10.15.2016

Pesca a spinning oltre ogni limite



Oltre il limite
Articolo e fotografie di Marco Altamura

Tutti gli esseri umani hanno la necessità di porsi dei traguardi da raggiungere per far fronte alle difficoltà della vita e , in quest’ottica , anche il sottoscritto non fa certo eccezione ; nella pesca come nella vita sento impellente il bisogno di raggiungere le mie mete e di spostare sempre più in alto l’asticella per garantirmi gli obiettivi prefissati . Se a ciò aggiungiamo il fatto che anche nella pesca a volte cerco di complicarmi le situazioni per trarne maggior soddisfazione , il cerchio si chiude senza una logica apparente . Ma solo apparente perché questa “forma mentis” negli anni mi ha aiutato non poco a soddisfare la mia voglia di crescere e credo che finché questo modo di pensare rimarrà vivo in me avrò la concreta possibilità di imparare sempre nuove cose .
Fin da quando anni fa ho iniziato la mia carriera di testimonial per varie aziende del settore “spinning”, ho applicato questa mia filosofia  in questo che per me più che un lavoro è stato ed è tutt’ora un vero e proprio divertimento . Non mi sono mai fidato dei proclami più o meno roboanti delle Aziende che descrivono i loro prodotti come il massimo presente sul mercato , ma ho voluto toccare con mano le reali potenzialità di ciò che rappresentavo per essere sicuro di abbinare al mio nome un prodotto di qualità e non solo una trovata pubblicitaria o una moda del momento . Da due anni a questa parte , da quando cioè collaboro con “Rapture” di Trabucco,
  ho adottato lo stesso metodo di giudizio ed ho avuto l’opportunità di conoscere una realtà dinamica ed in continua crescita che propone materiali di grande qualità a prezzi veramente competitivi se paragonati ai principali competitors americani e nipponici. Così una volta affidatomi i materiali da testare , non mi sono accontentato di conoscerne le caratteristiche tecniche e prestazionali , ma ho voluto condurre i miei test portandoli ai limiti di utilizzo e, talvolta , anche oltre . E’ esattamente ciò che ho fatto con un attrezzo da me molto apprezzato come la canna da spinning da Mt. 2,44 in due sezioni e con range di lancio 3/15 gr. denominata Delsol
; si tratta di una canna con azione dichiarata di tipo MF (medium/fast ) e pertanto adatta ad uno spinning leggero in lago alla ricerca principalmente di persici reali e cavedani

o in laghetto in cerca di trote . Non potevo certo lasciarmi sfuggire la ghiotta occasione di portare questa canna al limite insidiando lucci e lucioperca in ambiente lacustre . Approfittando del periodo propizio quale è l’inizio d’autunno quando cioè tutti i predatori sono al massimo dell’attività , ho organizzato alcune uscite sul “mio” lago Maggiore dove conosco gli spot più proficui e le tecniche adeguate per ingannare qualche bel predatore e , soprattutto , per mettere a dura prova la resistenza della Delsol . Il lago , a causa della quasi assenza di precipitazioni degli ultimi due mesi , si presenta con livelli molto bassi e questo stato del Verbano  coincide da sempre con copiose catture sia in termini di numero che in taglia del pescato . Come primo approccio scelgo una spiaggia che con i livelli normali risulta irraggiungibile anche con l’uso dei waders e che viceversa ora è pescabile in modo ottimale ;
opto come inizio per l’utilizzo di un Super Dexter , minnow dall’assetto affondante che con i suoi undici centimetri di lunghezza e soprattutto con i suoi 32 gr. di peso mettono a durissima prova la corretta azione della canna sia in fase di lancio che di un corretto recupero dell’artificiale
. L’alta criticità del test piano piano lascia il posto alla consapevolezza di poter osare grazie ad un grezzo che , come invece avviene nella maggioranza dei casi , non è sovrastimato in materia di potenza di lancio ma semmai il contrario ! La Delsol mostra di essere perfettamente in grado di gestire la gravosa situazione e così, positivamente impressionato , inizio a sondare la porzione di lago antistante . Dopo il lancio lascio scendere l’artificiale verso il fondale che qui è profondo circa quattro metri , ed inizio una serie di recuperi lenti inframmezzati da colpetti di cimino per far “spanciare” il Super Dexter che così emana accattivanti bagliori ; la livrea che ho a disposizione è la Super Dexter, molto naturale , che imita il pesce foraggio presente in loco come gardons e piccoli cavedani . Se abbocca qualcuno grosso di cavedano è il benvenuto!!!I
primi tentativi sono infruttuosi e così decido di forzare un po’ il lancio cercando di raggiungere una maggiore distanza da riva ; la canna sopporta bene e , finalmente , durante uno di questi recuperi percepisco in canna l’inconfondibile attacco dell’esocide : ferro prontamente e la Delsol si incurva fin quasi all’impugnatura , regalandomi attimi di puro godimento . Il combattimento dura un po’ più del dovuto considerando il fatto che il pesce , pur non essendo un gigante della specie , è pur sempre un luccio di circa tre chilogrammi che prima di arrendersi ce la mette tutta per complicarmi la vita e il terminale è di spessore mm 0,22 . Una volta salpato lo fotografo velocemente e lo lascio ritornare nel suo ambiente .
La prima situazione “border line” è stata abbondantemente superata e quindi cambio artificiale per ricercare altre condizioni che possano mettere in difficoltà il combo ( alla canna ho abbinato il mulinello SX-1 taglia 2000 sul quale ho imbobinato del trecciato di spessore mm 0,12 con un finale in fluorocarbon spessore mm 0,22 ) .
Scelgo tra le varie possibilità uno spinnerbait e precisamente il Windex Sniper Single Blade da mezza oncia ( 14 gr.)  al quale ho aggiunto un trailer-hook per mettermi al riparo da eventuali attacchi “corti” .
Ho a disposizione la finitura Special White che ben si addice ad acque trasparenti quali sono quelle del lago Maggiore . Mi sposto di qualche centinaio di metri lungo la sponda fino a raggiungere una stazione dove i battelli di linea fanno scalo la mattina e la sera ; qui alcuni pali di attracco creano luoghi ideali per i predatori intenti a tendere agguati alla minutaglia presente in loco
. Riesco ad interessare solo un black bass che insegue pigramente il mio spinner fino a riva per poi fare dietro front e scomparire di nuovo nelle profondità del lago . Continuando a pescare giungo nei pressi di un piccolo porto dove i  pesci-foraggio trovano riparo dai venti periodici e dalle intemperie ; sulla carta dunque un luogo ideale per trovarvi qualche bel luccio . Lancio parallelamente alla riva , faccio affondare il mio spinner ed infine attuo un recupero che i bassmen chiamano “slow rolling” e che nella realtà permette all’artificiale di procedere lentamente tra le asperità del fondo;  all’inizio dell’autunno , con il progressivo abbassarsi della temperatura dell’acqua , il luccio predilige cacciare prede più “facili” tralasciando le sfuriate e i veloci inseguimenti che caratterizzano il suo modo di cacciare nella stagione calda . I bagliori emessi dalla pala di tipo “willow leaf” dello Sniper Blade rendono molto accattivante l’insidia che in uno dei lanci successivi viene attaccata ferocemente da un luccio di piccole dimensioni , stimato intorno al chilogrammo e mezzo di peso ; anche in questo caso il combattimento è entusiasmante grazie all’attrezzatura che ne amplifica le sensazioni .
Veloce foto e poi via di nuovo in acqua . Sono giunte ormai le ore diciannove , decido di riporre l’attrezzatura e con l’auto faccio ritorno a casa ; durante il tragitto di ritorno ,  percorrendo la statale che costeggia il lago , vedo un piccolo assembramento di gente intente a guardare attentamente ed in modo concitato in acqua . Riconosco due amici e decido di accostare per sincerarmi sull’accaduto ; subito mi viene detto che vicino alla riva è stato avvistato un pesce siluro di notevoli dimensioni e che loro , essendo intenti ad insidiare persici reali con artificiali piccoli , non sarebbero stati in grado di provarne la cattura perché dotati di attrezzature estremamente sottodimensionate . In men che non si dica corro al bagagliaio della mia auto e tra me e me ripeto che non ci sarebbe stata occasione più propizia per testare i miei materiali : il tempo di annodare un terminale più robusto dello spessore mm 0,30 e di prelevare dalla mia tackle box il minnow Super Dexter e subito mi ritrovo anch’io a scrutare l’acqua in cerca di quel grosso pesce . Finalmente , intento a cacciare i pesci del sottoriva , si mostra in tutta la sua possanza e immediatamente , più per istinto che per ragionamento , lancio il mio minnow nelle vicinanze ; lo faccio affondare e subito inizio un recupero sincopato fatto di continui colpetti di cimino per dare un aspetto il più veritiero possibile alla mia insidia . Non ho neppure il tempo di ragionare che una botta tremenda mi riporta alla realtà : ho in canna un pesce di circa un metro e mezzo che tira come un treno con relativi vagoni e non vuole cedere alla mia trazione ; allento subito la frizione micrometrica del mulinello per evitare rotture e constato di come la mia povera Delsol sia incurvata fino all’impugnatura sotto i colpi poderosi del glanide . Il pesce nel divincolarsi viene in superficie lasciando me e le persone presenti all’evento del tutto attoniti ; si sente solo lo stridio della frizione dell’SX-1 che svolge il suo lavoro a meraviglia ! Cerco di non pensare in negativo e , per quanto mi è possibile , forzo il pesce fuori da una zona che presenta diverse piante acquatiche ; inoltre la mia posizione è sopraelevata rispetto alla superficie dell’acqua e , se da una parte mi facilita la visuale , dall’altra mina ulteriormente le possibilità di successo in quanto l’angolo acuto descritto dal trecciato rispetto l’artificiale amplifica la già esuberante reazione del grosso pesce . Non sono in grado di determinare quanto tempo passi in realtà in questa situazione , ma improvvisamente mi ritrovo con il filo allentato e l’artificiale che letteralmente schizza fuori dall’acqua : si è slamato proprio quando il combattimento iniziava a volgere a mio favore . Disdetta ! La delusione fa breccia negli animi dei presenti e soprattutto in me anche se posso ritenermi soddisfatto di aver tenuto testa ad un pesce “extra large” con un’attrezzatura largamente sottodimensionata . In fondo quello che cercavo l’ho avuto ma dopo un simile smacco ho bisogno di un’immediata rivalsa ; è giunta l’ora di cena ma , tacendo con gli amici le mie intenzioni , mi  riprometto di cenare per poi con il buio ritentare in quello stesso posto con la stessa attrezzatura . Detto fatto circa alle ventidue mi ripresento sul luogo incriminato con rinnovata fiducia e con la speranza di catturare di nuovo quel pesce ; dopo aver cambiato il terminale in casa alla luce e in tutta comodità , decido di usare come artificiale un minnow lipless di cm 9 per 16,5 gr di peso con livrea Clown , molto ben visibile nell’oscurità e pertanto adatto al siluro , predatore notturno per antonomasia . Si tratta dello Slash Stick di Rapture particolarmente adatto per raggiungere grandi distanze grazie al suo grande cx di penetrazione dell’aria e al suo buon peso ; sento distintamente il rumore di fragorose cacciate a galla , segno evidente che alcuni siluri stanno facendo incetta di pesce . Inoltre ho anche la possibilità di lasciare scendere lo Stick fino sul fondo per sondare gli strati bassi dell’acqua nell’eventualità ci siano anche dei lucioperca . Ed infatti da li a poco ho ragione di due piccoli lucioperca che hanno aggredito con voracità il mio lipless e subito dopo hanno riguadagnato la libertà . Ma i perca non sono il soggetto delle mie attenzioni e così riprendo a lanciare al largo nella direzione dove provengono gli sciacquii dell’attività predatoria dei siluri . Purtroppo non registro alcunché e dopo un’ora di tentativi ripiego sulla possibilità di catturare qualche lucioperca , considerando che poco prima questi non erano rimasti indifferenti alle lusinghe del mio minnow ; eseguo lanci di circa quindici metri ed attuo un recupero a saltelli sul fondo anche se per questo tipo di approccio sarebbe stato più corretto usare un silicone . Quando ormai consideravo terminata la mia sessione notturna , in uno degli ultimi lanci , ricevo un colpo secco in canna e porto una decisa ferrata : la canna si incurva sotto le possenti sfuriate del pesce che dal comportamento non riesco a catalogare . Penso che se si tratta di un lucioperca , questo deve essere di buone dimensioni e , nel frattempo, cerco un luogo adatto per scendere al livello dell’acqua per salpare il pesce . Il flebile chiarore di un vicino lampione rischiara leggermente l’acqua e quando finalmente il pesce viene a galla riconosco le fattezze di un giovane esemplare di siluro ; ha aggredito in punta di bocca il mio artificiale che con le sue robuste ancore non gli permette di riguadagnare le profondità lacustri . E’ un siluro di circa settanta cm di lunghezza per due chilogrammi di peso che dopo le solite foto di rito riguadagna la libertà .
La giornata/serata è andata piuttosto bene e tutto quello che volevo sapere circa le potenzialità dell’attrezzatura Rapture l’ho soddisfatto ampiamente . Una volta in più sono cosciente del fatto che affronto le mie sessioni di pesca con attrezzature adeguate e senza lasciare nessun elemento al caso . Il resto è il bello dello spinning

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