno specialmente dei primi anelli della catena
alimentare ( zooplancton e fitoplancton ) . Non tralascerei nemmeno lo scarso
senso civico dei fruitori di questo ecosistema che talvolta non danno il giusto
peso alle conseguenze dei loro gesti
sconsiderati ( abbandono di rifiuti , inquinamento termico di chi tratta le
acque a scopo idroelettrico , eccessivo prelievo a scopo irriguo , ecc …). Per
quel che riguarda le acque correnti ed in genere le acque montane , assistiamo
ad un ancora purtroppo timido tentativo di salvaguardare gli endemismi più
preziosi delle nostre acque come la trota marmorata , la trota fario di ceppo
mediterraneo e la trota lacustre ; le acque del Comprensorio V.C.O. si stanno
muovendo in questa direzione e la speranza è che come avvenuto per la rinascita
del lago d’Orta , si possano in tempi ragionevoli apprezzarne i risultati .
Ricordo che il regolamento del lago Maggiore è stilato dalla Convenzione Italo
Elvetica che potete leggere al link: http://www.cispp.org/
Melezzo orientale
Melezzo
occidentale
Lago di Mergozzo
Intervista al
presidente dei pescatori di Mergozzo Ruggero Nibbio
Video Lago
Maggiore
Isolino San
Giovanni a Verbania Pallanza
Credo che portate la moglie a prendere il sole (magari a Mergozz) e Voi andate a pesca avrà poco da dire...
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