In un
fine settimana del 2015 sono andato in Lunigiana a fare visita ad un signore che avevo
conosciuto in Austria e mentre le femmine andavano in giro lui mi ha portato a
trote nel torrente Bagnone. Teleregolabile per lui e spinning per me che dovevo
anche testare degli artificiali della
Flumen Fly Style che sono entranti in commercio da poco e che potete vedere nel
sito https://www.extrafg.it/
Le
catture per entrambi ci sono state e sono finite nella cucina di casa sua e
preparate al cartoccio.
Alcune le ho perse a causa dell’ amo singolo di uno dei 2 artificiali che ho provato ma quello che mi reso di più è il secondo che vedete in foto.
Alcune le ho perse a causa dell’ amo singolo di uno dei 2 artificiali che ho provato ma quello che mi reso di più è il secondo che vedete in foto.
Il
torrente nasce sull'Appennino tosco-emiliano alla base del Monte Sillara, da due distinte
sorgenti d'acqua. La principale sgorga alla base di località Tornini, in prossimità di un
grosso faggio. La sorgente secondaria invece sgorga vicinissima al Monte
Sillara (1861 metri) e al Monte Paitino in località Verzella. In località Garbia i due piccoli corsi d'acqua si
incrociano dando vita al torrente Bagnone vero e proprio.
Il fiume così costituito attraversa tutta l'omonima valle, da nord-est a sud-ovest, sfiorando il caratteristico borgo medioevale di Jera o Iera e scendendo fino al comune di Bagnone senza toccare più alcuna frazione. Entrato nel paese di Bagnone, all'interno di un vero e proprio canalone di roccia, prosegue il suo corso nel territorio di Villafranca in Lunigiana, dividendo il centro cittadino in due parti e gettandosi infine nella Magra. . Il torrente Bagnone e le sue diramazioni sono corsi con l'acqua limpida e cristallina, di notevole interesse per la pesca della trota fario, che si pratica con telegorabile anche corta , in certi spazi anche a mosca ma bisogna essere esperti. Più facile è la pesca a valle, sotto il paese di Bagnone, gli spazi sono ampi e la possibilità di lancio ed è più facile anche per i principianti dello spinning. Ad inizio stagione si raccomanda un abbigliamento adeguato con guanti da pesca appositi e scaldini , usare sempre stivali con suola antiscivolo ed è meglio essere in 2. Il mio amico ha usato camole della farina, camole colorate e i soliti vermi. In piena estate mi dice che usa quasi sempre la cavaletta. Le trote allamate sono state di piccola/media grossezza con 2 capi di dimensioni eccelse prese entrambe in una grossa buca. e ci siamo tenuti gli esemplari migliori. . Il lunedi’ prima di tornare a casa abbiamo pescato ancora un paio di ore e abbiamo capottato entrambi a dimostrazione della volubilità della pesca. ll Bagnone ha un regime delle acque tipico del corsi fluviali appenninici.
È ricco
di trote e anguille nella parte finale. La sua ricchezza d'acqua ha determinato la costruzione di
acquedotti ad uso domestico, che servono tutto il comprensorio bagnonese e
villafranchese, nonché di centrali per la raccolta idrica finalizzata alla
produzione di energia elettrica. Fin dai primi chilometri, l'acqua viene
incanalata lungo vie obbligate togliendo smalto al fiume nella sua parte
mezzana e in quella finale. La parte più elevata del suo corso è inserita nel Parco Nazionale
dell'Appennino Tosco-Emiliano. Da
notare che il Bagnone non è andato in secca nemmeno nella torrida estate del
2003.
Il fiume così costituito attraversa tutta l'omonima valle, da nord-est a sud-ovest, sfiorando il caratteristico borgo medioevale di Jera o Iera e scendendo fino al comune di Bagnone senza toccare più alcuna frazione. Entrato nel paese di Bagnone, all'interno di un vero e proprio canalone di roccia, prosegue il suo corso nel territorio di Villafranca in Lunigiana, dividendo il centro cittadino in due parti e gettandosi infine nella Magra. . Il torrente Bagnone e le sue diramazioni sono corsi con l'acqua limpida e cristallina, di notevole interesse per la pesca della trota fario, che si pratica con telegorabile anche corta , in certi spazi anche a mosca ma bisogna essere esperti. Più facile è la pesca a valle, sotto il paese di Bagnone, gli spazi sono ampi e la possibilità di lancio ed è più facile anche per i principianti dello spinning. Ad inizio stagione si raccomanda un abbigliamento adeguato con guanti da pesca appositi e scaldini , usare sempre stivali con suola antiscivolo ed è meglio essere in 2. Il mio amico ha usato camole della farina, camole colorate e i soliti vermi. In piena estate mi dice che usa quasi sempre la cavaletta. Le trote allamate sono state di piccola/media grossezza con 2 capi di dimensioni eccelse prese entrambe in una grossa buca. e ci siamo tenuti gli esemplari migliori. . Il lunedi’ prima di tornare a casa abbiamo pescato ancora un paio di ore e abbiamo capottato entrambi a dimostrazione della volubilità della pesca. ll Bagnone ha un regime delle acque tipico del corsi fluviali appenninici.
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Come arrivare al torrente Bagnone: percorrendo l’autostrada A15 (Parma –
La Spezia) se si proviene da Parma uscire a Pontremoli, mentre se si proviene
da La Spezia o da Carrara uscire ad Aulla. Imboccare la SS.62 in direzione
Villafranca in Lunigiana; raggiunto l’abitato di Villafranca seguire le
indicazioni per Bagnone che raggiungiamo dopo 5 km di strada provinciale
asfaltata.
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Una volta entrati in paese attraversare tutto il borgo di Bagnone e dopo il primo ponte svoltare a sinistra sul Lungo Bagnone in direzione degli
impianti sportivi. Parcheggiate nelle vicinanze del campo di calcio (proprio
lungo il torrente) e buon divertimento.
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Permessi di pesca: la sola licenza governativa in corso di validità.
Attenzione
ai divieti di pesca che periodicamente vengono introdotti in questo corso
d’acqua, solitamente concentrati a cavallo dell’abitato di Bagnone,
Negozi
di pesca: Conviene portare tutto da casa.
Cosa visitare: al contrario di quanto si possa pensare, vi trovate in una
zona ricca dal punto di vista turistico. La Lunigiana è una regione situata
nella Toscana nordoccidentale, in provincia di Massa Carrara, che corrisponde
all'alta e media valle del fiume Magra. Il suo nome deriva da uno dei più
importanti siti archeologici dell'Italia: Luni, fondata nel 167 a.c. da
etruschi e da liguri che l'abitarono.
Incuneata
tra l'Appennino tosco-emiliano, a est, e quello ligure, a ovest, e una valle di
transito tra la regione appenninica e il mar Ligure, attraverso i valici della
Penna e del Rastrello, e con l'alta Italia coi passi del Brattello, passo della Cisa, del
Cirone, del Lagastrello e del Cerreto.
Info: http://portale.provincia.ms.it/page.asp?IDCategoria=2102&IDSezione=9194&IDOggetto=&Tipo=
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