Ero molto dubbioso
se scrivere questo articolo oppure no…..Lo scrivo non tanto perché sono contro
quelli che fanno il No Kill o cath&release ma contro chi insulta e chi la
mena anche con parole pesanti chi IN TERMINI DI LEGGE trattiene il pesce. Anche
perché il pesce è carne, è indicato come benefico nelle diete alimentari e
trovo assurdo rilasciare una trota fario di 7 etti per poi comprare del
Salmone.
Precisando subito
che il sottoscritto non partecipa alle filosofie che vedono i Killatori da un
parte e gli aderenti al C&R (con parecchi talebani al suo interno) e
sostiene che quello che importa è la esecuzione delle leggi in materia ittica
nel senso che i ciprinidi
che prendo finiscono di nuovo in acqua assieme agli
esocidi e ai Black bass
Esistono le consulte di pesca dove si decidono le leggi e le assemblee delle riserve di pesca(o il singolo proprietario) che fanno i regolamenti che però non possono emettere cose a sfavore del pesce; Ad esempio se la carpa nella provincia di “Ermino” ha la misura minima di 30 cm la gestione del Diritto Esclusivo (Dep)di pesca sul torrente “Fantasma” non può abbassarla a 25 ma alzarla a 35 cm. Ecco che qua entrano in gioco chi vuole il No Kill facendo pressioni sui club che sono in consulta oppure sui proprietari dei DeP. Insultare e anche pesantemente, incitamenti alla violenza fisica, nei social network qualcuno che rispetta la legge non mi pare una maniera civile.
Ricordo che la situazione ambientale
del pianeta Terra è al tracollo e anche Noi in Italia ne notiamo le conseguenze
coi cambiamenti climatici sfalsati. Allarmanti i dati presentati dall’OMS sulle morti premature: tra le prime
dieci cause, otto sono dovute all’inquinamento. All’Italia va il triste primato
europeo.
Uccide più delle guerre, uccide più di qualsiasi tipo
di incidente o catastrofe: è l’inquinamento ambientale, causa di oltre 12.6
milioni di morti nel mondo ogni anno. Solo in Europa, annualmente
l’esposizione ad ambienti inquinati costa la vita a 1.4 milioni di persone. I
numeri praticamente raddoppiano se si guarda all’Africa. Sono gli allarmanti
dati diffusi dal nuovo rapporto dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della
Sanità, relativo all’impatto dell’inquinamento ambientale sulla
salute.
Ma chi si dice
ambientalista e fa il C&R talebano
si rende conto che quando si fanno tanti Km in auto per andare a pesca
innesca un inquinamento? E che dire di quelli che pescano col vivo e
specialmente gli addetti ai siluri che agganciano carpe, carassi e qualunque
altro pesce per poi prendere un siluro e rilasciarlo?
La fine che fanno quelli che prendo io |
Prendere un pesce,
rilasciarlo senza bagnarsi le mani (che è la cosa più comune), tenerlo fuori
dall’ acqua aspettando che il socio gli faccia la foto pensa veramente di fare
una cosa ecologica stressando il pinnuto oppure spera solo di riprenderlo più
grosso? Spero di prenderlo io….
Si buca la bocca ad
un essere vivente e poi lo si rilascia dicendo di essere ecologici………..robe da
mat
Perché non si
critica mai i pescatori di mare che trattengono il 90% delle catture? Non sono
esseri viventi anche quelle? Possibile che tutte le specie di mare sianoin
abbondanza e nessuna in pericolo di estinzione?
Seconda una ricerca condotta per quattro anni da venticinque biologi marini dell'IUCN (International Union for the Conservation of Nature and Natural Resources) l’inquinamento, la graduale riduzione dell’habitat naturale, l’uso di nuove tecnologie e la pesca eccessiva rischiano di portare all’estinzione circa quaranta tipi di pesce nel Mediterraneo. Tra quelli più minacciati, oltre a squali e razze, ben 12 specie di pesce “commestibile” come tonni rossi, naselli, spigole e cernie.
Nasello |
“Queste ultime”, spiega Leonardo Tunesi, uno degli autori dello studio, “cambiano sesso con l’età, perciò pescando solo maschi si mette a rischio la loro capacità riproduttiva”. Nuove tecnologie, invece, come il Gps e cartografie accuratissime hanno messo in pericolo il nasello, che vive a 200 metri di profondità. La fuga di spigole dagli allevamenti, invece, ha inquinato il patrimonio genetico di quelle marine. Ma il problema più grosso riguarda il tonno rosso del Mediterraneo e dell’Atlantico. “Gli oltre 40 anni di pesca intensiva ne hanno fatto crollare vertiginosamente la capacità riproduttiva”, spiega Kent Carpenter sempre dell’Iucn. Complice anche la sushi mania: le cene giapponesi in patria e all’estero assorbono l’80% dei tonni pescati tra Atlantico e Pacifico.
A grave rischio estinzione, sempre in ambito marino, la balenottera comune, il delfino comune e il tursiope, il grampo, l'orca, la foca monaca, la tartaruga marina caretta caretta e la tartaruga liuto, già sporadica sulle nostre coste, numerosissime specie di mante e le due specie di cavalluccio marino.
Da altra fonte si apprende che: Quasi
il 15% delle specie di uccelli nell'Ue e il 7,5% dei pesci marini che abitano
nelle acque europee, sono minacciati di estinzione, con specie di interesse
commerciale come rombo, dentice e salmone fra quelle 'vulnerabili'.
Questi i
dati dei nuovi rapporti pubblicati dall'esecutivo Ue e prodotti da Unione
mondiale della conservazione della natura (Iucn) e BirdLife International, in
occasione della 'Settimana verde', un maxi evento a Bruxelles che quest'anno è
dedicato a natura e biodiversità. La prima 'lista rossa' sui pesci marini
europei punta i riflettori sul 40,4% di squali e razze minacciati di
estinzione, e valuta anche nella categoria 'a rischio' specie una volta comuni
come la cernia bruna (Epinephelus marginatus).
Rombo |
Non sarebbe meglio che questi quaraquaqua invece di blateare
e insultare soprattutto si impegnassero
in azione benefiche lottando contro gli svasamenti delle dighe, gestendo
incubatoi ecc?
Svasamento diga |
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