Avendo
appena comprato un tramutatore di diapositive in foto digitale posso scrivere
questo articolo. Di diapo ne ho centinaia visto che all’ inizio della mia
carriera di collaboratore delle riviste di pesca della fallita Editoria Olimpia
di Firenze volevano diapositive e non foto; In seguito col digitale non si
ebbero più problemi del tipo del fare 3-4 volte lo stesso scatto ad un pesce
dato che questo si muoveva.
Ma partiamo
dal primo episodio ove avevo già foto digitali e si riferisce ad un articolo
(immesso in PescareOnline) che feci
dietro invito dalla riserva Alta Val Trebbia con tanto di buoni pesca, alloggio
di una notte e pasti gratis per me e moglie; Mica sono scemo da sorbirmi circa
450 Km fra andata e ritorno a mie spese senza almeno avere le cose
elencate!!!!!
Il colpo di
fortuna fù che agganciai una delle rare trote tigre (incrocio fra trota fario e
Salvelinus
fontinalis ) che avevano immesso.
Ma molto prima capito che un sabato andai
con Lucio (il famigerato e temuto Titta di Girolamo dei forum…che ci tiene
molto alla sua riservatezza e di cui perciò non rivelo il cognome) e Gabox (un
tipo che scendeva da Aosta per pescare anche nel novarese) a cercare di
prendere trote nel Po a Crescentino con anche al seguito il mio cane Diabolik.
Io usai canna, galleggiante e camole e loro pescarono a spinning; Capotto
totale!!!!
Ma il giorno dopo, accompagnato dalla
moglie, andai a fare un articolo sulla riserva di Carmagnola (TO) avendo
conosciuto uno dei consiglieri. Dopo aver assistito ad una pescata collettiva
dei soci nel torrente Meletta e colloquiato col presidente per avere
informazioni mi recai sul Po;
Arrivo un pescatore a cui feci la solita domanda
“ ha preso qualcosa?”. Lui mi fece vedere un luccio di misura ma piccolotto e
mi indico un punto ove aveva visto una grossa cacciata cioè pesciolini che
saltavano fuori dall’ acqua ma non era riuscito a prendere il predatore.
Io alla veloce montai la canna che avevo ancora in auto dal giorno prima e TAC alla 3-4 passata mi ritrovai in canna un ibrido (non si capiva bene) grossa che si lascio spiaggiare abbastanza facilmente per la mole. Il mio pesino segno 4400 gr ma credo fosse non più di 3500 gr. L’ avrei rilasciata ma dato le insistite parole del pescatore che la voleva fece una brutta fine finendo sulla tavola dello stesso.
Meletta |
Io alla veloce montai la canna che avevo ancora in auto dal giorno prima e TAC alla 3-4 passata mi ritrovai in canna un ibrido (non si capiva bene) grossa che si lascio spiaggiare abbastanza facilmente per la mole. Il mio pesino segno 4400 gr ma credo fosse non più di 3500 gr. L’ avrei rilasciata ma dato le insistite parole del pescatore che la voleva fece una brutta fine finendo sulla tavola dello stesso.
Sempre con i 2 “loschi” personaggi del
racconto sopra andai una altra volta ad un lancio di trote nel Ticinazzo, in un giorno
piovoso, visto che Lucio era socio della
SPD Galliate e io cmq ero ben conosciuto dai soci in quanto avevo fatto un
articolo su di loro ed avevo partecipato ad un recupero di pesce in un canale
in asciutta. Il Ticinazzo deriva dal naviglio Langosco e finisce nella lama
Barcellona che a sua volta confluisce le acque nel naviglio Sforzesco in
gestione APD Novara che riserva il primo tratto alla pesca a mosca e anche a
spinning un ulteriore altro tratto; L’ ideatore, gestore, presidente di questa
riserva speciale per oltre 3 lustri e mia vecchia conoscenza e amico fù
Giovanni Tacchini.
Ticinazzo alle 7 fontane |
Fine lama Barcellona |
I 2 “loschi” individui come al solito
andarono a spinning mentre io mi recai nella grossa buca iniziale del Ticinazzo
con bolognese 6 metri, galleggiante di grammatura pesante, filo dello 0.18, amo
del N 12 e alborellina viva innescata per la bocca. Vi era già un altro ma poi
andò via. Io da un lato del corto canale che immetteva acqua dal Langosco al
Ticinazzo presi una trota subito ma non vidi più nulla per oltre ½ ora e quindi
decisi di rischiare di lanciare vicino ad un grosso arbusto che cresceva a pel
d’ acqua in una zona di acqua calma; Tutta la restante buca faceva un rigiro.
Dopo un pò il galleggiante si inabisso e riemerse subito!!! Rimasi stupito ma
calmo e dopo una decina di secondi tirai e mi ritrovai in canna un grosso pesce
che quando lo vidi mi mise la tremarella di non riuscire a guadinarlo dato che
si trattava di un luccio (un verdone dell’ est) con tutti i suoi 700 denti che
scintillavano come fosse appena uscito dal dentista. Fra il tenerlo e lasciarlo
andare mollando il dito sul filo (non uso la frizione e lascio l’ antiritorno
aperto) passarono almeno 20 minuti anche perché quando lo avevo vicino la
corrente del canalino me lo portava via di nuovo ma alla fine ce la feci e
appurai che aveva l’ amo appena appuntato sul labbro non a contatto coi denti.
Telefonai ai 2 (stranamente avevo il telefonino quel giorno) che increduli
arrivarono, mi fecero le foto, lo rilasciammo e Lucio mi disse di dire ai soci
che lo avevo preso nel Langosco seno gli esox rimanenti nel Ticinazzo avrebbero
avuto una caccia agguerita da parte dei soci quasi tutti killatori incalliti.
La stima del peso fù concorde sui 3 Kg.
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