Il gambero rosso della
Louisiana, Procambarus Clarckii (Girard, 1852).
Nomi comuni esteri - Inglese - red swamp crayfish, Louisiana crayfish. Francese - écrevisse de Louisiane, écrevisse rouge de Louisiane. Spagnolo - cangrejo de las marismas, cangrejo americano. Portoghese - lagostim vermelho. Tedesco - Roter Amerikanischer Sumpfkrebs. Olanda - rode rivierkreeft.
Area di distribuzione - Specie originaria del versante atlantico dell'America settentrionale, dal nord del Messico alla contea di Escambia (Florida) raggiunge a nord il sud dell'Illinois e l'Ohio.
Successivamente introdotta sia nel resto degli Stati Uniti, sia in altre
regioni del mondo, ove si è ben acclimatata (Giappone, Sud-Est Asiatico,
Spagna, Costa Rica, Portorico, S. Domingo, Venezuela, Kenya, Sudan, Uganda,
ecc.). Dopo le prime introduzioni effettuate in Spagna, P. clarckii si è
successivamente diffuso in altri paesi europei, come Francia, Italia, Germania
e Paesi Bassi. In Italia il gambero rosso della Louisiana si è diffuso ed
acclimatato nei bacini dei fiume Po, Arno e Tevere, recentemente la specie è
stata segnalata anche nel Lazio meridionale, in Sardegna ed in Sicilia.
Nomi comuni esteri - Inglese - red swamp crayfish, Louisiana crayfish. Francese - écrevisse de Louisiane, écrevisse rouge de Louisiane. Spagnolo - cangrejo de las marismas, cangrejo americano. Portoghese - lagostim vermelho. Tedesco - Roter Amerikanischer Sumpfkrebs. Olanda - rode rivierkreeft.
Area di distribuzione - Specie originaria del versante atlantico dell'America settentrionale, dal nord del Messico alla contea di Escambia (Florida) raggiunge a nord il sud dell'Illinois e l'Ohio.
Descrizione - Corpo robusto, depresso, con carapace granuloso, particolarmente dietro il solco cervicale, provvisto di un paio di creste postorbitali e privo di spine cervicali. Assenza di areola tra i solchi branchiocardici. Rostro privo di carena mediana, prominente, con margini laterali convergenti in un piccolo acumen triangolare. Chele dalla tipica forma ad S, coperte di spine e tubercoli più sviluppati sulla superficie superiore. Bordo interno del ramo mobile della chela con due tubercoli ben sviluppati e parte distale affilata, combaciante con la corrispondente sezione del ramo fisso a formare una sorta di forbice. Margine inferiore del carpo dei chelipedi provvisto di sperone prominente. Colorazione generalmente rosso scuro, arancio o rosso brunastro. Negli allevamenti sono state selezionate varietà bianche, gialle, blu e nere. Negli esemplari selvatici le chele sono rosse su entrambe le superfici. Gli immaturi possono essere di colore verde chiaro, con una stretta striscia scura su entrambi i lati dell'addome ed una larga striscia chiara sul dorso.
Dimorfismo sessuale - Femmine provviste di un ricettacolo seminale (annulus ventralis) situato alla base delle zampe posteriori, di consistenza cornea negli esemplari sessualmente maturi. I maschi adulti sono provvisti di un gancio sul terzo e quarto paio di pereopodi, usato per afferrare la femmina durante l'accoppiamento.
Habitat e abitudini - Specie di acque calde, robusta, aggressiva, con abitudini fossorie e sviluppo rapido. Procambarus clarkii predilige acque a lento corso e stagnanti di paludi, acquitrini e stagni, anche in ambienti soggetti a essiccazione estiva. Frequente in dighe, canali da irrigazione e risaie. Il gambero della Louisiana possiede una grande adattabilità e vive bene anche in acque salmastre. Durante l'estate, con il ritiro delle acque ed i prosciugamenti, P. clarckii sopravvive scavando tane profonde fino a due metri, dove trova l’umidità necessaria a restare in vita fino alle successiva stagione piovosa. Se immesso riesce ad acclimatarsi in breve tempo in quasi tutti gli ambienti. Durante la fase invasiva gli esemplari di questa specie riescono a coprire distanze anche superiori ai tre chilometri per notte, spostandosi anche sul terreno asciutto. Nonostante resista meglio di altre specie a bassi tenori di ossigeno disciolto, si osservano reazioni da stress quando la concentrazione scende sotto a 3 mgl-1, come risalita in superficie per assumere ossigeno atmosferico. A dispetto del fatto che sia considerato "specie di acque calde", P. clarckii si ambienta anche in acque a temperatura relativamente bassa e ha colonizzato bacini situati a latitudini elevate in Giappone e negli Stati Uniti. L'altitudine sembra essere la principale barriera fisica che frena l'espansione della specie, in Europa normalmente P. clarckii tende a localizzarsi nei tratti meno elevati dei torrenti, anche se a latitudini meno elevate colonizza bacini montani (Spagna 1.200 m s.l.m.). Nei paesi europei a clima più rigido questa specie riesce a sopravvivere anche in corsi d'acqua soggetti a gelare durante i mesi invernali.
Alimentazione - Specie politrofica. Nella dieta il cibo di origine animale predomina particolarmente negli esemplari immaturi, mentre i vegetali vengono assunti da tutte le classi di età. P. clarckii ha abitudini predatrici più marcate rispetto alle specie indigene europee, ed in molti paesi è ritenuto implicato nella forte riduzione di molte specie autoctone di crostacei, anfibi e pesci. P. clarckii consuma anche notevoli quantità di detrito organico, alghe e macrofite acquatiche. In condizioni si sovraffollamento la competizione alimentare innesca spesso fenomeni di cannibalismo ed aumenta la tendenza predatoria della specie verso anfibi e pesci. Da studi effettuati su popolazioni del fiume Guadiana (Spagna) la componente animale della dieta è risultata dominata da insetti, altri crostacei, molluschi e pesci.
Riproduzione - Procambarus clarkii ha ciclo vitale breve e possiede un'elevata fecondità, subisce un dimorfismo ciclico con esemplari sessualmente attivi in autunno, inverno e primavera ed inattivi durante i mesi estivi. La specie è in grado di riprodursi 2 - 3 volte all'anno nelle regioni tropicali, 1 - 2 volte in quelle temperate, specialmente in località soggette ad intense precipitazioni. Ogni femmina è in grado di produrre più di 600 uova per ciclo. La durata dello sviluppo embrionale dipende dalla temperatura, a 22 °C richiede circa 2 - 3 settimane, mentre si arresta a temperature inferiori ai 10 °C. In ambienti favorevoli possono essere osservate femmine incubanti o con piccoli in tutti i mesi dell'anno.
Accrescimento - La maturità sessuale viene raggiunta in natura in 3 - 5 mesi, in allevamento anche in soli 2 mesi. Gli esemplari sessualmente maturi hanno dimensioni comprese tra i 45 e poco più di 125 mm TL. La crescita è molto rapida, P. clarckii può raggiungere e superare i 50 grammi di peso in pochi mesi. Gli esemplari più grandi possono superare i 15cm TL., anche se la media è generalmente di circa 10 cm. In laboratorio la durata massima della vita del gambero rosso della Louisiana è di circa quattro anni, ma in natura supera raramente i 12 - 18 mesi.
Patogeni, parassiti ed epibionti - Il gambero della Louisiana è portatore della "peste dei gamberi", malattia a cui è molto resistente.
Predatori e specie competitrici - Nelle paludi del sud degli Stati Uniti, in cui la specie è indigena, il gambero rosso viene perseguitato da numerose specie animali, procioni, giovani alligatori, varie specie di pesci ed uccelli acquatici, nonché serpenti d’acqua. Nel nostro paese, gli individui adulti, vengono attivamente predati soltanto da lucci, persici trota, persici reali ed uccelli acquatici come aironi, garzette, nitticore, cormorani ecc. La capacità predatoria degli uccelli acquatici è stata da noi verificata durante le operazioni di monitoraggio del Canale Maestro della Chiana, quando abbiamo osservato numerosi resti di esoscheletro di gambero rosso in corrispondenza dei posatoi preferiti dagli aironi. Purtroppo le abitudini prevalentemente notturne del gambero rosso, lo rendono esposto alla predazione degli uccelli soltanto nelle prime ore della mattina od in quelle della tarda serata.
Allevamento - Specie di notevole interesse commerciale che viene frequentemente commercializzata anche in Italia. Carni ottime, assai apprezzate. Commercializzato vivo, oppure precotto e successivamente congelato. Nel lago di Massaciuccoli (Lu) rappresenta ormai la specie principale pescata dai professionisti. La resistenza alle malattie, il rapido ritmo di accrescimento e l'elevata fecondità fanno di questa specie il gambero di acqua dolce più allevato e più pescato del mondo. Anche in Italia, in alcuni allevamenti privati, si praticano tecniche di allevamento a fini alimentari. Purtroppo la sua facilità d’allevamento ne fa anche una specie colonizzatrice ad alta potenzialità infestante.
Pesca - La pesca industriale al gambero rosso della Louisiana si svolge con reti, nasse ed altre trappole per crostacei: la pesca dilettantistica può essere attuata con una semplice attrezzatura a canna semplice innescata con carne o pesce salato.
Status della specie in Europa - Il gambero rosso della Louisiana ha fatto recentemente la sua comparsa nel territorio nazionale. Inizialmente introdotto a scopo alimentare in varie astacicolture del nord e del centro Italia. La successiva fuga di alcuni esemplari, o la loro deliberata immissione in acque libere, ha causato già numerosi problemi ecologici in molti habitat del nostro paese. Ad esempio la specie si è moltiplicata in modo esplosivo nel lago di Massaciuccoli (Lu), determinando l’estinzione o la forte sofferenza della fauna ittica autoctona e, data la sua abitudine di scavare tane lunghe fino a 1,5 m, numerosi problemi strutturali alle sponde sia del lago che dei canali circostanti. Nonostante la buona qualità delle sue carni, la presenza del gambero rosso nelle acque della nostra provincia, potrebbe ben presto rivelarsi come una vera calamità per la stabilità ecologica dell’habitat. Inoltre, mentre la buona qualità delle acque del lago di Massaciuccoli ha consentito di sfruttare la presenza del gambero rosso a scopo commerciale, la presenza di elementi inquinanti negli habitat frequentati dalla specie nel nostro territorio, rischia di trasformare il consumo di questi crostacei in una bomba ad orologeria per la salute. L’alimentazione detritivora del gambero rosso lo porta infatti ad ingerire quei minerali pesanti, presenti in molti scarichi industriali, capaci di accumularsi nei tessuti animali. Oltre ad alimentarsi di detriti, questo crostaceo preda attivamente altri crostacei, insetti, anfibi e pesci, inoltre si ciba anche di carogne. La sua predisposizione alla predazione ne fa quindi una minaccia per le uova e gli avannotti delle specie ittiche originarie del nostro territorio. Le segnalazioni di questa specie nel territorio aretino sono numerose e quasi ubiquitarie, dal Valdarno alla Val Tiberina, ma la sua maggior presenza numerica pare attualmente essere attestata nel bacino del Canale Maestro della Chiana, come da noi verificato durante le operazioni di cattura legate alla stesura della carta ittica provinciale. Prima di esporre proposte per il contenimento del gambero rosso, dobbiamo esaminare nel dettaglio gli aspetti della sua ecologia ed il suo eventuale valore per la pesca sportiva ed economico.
Ricetta
http://blog.giallozafferano.it/cucinaconpompeo/spaghetti-con-gamberi-della-louisiana/
Video
https://www.youtube.com/watch?v=hbpnQgnmzZE
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