Per chi non sapesse chi è Roberto Cazzola lo può leggere al link: http://pescambiente.blogspot.it/2016/02/in-nome-dello-spinning-intervista.html
Ma in passato invento anche la canna detta "Tunnel"
Leggendo un libro di Carlo Cotta Ramusino fui attratto dalla questione delle gare di lancio, in cui il vincitore era quello che spediva più lontano un peso di alluminio di 7,5 grammi. Quelli che lanciavano più lontano montavano un imbuto sul primo anello (in alluminio o addirittura in argento) che aveva la funzione di convogliare le spire del filo provenienti dalla bobina del mulinello. Ma tale imbuto, visto soprattutto il materiale di costruzione (ma non solo), nella pesca pratica diventava un impiccio, oltretutto favoriva un pericoloso sfregamento della lenza. Io allora ho creato un “imbuto” immaginario (cioè un tunnel) posizionando 4 passanti ravvicinati in maniera che il filo potesse creare un vortice che diminuisse l’attrito. Risultato: con il tunnel, a parità di tutto, si guadagna circa il 10% a ogni lancio. L’idea è stata ripresa anche da costruttori giapponesi, il che mi gratifica alquanto.
Dipende dall'auto... Nella mia Toyota Rav4 ci stanno anche quelle da due metri e mezzo. Comunque il concetto vincente è sempre stato quello che prevede l'uso di canne specifiche. Semplificando parecchio, una per trote montane (e magari per DBS), qualcuna per i black-bass, una per marmorate , un paio per i lucci, una per siluri. In tutti i casi, la scelta individuale può variare moltissimo, in base alle acque frequentate e alla presenza di questa o quella specie.
Io non assegno al mulinello tutta questa importanza.. Comunque, secondo me servirebbero (sempre semplificando): tre mulinelli a bobina fissa (per DBS e ultraleggero, per black-bass, cavedani e perca, e un terzo per pesci di una certa taglia o spinning in mare. E tre a bobina rotante: uno per black-bass e gli atri due per lucci e siluri.
Nylon,trecciato, nanofil....
Mano a mano che i produttori risolvono i problemi dei trecciati, primo fra tutti la resistenza all'abrasione, il nylon diventa sempre meno utile. Il Nanofil merita un discorso a parte. Utilissimo nello Spinfly DBS e nell'ultraleggero, soffre l'abrasione e va accompagnato da un nodo sicuro. Io lo lego con un nodo a doppia spirale, facendo una dozzina di giri. Per ora con pesi leggerissimi (DBS) è ancora insuperato, anche se si sta affermando il Sufix.
In una pesca in spot con lucci e Black Bass si deve usare il cavetto?
A questa domanda rispondo molto brevemente: quando so che sto pescando in acque dove è certa la presenza del luccio, io monto il cavetto.
La validità della gomma?
La gomma ha dalla sua un'importantissima caratteristica, quella di venire modellata con dovizia di particolari. Ne escono artificiali perfettamente corrispondenti al vero. Per cui, con i doverosi distinguo, è un po' come pescare con esche naturali. E i risultati lo testimoniano.
Ho comprato all' estero questi 3 artificiali per collezionismo ma seondo te funzionano?
Secondo me funzionano. Così, ad occhio, mi sembrano esche da traina. Nei grandi laghi potrebbero dire sicuramente la loro.
Quali pesci sono più difficili a spinning?
Sicuramente il luccio non è quel pesce, come qualcuno pensa, che attacca senza indugi tutto quello che gli passa a tiro. Anzi, è piuttosto frequente il caso in cui si passano ore e ore senza attacchi e poi, magari ripassando dagli stessi posti appena tartassati di lanci, se ne prendono tre o quattro in poco tempo. Comunque, nella pesca di certezze non ce ne sono: anche un plebeo cavedano può essere difficilissimo da fregare... In tutti i casi, più il pesce è difficile, più aumenta la soddisfazione se lo si convince ad abboccare.
Non ti sembra che gli artificiali costino troppo?
Ahi ahi ahi..., non sono quello giusto a cui si può rivolgere una domanda simile: a me gli artificiali li regalano.... Comunque sì, sono piuttosto cari. Se fossi un economista, ti risponderei che trattasi di legge di mercato...
Che validità hanno gli ondulanti? Io li uso poco anche se nel lago del Verney a 2000 mslm presi con un ondulante raddopiato (2 ondulanti uguali uniti da un unico anello in testa e una ancoretta in coda) una trota bel oltre il Kg....anzi direi quasi 1500 grammi
Non sono mai stato un estimatore degli ondulanti. Detto questo, in alcuni casi possono essere utili, come quando si ha la necessità di esplorare grandi quantità di acque. A traina nei laghi, infatti, rendono ancora parecchio, anche se nel pike fishing hanno perso molta attrattività in seguito all'avvento di esche decisamente più catturanti, come le grosse gomme e i mega crank.
I migliori scrittori di spinning...
Sul presente ho poco da dire: quasi tutti quelli che scrivono adesso di spinning, si limitano a riportare i risultati di reportage, quasi sempre di pescate all'estero. Se invece andiamo indietro col tempo, ho sempre avuto tanta stima per gli iniziatori di “qualche cosa”. Come Giandomenico Bocchi, dal quale ho imparato tantissimo. O anche il mio amicone Renzo Della Valle, di cui ricordo il merito di essere stato il primo italiano a prendere in seria considerazione le gomme, agli inizi degli Anni Ottanta.
Tu come fondatore dello Spinning Club Italia come giudichi l' odierna amministrazione?
Pur essendone il fondatore, non mi sono mai interessato del più grande club nazionale, come avrebbe meritato. E qui entra in gioco il mio carattere: seguo soprattutto la pesca pratica e troppo poco (ahimé) le problematiche relative all'inquinamento e alle politiche ittiche. Tant'è vero che, appena fondato il club, quando la sede si spostò da Cava Manara, vicino a Pavia, a Sesto San Giovanni, io mi affrettai ad abdicare in favore del mio amico Renzo Della Valle... Con tutto ciò, esprimo pubblicamente (perché la persona già lo sa) la mia infinita stima e fiducia in Mario Narducci, che considero il presidente ideale per un club come lo Spinning Club Italia.
In che stato è il nostro amato Ticino li' nel pavese?
Qui ci vuole un altro ahi ahi ahi... Sempre peggio...
Qualche grosso aspio (qualcuno sfiora i 90 cm.) rallegra i musi lunghi dei lanciatori del Ticino pavese. I perca sembrano essersi volatilizzati: se ne incontra qualcuno a macchia di leopardo, tutta un'altra cosa rispetto a qualche anno fa. E di affibbiare la colpa della loro rarefazione a coloro i quali li portavano a casa, non me la sento proprio: i padellari ci sono sempre stati, per cui i problemi che stiamo vivendo non si possono imputare soltanto a quelli. E poi ci sono i siluri, ma di questi non parlo perché non mi piace pescarli. Questione di gusti...
Confluenza Ticino con il Po |
Qualche trucco per i lettori...
Oh sì, ne ho talmente tanti che non so da quale ripartire...
Seriamente, gli argomenti sono vastissimi, per cui, se un lettore mi ponesse una domanda, io gli risponderei debitamente, svelando “segreti e trucchi “ senza alcun problema.
Ringrazio Roberto per la sua disponibilità
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