10.06.2017

Pesca con l' ano (non amo ma proprio ano)




Avendo appena comprato un tramutatore di diapositive in foto digitale posso scrivere questo articolo. Di diapo ne ho centinaia visto che all’ inizio della mia carriera di collaboratore delle riviste di pesca della fallita Editoria Olimpia di Firenze volevano diapositive e non foto; In seguito col digitale non si ebbero più problemi del tipo del fare 3-4 volte lo stesso scatto ad un pesce dato che questo si muoveva.
Ma partiamo dal primo episodio ove avevo già foto digitali e si riferisce ad un articolo (immesso in PescareOnline)  che feci dietro invito dalla riserva Alta Val Trebbia con tanto di buoni pesca, alloggio di una notte e pasti gratis per me e moglie; Mica sono scemo da sorbirmi circa 450 Km fra andata e ritorno a mie spese senza almeno avere le cose elencate!!!!!
Il colpo di fortuna fù che agganciai una delle rare trote tigre (incrocio fra trota fario e Salvelinus fontinalis ) che avevano immesso.



Ma molto prima capito che un sabato andai con Lucio (il famigerato e temuto Titta di Girolamo dei forum…che ci tiene molto alla sua riservatezza e di cui perciò non rivelo il cognome) e Gabox (un tipo che scendeva da Aosta per pescare anche nel novarese) a cercare di prendere trote nel Po a Crescentino con anche al seguito il mio cane Diabolik. Io usai canna, galleggiante e camole e loro pescarono a spinning; Capotto totale!!!!


Ma il giorno dopo, accompagnato dalla moglie, andai a fare un articolo sulla riserva di Carmagnola (TO) avendo conosciuto uno dei consiglieri. Dopo aver assistito ad una pescata collettiva dei soci nel torrente Meletta e colloquiato col presidente per avere informazioni mi recai sul Po;
Meletta
Arrivo un pescatore a cui feci la solita domanda “ ha preso qualcosa?”. Lui mi fece vedere un luccio di misura ma piccolotto e mi indico un punto ove aveva visto una grossa cacciata cioè pesciolini che saltavano fuori dall’ acqua ma non era riuscito a prendere il predatore. 



Io alla veloce montai la canna che avevo ancora in auto dal giorno prima e TAC alla 3-4 passata mi ritrovai in canna un ibrido (non si capiva bene) grossa che si lascio spiaggiare abbastanza facilmente per la mole. Il mio pesino segno 4400 gr ma credo fosse non più di 3500 gr.  L’ avrei rilasciata ma dato le insistite parole del pescatore che la voleva fece una brutta fine finendo sulla tavola dello stesso.





Sempre con i 2 “loschi” personaggi del racconto sopra andai una altra volta ad un  lancio di trote nel Ticinazzo, in un giorno piovoso,  visto che Lucio era socio della SPD Galliate e io cmq ero ben conosciuto dai soci in quanto avevo fatto un articolo su di loro ed avevo partecipato ad un recupero di pesce in un canale in asciutta. Il Ticinazzo deriva dal naviglio Langosco e finisce nella lama Barcellona che a sua volta confluisce le acque nel naviglio Sforzesco in gestione APD Novara che riserva il primo tratto alla pesca a mosca e anche a spinning un ulteriore altro tratto; L’ ideatore, gestore, presidente di questa riserva speciale per oltre 3 lustri e mia vecchia conoscenza e amico fù Giovanni Tacchini.

Ticinazzo alle 7 fontane


Fine lama Barcellona

I 2 “loschi” individui come al solito andarono a spinning mentre io mi recai nella grossa buca iniziale del Ticinazzo con bolognese 6 metri, galleggiante di grammatura pesante, filo dello 0.18, amo del N 12 e alborellina viva innescata per la bocca. Vi era già un altro ma poi andò via. Io da un lato del corto canale che immetteva acqua dal Langosco al Ticinazzo presi una trota subito ma non vidi più nulla per oltre ½ ora e quindi decisi di rischiare di lanciare vicino ad un grosso arbusto che cresceva a pel d’ acqua in una zona di acqua calma; Tutta la restante buca faceva un rigiro. Dopo un pò il galleggiante si inabisso e riemerse subito!!! Rimasi stupito ma calmo e dopo una decina di secondi tirai e mi ritrovai in canna un grosso pesce che quando lo vidi mi mise la tremarella di non riuscire a guadinarlo dato che si trattava di un luccio (un verdone dell’ est) con tutti i suoi 700 denti che scintillavano come fosse appena uscito dal dentista. Fra il tenerlo e lasciarlo andare mollando il dito sul filo (non uso la frizione e lascio l’ antiritorno aperto) passarono almeno 20 minuti anche perché quando lo avevo vicino la corrente del canalino me lo portava via di nuovo ma alla fine ce la feci e appurai che aveva l’ amo appena appuntato sul labbro non a contatto coi denti. Telefonai ai 2 (stranamente avevo il telefonino quel giorno) che increduli arrivarono, mi fecero le foto, lo rilasciammo e Lucio mi disse di dire ai soci che lo avevo preso nel Langosco seno gli esox rimanenti nel Ticinazzo avrebbero avuto una caccia agguerita da parte dei soci quasi tutti killatori incalliti. La stima del peso fù concorde sui 3 Kg.


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