Testo edi Marco Altamura-foto di Walter Scandaluzzi
Kit Carson del Nord Ovest la canna più veloce dello spinning
Ho voluto soprannominare
così Marco Altamura visto la sua barbetta e il pizzetto che riportano alla
mente il socio di Tex Willer ( il capo bianco dei Navajo ) che assieme al
figlio Kit Willer e Tiger Jack eliminano stuoli di malviventi nel West. La
canna da spinning di Marco potrebbe essere il fucile di Kit …Tex è
anche il capo supremo di tutte le tribù Navajos,
con il nome di Aquila della
Notte. Inoltre assume su di sé anche l'incarico governativo di agente indiano della stessa nazione pellerossa.
Nelle sue avventure è di solito accompagnato dai suoi tre pards: Kit Carson
(capelli d’ argento) anch'esso ranger; Kit Willer,
figlio di Tex e di Lilyth,
una squaw navajo; Tiger Jack,
guerriero navajo e fratello di sangue dell'eroe.
Mergozzo |
Entrambi eravamo collaboratori esterni dell’Editoriale
Olimpia che , pur avendo 15 Riviste che trattavano di pesca , caccia , armi ,
filatelia e numismatica , fallì nel 2009. Io facevo articoli in buona parte
dedicati agli itinerari e Lui trattava la tecnica dello spinning . Andiamo a
sentire il sibilo delle sue pallottole …
Un pescatore che voglia effettuare lo spinning a 360°
quale tipologia di canne dovrebbe utilizzare ? Qualcuno sostiene che la
“monopezzo” rappresenta la scelta ottimale con il difetto però di un trasporto
complicato…
Risulta complicato dare una risposta sufficientemente
esaustiva : oggi la tecnologia ci mette a disposizione una vastissima gamma di
attrezzature per lo spinning moderno ed il grado di specializzazione dei
materiali è molto alto ; personalmente utilizzo tre tipi di canne a seconda di
che tipo di predatore vado ad affrontare . Attualmente Rapture mi fornisce
tutti i materiali di cui ho bisogno ma per dare un’idea schematica di ciò che
utilizzo posso dire innanzitutto che ho scelto la misura di mt. 2.40 per tutte
le mie canne da spinning ; per insidiare lucci , black bass ,
lucioperca e aspi
utilizzo una canna “allaround” con potenza di lancio effettiva di gr. 15/40 con
la quale sono in grado di lanciare correttamente una vasta gamma di artificiali
. Come seconda canna con la quale insidiare persici reali e cavedani mi affido
ad una canna con potenza di lancio di gr. 5/15 che mi regala grande
divertimento e sufficiente affidabilità anche con pesci di taglia . Infine per
la mia pesca preferita alla trota Lacustre in lago ed alla marmorata in fiume
mi affido ad una canna più specifica con potenza di lancio di gr. 20/50 con la
quale sono in grado di proiettare a lunga distanza i miei amati “lipless”.
Stessa
domanda per i mulinelli.
Il mulinello nello spinning rappresenta un punto di
importanza fondamentale e non vale assolutamente la pena speculare su tale
componente ; questa “macchina” deve
darci sicurezza ed affidabilità assolute in termini di robustezza , leggerezza
, fluidità di frizione , corretto imbobinamento dei monofili/trecciati e
precisione in pesca . Personalmente divido in due categorie i mulinelli per i
miei fabbisogni : nella prima categoria trova spazio un taglia 2000/3000 per lo
spinning leggero e nella seconda categoria si colloca la taglia 4000/5000 per
rispondere ai compiti più gravosi . C’è poi il discorso dei mulinelli a bobina
rotante che non amo particolarmente anche se preferisco di gran lunga quelli
normali tralasciando di utilizzare quelli “low profile” belli da vedere ma , a
mio parere , poco funzionali .
. Io sono in imbarazzo quando pesco
in spot con presenza di lucci e black bass a cui ultimamente si sono aggiunti
aspi e zander ( lucioperca ) ; il cavetto è necessario ?
Anche questa è una domanda che presuppone più risposte .
Innanzitutto sgombriamo il campo da possibili equivoci : il cavetto in acciaio
per la pesca al luccio serve sempre .
E’ stupido lasciare in bocca ad un pesce
così bello un artificiale che potrebbe portarlo anche alla morte! Diciamo
piuttosto che il luccio è l’unico predatore delle nostre acque che è in grado
di recidere il terminale . In quasi 50 anni di spinning non ho mai perso un
lucioperca o un siluro ( anche di grosse dimensioni ) per il mancato utilizzo
del terminale in acciaio . Tuttavia se pesco in ambienti con presenza accertata
sia di esocidi che di centrarchidi e non
voglio utilizzare il cavetto, preferisco fare uso di artificiali che per la
loro precipua conformazione mi assicurano una presa ottimale negli apparati
boccali di lucci e black bass senza il pericolo di vedermi recidere il
terminale ; in questo senso l’artificiale perfetto è lo spinnerbait.
Cavetto autosaldante |
Nylon , trecciato , nanofil : ci dici cosa ne pensi
di queste tipologie di lenze e come usarle ?
Ognuno di queste
tipologie di lenze trova un suo corretto utilizzo nello spinning moderno ;
personalmente trovo di fondamentale importanza il giusto abbinamento di tali
materiali agli attrezzi ( canne ) che intendiamo impiegare . Così se pescheremo
con una canna non eccessivamente scattante e con un’azione
parabolico-progressiva potremo fare affidamento sull’utilizzo di un buon
trecciato con terminale in fluorocarbon ; viceversa se pescheremo con una canna
molto potente e con risposta “nervosa” sarà da preferire un buon monofilo che
con le sue caratteristiche di morbidezza ed elasticità andrà a bilanciare in
modo ottimale l’equilibrio di tutto il combo .
Spero di essere stato
sufficientemente chiaro. Per quel che riguarda il nanofil non ho mai amato
particolarmente questa sorta di compromesso tra il monofilo ed il trecciato :
in primis per la sua memoria meccanica ( crea spire specialmente nei diametri
maggiori ) e in seconda battuta per l’impossibilità di realizzare giunzioni
affidabili con i terminali ( il terminale tende a “scivolare” sul nanofil ) .
Ho comperato all’estero questi artificiali. Funzionano
secondo te ?
Dalla foto che mi hai
inviato intuisco che sono artificiali di fattura artigianale ; due sfruttano il
concetto di rotazione sul proprio asse ed uno lo si potrebbe catalogare come un
antesignano delle moderne chatterbait . Sicuramente hanno avuto in passato una
loro valenza in termini di catture ma verosimilmente ai giorni nostri rivestono
una certa importanza solo come oggetti di antiquariato alieutico .
La “gomma” quanto ha influenzato la tecnica
considerando il fatto che anche tipologie di pesci non ascrivibili alla schiera
dei predatori la gradiscono ?
Indubbiamente nell’ultimo ventennio la cosiddetta
“rivoluzione morbida” ha influito e modificato l’antico concetto di pesca a
lancio ; i nuovi artificiali in silicone sfruttano non solo la fase di recupero
ma sono efficaci anche nelle pause e talvolta esplicano il loro maggior potere
attirante proprio in queste fasi di rilascio . Inoltre risultano validi a 360°
con tutti i predatori ( e non solo ! ) e in tutte le stagioni dell’anno . Così
anche categorie di pesci appartenenti alla nutrita famiglia dei ciprinidi
trovano un grande interesse nei confronti di queste lures : è di pochi mesi fa
la cattura da parte mia di una grossa tinca sul Lario mentre ero intento ad
insidiare a jigging lucioperca e persici reali . In definitiva dunque una
pietra miliare nel campo della pesca a lancio che ora più che mai non può più
ignorare l’utilizzo di queste fantastiche imitazioni .
Carpa a spinning
Che validità hanno gli ondulanti ? Io non ho molta fiducia in
essi anche se una volta nel lago del Verney ho catturato una trota ampiamente
sopra il chilogrammo di peso con un ondulante “raddoppiato” , cioè con due
parti metalliche accoppiate e tenute insieme dagli split-ring per aumentarne il
peso e di conseguenza la gittata nel lancio e una volta una .
Da sempre sostengo che lo spinning si basa su concetti
semplici e sull’osservazione di quanto avviene in natura ; in questo senso l’ondulante
lo si può certamente annoverare tra gli artificiali antesignani di tale tecnica
e trova in me un accanito sostenitore . Non è un caso che fin dalla notte dei
tempi in tutto l’emisfero settentrionale i pescatori di salmoni hanno usato
tale insidia per realizzare catture eccezionali ad anche attualmente in tutto
il nord Europa si continua a catturare Salmo Salar con questo fantastico
artificiale . Chi ha letto i miei articoli da un ventennio a questa parte si
sarà certamente accorto di quanta considerazione riponga nell’uso degli
ondulanti a forma allungata nella pratica dello spinning alla trota Lacustre .
Ne faccio ampio uso anche nella ricerca del luccio nei grandi laghi del nord
Italia e posso dire che questi artificiali non mi hanno mai tradito .
Escluso te , quali sono e quali sono stati a tuo
parere i migliori spinningofili “letterari” ?
Ho iniziato a
collaborare per le più importanti Riviste di settore agli inizi degli anni ’80
e da allora fiumi di inchiostro sono stati versati in merito alla tecnica dello
spinning ; a quei tempi fui molto influenzato dal compianto Giorgio Brivio che
fu il primo lanciatore nostrano ad intuire la reale possibilità di catturare
trote Lacustri con la canna da spinning a piede asciutto . Molto di quello che
ho imparato lo devo a lui. Ma erano i tempi anche del “maestro” Bocchi , degli
amici Renzo della Valle , Roberto Cazzola e Giorgio Montagna , per arrivare ai
giorni nostri che vedono l’affermarsi di tante giovani leve animati da grande
passione e rispetto per i pesci . In ogni caso ritengo che per scrivere di
tecnica sia assolutamente necessario praticare assiduamente questa splendida
disciplina .
In che situazione ittica e di inquinamento versano il Verbano
, il lago d’Orta , il Mergozzo ed il fiume Toce ?
E’ per me un vero piacere disquisire di pesca riguardo questi
splendidi ambienti naturali ! Dalla fine degli anni ’70 frequento questi ecosistemi
ed ho accumulato una grande quantità di splendidi ricordi e di altrettante
catture effettuate a spinning ; il Verbano non è più purtroppo quello dei bei
tempi , tuttavia è ancora in grado , nonostante i gravi attentati alla sua
salute , di regalare splendide catture . Il Cusio è rinato a nuova vita da
quando negli anni ’90 è stato bonificato con la pratica che usano per i laghi
del nord Europa afflitti dalle piogge acide denominata “liming” : si tratta di
“addolcire” le acque dagli sversamenti dei reflui di lavorazione dell’industria
galvanica ; tonnellate di bicarbonato di sodio sono state immesse nel lago che
dopo poco tempo è tornato agli antichi splendori con il ritorno di una grande
quantità di fauna ittica pregiata . Il lago di Mergozzo occupa un posto
speciale nel mio cuore perché in questo bellissimo bacino ho realizzato catture
da sogno ; non è un lago facile e prodigo di catture , è sicuramente uno spot
nel quale è possibile realizzare la cattura della vita .
Black bass fino ai tre
chilogrammi , lucci fino ed oltre i dieci chilogrammi , splendide trote
Lacustri fino ad otto chili , persici reali ed ultimamente lucioperca favolosi
: insomma un vero e proprio paradiso per il lanciatore ! Infine il Toce e la
sua valle : luoghi con una grande tradizione piscatoria alle spalle dove ho
catturato e continuo a catturare splendide trote marmorate ed argentee Lacustri
di risalita dal lago Maggiore. La speranza è che la nuova coscienza che sta
prendendo piede tra le giovani leve di pescatori possa salvaguardare questi
bellissimi ambienti che hanno ancora in serbo per noi innumerevoli magnifiche
sorprese .
Quali sono i
pesci insoliti anche di piccola taglia che attaccano le esche artificiali
? Io presi un vairone una volta con un
Martin da 3 gr….
Le sorprese nello
spinning sono sempre d’attualità ! Nella mia esperienza vi sono pesci
“insoliti” che sono rimasti vittime dei miei artificiali come grosse carpe ,
tinche, bottatrici , pighi , scardole e
financo coregoni … La spiegazione
risiede probabilmente nel fatto che i pesci attaccano gli intrusi non solamente
per fame ma anche per curiosità e territorialità . Questo ci dimostra quanto
poco ancora conosciamo del comportamento dei pesci .
Vuoi rivelare qualche trucco ai lettori ?
Lo spinning non è
un’alchimia , una sorta di rito magico o una pratica esoterica . Lo spinning
risponde semplicemente a regole ed assiomi naturali ; quello che mi sento di
raccomandare ai neofiti è di osservare quanto avviene in natura e avere sempre
voglia di imparare qualcosa di nuovo . E’ possibile migliorare il nostro
approccio in pesca soltanto rispettando poche semplici regole ; la mia più
importante preoccupazione è quella di approcciarmi nel modo corretto a ciò che
mi appresto a fare : la formazione da architetto mi ha abituato a considerare
schematicamente tutte le possibili variabili che entrano in gioco e a
minimizzare , per quanto mi è possibile , i fattori a rischio . Nello spinning
alla Lacustre spesso hai solo una chance in un’intera uscita e non puoi
permetterti assolutamente di fallire per superficialità o peggio per indolenza
. Curare tutti i particolari e valutare le variabili quindi diventa di
fondamentale importanza per il raggiungimento del risultato . Nessun trucco
quindi !
Io Walter mi faccio da solo i Tandem e sembra che funzionino;
Attualmente ho fatto rotante più ondulante ma devo ancora provarli.
Ringrazio Marco per la
disponibilità e credo lo faranno anche i lettori .
Ps: Se insidi questo il cavetto lo usi?
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